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Meditazioni in musica dalla Scala a Palermo. Verso Pasqua...


Verso Pasqua con maestri come Herreweghe e Orozco-Estrada: dalle Passioni bachiane a Milano agli “Stabat Mater” di Pergolesi e Rossini a Torino, Verona e nel capoluogo siciliano La “Pastorale” di Beethoven su Radio 3

Un gesto piccolissimo delle mani. Quasi impercettibile. Un gesto nel quale, però, c’è tutto. C’è la musica. C’è la Passione. Scritto con la lettera maiuscola perché è la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, quella composta per i riti del Venerdì Santo a Lipsia. Passione che sgorga dalle mani di Philippe Herreweghe. Sgorgano le note di Bach, quelle che restituiscono in musica, con passo teatrale e liturgico allo stesso tempo, la Passione di Cristo nello scorrere degli eventi raccontati da Matteo nel suo Vangelo. E lo fanno con una naturalezza, con una semplicità disarmante – che lezione di democrazia musicale il vedere i solisti uscire dal coro, eseguire le loro arie (straordinari il soprano Dorothee Mields, il controtenore Hug Cutting, il baritono Konstantin Krimmel, mentre il tenore Julian Prégardien ha dato voce all’Evangelista e il basso Florian Boesch ha fatto risuonare le parole di Gesù) per poi tornare insieme agli altri musicisti a farsi voce di una comunità che celebra e ripercorre il Mistero, lasciandosi interrogare, oggi, dal suo significato. La violenza della condanna a morte di Cristo è la stessa di chi oggi uccide in guerra. Lo senti, più di sempre nella musica di Bach. Che scaturisce dalle mani di Herreweghe – che spesso scende dal podio per essere più vicino ai suoi musicisti e plasmare, insieme, la musica. Come se quelle note venissero ri-create per la prima volta. Eppure è da oltre mezzo secolo che il direttore belga, con il suo Collegium vocale Gent, frequenta la partitura di Bach. Lo ha fatto anche lunedì, al Teatro alla Scala. Intenso, forte della bellezza della semplicità di cui la pagina è intrisa. La Matthäus-Passion ha aperto i concerti, che non sono solo concerti, ma meditazioni in musica, della Settimana Santa 2024.

Un’altra Passione, la Johannes- Passion, è risuonata mercoledì in Duomo a Milano. L’ensemble LaBarocca dell’Orchestra sinfonica di Milano, dopo averla proposta all’ombra della Madonnina, la ripropone stasera alle 20 all’Auditorium di largo Mahler, proseguendo una tradizione inaugurata nel 1999 da Riccardo Chailly, quella di eseguire ogni anno, in Quaresima, una Passione di Bach. Tradizione tedesca, ora di casa anche a Milano. Da Milano a Torino dove stasera alle 20.30 all’Auditorium Toscanini Andrés Orozco-Estrada sale sul podio per il Concerto di Pasqua dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai: sul leggio lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi con le voci di Giuliana Gianfaldoni e Cecilia Molinari, ma anche la

Sinfonia n.6 in fa maggiore Pastorale

di Ludwig van Beethoven. Diretta su Radio 3, differita alle 21.15 su Rai 5.

Un altro Stabat Mater, quello teatralissimo nel racconto della scena del Calvario di Gioachino Rossini, è in programma stasera alle 19 (al termine la tradizionale Via Crucis in Arena) e domani alle 17 al Teatro Filarmonico di Verona. Roberto Abbado sale sul podio di orchestra e coro dell’Arena per la pagina ispirata alla lauda di Jacopone da Todi e affidata alle voci di Erika Grimaldi, Caterina Piva, Pietro Adaini e Giorgi Manoshvili. Anche il Teatro Massimo di Palermo celebra in musica la Pasqua con lo Stabat Mater di Rossini. Domani alle 20.30 orchestra e coro del Massimo, guidati dal direttore musicale onorario Gabriele Ferro, fanno risuonare la pagina insieme alle voci di Carolina Lopez Moreno, Vasilisa Berzhabskaya, Francesco Demuro e Luca Tittoto.
avvenire.it

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