Osanna, nasce piattaforma Mibact, musei Italia tutti in rete

 

Non ci sono solo le sale vuote e i conti in rosso. Per i musei italiani, da tempo alle prese con una necessità di innovare i loro linguaggi e raggiungere fasce di pubblico sempre diverse, il passaggio al digitale obbligato da questi mesi di pandemia e dalle chiusure imposte dal lockdown ha aiutato il compiersi di una rivoluzione in qualche modo attesa e necessaria. Lo racconta ai direttori di musei, imprese ed esperti del settore il direttore generale dei Musei Mibact Massimo Osanna, intervenuto oggi in apertura del Ro.Me Exhibition , la fiera dei musei in corso quest'anno in modalità virtuale. "Il ministero era già al lavoro da anni sulla innovazione digitale, già ad agosto del 2019 era stato varato un piano triennale per l'innovazione digitale", premette, ma da marzo 2020 questo processo è stato accelerato di forza dagli eventi coinvolgendo un po' tutti anche i musei più piccoli e meno preparati. "si è cercato con uno sforzo davvero enorme di indagare e percorrere piste nuove e ne è venuto fuori un mosaico davvero interessante del nostro Paese", fa notare l'archeologo che da settembre è stato chiamato a succedere ad Antonio Lampis.
    Ora però, sottolinea, "il 2021 ci riserva una grande sfida, che sarà quella di trasformare questa consapevolezza acquisita in una strategia strutturata". Quello che si è fatto non basta ancora, "c'è bisogno di fare un salto nel digitale". Da qui la novità, che Osanna annuncia alla platea di esperti del settore: una piattaforma , che il Mibact ha messo a punto con la collaborazione anche degli enti locali, e che riunirà sulla rete tutta la grande comunità dei musei italiani, in tutto, dice, "quasi 5mila realtà, che a breve potranno contare su un ambiente digitale comune". Di fatto un modo per rendere la realtà museale italiana più riconoscibile all'esterno, chiarisce, ma anche una piazza di condivisione, di scambio, che permetterà di uniformare per esempio le linee guida, di lavorare su standard qualitativi comuni, per un sistema, dice "che sia sempre più inclusivo e condiviso". I tempi, ragiona Osanna, "sono maturi. Il 2021 sarà per noi un anno di grande sfida, non solo perché speriamo di uscire presto dalla pandemia e ci aspettiamo un enorme boom, una grande rinnovata richiesta di cultura. Una sfida enorme perché quando potremo riaprire i musei dobbiamo farlo in maniera nuova, con nuove consapevolezze rispetto al nostro patrimonio. Per fare in modo che l'esperienza di questi mesi dia un frutto - conclude- che significa traghettare i nostri musei nel futuro". 
   

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