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Festa del tartufo, la Sicilia scopre l'"oro nero"


 Sono entrate nel vivo a Sambuca di Sicilia (Agrigento) le iniziative del programma della "Festa del tartufo", manifestazione promossa dal comune "Borgo dei borghi" che, dopo il successo delle "Case ad un euro", adesso sta puntando anche su promozione e valorizzazione di un prodotto dell'eccellenza agroalimentare che nasce nei boschi circostanti. All'inaugurazione degli stand espositivi oggi hanno partecipato anche il prefetto di Agrigento Filippo Romano e diversi sindaci del comprensorio.  "Dal 2021 - dice il sindaco di Sambuca Giuseppe Cacioppo - facciamo parte dell'associazione 'Città del tartufo', e con questa sagra puntiamo a rendere il tartufo di Sambuca un'ulteriore opportunità per i nostri ristoratori, che potranno ampliare i propri menù e conquistando nuovi clienti tra quelli che fanno parte del turismo enogastronomico".

Una festa che si compone di convegni, degustazioni e show cooking. Domattina passeggiata in montagna con cani da tartufo al seguito e dimostrazioni di 'cavatura' del tartufo, così come si chiama tecnicamente la raccolta. "Attraverso la valorizzazione di questo prodotto - dice Antonella Barbadoro, direttrice dell'associazione nazionale "Città del tartufo" - anche le aree interne siciliane stanno conquistando un nuovo motivo identitario, in grado di attrarre il turismo sostenibile".

Dunque si sta affermando in Sicilia una autentica cultura del tartufo. E, proprio per assecondare questa tendenza, nel 2020 la Regione Siciliana ha approvato una legge (la numero 35) che contiene specificamente norme in materia di raccolta, coltivazione, commercio e tutela del consumo dei tartufi. Pochi giorni fa è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il regolamento che dà il via libera all'attuazione della legge.  

È il micologo Giuseppe Papia Destrino, incaricato dal dirigente regionale del dipartimento Agricoltura Dario Cartabellotta, che sta seguendo passo dopo passo lo sviluppo della tartuficoltura in Sicilia. Ne è scaturita anche una task force, che opera a Cianciana (altra zona dell'entroterra agrigentino particolarmente vocata alle produzioni tartufaie), che si sta occupando di individuare e mappare tutte le aree che possiedano caratteristiche pedoclimatiche ottimali per lo sviluppo del tartufo. "Al momento - dice Papia Destrino - in Sicilia ci sono già tra i 500 e i 700 'cavatori' di tartufo. Diverse aziende hanno iniziato a fare coltivazioni, altre hanno intenzione di iniziare. Questo accade anche perché, con il prossimo Psr, sono previsti specifici contributi comunitari volti proprio ad incentivare la tartuficoltura. Manifestazioni come quella di Sambuca - conclude - valorizzano la legge 35, che punta ad affermare un vero e proprio comparto economico del tartufo nella nostra regione. Trattandosi di un prodotto d'eccellenza, potrà essere in grado di sostenere il rilancio dell'agricoltura siciliana". (ANSA).

San Giovenale, festeggiamenti a Chia (VT) nel borgo caro a Pier Paolo Pasolini

(Trittico di Chia)

Le vie del paese vestite a festa con le bandiere dei rioni appese alle finestre di ogni casa; l’inconfondibile odore del dolce tipico sfornato dalle signore del posto. Un sapore che sa di tradizioni decennali, quelle che rappresentano appartenenza e identità; che custodiscono il genius loci.

E’ tutto pronto nella piccolissima frazione di Chia per le celebrazioni in onore del patrono San Giovenale: la festa per eccellenza di tutti i residenti. Quella per cui, il Comitato festeggiamenti in carica, lavora un anno intero organizzando iniziative e proposte finalizzate alla raccolta fondi per l’organizzazione degli appuntamenti, con il supporto dell’amministrazione comunale e degli sponsor. Si inizia domani alle 17 con la funzione religiosa nella chiesa Santa Maria delle Grazie; per proseguire alle 21,30 in piazza Garibaldi (teatro di tutti gli appuntamenti) con il concerto di Sama; alle 22, nel paesino all’ombra dei Cimini, farà tappa Gianni Bismark nell’ambito del tour “Andata e Ritorno”. Ultimo evento della serata, alle 24, il djset di Carlo Giganti.

Sabato mattina le celebrazioni religiose, con la sfilata della banda musicale di Vitorchiano per le vie del paese accompagnata dalle majorettes, la messa alle 10,30 e, a seguire, la processione con la statua di San Giovenale portata a spalla dai ragazzi del Comitato festeggiamenti; mentre le ragazze, come da tradizione, porteranno una candela, considerata simbolicamente il “dono” offerto al Santo. Il pomeriggio, alle 17, lo spettacolo del Gruppo storico spadaccini di Soriano nel Cimino e l’aperitivo, sempre in piazza Garibaldi. La sera, alle 22, è in programma il concerto dei Ramiccia. Domenica l’ultima giornata di festa: durante la mattinata le celebrazioni religiose e, il pomeriggio, spazio al divertimento per i più piccoli con gonfiabili, giochi musicali, spettacoli di magia, baby dance, e tanto dolcissimo zucchero filato. Per tutta la durata della manifestazione sarà inoltre presente lo stand del Comitato.

civonline.it

Libro: San Giovenale e il castello di Chia

Come tutti i santi patroni d’Italia, anche Giovenale è particolarmente amato dai fedeli di Chia, in provincia di Viterbo.

Un legame secolare, inveterato, che affonda le radici nei primi anni di vita delle comunità cristiane a cavallo fra il Lazio e l’Umbria, che accolsero con affetto e devozione il medico africano nominato da papa Damaso I vescovo della diocesi di Narni. E la venerazione del “gregge pastorale nei confronti del Santo è tale da aver spinto Giuseppe Serrone, teologo e giornalista free lance, a ricomporre in un volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, la vita, le opere e il culto dell’uomo di fede.

Ma l’opera letteraria non raccoglie solo testimonianze relative a San Giovenale, con l’iconografia, le chiese a lui dedicate e il culto professato in suo onore a Chia, oltre che a Benevento, Cagliari e Fossano, ma costituisce anche un prezioso compendio della storia religiosa cittadina, grazie alla raccolta di notizie, documenti, atti ed anche bolle papali che rendono giustizia al glorioso passato della parrocchia laziale, sorta tra la fine del terzo e l’inizio del quarto secolo. Cenni speciali vengono poi riservati da Giuseppe Serrone alla prima visita pastorale a Chia, effettuata nel 1571, e allo statuto della Confraternita di San Rocco, sorta nel 1730. La parte relativa all’arte e all’architettura  di matrice religiosa è stata invece illustrata da Angela Goletti, docente di Storia dell’Arte a Viterbo.     



Chia. Le cascate in cui Pasolini girò le scene del battesimo di Gesù nel “Vangelo secondo Matteo” (1964)


Quarantanove anni fa moriva Pier Paolo Pasolini. Con una celebrazione il 2 Novembre 2024 sarà commemorato l’anniversario della morte di Pasolini con una celebrazione ecumenica e interreligiosa, aperta a tutti online alle ore 16,30.
A Chia, mentre gira le prime sequenze del Vangelo secondo Matteo, Pasolini visita un fortilizio medioevale abbandonato. Se ne innamora. È la primavera del 1964. Nel 1966 scrive che vorrebbe andare a vivere dentro quella Torre che non può comprare, «nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri». Al poeta sembra che in quel luogo incantato la natura abbia giocato a fare il verso all’arte, illusa innocenza d’un cosmo perfetto e gioioso. L’acquisto del diruto immobile si realizza nell’autunno 1970. Pasolini vi soggiornerà spesso negli ultimi anni di vita. Spedirà da lì non poche delle sue Lettere luterane: l’estrema denuncia dell’apocalisse antropologica (le aberranti derive culturali indotte dal potere neocapitalista sul tessuto più intimo della vita nazionale, sul millenario patrimonio artistico, sul paesaggio agrario e sulla forma delle città). Intimamente connessa e necessaria a questo tema sarà l’appassionata, profetica invocazione del “Processo” alla corrotta casta democristiana, colpevole d’un «errore di interpretazione politica che ha avuto conseguenze disastrose nella vita del nostro paese».
Nella vita di ogni artista c’è un luogo dell’anima, un centro geografico tangibile dove l’ispirazione fluisce libera, aprendo la strada alla creatività. Per Pier Paolo Pasolini – scrittore, regista, poeta – questo luogo è stato Chia, un grumo di case così piccolo che per rintracciarlo su una carta stradale occorre una lente d’ingrandimento, ammesso che poi ci si riesca davvero a trovarlo, perché non è cosa facile: bisogna guardare nella provincia di Viterbo, laddove già questa declina verso l’Umbria, e seguire idealmente la Statale 675 che da Orte va verso Vitorchiano.


Irazoqui e Pasolini sul set di “Il Vangelo secondo Matteo”. Foto di Domenico Notarangelo
«A Chia, Pasolini ha lasciato un ottimo ricordo. Si recava spesso nelle case della gente, si intratteneva con loro, era gentile e disponibile. Fece molto per il paese, creò una squadra di calcio per i più giovani, istituì un premio per chi lo abbelliva…». A raccontare lo scrittore-regista nei suoi aspetti quotidiani, magari minimi, ma proprio per questo più veri, è Giuseppe Serrone. Lui non ha mai incontrato di persona Pasolini, ma la passione per questo luogo, che pare attrarre personaggi al di fuori degli schemi, li unisce al di là del tempo e dello spazio: «Quando arrivai a Chia sapevo ben poco di Pier Paolo… In realtà l’ho scoperto grazie ai racconti della gente, che tratteggiavano una personalità affabile e gentile, che mi ha subito incuriosito».
Giuseppe è stato parroco di Chia dal 1991 al 2001 ed è un prete dalle idee chiare, in grado di fare scelte impegnative come quella, tre anni fa, di metter su famiglia, sposarsi e cambiare vita. «Non è stato facile, e, proprio per aiutare i sacerdoti che come me hanno deciso di violare l’imposizione del celibato, ho fondato l’Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati…», racconta. La sede nazionale? Ovviamente, è a Chia. Giuseppe Serrone ha scritto tra l’altro (sul Viale della Torre di Chia…) un testo di omaggio nell’anniversario della morte di Pasolini dal titolo E la luna t’accompagna:

Una strada: le radici che non avevano alberi sono le vere strade di un bosco. La luna dava spazio a una stella e il vento, respirando tra le foglie, l’accarezzava e formava un triangolo senza base aperto verso l’infinito, e la luna ti accompagna. Pietre e pietre: il tempo rovina le cose e il rumore dell’acqua riporta la melodia delle cose e il passo d’un uomo solo sfiora la strada di radici.
Pier Paolo come il candore di una foglia la tua penna scrive e il tuo occhio immagina scene di storie passate, tra rami e rami secchi, tra felci e querce, le fessure dei muri, le buche di un masso, trapassi irrequieti di ore proibite!
Che cosa è il bene o il male? Forse la strada di un poeta o un artista o un regista si perde tra sogni e profeti di un tocco di blu!
T’accompagna la luna, Pier Paolo, e come la stella ricevi la luce da storie mai scritte o frasi non dette racchiuse tra un ago e la freccia veloce, la mano d’un re, tradito e rinato (di Giuseppe Serrone).


San Giovenale, al via i festeggiamenti a Chia (VT)

Le vie del paese vestite a festa con le bandiere dei rioni appese alle finestre di ogni casa; l’inconfondibile odore del dolce tipico sfornato dalle signore del posto. Un sapore che sa di tradizioni decennali, quelle che rappresentano appartenenza e identità; che custodiscono il genius loci.

E’ tutto pronto nella piccolissima frazione di Chia per le celebrazioni in onore del patrono San Giovenale: la festa per eccellenza di tutti i residenti. Quella per cui, il Comitato festeggiamenti in carica, lavora un anno intero organizzando iniziative e proposte finalizzate alla raccolta fondi per l’organizzazione degli appuntamenti, con il supporto dell’amministrazione comunale e degli sponsor. Si inizia domani alle 17 con la funzione religiosa nella chiesa Santa Maria delle Grazie; per proseguire alle 21,30 in piazza Garibaldi (teatro di tutti gli appuntamenti) con il concerto di Sama; alle 22, nel paesino all’ombra dei Cimini, farà tappa Gianni Bismark nell’ambito del tour “Andata e Ritorno”. Ultimo evento della serata, alle 24, il djset di Carlo Giganti.

Sabato mattina le celebrazioni religiose, con la sfilata della banda musicale di Vitorchiano per le vie del paese accompagnata dalle majorettes, la messa alle 10,30 e, a seguire, la processione con la statua di San Giovenale portata a spalla dai ragazzi del Comitato festeggiamenti; mentre le ragazze, come da tradizione, porteranno una candela, considerata simbolicamente il “dono” offerto al Santo. Il pomeriggio, alle 17, lo spettacolo del Gruppo storico spadaccini di Soriano nel Cimino e l’aperitivo, sempre in piazza Garibaldi. La sera, alle 22, è in programma il concerto dei Ramiccia. Domenica l’ultima giornata di festa: durante la mattinata le celebrazioni religiose e, il pomeriggio, spazio al divertimento per i più piccoli con gonfiabili, giochi musicali, spettacoli di magia, baby dance, e tanto dolcissimo zucchero filato. Per tutta la durata della manifestazione sarà inoltre presente lo stand del Comitato.

civonline.it

(Trittico di Chia)

Come tutti i santi patroni d’Italia, anche Giovenale è particolarmente amato dai fedeli di Chia, in provincia di Viterbo.

Un legame secolare, inveterato, che affonda le radici nei primi anni di vita delle comunità cristiane a cavallo fra il Lazio e l’Umbria, che accolsero con affetto e devozione il medico africano nominato da papa Damaso I vescovo della diocesi di Narni. E la venerazione del “gregge pastorale nei confronti del Santo è tale da aver spinto Giuseppe Serrone, teologo e giornalista free lance, a ricomporre in un volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, la vita, le opere e il culto dell’uomo di fede.

Ma l’opera letteraria non raccoglie solo testimonianze relative a San Giovenale, con l’iconografia, le chiese a lui dedicate e il culto professato in suo onore a Chia, oltre che a Benevento, Cagliari e Fossano, ma costituisce anche un prezioso compendio della storia religiosa cittadina, grazie alla raccolta di notizie, documenti, atti ed anche bolle papali che rendono giustizia al glorioso passato della parrocchia laziale, sorta tra la fine del terzo e l’inizio del quarto secolo. Cenni speciali vengono poi riservati da Giuseppe Serrone alla prima visita pastorale a Chia, effettuata nel 1571, e allo statuto della Confraternita di San Rocco, sorta nel 1730. La parte relativa all’arte e all’architettura  di matrice religiosa è stata invece illustrata da Angela Goletti, docente di Storia dell’Arte a Viterbo.     

In basso la Copertina del libro:



Al via la Festa dei boschi in Umbria. Dal 7 maggio dieci appuntamenti domenicali

PERUGIA - Escursioni a piedi o pedalando, musica, intermezzi bio-gastronomici, passeggiate notturne, laboratori creativi all'aria aperta, visite a musei e luoghi della cultura: sono alcune delle proposte dell'ottava edizione della Festa dei boschi, promossa dalla Regione Umbria e organizzata da Fai - Bosco di San Francesco di Assisi, Forabosco di Collestrada con Ecomuseo del Tevere, Fondazione per l'Istruzione Agraria con il Centro di ateneo per i musei scientifici, Parco di Colfiorito, Ecomuseo Paesaggio degli Etruschi di Porano, Bosco di Santa Cristina di Gubbio, Bosco di Collicello di Amelia, Boschi del Parco del Monte Subasio, Percorso fluviale di Bastia Umbra e Bosco di Monteluco di Spoleto.
    A partire da domenica 7 maggio, con l'iniziativa all'Ecomuseo del Paesaggio degli etruschi di Porano, prenderanno il via i dieci appuntamenti domenicali organizzati per conoscere altrettanti boschi dell'Umbria, le loro storie, gli animali e le piante che li popolano e per passare una giornata all'aria aperta.

Scopo della Festa - ha spiegato l'assessore regionale alla Cultura - è valorizzare e tutelare i polmoni verdi e le aree di interesse culturale dell'Umbria, attraverso attività che sappiano evocare il mistero, il fascino, la pace e il silenzio di questi luoghi. A tal fine, è necessario educare in particolare le nuove generazioni in modo da sviluppare nella comunità la consapevolezza dell'importanza di questo grande patrimonio.
    Un ringraziamento va tutti coloro che, a vario titolo, contribuiscono all'organizzazione e realizzazione della Festa dei boschi che si è consolidata e rafforzata negli anni diventando un appuntamento primaverile atteso e apprezzato che continua a crescere grazie all'impegno e alla passione dei suoi organizzatori.
    Anche quest'anno - riferisce un comunicato della Regione - il programma coinvolge le biblioteche comunali e i volontari di "Nati per leggere Umbria" che promuovono incontri con i libri per bambini da zero a sei anni.
    Oltre alle passeggiate, ai laboratori creativi, alla musica, alle visite ai luoghi della cultura tra cui gli ecomusei umbri, non mancheranno lezioni pratiche per conoscere, raccogliere e utilizzare le erbe spontanee, nonché attività di animazione naturalistica, intermezzi gastronomici e merende e pranzi a prezzi convenzionati che vengono proposti dagli organizzatori per permettere di trascorrere l'intera giornata all'aperto.
    Dopo il primo appuntamento di domenica 7 maggio all'Ecomuseo del Paesaggio degli Etruschi (Porano), sono previste le seguenti iniziative: domenica 14 maggio al Bosco di Collestrada (Perugia), domenica 21 maggio al Bosco di Collicello ad Amelia, domenica 28 maggio al Parco di Colfiorito (Foligno), domenica 4 giugno al Bosco di Santa Cristina (Gubbio), domenica 11 giugno al Bosco di San Francesco (Assisi), giornata organizzata dal Fai, domenica 18 giugno alla Rocca di S. Apollinare e a San Biagio della Valle (Marsciano), domenica 25 giugno al Percorso Fluviale di Bastia Umbra, domenica 2 luglio ai Boschi del Parco del Monte Subasio, ultimo appuntamento domenica 9 luglio al Bosco di Monteluco di Spoleto.
    Il programma delle singole giornate potrà subire variazioni per situazioni contingenti o maltempo: si invita a contattare organizzatori per conferme su orari e luoghi www.regione.umbria.it/cultura.

ansa.it

- Segnalazione web a cura di https://viagginews.blogspot.com/

Soave, la Festa dell'Uva compie 91 anni Dal 13 al 15 settembre si celebra il frutto più prezioso del territorio di Soave

uva

L'autunno si avvicina e con esso la stagione della vendemmia che, nelle terre del vino italiane, è l'evento più importante dell'anno che viene spesso celebrato con grandi festeggiamenti con l'uva come protagonista. La zona delle colline soavesi non fa eccezione e, difatti, dal13 al 15 settembre la cittadina della provincia di Verona si appresta a festeggiare in grande stile i suoi pregiati frutti autunnali per propiziare la vendemmia e presentare ai suoi visitatori il prodotto più pregiato del suo territorio in un susseguirsi di iniziative interessanti, eventi e spettacoli.

La Festa dell'Uva di Soave, organizzata dalla Pro Loco, è giunta ormai alla sua 91^ edizione ed anche quest'anno si appresta ad accogliere curiosi, appassionati e turisti in un'atmosfera carica di folklore e tradizione che saprà coinvolgere ed intrattenere partecipanti di tutte le età ed interessi, grazie al programma messo a punto dai suoi organizzatori. Il calendario della manifestazione prevede esperienze di ogni genere che spaziano dalle degustazioni con porotagonisti i sapori del territorio, sino ad eventi culturali, che consentono di approfondire la storia della città e dei suoi dintorni, e musicali che creano un'atmosfera di grande festa e divertimento.

Alla grande sfilata delle ubve del Soave si affianca la premiazione dei frutti migliori, organizzata in collaborazione con Coldiretti e Consorzio di Tutela del Soave. Alle eccellenze del territorio, domenica si aggiungono gli stand del caratteristico mercatino dell'antiquariato allestiti lungo Corso Vittorio Emanuele. E se sabato sabato sra i dj e i vocalist di Radio Company animeranno l'atmosfera con le migliori hit del momento, domenica ci si diverte con la coinvolgente serata dedicata alla musica country. Ma l'evento più suggestivo, e forse il più atteso, della kermesse sarà il grande spettacolo pirotecnico che concluderà la festa in un trionfo di luci e di colori e, soprattutto, con lo scenografico incendio del castello scaligero.
segnalazione web di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

Borghi autentici, la festa nazionale sul lago di Barrea


A mille metri di quota nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, un centro abitato affacciato su un lago che di giorno è meta di turismo balneare e al tramonto diventa spettacolo: è il comune di Barrea in provincia dell'Aquila, circa 700 abitanti, che si appresta ad accogliere, dal 30 agosto all'1 settembre 2019, la decima festa nazionale dei 'Borghi autentici d'Italia'. L'omonima associazione, nata per attirare l'attenzione su 'territori e comunità che ce la vogliono fare', come recita il 'manifesto' aggiornato nel 2015, punta sui borghi come luoghi da vivere, sostenere e preservare valorizzando la forza propositiva della comunità locale e la vocazione all'ospitalità. 

Ad aprire la tre giorni di convegni, fra street food, spettacoli e giochi antichi, sarà il 30 il convegno "Il grande paesaggio italiano come bene comune: identità, riuso e sostenibilità"; il 31 sarà la volta di "Paesaggi e welfare di comunità: lavoro, accoglienza e inclusione". Domenica 1 settembre "Mobilità dolce per muoversi nel Paesaggio". 

Barrea è uno dei 46 'borghi autentici' abruzzesi, nel contesto della rete nazionale di cui fanno parte 370 realtà in 17 regioni con un milione di cittadini complessivamente; piccoli e medi comuni, enti territoriali e organismi misti di sviluppo locale, 'luoghi dove tutti salutano tutti', comunità che decidono di non arrendersi di fronte al declino e si ispirano a un modello di sviluppo sostenibile, equo, rispettoso di luoghi e persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. 

"Aver ricevuto il timbro dall'Associazione nazionale dei Borghi Autentici ci riempie di orgoglio - dichiara l'assessore al Turismo della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, coordinatore della Commissione Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - Abbiamo 75 borghi in Abruzzo, 46 dei quali iscritti all'associazione 'borghi autentici', e la sede scelta per l'evento, Barrea, ha qualche requisito in più di quelli che potremmo immaginare. È in un'area interna, nel territorio di un parco nazionale, e si affaccia su un lago ormai diventato meta turistica balneare, un lasciapassare per il turismo di qualità e di sport acquatici". Insomma, un luogo del lifestyle italiano ricercato dagli stranieri e riscoperto da molti giovani. 

"Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni sulle nostre mete turistiche proprio grazie a questa vetrina - aggiunge Febbo - Dobbiamo puntare sulla destagionalizzazione ed eventi come la 'Festa dei borghi autentici' contribuiscono a far conoscere i nostri paesi. Un grande risultato lo stiamo ottenendo, tra l'altro, grazie a iniziative sul web come 'Abruzzo Smart Ambassador', che ha registrato finora oltre 22 milioni di contatti". 

Tema della festa di quest'anno è il 'Paesaggio, testimone del valore comunitario'. "Vogliamo valorizzare il microcosmo di un territorio, quello che esso trasmette su scala internazionale - spiega la presidente dell'associazione Borghi Autentici d'Italia, Rosanna Mazzia - Ci interfacciamo, infatti, con altre associazioni che travalicano i confini nazionali. I piccoli borghi sono l'asse portante del sistema Italia, cerchiamo di dare un segnale forte di rinascita, ma anche di rifondazione del sistema Italia partendo dai paesi, dalle caratteristiche umane". 

Barrea, ricorda il sindaco Andrea Scarnecchia, è stato uno dei primi borghi ad aderire all'associazione. "Barrea è anche uno dei 24 paesi all'interno del Parco - sottolinea Antonio Di Santo, presidente della comunità del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, l'organo intermedio che concilia le esigenze territoriali con quelle di conservazione - Per noi la festa è occasione per iniziare l'avvicinamento ai festeggiamenti per il centenario della nascita del Parco".

ansa


Torna la Festa dei Piccoli musei

Il museo del bottone © ANSA

Biscotti a forma di uovo decorato, spezie, mattonelle in ceramica, sacchetti di fagioli locali con la ricetta per cucinarli, matite, letture di storie e racconti, ampolline di olio, una bottiglia di vino. E' solo un assaggio dei doni che i piccoli musei offriranno domenica 3 giugno per la loro giornata nazionale. Con questo gesto l'esercito di appassionati che da nord a sud dedicano tempo e fatiche per custodire il bello in formato ridotto, il curioso, il bizzarro, vuole dire grazie ai visitatori e richiamare l'attenzione. L'associazione che dal 2012 li rappresenta ne ha messi insieme poco più di 400. "Ma secondo le nostre stime - dice Giancarlo Dall'Ara, il presidente - sono oltre diecimila, più del doppio di quanto risulta a Istat e ministero. Questo divario tra i numeri si spiega perché la maggior parte non ha tutti gli standard richiesti, ad esempio gli orari di apertura, per essere considerato museo". Sarà, ma vorrà pur dire qualcosa se il museo della Marmolada della Grande Guerra, a 3000 metri di quota, il più alto d' Europa, richiama centomila visitatori l' anno. E cinquantamila ne conta il Museo del Bottone di Sant'Arcangelo di Romagna, allestito in uno spazio di 40 metri quadrati. "In questo caso - spiega Dall'Ara - a mancare è il requisito della catalogazione, difficile quando i pezzi sono più di dodicimila e il lavoro dei curatori è basato sul volontariato". Uno tra gli ultimi nati è il museo della Bugia, a Le Piastre (Pistoia), che racconta l'arte della menzogna. A Trieste c'è quello dedicato alla Bora. A Lecce la Collezione Spada, raccolta di strumenti musicali antichi suonati dal curatore, un medico, e da sua figlia in costumi d'epoca. Pescando qua e là, a Civitella del Lago (Terni) c'è il museo dell'Ovo Pinto, a Stintino quello della Tonnara, a Pieve Santo Stefano (Arezzo) quello del Diario, per sapere tutto sul miele e le api si va in Val di Sole. Il volontariato, che anima il 55% delle strutture, è il vero motore. "Non si sa bene che cosa spinga queste persone - osserva Dall'Ara, 66 anni, esperto di turismo e di alberghi diffusi -.
    Il tempo che dedicano a questa loro attività, la tenacia, crea un forte legame tra il territorio e il visitatore. Ma è una attività che ha un indotto economico importante per le comunità locali". La Festa del 3 giugno vuole celebrare l'impegno e il valore di chi mette il cuore per tenere aperta la porta su argomenti che possono a volte sembrare di poco conto, ma hanno invece grande importanza per l'identità culturale di chi vive in realtà minuscole lontane dai grandi centri. "I visitatori non solo non pagheranno - dice Dall'Ara - ma riceveranno un dono, il tema di questa seconda edizione nella quale sono coinvolte 200 strutture. E' un gesto che vuole creare un legame con le persone". A Trieste, ad esempio, il museo dedicato a Osiride Brovedani, un imprenditore sopravvissuto a un campo di concentramento, regalerà una copia del suo diario di prigionia. I piccoli musei hanno avuto un boom dal 2000. Il 60% è stato aperto a partire dal 2001. Il 37% è gestito da associazioni. Il 31% fa capo ad enti pubblici. Il 56% ha avuto il riconoscimento regionale. Su cento, 38 si trovano in una città o in un centro urbano con oltre diecimila abitanti; il 41% in un paese tra i 5 mila e i 10 mila abitanti, il 21% in borghi con meno di cinquemila abitanti. In media nel 2017 ogni museo ha avuto 4.300 visitatori. Un modo per scaldare i motori in vista della Festa Nazionale è previsto il 18 e il 19 maggio, quando i responsabili dei Piccoli Musei si riuniranno a Rovereto per discutere di gestione, linee di sviluppo, sostegni e finanziamenti.
    "I 'fratelli minori' dei grandi spazi espositivi non vogliono né potrebbero competere con le strutture più titolate - chiarisce Dall' Ara - ma non vogliono restare senza voce o ai margini. La differenza sta nella relazione con il visitatore.
    L'identità di un'esposizione di questo tipo è legata al gestore che l'ha pensata e progettata. Si entra in un racconto, in una storia del luogo, del paese, della passione del collezionista.
    La festa è un invito a entrare nel cuore di un piccolo museo".
    (ANSA).

'Flor', in centro Torino festa del verde

 © ANSA

TORINO - Un giardino temporaneo ma lussureggiante nel centro di Torino. Dal 25 al 27 maggio Flor trasformerà le storiche Via Carlo Alberto, cuore nevralgico della manifestazione, Piazza Carlo Alberto e via Principe Amedeo.
    Saranno circa 200 gli espositori provenienti da tutta Italia che proporranno le proprie eccellenze florovivaistiche: agrumi siciliani e piante alpine, i profumi del mediterraneo con olivi, bouganville e gelsomini, alberi e arbusti come aceri, camelie, azalee, rose, ortensie; piante rampicanti e piante da appartamento. E, ancora, piante tropicali e acquatiche ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni e spezie. 'Flor' è organizzata dall'Associazione Nuova Orticola.
    All'interno della manifestazione nascerà quest'anno uno spin- off che potrebbe, in futuro, diventare un evento indipendente: 'Terrae', la mostra mercato dedicata alla ceramica artistica contemporanea con una selezione di 30 ceramisti professionisti italiani e stranieri. (ANSA).

8 marzo, l'arte celebra la donna Visite guidate, ingressi gratuiti e rassegne a tema


L'8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, anche l'arte scende in campo per celebrare l'universo femminile in tutte le sue sfaccettature, con ingressi gratuiti nei musei e appuntamenti organizzati ad hoc, ma anche mostre a tema in programma per tutto il mese. La Fondazione Torino Musei, oltre a proporre l'ingresso gratuito per tutte le donne, organizza speciali visite guidate: alla GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea i capolavori del museo saranno letti in un'ottica tutta al femminile, a Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica ci sarà un itinerario speciale nell'ambito della mostra "Perfumum. I profumi della storia", mentre il MAO Museo d'Arte Orientale propone un percorso tra le opere della collezione permanente volto ad illustrare alcuni significati del femminile nella produzione artistica delle culture orientali. Dalla nascita alla maternità, fino ad arrivare al femminicidio, la mostra "Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco", allestita all'Aquila, a Palazzo Fibbioni, dall'8 al 17 marzo indaga la donna a 360 gradi partendo dall'idea del pannolino: esposti i lavori di 58 artiste italiane e internazionali che hanno interpretato la femminilità lavorando sulle pezze bianche di cotone e di lino che fino agli anni '60 del secolo scorso si usavano per tamponare il flusso mestruale.
    Il museo Man di Nuoro approfondisce la stretta relazione tra le donne e un movimento programmaticamente misogino come il futurismo nella mostra "L'elica e la luce. Le futuriste.
    1912-1944", in programma dal 9 marzo al 10 giugno: esposte oltre 100 opere fra dipinti, sculture, carte, tessuti, maquette teatrali e oggetti d'arte applicata che documentano l'operato di artiste come Benedetta Cappa, Valentine de Saint-Point e Marisa Mori, in attività dagli anni dieci fino agli anni quaranta. Un aperitivo e una speciale visita guidata attendono le visitatrici e i visitatori del Mic di Faenza, che l'8 marzo festeggia la donna analizzando le tante figure femminili presenti nella mostra "Lenci. Collezione Giuseppe e Gabriella Ferrero" (4 marzo-3 giugno), dedicata alla Manifattura Lenci di Torino, tra bambole, giocattoli, mobili e il celebre tessuto per arredi chiamato 'pannolenci'. Dall'8 marzo al 13 maggio i capolavori degli Uffizi arrivano all'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli nella mostra "Con dolce forza. Donne nell'universo musicale del Cinque e Seicento", dedicata alle donne musiciste del XVI e XVII secolo con un particolare occhio di riguardo al contesto storico culturale fiorentino. A Milano, nello Studio Museo Francesco Messina, si apre l'8 marzo la mostra "Belle di natura" che fino al 4 aprile mette in relazione le sculture realizzate da Messina negli anni '70 raffiguranti le tre star della danza Aida Accolla, Carla Fracci, Luciana Savignano con le fotografie delle stesse danzatrici ritratte oggi da Gianluca Balocco e con gli arazzi disegnati di Zachari Logan, in una riflessione sulla bellezza senza distinzione di genere. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Museo Diocesano di Padova propone una visita guidata con il direttore Andrea Nante che accompagnerà il pubblico (ingresso gratuito per le signore) nel percorso della rassegna "I colori del sacro" (3 febbraio-24 giugno), dedicata quest'anno al corpo.
    Vuole essere un omaggio alle donne che hanno affrontato e sconfitto un cancro la mostra "Life is woman", allestita dall'8 al 18 marzo a Brindisi, a Palazzo Granafei-Nervegna, con i lavori fotografici di Luigi Cataldo. Nell'ambito del Perugia Social Photo Fest (10 marzo-8 aprile) sarà allestita la mostra "Spazioff - Uno sguardo femminile alla fotografia contemporanea", che raccoglie i più innovativi e significativi progetti realizzati da fotografe italiane emergenti. Infine, chiuderà il 2 aprile all'Istituto Centrale per la Grafica di Roma la mostra "Magma. Il corpo e la parola nell'arte delle donne tra Italia e Lituania dal 1965 ad oggi" che documenta la relazione tra il femminismo italiano e quello lituano attraverso installazioni, video, performance, immagini fotografiche, collage realizzati con ritagli di giornali, manifesti e libri. (ANSA).

Alla festa dell'olio a Vetralla

VETRALLA - Sarà Vetralla quest’anno ad aprire il gran festival delle Feste dell’Olio di Oliva della Tuscia. Anticipando quello che è il calendario ufficiale che di solito si snoda fra novembre e dicembre, la Festa dell’Olio Novello a Vetralla si terrà quest’anno dal 27 al 29 ottobre.
Il motivo è stato dettato da motivi organizzativi, ma nulla cambierà rispetto a quanto programmato negli scorsi anni. Il calendario degli eventi sarà sempre molto ricco così come sarà sempre lo stesso lo scopo principale della manifestazione che è quello di promuovere e far apprezzare l’Olio Extravergine di Oliva DOP della Tuscia - prodotto di eccellenza della cultura agricola vetrallese - e far degustare il prodotto in tutte le sue utilizzazioni. In programma figurano infatti visite guidate ai frantoi con degustazioni della nuova produzione di olio extravergine di oliva e mini corsi di assaggio, finalizzati al riconoscimento dei suoi principali pregi e difetti.
A questo scopo, venerdì 27 alle ore 16,00, nella Sala Consiliare del Comune, ci sarà anche l'incontro-dibattito, aperto a tutti, "Olio Extravergine d’Oliva: Re del benessere e della Tavola" nel corso del quale esperti nutrizionisti, produttori, giornalisti e marketing manager si soffermeranno sulle qualità organolettiche dell’Olio di Extravergine d’Oliva, su come riconoscere un prodotto eccellente da uno meno buono e sulle sue applicazioni salutari, gastronomiche, cosmetiche, etc..
La vera novità di quest’anno è data però dal workshop “Visituscia Si…V’Olio” che vedrà i produttori locali confrontarsi con operatori italiani e stranieri, ai fini di una azione promo-commerciale dell’Olio Extravergine d’Oliva DOP della Tuscia sui mercati nazionali ed esteri.
La manifestazione tuttavia non è finalizzata soltanto al prodotto finale, ma ha lo scopo anche di valorizzare l’olivicoltura in tutte le sue fasi: dalla potatura della pianta, al trattamento del frutto per arrivare alla sua raccolta e molitura. E verranno affrontate anche problematiche di ordine quotidiano come la lettura di una etichetta, la sua conservazione e il suo utilizzo in cucina o in campo medico.
Sarà un coinvolgimento totale che vedrà impegnati anche i ragazzi delle scuole elementari e medie che si cimenteranno in un concorso: attraverso un elaborato su supporto cartaceo o digitale, grafico-artistico o poetico-narrativo, gli studenti dovranno rappresentare l’ulivo e l’olio extravergine in modo congruo ed originale.
Nel Lazio gli Oli DOP sono quattro e ben due appartengono alla provincia di Viterbo: il Canino e il Tuscia. Nel corso dei vari convegni programmati si parlerà anche della produzione 2017 che non dovrebbe essere particolarmente ricca a causa della siccità e del caldo record, al contrario della qualità che si preannuncia eccellente.
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Week end di festa per i musei #FDM2016


 Una serata a godersi la storia immortale, sotto gli alberi dell'Area Archeologica di Villa Adriana a Tivoli, o accarezzati dalla brezza marina di Caprera al Memoriale di Giuseppe Garibaldi. 
O ancora, ritrovarsi al chiaro di luna nelle bellezze del parco del Castello di Racconigi o nel fascino senza tempo della Certosa di San Giacomo a Capri. Lanciata dal ministero di beni culturali e turismo in concomitanza con la Conferenza generale dell'Icom (International Council of Museum) organizzata per la prima volta a Milano arriva il 2 e 3 luglio la prima edizione della Festa dei Musei.

Festa del Tricolore. 219° anniversario della proclamazione del Primo Tricolore


Il 7 gennaio 1797 il vessillo bianco, rosso e verde fu assunto come simbolo della Repubblica Cispadana, che comprendeva le città di Reggio Emilia, Ferrara, Modena e Bologna, i cui rappresentanti proclamarono l'istituzione della bandiera stessa nella Sala del Tricolore.
Informazioni: tel. 0522/456211-456170 - Comune / Segreteria organizzativa; e-mail: cerimoniale@municipio.re.it
Programma
ore 11,30
Piazza Prampolini
Inizio Cerimonia alla presenza della Massima Autorità, delle Autorità civili e militari. Onori alla Massima Autorità. Alzabandiera ed esecuzione dell’Inno nazionale.
ore 12
Sala del Tricolore
piazza Prampolini
Cerimonia di consegna della Costituzione italiana agli studenti delle scuole reggiane (ingresso con pass).
ore 12.30
Teatro Romolo Valli
piazza Martiri del 7 luglio
Saluti di Luca Vecchi Sindaco di Reggio Emilia, Gianmaria Manghi Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Stefano Bonaccini Presidente della Regione Emilia Romagna.
Intervento di On. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati.
Nel corso della cerimonia in condizioni meteo favorevoli è previsto il lancio effettuato dal ‘Reparto Attività Sportive dell’Esercito’, parte della Brigata Paracadutisti Folgore.
ore 15.30
Sala del Tricolore
piazza Prampolini
Cerimonia promossa dall’Associazione Nazionale Comitato Primo Tricolore, Zonta International - Reggio Emilia e Panathlon International - Reggio Emilia.
Presentazione del volume ‘Trenta studenti e i “Fogli Tricolore”. Lettera a Papa Francesco'. Intervento di Mattia Mariani. ‘Il Primo Tricolore - Reggio Emilia animatrice’. Consegna premi ‘Primo Tricolore’.
Apertura straordinaria del Museo del Tricolore
piazza Prampolini
dalle ore 13 alle 19