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Enit 探索米兰 Perché chi fa turismo in Italia deve aprire un account Wechat


Numeri da record per il turismo a Milano: secondo i dati della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi, nel 2018 il capoluogo lombardo ha raggiunto 7,7 milioni di arrivi(+2,2% rispetto al 2017) e 15,7 milioni di presenze (+1,6%). I visitatori stranieri hanno superato quelli italiani con 4,4 milioni di arrivi e 9 milioni di presenze, mentre gli italiani si sono fermati a 3,2 milioni di arrivi e 6,4 milioni di presenze. Una fetta importante di turisti è di provenienza cinese: nel 2018 sono stati circa 400mila i cinesi che hanno visitato Milano, in aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente.
Importante dunque che la città di Milano, con la propria offerta turistica, instauri un canale diretto coi visitatori cinesi. Poche settimane fa, l’annuncio del lancio dell’account ufficiale Yes Milano 探索米兰 (Tànsuǒ Mǐlán significa “esplorare Milano”) sull’applicazione cinese WeChat.
Milano è la prima città italiana ad avere un proprio account ufficiale su WeChat, app che conta più di un miliardo di utenti in tutto il mondo. L’iniziativa del Comune di Milano è frutto dell’accordo stipulato fra la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Tencent, l’azienda di Shenzhen proprietaria di WeChat. Partner dell’iniziativa anche Fc Internazionale, Teatro alla Scala e Camera della Moda. Entro il 2030, il turismo cinese rappresenterà quasi un quarto del turismo globale e si stima che nei prossimi 5 anni avrà per Milano un potenziale di 220 milioni di visitatori.

Perché Wechat

L’account YesMilano su WeChat avrà come funzione principale quella di fornire informazioni agli utenti che si trovano in Cina, da aspetti legati all’organizzazione del viaggio fino al soggiorno in città. Entro la fine del 2019, verrà inoltre avviata una seconda modalità d’interazione su WeChat. Attraverso un mini-program pensato per chi già si trova in Europa o a Milano, grazie alla geolocalizzazione l’utente potrà organizzare la visita in città sulla base dei propri interessi scegliendo tra percorsi enogastronomici, culturali, sportivi o dedicati allo shopping.
L’iniziativa YesMilano non è l’unica a dimostrare la forte attenzione di Milano e dei suoi operatori verso il turismo cinese. A giugno del 2018 Montenapoleone District, l’associazione che riunisce oltre 150 marchi del lusso del Quadrilatero della Moda di Milano, ha lanciato anch’essa il proprio account ufficiale WeChat. Secondo i dati Global Blue relativi al primo semestre 2019, i cinesi sono la prima nazionalità per acquisti tax free in Italia con il 28% del totale del mercato, e sono big spender in tutte e quattro le principali mete per lo shopping: a Venezia hanno pesato per il 35% sulla spesa totale, a Milano per il 33%, e a Roma e Firenze per il 28%.
Se da una parte, Milano ha una forte attrattiva agli occhi del consumatore cinese per lo shopping, la moda e anche il calcio, e vi è presente un tessuto industriale (e anche politico) che supporta iniziative di respiro internazionale, bisogna però ricordare che il viaggiatore cinese difficilmente quando viaggia in tratti di lunga percorrenza (come nel caso dell’Europa), visita solamente una città e neppure un singolo paese. I lunghi viaggi dei cinesi toccano più mete, anche perché solitamente avvengono durante le feste nazionali. Di conseguenza, la presenza digitale e social delle singole destinazioni assumerebbe maggiore visibilità se inserite in una strategia integrata del turismo italiano.
L’ente del turismo italiano Enit è già presente su WeChat dal 2017, così come l’Ambasciata italiana in Cina a Pechino e i vari consolati. Spazi di crescita ci sono, in particolare in vista del2020, anno del turismo Italia-Cina. Auspicabile quindi una maggiore attivazione sulle diverse piattaforme cinesi, molto diverse da quelle occidentali ma anche in costante evoluzione. Per esempio, TikTok è il social che sta crescendo di più in Cina e anche nel resto del mondo: a settembre è stata l’app più scaricata sia su Apple Store che Google store a livello globale.
wired.it

#App che porta #arte ai #nonvedenti #Tooteko

Se l'arte - come diceva Picasso - scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni, è assolutamente necessario e giusto che sia fruibile a tutti senza nessuna distinzione. Ecco perché un progetto come quello della start up veneta Tooteko - che rende accessibile le opere e i luoghi dell'arte tradizionali ai non vedenti grazie a un anello in grado di riconoscere speciali sensori e far partire informazioni audio descrittive - è bello e speciale.
   
Ma questo prodotto, pensato da e per i non vedenti e basato su tecnologie low cost, si propone anche come ausilio alla conoscenza di tutti perché permette di esercitare tatto e udito, normalmente "narcotizzati" a favore della vista. In questo senso Tooteko consente la percezione "aumentata" della realtàdove l'incremento di informazione non è visivo ma audiotattile.

    Dopo aver vinto numerosi premi italiani e internazionali Tooteko è sbarcata all'Ara Pacis a Roma, protagonista del progetto sperimentale Art For the Blind. Ma l'obiettivo a medio-lungo termine del progetto è quello costituire una rete di musei che ospitino le repliche audio tattili delle proprie opere più significative in modo che i non vedenti possano accedere all'arte nel suo contesto originario e non in un "museo delle repliche"-ghetto riservato solo a loro.

    Tre gli elementi base di Tooteko: un anello hi-tech che legge i tag NFC su un supporto tattile e, grazie all'applicazione, comunica wireless con lo smartphone o tablet.

ansa