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Vola enoturismo sulle Colline ‘Unesco’ del Prosecco


L’Osservatorio Wine Monitor di Nonisma aveva anticipato già ad aprile il boom dell’enoturismo in Italia (2,9 miliardi il giro d’affari 2023). Ora sono i dati di Airbnb, il colosso dell’ospitalità, a confermare questo trend nel quale spicca, in particolare, l’area delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, famose per il Prosecco, diventate nel 2019 patrimonio Unesco.

La crescita degli ospiti Airbnb in questo territorio ha registrato un +36% lo scorso anno, con un numero di alloggi destinati a questa ospitalità aumentati del 25%. L’host Airbnb tipico delle Colline del Prosecco è donna (63%). Fienili e vecchi rustici ristrutturati dai proprietari promuovono molto spesso un’offerta turistica di charme, all’insegna della qualità e della quiete. Un turismo il più delle volte internazionale, che conta ospiti di 34 nazionalità diverse.

Oltre all’area Unesco del Prosecco, lievitano nel Paese un po’ tutte le destinazioni che offrono soggiorni tra le vigne. In Italia la categoria ‘Vigneti’ di Airbnb comprende 33mila annunci, nell’ultimo anno ha fatto registrare un +400% di pernotti rispetto al 2022, in termini assoluti 880mila ospiti per una durata media del soggiorno di 3,88 notti.

travelnostop.com

I Prosecco di Drusian, l'apoteosi nel bicchiere


Sono cinque anni consecutivi che assaggiamo i vini di questa cantina a Golosaria Monferrato (in programma sabato 6 e domenica 7 maggio a Villa Morneto di Vignale Monferrato, e poi nel castello di Casale Monferrato e in altri 40 paesi), segno di un apprezzamento incondizionato per i suoi Prosecco, decisamente unici. La rassegna alla quale partecipa si chiama Barbera&Champagne, perché accanto alle 100 bollicine in assaggio (ai banchi dei produttori come Drusian e nell’enoteca frizzante con le etichette rare di tutta Italia) c’è anche la Barbera che fa da capofila con gli altri Monferrato rappresentati dal Consorzio di Tutela del Barbera d’Asti.
repubblica.it

Passeggiando tra le colline del Prosecco. A piedi, in bici o in vespa tra cantine, borghi e ville storiche

VALDOBBIADENE - Degustazioni, concerti, mostre, mercatini, gare sportive, spettacoli teatrali, rievocazioni storiche e itinerari tematici: le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene offrono un'estate di eventi e di passeggiate, alla scoperta di un territorio che invita a un turismo slow e che non smette mai di stupire.


    Borghi, musei, ville storiche, chiese, casolari e più di 250 cantine e aziende vinicole invitano a conoscere un territorio che il 7 luglio di 3 anni fa l'Unesco ha inserito nel patrimonio dell'Umanità come paesaggio culturale, dove l'opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico. E' stata premiata proprio l'unicità morfologica a schiena d'asino delle colline trevigiane, che hanno creato un paesaggio a intreccio dove i vigneti sono delimitati da morbidi ciglioni erbosi e non dai tradizionali muretti a secco.

La forte pendenza collinare rende la vendemmia un lavoro davvero eroico con un sistema di carrucole e un faticoso lavoro a mano tra i filari. Ma è grazie a questi lavoratori e all'amore per la loro terra che è stato possibile preservare le bellissime colline e creare un forte legame tra l'uomo e la campagna. 15 sono i comuni del territorio con le loro ville storiche, sedi di musei ed esposizioni temporanee; le chiesette e le pievi che spesso regalano inaspettati tesori artistici; e le grandi aziende vinicole che accolgono per degustazioni e momenti di relax. Tante sono le strade da percorrere in auto e gli itinerari da fare a piedi, in bici o in vespa tra i filari e i borghi, su e giù per le colline dalle mille sfumature di verde. Tra i percorsi più frequentati quello del Prosecco, la prima strada del vino in Italia, istituita nel 1966, e il cammino delle Colline del Prosecco, 50 chilometri da Vidor a Vittorio Veneto.
    Partendo da Valdobbiadene merita una visita Villa Cedri, ottocentesca struttura in stile liberty, dove fino al 15 agosto è possibile ammirare la mostra collettiva "Spazio-Visione intrecciate": 45 opere internazionali che ruotano intorno al concetto dello spazio, declinato sotto l'aspetto architettonico, naturale, interiore e onirico, creando una trama di visioni che si intrecciano tra di loro. A pochi chilometri c'è Santo Stefano, delizioso borgo nascosto tra i vigneti, da dove una breve deviazione lungo la strada delle Treziese porta all'Osteria Senza Oste, una piccola bottega in mezzo ai vigneti per una sosta golosa: salumi, formaggi e pane fresco, oltre al vino, che si acquistano lasciando un contributo libero. Pochi metri più in là una terrazza permette di ammirare dall'alto la bellezza delle colline.
    Viaggiando verso il Piave un borgo tra i più suggestivi è Vidor, dove si sale fino al castello, situato in un avamposto panoramico sulla stretta del Piave in cui si combatté durante la prima guerra mondiale. Prenotando la visita si può ammirare l'antica abbazia benedettina di Santa Bona e il suo chiostro, gioiello edificato nel 1100 dai monaci benedettini. Merita una sosta anche Col San Martino dove, tra le vigne, si raggiunge la chiesa di San Vigilio; poco più in là si arriva a Farra di Soligo dove le colline si fanno più ripide: qui spiccano le tre Torri di Credazzo, resti di un castello distrutto dai Longobardi, e la chiesetta di San Martino. Tutt'intorno si percorrono itinerari, anche ciclo pedonali, che incrociano piccole cappelle, pievi e chiesette, luoghi sacri che custodiscono dipinti e affreschi che non ti aspetti. Una di queste deviazioni porta a Solighetto, frazione di Pieve di Soligo, dove si trova Villa Brandolini, edificio veneto sede di mostre ed eventi culturali.
    La strada prosegue verso est fino a Refrontolo che tra i suoi colli nasconde il molinetto della Croda, antico mulino ad acqua - ancora funzionante - immerso tra boschi e vigneti e oggi piccolo museo. A 3 chilometri si arriva alla pieve romanica di San Pietro di Feletto con i suoi magnifici affreschi.
    Tornando sulla strada che porta a Vittorio Veneto, un altro luogo da non perdere è l'abbazia cistercense di Santa Maria a Follina, uno dei borghi più belli d'Italia, con il chiostro romanico del XII secolo e la fontana al centro. Follina è famosa anche per la lavorazione di lana e seta con la creazione di filati e tessuti pregiatissimi, destinati alle grandi maison internazionali della moda. A 3 chilometri c'è un altro borgo di grande bellezza: Cison di Valmarino, anch'esso parte dell'associazione "Borghi più belli d'Italia" e Bandiera Arancione del Touring. Con il suo castello del XII secolo, i palazzi seicenteschi e la chiesa barocca, la cittadina medievale è appartenuta per secoli alla famiglia Brandolini alle dipendenze della Repubblica di Venezia. Castel Brando, fortezza che difendeva la via imperiale Claudia Augusta in epoca romana, è oggi un prestigioso resort immerso in un parco.
    Sette chilometri più a nord si arriva ai laghi di Revine, dove un itinerario ad anello consente di passeggiare accanto agli specchi d'acqua circondati da vigneti. E' una zona interessante da un punto di vista storico e naturalistico in quanto sono stati rinvenuti reperti archeologici di un insediamento su palafitte risalente al neolitico. Il parco archeologico didattico di Livelet con laboratori all'aperto ha ricostruito quegli insediamenti abitativi su palafitte.
    La prossima tappa è Vittorio Veneto, una delle città più belle della provincia di Treviso; qui si passeggia fino a piazza Flaminio, dove si ammirano la Loggia Serravallese, antica sede del potere politico, e il vicino Duomo. La passeggiata continua sotto i portici di via Martiri della Libertà tra palazzi in stile gotico e rinascimentale, molti dei quali splendidamente affrescati. Merita anche San Giacomo di Veglia, piccola frazione dove si trova il Museo del baco da seta. In questa zona, infatti, l'allevamento dei bachi e il lavoro nelle filande hanno rivestito fin dall'inizio dell'Ottocento un ruolo centrale per l'economia.
    Punto d'arrivo - o di partenza - è Conegliano dove si visitano Palazzo Sarcinelli, galleria d'arte e museo, e la scuola enologica Cerletti, la più antica d'Italia, istituita nel 1876.
    La visita di Conegliano continua in centro, a piazza Cima, su cui si affacciano il palazzo del comune e il teatro dell'Accademia.
    Info: collineconeglianovaldobbiadene.it e veneto.eu (ANSA).

LE COLLINE DEL PROSECCO DA OGGI SONO PATRIMONIO UNESCO

MOAVERO E ZAIA, 'VALORE UNICO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE' "Le colline del prosecco" di Conegliano e Valdobbiadene "da oggi sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco. Grazie alla loro bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica e al gran lavoro promozionale di squadra del sistema-Paese". Lo annunciano su Twitter il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e il presidente della regione Veneto Luca Zaia. La proclamazione è avvenuta oggi a Baku (Azerbaigian), in occasione della 43° sessione del Comitato del Patrimonio mondiale Unesco, con delibera unanime dei 21 Stati membri del Comitato, a conferma dell'alta qualità della candidatura italiana. 
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Nuovo marchio per Bisol, riferimento del Prosecco Superiore

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- Nuova immagine per Bisol, marchio storico del Prosecco Superiore di Valdobbiadene per interpretare al meglio i suoi tre valori cardine: unicità, autenticità e tradizione. Il progetto nasce per sottolineare il grande legame con il territorio e la continuità con la storia del marchio e al tempo stesso guarda al futuro per cogliere le opportunità del mercato. Dopo quattro anni dall'acquisizione, l'azienda è stata integrata con il Gruppo Lunelli grazie ad investimenti in campagna e in cantina, volti alla continua ricerca dell'eccellenza produttiva. 

Cambia innanzitutto il logo dove viene evidenziata la data del 1542, anno in cui un documento storico testimonia la presenza della famiglia Bisol come viticoltori nella zona e si sottolinea il legame con il territorio attraverso l'indicazione di Valdobbiadene e la rappresentazione stilizzata di una ripida collina coltivata che ricorda il Cartizze. La nuova immagine coordinata ha un tocco di verde che richiama il paesaggio coltivato a vite che contraddistingue da secoli queste colline.

"Oggi celebriamo una tappa importante del nostro percorso - spiega Gianluca Bisol, presidente della Bisol Desiderio & Figli - confermiamo la volontà di diventare sempre di più ambasciatori di questo territorio".

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