Se l'arte - come diceva Picasso - scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni, è assolutamente necessario e giusto che sia fruibile a tutti senza nessuna distinzione. Ecco perché un progetto come quello della start up veneta Tooteko - che rende accessibile le opere e i luoghi dell'arte tradizionali ai non vedenti grazie a un anello in grado di riconoscere speciali sensori e far partire informazioni audio descrittive - è bello e speciale.
Ma questo prodotto, pensato da e per i non vedenti e basato su tecnologie low cost, si propone anche come ausilio alla conoscenza di tutti perché permette di esercitare tatto e udito, normalmente "narcotizzati" a favore della vista. In questo senso Tooteko consente la percezione "aumentata" della realtàdove l'incremento di informazione non è visivo ma audiotattile.
Dopo aver vinto numerosi premi italiani e internazionali Tooteko è sbarcata all'Ara Pacis a Roma, protagonista del progetto sperimentale Art For the Blind. Ma l'obiettivo a medio-lungo termine del progetto è quello costituire una rete di musei che ospitino le repliche audio tattili delle proprie opere più significative in modo che i non vedenti possano accedere all'arte nel suo contesto originario e non in un "museo delle repliche"-ghetto riservato solo a loro.
Tre gli elementi base di Tooteko: un anello hi-tech che legge i tag NFC su un supporto tattile e, grazie all'applicazione, comunica wireless con lo smartphone o tablet.
ansa