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Koinè 2023: chiusa con il pieno di presenze la fiera del turismo religioso

 

Dopo la pandemia è tornato a Vicenza l'evento che presenta le ultime novità del settore. della filiera religiosa. Oltre 100 espositori da tutto il mondo e dibattiti sulla sfida della sostenibilità energetica dei luoghi di culto. Le aziende hanno presentato anche i materiali più innovativi per combattere l’umidità che rovina le chiese. Si guarda al Giubileo del 2025 per rilanciare gli itinerari della fede

Marco Guerra – Città del Vaticano

L’edilizia di culto, il turismo religioso, i beni ecclesiastici, la loro sostenibilità energetica e il loro riutilizzo. Questi i temi i temi che hanno animato la ventesima edizione della biennale Koinè, che si è chiusa ieri a Vicenza. Il mondo della filiera religiosa e dell’arte sacra si è ritrovato per tre giorni nel capoluogo veneto per fare il punto dopo gli anni della pandemia che hanno messo a dura prova tutto il settore. Fra gli obiettivi degli operatori quello di preparare al meglio due appuntamenti, il Giubileo di Roma del 2025 e quello del Monte Berico 2026 che coinvolgerà direttamente la città di Vicenza che ospita l’evento.

La Borsa del turismo religioso

Koinè - International Exhibition for the Religious World - ha visto il grande ritorno di acquirenti e presenze estere da ben 10 Paesi (Australia, Bosnia Erzegovina, Brasile, Canada, Germania, Guatemala, Israele, Portogallo, Spagna e Sudafrica) e ha anche ottenuto un riscontro mediatico d’eccellenza raggiungendo 25 milioni di contatti tra quotidiani, tv, radio e web. La rassegna internazionale dedicata alla filiera religiosa - organizzata da Italian Exhibition Group con il supporto della CEI e il patrocinio della Diocesi di Vicenza - ha catalizzato l'interesse anche perché al suo interno ha ospitato la Borsa del turismo religioso, che solitamente si svolge ad Assisi e mette in contatto domanda e offerta delle strutture di ospitalità, guide e tour operator, enti locali e aziende di promozione, musei, siti religiosi e culturali. Si sono tenuti inoltre, nella cornice di Koinè, gli Stati generali dell’Edilizia di Culto, con la collaborazione del Politecnico di Torino.

Confronti fra esperti del settore

Molti gli esperti del settore che hanno animato il dibattito durante la manifestazione, come monsignor Fabrizio Capanni, del Dicastero della Cultura e l'Educazione, membro del comitato scientifico di 'Koiné Ricerca', in special modo per la parte dedicata al turismo religioso. Con lui don Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, e don Alberto Giardina, direttore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza episcopale italiana, per la parte dedicata alla liturgia e in particolare alla riscoperta di gesti come la dedicazione dell’altare, che riempiono di ulteriore contenuto le cerimonie religiose.

Lo sguardo rivolto al Giubileo

Nel corso della fiera anche convegni, presentazioni di libri, momenti di approfondimento. La tre giorni si è aperta lunedì con un omaggio all’Ucraina, fatto dagli espositori di Koinè che hanno donato calici e oggetti liturgici a monsignor Mieczysław Mokrzycki, dell’Arcidiocesi di Leopoli, collegato in video. Infine Koinè ha accesso i riflettori sul Giubileo 2025, consentendo a chi produce oggetti sacri e li espone di proporre agli acquirenti internazionali, agli operatori dei santuari, ai grossisti e ai rivenditori, prototipi personalizzabili, oggetti per uso liturgico e devozionale, paramenti, insegne e gadget dedicati all’anno giubilare.

Fioramonti (Koinè): grande afflusso di espositori e pubblico

Valentina Fioramonti, manager dell’Italian Exhibition Group che organizza Koinè, parla a Vatican News di un bilancio positivo dell’edizione 2023, che è tornata alle consuete date di febbraio dopo gli anni della pandemia. “Abbiamo garantito il periodo migliore agli espositori, c’è stato infatti un grande riscontro di pubblico”, racconta Fioramonti che poi si sofferma sul tema della sostenibilità ambientale degli edifici di culto, “abbiamo parlato della possibilità di adeguare il patrimonio immobiliare della Chiesa sia in termini di approvvigionamento energetico sia in termini di ripensamento degli spazi nel post pandemia”. Un'altra sfida importante è dotare gli edifici di materiali innovativi “per dare soluzioni al problema annoso dell’umidità nei luoghi di culto”. Tutti temi affrontati con progettisti, architetti e con il supporto degli esperti della Cei, “in fiera erano presenti anche aziende che offrono soluzioni innovative con materiali ad hoc”.

La doppia valenza del turismo religioso

Un altro tema che ha attraverato la manifestazione è stato il turismo religioso. Fioramonti sottolinea che oltre cento operatori del settore erano presenti alla Borsa del turismo e che è aumentato l’interesse delle Regioni e delle istituzioni locali che vogliono valorizzare i cammini religiosi che attraversano i loro territori. Si tratta di un settore che si fonde con il turismo culturale in generale, “infatti tante persone che non sono inizialmente mosse da motivi di fede riscoprono la bellezza dei luoghi di culto e di fede”. “E’ un trend che crescerà in vista del Giubileo - prosegue Fioramonti - soprattutto tanti giovani sono attratti da questo modo nuovo di fare turismo che ha una duplice valenza: i luoghi di culto attraggono pellegrini e fanno da volano per scoprire il territorio circostante, al contrario c’è chi parte per visitare luoghi d’arte e poi si trova a vivere una grande esperienza spirituale”.

Vatican News

Koinè. Apertura il 13 febbraio. Focus sulla religiosità popolare

 Apertura il 13 febbraio. Focus sulla religiosità popolare

Prosegue il conto alla rovescia per l’inizio di Koinè International Exhibition for the Religious World, la fiera internazionale di articoli devozionali, oggetti liturgici, edilizia di culto e turismo religioso, organizzata da Italian Exhibition Group. In programma al quartiere fieristico di Vicenza dal 13 al 15 febbraio, è una manifestazione che induce i visitatori ad andare oltre il semplice, eppure fondamentale, aspetto commerciale, ma anche a cogliere il significato profondo degli oggetti esposti. La dimensione devozionale viene affrontata quest’anno, sia dal punto di vista della progettazione dello spazio liturgico, con due convegni, sia dal punto di vista della religiosità popolare, che non è un’alternativa alla liturgia ma scaturisce da questa.
All’interno della fiera, l’aspetto scientifico è sviluppato da ‘Koiné Ricerca’, che si avvale di un qualificato comitato scientifico e, lavorando in équipe, sceglie di volta in volta il tema delle varie sezioni: liturgia, architettura per la liturgia e turismo religioso, cercandoli fra gli argomenti più attuali e urgenti.
Come ricorda monsignor Fabrizio Capanni, del Dicastero della Cultura e l'Educazione del Vaticano, "Koiné, nata nel 1989 dalla collaborazione tra la diocesi di Vicenza il mondo imprenditoriale della città veneta, non è una semplice fiera, ma un contenitore in cui, accanto agli stand dei produttori, trovano spazio momenti di riflessione sul senso degli oggetti prodotti e commercializzati: essi infatti non sono oggetti di uso comune, ma “cose pertinenti al culto sacro”.
Questa edizione, sottolinea il sacerdote, "rivolge una attenzione particolare agli oggetti per la devozione popolare. Alcuni convegni metteranno a tema la religiosità popolare che, contrariamente a quanto si può pensare, è un fenomeno non semplice da comprendere e da guidare, perché fa leva sui linguaggi estetici, più complessi di quelli di tipo intellettuale, prevalenti nella teologia attuale. Secondo questi codici, gli oggetti (immagini, statue, reliquie) hanno una relazione immediata con il sacro, sono portatori di potere sacrale, come ha messo in luce l’antropologia religiosa. La dimensione devozionale sarà affrontata anche sotto il profilo della progettazione architettonica dello spazio liturgico – ambito a cui sempre Koiné dedica particolare cura – dedicando due convegni alla progettazione dei poli devozionali rispettivamente all’interno e all’esterno della chiesa”.
Altri eventi saranno la commemorazione di papa Giovanni Paolo I, il dono di arredi per la ricostruzione di una chiesa in Ucraina, una serie di mostre legate agli eventi e allestite in Fiera e al Museo diocesano, il ricordo di Mons. Giancarlo Santi (1944-2022) per tanti anni presidente del Comitato scientifico. Secondo monsignor Capanni l’obiettivo principale che si vuole raggiungere è di carattere educativo. Specie quest'anno che la manifestazione cade nel sessantesimo della promulgazione della Sacrosanctum Cocilium, la costituzione conciliare che ha riformato la liturgia.
avvenire.it

Torna dopo un anno di stop a causa del Covid Koinè, la XIX International Exhibition of Sacred Arts, manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group

 

Torna dopo un anno di stop a causa del Covid Koinè, la XIX International Exhibition of Sacred Arts, manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group. Sarà il primo appuntamento in presenza per le aziende e gli operatori del culto e si svolgerà dal 24 al 26 ottobre 2021, a Vicenza. Nel quartiere fieristico IEG di Vicenza fervono i preparativi per la tre giorni: un’agorà pronta ad ospitare convegni, mostre, riflessioni sulla green economy, network e formazione per espositori, artisti, aziende, artigiani. Ma anche un luogo di incontro tra i popoli con protagonista l’eccellenza manifatturiera Made in Italy, assieme a una selezione di espositori da Spagna, Polonia e Germania. Certamente un appuntamento molto atteso che si inserisce nel generale clima di ripresa economica e vuole ridare slancio alle aziende di un particolare settore merceologico.

Uno dei settori più importanti di quest'anno sarà quello del gioiello devozionale, nel quale il made in Italy vanta un'autentica tradizione molto apprezzata anche all'estero. L’80% della produzione è infatti destinata all’esportazione e nella produzione di crocifissi ci sono copie pregevoli di croci realizzate da Giotto e Cimabue che ricalcano l’originale in ogni dettaglio, così come i crocifissi di San Damiano, San Benedetto e altri ancoraIn particolare molto attivi nel settore sono i distretti di eccellenza di Vicenza, Arezzo, Valenza (Al) e Torre del Greco (Na). I produttori di gioielli religiosi hanno visto negli ultimi anni un aumento della richiesta. L’offerta in questo momento è molto strutturata e completa, oltre che di alta qualità. E in un momento di grandi cambiamenti come questo, dicono gli operatori e le aziende, è di vitale importanza riuscire a coniugare la lavorazione artigianale con l’innovazione tecnologica, anche se la mano dell’artigiano rimane sempre il segno di distinzione”.

A Koiné quest'anno si parlerà anche del turismo religioso, comparto importante che a causa della pandemia ha conosciuto passaggi difficoltosi. Spazio anche per il Premio di architettura sacra "Frate sole" e per la Terza Edizione italiana del Messale romano, in collaborazione con l'Ufficio Liturgico Nazionale, l'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e per l'edilizia di culto e l'Ufficio per la pastorale delle vocazioni della Cei.

Avvenire

Vicenza. Bregantini e Marcorè hanno aperto il Festival biblico

Inaugurazione del festival biblico, momenti dello spettacolo con il Coro Coenobium Vocale. (Foto: Giorgio Boato)

I rumori della città che si trasformano in un’armonia di voci, i passanti della metropoli che si riscoprono comunità nell’abbraccio di una madre. Comincia così, con un momento molto spettacolare, la quindicesima edizione del Festival Biblico, la manifestazione che da Vicenza si è allargata nel tempo ad altre città del Veneto (da Padova a Vittorio Veneto, da Rovigo a Verona) e che da quest’anno coinvolgerà nei mesi di giugno e luglio anche i territori di Como, Alba e Treviso. Resta immutata l’intuizione iniziale, che trova espressione nel fitto calendario degli eventi in programma per questo mese di maggio: portare la Scrittura nel tessuto anche controverso della quotidianità, conservando sempre l’equilibrio tra approfondimento specialistico e occasioni più divulgative.
Inaugurazione del festival biblico. (Foto: Giorgio Boato)
Inaugurazione del festival biblico. (Foto: Giorgio Boato)
Polis è il tema dell’edizione 2019, che promette una riflessione sulla città e più ancora sulla cittadinanza, come ha efficacemente confermato l’inaugurazione del Festival, svoltasi ieri sera a Vicenza presso le imponenti Officine di manutenzione ciclica delle Ferrovie dello Stato. Alla performance del teatro d’ombre guidato da Anusc Castiglioni, dell’Ensemble La Rose e del Cori Coenobium Vocale ha fatto seguito il dialogo – moderato dal direttore di Rai Radio3 Marino Sinibaldi – tra monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo metropolita di Campobasso-Boiano, e l’attore Neri Marcorè, al quale si deve l’ideazione di RisorgiMarche, una serie di concerti pensati per favorire la rinascita delle comunità colpite dal terremoto del 2016.
Inaugurazione del festival biblico, Momenti dello spettacolo. (Foto Giorgio Boato)
Inaugurazione del festival biblico, Momenti dello spettacolo. (Foto Giorgio Boato)
«Oggi anche la politica sembra molto interessata a costruire muri, ma nessun muro sarà mai abbastanza alto da fermare la fame», ha tra l’altro detto Marcorè riallacciandosi alla lettura dell’episodio del lupo di Gubbio proposta da monsignor Bregantini. «Francesco – ha sottolineato l’arcivescovo – è il solo a capire che il lupo è sì cattivo, ma solo perché ha fame. Non rinuncia a rimproverarlo con estrema severità.
Inaugurazione del festival biblico. (Foto: Giorgio Boato)
Inaugurazione del festival biblico. (Foto: Giorgio Boato)
Nello stesso tempo, però, aiuta gli abitanti di Gubbio a vincere le loro paure e, concretamente, a sfamare il lupo, che finisce per lasciarsi addomesticare. Questo, ancora oggi, è un metodo efficace per seguire l’esortazione di papa Francesco, che ci invita a “dare una città al futuro”. Perché tutti abbiano un futuro, potremmo aggiungere».
Per informazioni sulla manifestazione, che ha Avvenire tra i suoi media partner: www.festivalbiblico.it
da Avvenire

ALLA FIERA DI VICENZA APRE KOINÈ, LA RASSEGNA INTERNAZIONALE DEDICATA AL SETTORE RELIGIOSO


Vicenza, 15 febbraio 2019 - Sarà il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), monsignor Stefano Russo, ad aprire domani i lavori di Koinè, la manifestazione di Italian Exhibition Group organizzata alla fiera di Vicenza. Monsignor Russo interverrà alle 10 durante il convegno “A 30 anni dalla nascita Koinè e a 60 anni dall’ indizione del Concilio Vaticano II”. Alla sessione inaugurale saranno presenti anche il Presidente del Comitato Scientifico Koinè Ricerca monsignor Giancarlo Santi, il Vescovo di Vicenza monsignor Beniamino Pizziol, l’Officiale del Pontificio Consiglio della Cultura monsignor Fabrizio Capanni, il Direttore Ufficio Nazionale Beni Culturali ed Edilizia di Culto CEI don Valerio Pennasso, il Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport CEI don Gionatan De Marco. Al termine dei lavori, per le ore 12.30, è previsto nella hall 1 il taglio del nastro con il sindaco di Vicenza Francesco Rucco e il Presidente IEG Lorenzo Cagnoni.
Koinè è la manifestazione fieristica internazionale in grado di connettere in maniera esaustiva, privilegiata ed efficace il mondo della produzione e della distribuzione, del design e della liturgia. Dal 16 al 18 febbraio i padiglioni espositivi del quartiere fieristico di Vicenza si trasformano in un’agorà di business, network e formazione, un’occasione unica per incontrare la migliore espressione del Made in Italy e dell’eccellenza manifatturiera nel mondo, otre a influencer e buyers internazionali.
Saranno 3 giorni ricchi di incontri ed eventi. L’appuntamento biennale celebra il traguardo dei trent’anni con un’edizione speciale, in primis il lancio del 1° Meeting sul Turismo Spirituale, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo Libero, turismo e sport della CEI. La costante crescita del fenomeno, che sempre di più si associa e integra con il turismo culturale, pone alla comunità ecclesiale una vera e propria sfida da affrontare. L'impegno di Koinè, in questo progetto, è volto alla valorizzazione e promozione dei territori, mettendo in rete il patrimonio religioso, culturale e materiale che li caratterizza, e creando nuove opportunità di crescita e di sviluppo sociale ed economico.
Ma non si parlerà solo di turismo spirituale nella più importante rassegna di settore. Grande spazio, infatti, come da tradizione, sarà dato al tema dell’edilizia di culto. Al giorno d'oggi la tutela e la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico e culturale si pongono come un dovere e una volontà di tutti gli addetti del settore. Per contribuire a questo scopo, guidati dalle linee del Pontificio Consiglio della Cultura e dall'Ufficio Nazionale per i beni Culturali e per l'Edilizia di culto della CEI, in collaborazione con gli ordini Nazionali di Architetti e Ingegneri e con il Collegio Nazionale dei Geometri, si svolgeranno gli Stati generali dell’edilizia di culto, uno scambio di esperienze e presentazioni di nuovi progetti con un tema comune: il bene del nostro territorio.
Centrali nei percorsi espositivi resteranno il tema della fede e devozione, oltre che quello della Chiesa e della liturgia, che costituiscono da sempre l'anima di Koinè e la sua vocazione primaria: in fiera sarà possibile aggiornarsi su tutte le novità dell’intera filiera, dai prodotti per la liturgia agli articoli devozionali rivolti a distributori specializzati, santuari e altri operatori del settore con un’autorevole rappresentanza di alcuni tra i più importanti distretti artigiani italiani, da quello orafo di Vicenza e a quello del legno gardenese, dal distretto argentiero marchigiano alla raffinata arte presepiale campana.
Come da tradizione, diversi eventi animeranno la città berica in occasione di Koinè. Sabato l'Associazione Arti Sacre propone una performance artistico-religiosa al Museo Diocesano Vicenza: dalle 20.30 alle 22.00 mons. Francesco Gasparini introdurrà “Immagini di Luce”, azione pittorica di Annamaria Trevisan, con accompagnamento musicale curato dall’Istituto Diocesano di Musica Sacra e Liturgica. Domenica la comunità di Koinè si ritrova alle ore 19.30 presso la Cattedrale di Vicenza per la celebrazione della S. Messa Festiva presieduta dal Vescovo di Vicenza, Mons. Beniamino Pizziol, e concelebrata dai sacerdoti presenti a Koinè. Seguirà alle 20.30 la visita al Museo del Gioiello, allestito in Basilica Palladiana da IEG in collaborazione con il Comune di Vicenza. Infine, in esclusiva per i visitatori di Koinè, il Conservatorio di Musica di Vicenza "Arrigo Pedrollo" ravviverà i padiglioni della manifestazione con l'anteprima dei concerti della rassegna itinerante "Il sentiero della fede - Conversazioni & Musica”. Ogni giorno, alle 13, conversazioni sulla vita e la fede si intervalleranno alle note, in una perfetta espressione di arte, musica e teologia: il 16 (Arena Design - Hall 1) e 17 febbraio (Arena travel - Hall 4) saranno protagonisti i fagotti guidati dal prof. Steno Boesso, mentre il 18 febbraio (Arena Connection – Hall 2) sarà la volta dell’ensemble di strumenti antichi coordinato da Vittoria Bettanin.
L’ingresso alla manifestazione è gratuito e l’accesso è consentito sabato 16 e domenica 17 febbraio dalle ore 09.00 alle 18.30, lunedì 18 febbraio dalle ore 09.00 alle 17.00. Ulteriori informazioni su logistica, elenco espositori e programma completo sono consultabili sul sito https://www.koinexpo.com

COLPO D’OCCHIO SU KOINÈ 2019
Date: 16-18 febbraio 2019. Organizzazione: Italian Exhibition Group Spa; con il patrocinio di: Pontificio Consiglio della Cultura; Ufficio Nazionale per i beni Culturali e l´edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana; Ufficio Nazionale per la pastorale del turismo, del tempo libero e dello sport della Conferenza Episcopale Italiana; Diocesi di Vicenza, Istituto di Liturgia Pastorale S. Giustina di Padova; Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Maria di Monteberico Vicenza. Frequenza: biennale. Ingresso: gratuito, riservato esclusivamente agli operatori professionali. Orari: ore 9 – 18,30, ultimo giorno 9 – 17; Padiglioni occupati: 1, 2 e 4; Group exhibitions director: Paolo Audino; Brand manager: Angelomaria Alessio; info visitatori: www.koinexpo.com - mail: koine@iegexpo.itwebsite: www.koinexpo.com

FOCUS ON Italian Exhibition Group (IEG)
IEG è leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici e tra i principali operatori del settore fieristico e dei congressi a livello europeo, con le strutture di Rimini e Vicenza. Il Gruppo IEG si distingue nell’organizzazione di eventi in cinque categorie: Food & Beverage; Jewellery & Fashion; Tourism, Hospitality and Lifestyle; Wellness and Leisure; Green & Technology. Negli ultimi anni, IEG ha avviato un importante percorso di espansione all’estero, anche attraverso la conclusione di joint ventures con operatori locali (ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi e in Cina). IEG ha chiuso il bilancio 2017 con ricavi totali consolidati di 130,7 mln di euro, un EBITDA di 23,2 mln e un utile netto consolidato di 9,2 mln. Nel 2017, IEG, nel complesso delle sedi espositive e congressuali di Rimini e Vicenza, ha totalizzato 50 fiere organizzate o ospitate e 206 eventi congressuali.www.iegexpo.it

PRESS CONTACT
Ufficio stampa IEG:
Michela Moneta: michela.moneta@iegexpo.it

Media Consultant: MAY COMMUNICATION
Silvia Bazzani: (+39) 338.9164563 silvia.bazzani@maycommunication.com

Van Gogh, viaggio nell'anima del genio Dal 7 ottobre a Vicenza 129 capolavori dal mondo

Un Van Gogh come non si era mai visto, un vero e proprio viaggio nell'anima del genio olandese: è la grande mostra dedicata a uno degli artisti più amati dal pubblico degli appassionati, allestita dal 7 ottobre all'8 aprile negli splendidi spazi della Basilica Palladiana di Vicenza. Esposti ben 129 capolavori, 43 oli e 86 disegni, prestiti eccezionali dei maggiori musei del mondo (primo fra tutti il Kroller-Muller Museum di Otterlo), tanto che il valore assicurativo delle opere in mostra tocca il tetto di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Con il titolo 'Van Gogh. Tra il grano e il cielo', l'importante iniziativa segna il ritorno nella città veneta di Marco Goldin, il patron di Linea d'ombra, che ha prodotto (con un investimento di 4,5 milioni di euro) e curato forse la sua impresa più completa ed emotivamente partecipata, senza sbavature, in una selezione talmente puntuale delle opere da ricostruire quella cruciale decina d'anni di attività del maestro quasi giorno per giorno. "È una mostra rara - spiega Goldin che ha già ricevuto 115.000 prenotazioni -, le opere stesse in questo percorso diventano come le pagine del diario di una vita", complessa, sofferta, approfondita ancora di più dall'accostamento con lo scambio di lettere con il fratello Theo, da cui emerge tutto il suo doloroso sentire, ma anche i sogni e i progetti concreti, il passo dei suoi progressi, la malattia. È l'estate del 1880 quando Van Gogh annuncia al fratello l'intenzione di voler diventare un artista. I primi cinque anni di formazione si svolgono prima in Belgio (il Boriage) e quindi in Olanda: Etten, l'Aia, il Drenthe, Nuenen, dove il giovane Vincent affina le tecniche e acquisisce quel bagaglio figurativo e di immagini che tornerà nei dipinti realizzati a Parigi, Arles, Saint-Remy e Auvers-sur-Oise, quando inventa il colore nuovo della modernità. Se gli inizi sono contraddistinti da un grande impegno nel disegno, allo stesso modo il percorso espositivo parte da quelli splendidi della collezione del Kroller-Muller Museum di Otterlo, fondato dai primi collezionisti di Van Gogh. "Per tre anni disegna soltanto - spiega Goldin -: non sono bozzetti preparatori, bensì opere finite in sé, guardando alle tele di Millet e ai pittori della Scuola dell'Aia". Anche i soggetti coincidono: sono i contadini, gli zappatori, i minatori, un'umanità umile e misera, con cui Van Gogh entra in contatto seguendo il padre pastore protestante. Il primo olio è del 1981, una natura morta dal titolo 'Cappello di paglia', e proprio all'Aia intesse una relazione sentimentale che lo segnerà profondamente. Ritrae la compagna, una ex prostituta, la madre, la sorella, quella 'Ragazza con lo scialle' dallo sguardo sfuggente, che arriva al cuore. Ancora disegni che immortalano vecchi o mangiatori di patate negli anni di Nuenen, incredibili teste di donne che documentano la vita dei contadini e nature morte. La svolta arriva con il viaggio a Parigi, il contatto diretto con impressionisti e post impressionisti, con un uso della luce e del colore che elaborerà attraverso una poetica interiore unica e rivoluzionaria. Le sale della mostra cominciano così a illuminarsi dei dipinti più belli e famosi. Dal 'Ponte di Langlois'' del 1888 alle meravigliose raffigurazioni del parco della casa di cura di Saint-Remy (ricostruita perfettamente in un plastico che occupa un'intera sala) ai campi di grano, di papaveri, ai vigneti. Una tensione verso l'infinito avvolta via via da quei colori antinaturalistici, mai visti prima, capaci di restituire l'anima profonda delle cose.
ansa

Ci sono almeno tre, anzi quattro motivi in più per visitare Vicenza in queste settimane d’autunno

Ed è tutto dire per la città palladiana per eccellenza. Andrea Palladio non è stato semplicemente un architetto. In tutto il mondo è conosciuto come l’architetto: le sue ville e i suoi palazzi costituiscono un modello che è stato esportato oltre oceano, fino ad arrivare alle colonie americane e alla Casa Bianca. Le ville palladiane e la città di Vicenza, la sua città, sono state dichiarate patrimonio Unesco. E proprio a Vicenza, dopo un lavoro di restauro durato quasi sei anni e costato circa venti milioni di euro, è stata riaperta al pubblico la Basilica Palladiana.

Il palazzo, che fu riprogettato da Palladio su una struttura gotica preesistente, sarà utilizzato come contenitore per mostre ed eventi. Fino al 20 gennaio ospiterà la mostra di Marco Goldin Raffaello verso Picasso, uno spettacolare percorso attraverso il ritratto da Botticelli, Giorgione, Raffaello e Durer fino a Van Gogh, Munch, Picasso e Giacometti. Grazie a questo binomio la visita alla città di Vicenza offrirà un’ emozione in più. La possibilità di ammirare i capolavori dei più grandi pittori della storia dell’arte occidentale in un ambiente progettato secondo i criteri dell’armonia e della bellezza espressi dal nostro Rinascimento. Un’emozione davvero da non perdere.

Ma le novità dell’autunno vicentino non sono finite. In un altro palazzo progettato da Palladio, Palazzo Barbarano, nel cuore dei centro storico, a pochi passi dalla Basilica, si è aperto infatti il PalladioMuseum, un viaggio emotivo nella vita di Palladio, ma anche un percorso attraverso la ricerca ormai cinquantennale degli studiosi del Cisa, il centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio.
Palazzo Barbarano ospita il nuovo PalladioMuseum.
Palazzo Barbarano ospita il nuovo PalladioMuseum.
Al piano nobile del palazzo accoglie i visitatori una mostra permanente sull'opera dell’artista, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno, pannelli multimediali. Non solo una storia di cose, ma anche degli uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l'architettura possa essere uno strumento per migliorare il mondo. Per questo nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani, ci aspetta una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d'Europa, generando la ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana.

Un altro obiettivo del museo è quello di raccontare capitoli inediti della fortuna del modello architettonico palladiano nel mondo.
Genealogie / Genealogies, la prima mostra temporanea ad essere ospitata nel Palladio Museum, (fino al prossimo 31 marzo) racconta attraverso lo sguardo del fotografo americano Max Belcher il palladianesimo inconsapevole degli schiavi neri liberati dai campi di cotone dopo la guerra di secessione americana che, tornati in Africa, ricostruirono "a memoria", con materiali locali, le ville alla “Via col vento”dei propri padroni. Segnaliamo, infine, negli ambienti restaurati di Palazzo Chiericati, la mostra Cinque secoli di volti (fino al 20 gennaio), che sviluppa il tema del ritratto in un viaggio tra la storia di Vicenza e i suoi personaggi più noti.

Info: www.museicivicivicenza.it; www.comune.vicenza.it
Simonetta Pagnotti
famigliacristiana.it

'Raffaello verso Picasso', boom richieste

A due mesi da apertura 50.000 prenotazioni, intanto Goldin prepara 'Verso Monet'
di Nicoletta Castagni
ansa
Mancano ancora due mesi all'apertura, ma sono gia' 50.000 le prenotazioni per la grande mostra 'Raffaello verso Picasso. Storie di Sguardi, volti e figure' che il 6 ottobre, a Vicenza, inaugurera' dopo cinque anni di restauro la Basilica Palladiana.

Intanto, Marco Goldin, che con Linea d'Ombra ha curato e prodotto l'importante esposizione, ha gia' messo in cantiere un secondo ciclo di mostre dedicato questa volta, invece che al ritratto, alla storia del paesaggio e intitolato 'Verso Monet', dal 2013 alla Gran Guardia di Verona e alla Basilica Palladiana di Vicenza. Del padre dell'impressionismo saranno allestite circa 20 opere, ''una mostra nella mostra''. ''Da quando a maggio abbiamo dato il via alle prenotazioni, non siamo mai scesi sotto le 300 al giorno, con punte di 700 - dice Goldin - si tratta di dati rilevanti sia in termini assoluti, sia, a maggior ragione, in tempi di crisi come questi. Per la mostra di Genova 'Van Gogh e il viaggio di Gauguin', che e' stata la piu' vista dell'inverno, abbiamo avuto un avvio molto piu' rallentato''.

Si avverte dunque una grande attesa non solo per l'evento espositivo, che riunira', accomunati sul tema della figura e del ritratto, opere capitali di Botticelli, Mantegna, Antonello da Messina, Tiziano, Caravaggio, Velazquez, Van Gogh, Gauguin, Cezanne, Bacon, Freud e molti altri ancora. A destare l'interesse, spiega Goldin, e' anche la riapertura della Basilica, monumento simbolo di Vicenza''. Entro il 25 agosto, prosegue, ''si concluderanno gli ultimi interventi di rifinitura, compresa la struttura temporanea in ferro e vetro destinata all'accoglienza dei visitatori, mentre a meta' settembre cominceranno ad arrivare i capolavori, prestiti eccezionali dei maggiori musei del mondo''.

La mostra vicentina avra' una seconda edizione (dal 2 febbraio 2013) alla Gran Guardia di Verona con il titolo 'Da Botticelli a Matisse. Volti e figure'. Il nucleo di opere sara' lo stesso, ma, assicura il curatore, le due rassegne si differenzieranno molto. Quindi, nel 2013, partira' il secondo ciclo che coinvolgera' ancora i due capoluoghi veneti, questa volta incentrato sul genere del paesaggio e intitolato 'Verso Monet'. Attraverso una novantina di dipinti, provenienti da prestigiosi collezioni pubbliche e private internazionali come sempre da alcuni tra i maggiori musei del mondo, il percorso espositivo sara' articolato in sette sezioni, che racconteranno l'evoluzione dell'immagine del paesaggio nella trasformazione cruciale da semplice fondale scenografico a divinita' assoluta e dominante dell'opera. Per questo motivo, la rassegna, che prende le mosse dal primo '700, sviluppera' in modo particolarmente approfondito il XIX secolo, che prepara la grande rivoluzione impressionista guidata dal genio di Monet.

Il pittore francese, pur mutuando da Corot l'idea di realta', arriva nella finale, straordinaria serie delle ninfee a dare vita a una visione di paesaggio che ormai si appoggia quasi totalmente sull'esperienza interiore. ''Di Monet si potranno ammirare circa venti dipinti, tra i piu' esplicativi del suo eccezionale percorso creativo. Sara' una mostra nella mostra'', anticipa Goldin, ma ci sara' spazio anche per gli altri celebrati maestri impressionisti e post-impressionisti, tra cui Renoir, Sisley, Pissarro, Caillebotte, Van Gogh, Gauguin, Cezanne. La rassegna si concludera' con il XX secolo, dalle avanguardie di Matisse a Picasso alle esperienze astratte di Kooning e Pollock per arrivare infine ad Andrew Wyeth in America e a Lopez Garcia e Richter in Europa