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Passeggiando tra le colline del Prosecco. A piedi, in bici o in vespa tra cantine, borghi e ville storiche

VALDOBBIADENE - Degustazioni, concerti, mostre, mercatini, gare sportive, spettacoli teatrali, rievocazioni storiche e itinerari tematici: le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene offrono un'estate di eventi e di passeggiate, alla scoperta di un territorio che invita a un turismo slow e che non smette mai di stupire.


    Borghi, musei, ville storiche, chiese, casolari e più di 250 cantine e aziende vinicole invitano a conoscere un territorio che il 7 luglio di 3 anni fa l'Unesco ha inserito nel patrimonio dell'Umanità come paesaggio culturale, dove l'opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario unico. E' stata premiata proprio l'unicità morfologica a schiena d'asino delle colline trevigiane, che hanno creato un paesaggio a intreccio dove i vigneti sono delimitati da morbidi ciglioni erbosi e non dai tradizionali muretti a secco.

La forte pendenza collinare rende la vendemmia un lavoro davvero eroico con un sistema di carrucole e un faticoso lavoro a mano tra i filari. Ma è grazie a questi lavoratori e all'amore per la loro terra che è stato possibile preservare le bellissime colline e creare un forte legame tra l'uomo e la campagna. 15 sono i comuni del territorio con le loro ville storiche, sedi di musei ed esposizioni temporanee; le chiesette e le pievi che spesso regalano inaspettati tesori artistici; e le grandi aziende vinicole che accolgono per degustazioni e momenti di relax. Tante sono le strade da percorrere in auto e gli itinerari da fare a piedi, in bici o in vespa tra i filari e i borghi, su e giù per le colline dalle mille sfumature di verde. Tra i percorsi più frequentati quello del Prosecco, la prima strada del vino in Italia, istituita nel 1966, e il cammino delle Colline del Prosecco, 50 chilometri da Vidor a Vittorio Veneto.
    Partendo da Valdobbiadene merita una visita Villa Cedri, ottocentesca struttura in stile liberty, dove fino al 15 agosto è possibile ammirare la mostra collettiva "Spazio-Visione intrecciate": 45 opere internazionali che ruotano intorno al concetto dello spazio, declinato sotto l'aspetto architettonico, naturale, interiore e onirico, creando una trama di visioni che si intrecciano tra di loro. A pochi chilometri c'è Santo Stefano, delizioso borgo nascosto tra i vigneti, da dove una breve deviazione lungo la strada delle Treziese porta all'Osteria Senza Oste, una piccola bottega in mezzo ai vigneti per una sosta golosa: salumi, formaggi e pane fresco, oltre al vino, che si acquistano lasciando un contributo libero. Pochi metri più in là una terrazza permette di ammirare dall'alto la bellezza delle colline.
    Viaggiando verso il Piave un borgo tra i più suggestivi è Vidor, dove si sale fino al castello, situato in un avamposto panoramico sulla stretta del Piave in cui si combatté durante la prima guerra mondiale. Prenotando la visita si può ammirare l'antica abbazia benedettina di Santa Bona e il suo chiostro, gioiello edificato nel 1100 dai monaci benedettini. Merita una sosta anche Col San Martino dove, tra le vigne, si raggiunge la chiesa di San Vigilio; poco più in là si arriva a Farra di Soligo dove le colline si fanno più ripide: qui spiccano le tre Torri di Credazzo, resti di un castello distrutto dai Longobardi, e la chiesetta di San Martino. Tutt'intorno si percorrono itinerari, anche ciclo pedonali, che incrociano piccole cappelle, pievi e chiesette, luoghi sacri che custodiscono dipinti e affreschi che non ti aspetti. Una di queste deviazioni porta a Solighetto, frazione di Pieve di Soligo, dove si trova Villa Brandolini, edificio veneto sede di mostre ed eventi culturali.
    La strada prosegue verso est fino a Refrontolo che tra i suoi colli nasconde il molinetto della Croda, antico mulino ad acqua - ancora funzionante - immerso tra boschi e vigneti e oggi piccolo museo. A 3 chilometri si arriva alla pieve romanica di San Pietro di Feletto con i suoi magnifici affreschi.
    Tornando sulla strada che porta a Vittorio Veneto, un altro luogo da non perdere è l'abbazia cistercense di Santa Maria a Follina, uno dei borghi più belli d'Italia, con il chiostro romanico del XII secolo e la fontana al centro. Follina è famosa anche per la lavorazione di lana e seta con la creazione di filati e tessuti pregiatissimi, destinati alle grandi maison internazionali della moda. A 3 chilometri c'è un altro borgo di grande bellezza: Cison di Valmarino, anch'esso parte dell'associazione "Borghi più belli d'Italia" e Bandiera Arancione del Touring. Con il suo castello del XII secolo, i palazzi seicenteschi e la chiesa barocca, la cittadina medievale è appartenuta per secoli alla famiglia Brandolini alle dipendenze della Repubblica di Venezia. Castel Brando, fortezza che difendeva la via imperiale Claudia Augusta in epoca romana, è oggi un prestigioso resort immerso in un parco.
    Sette chilometri più a nord si arriva ai laghi di Revine, dove un itinerario ad anello consente di passeggiare accanto agli specchi d'acqua circondati da vigneti. E' una zona interessante da un punto di vista storico e naturalistico in quanto sono stati rinvenuti reperti archeologici di un insediamento su palafitte risalente al neolitico. Il parco archeologico didattico di Livelet con laboratori all'aperto ha ricostruito quegli insediamenti abitativi su palafitte.
    La prossima tappa è Vittorio Veneto, una delle città più belle della provincia di Treviso; qui si passeggia fino a piazza Flaminio, dove si ammirano la Loggia Serravallese, antica sede del potere politico, e il vicino Duomo. La passeggiata continua sotto i portici di via Martiri della Libertà tra palazzi in stile gotico e rinascimentale, molti dei quali splendidamente affrescati. Merita anche San Giacomo di Veglia, piccola frazione dove si trova il Museo del baco da seta. In questa zona, infatti, l'allevamento dei bachi e il lavoro nelle filande hanno rivestito fin dall'inizio dell'Ottocento un ruolo centrale per l'economia.
    Punto d'arrivo - o di partenza - è Conegliano dove si visitano Palazzo Sarcinelli, galleria d'arte e museo, e la scuola enologica Cerletti, la più antica d'Italia, istituita nel 1876.
    La visita di Conegliano continua in centro, a piazza Cima, su cui si affacciano il palazzo del comune e il teatro dell'Accademia.
    Info: collineconeglianovaldobbiadene.it e veneto.eu (ANSA).

Prosecco Conegliano Valdobbiadene +1,8% export nel 2017

 © ANSA

IL Conegliano Valdobbiadene prosecco superiore Docg ha registrato nel 2017 una crescita nell'export dell'1,8% (+6,9% a valore).

L'Italia, secondo i dati elaborati dal Cirve di Conegliano, è il paese dove vengono "bevuti più calici" del Docg, ma il mercato estero comunque non lesina soddisfazioni.

Analizzando i paesi di tradizionale esportazione per lo spumante di Conegliano Valdobbiadene emerge che il Regno Unito è al primo posto con +36,5% a valore, seguito dall'Austria con +17,1% e, sempre in Europa, la Germania segna un +8,6%. L'export verso gli Usa chiude il 2017 con un +16,1%. Negli ultimi anni il Prosecco Superiore Docg è presente anche in paesi del nord e dell'est europeo in cui l'aumento di vendite è più che apprezzabile, ma il successo maggiore si ottiene in Russia con un +25,7% a volume. In Asia, nello specifico Cina e Hong Kong, il Prosecco Docg sigla un +1,3% che auspica di migliorare significativamente grazie ad attività di valorizzazione e formazione studiate per questi mercati.

"Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, sia in Italia che all'estero - osserva il presidente del Consorzio Innocente Nardi -; continuiamo nel nostro intento di valorizzare il nostro prodotto coinvolgendo un pubblico sempre più ampio di neofiti che si avvicinano al mondo dell'enogastronomia di qualità, e nello stesso tempo testimoniano l'impegno dei produttori del Conegliano Valdobbiadene verso una sempre maggiore ricerca di innovazione". Nel frattempo gli oltre 3.000 viticoltori dei 15 comuni della Denominazione si preparano alla vendemmia 2018.
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