Ci sono almeno tre, anzi quattro motivi in più per visitare Vicenza in queste settimane d’autunno

Ed è tutto dire per la città palladiana per eccellenza. Andrea Palladio non è stato semplicemente un architetto. In tutto il mondo è conosciuto come l’architetto: le sue ville e i suoi palazzi costituiscono un modello che è stato esportato oltre oceano, fino ad arrivare alle colonie americane e alla Casa Bianca. Le ville palladiane e la città di Vicenza, la sua città, sono state dichiarate patrimonio Unesco. E proprio a Vicenza, dopo un lavoro di restauro durato quasi sei anni e costato circa venti milioni di euro, è stata riaperta al pubblico la Basilica Palladiana.

Il palazzo, che fu riprogettato da Palladio su una struttura gotica preesistente, sarà utilizzato come contenitore per mostre ed eventi. Fino al 20 gennaio ospiterà la mostra di Marco Goldin Raffaello verso Picasso, uno spettacolare percorso attraverso il ritratto da Botticelli, Giorgione, Raffaello e Durer fino a Van Gogh, Munch, Picasso e Giacometti. Grazie a questo binomio la visita alla città di Vicenza offrirà un’ emozione in più. La possibilità di ammirare i capolavori dei più grandi pittori della storia dell’arte occidentale in un ambiente progettato secondo i criteri dell’armonia e della bellezza espressi dal nostro Rinascimento. Un’emozione davvero da non perdere.

Ma le novità dell’autunno vicentino non sono finite. In un altro palazzo progettato da Palladio, Palazzo Barbarano, nel cuore dei centro storico, a pochi passi dalla Basilica, si è aperto infatti il PalladioMuseum, un viaggio emotivo nella vita di Palladio, ma anche un percorso attraverso la ricerca ormai cinquantennale degli studiosi del Cisa, il centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio.
Palazzo Barbarano ospita il nuovo PalladioMuseum.
Palazzo Barbarano ospita il nuovo PalladioMuseum.
Al piano nobile del palazzo accoglie i visitatori una mostra permanente sull'opera dell’artista, con disegni originali autografi, dipinti rinascimentali, i grandi modelli architettonici in legno, pannelli multimediali. Non solo una storia di cose, ma anche degli uomini che le hanno sognate e realizzate, convinti che l'architettura possa essere uno strumento per migliorare il mondo. Per questo nella sala dedicata alla Vicenza del Cinquecento, accanto ai modelli dei palazzi palladiani, ci aspetta una teca con dei bachi da seta vivi, pronipoti di quelli stessi che nel 500 avevano prodotto la miglior seta d'Europa, generando la ricchezza che rese possibile la costruzione della Vicenza palladiana.

Un altro obiettivo del museo è quello di raccontare capitoli inediti della fortuna del modello architettonico palladiano nel mondo.
Genealogie / Genealogies, la prima mostra temporanea ad essere ospitata nel Palladio Museum, (fino al prossimo 31 marzo) racconta attraverso lo sguardo del fotografo americano Max Belcher il palladianesimo inconsapevole degli schiavi neri liberati dai campi di cotone dopo la guerra di secessione americana che, tornati in Africa, ricostruirono "a memoria", con materiali locali, le ville alla “Via col vento”dei propri padroni. Segnaliamo, infine, negli ambienti restaurati di Palazzo Chiericati, la mostra Cinque secoli di volti (fino al 20 gennaio), che sviluppa il tema del ritratto in un viaggio tra la storia di Vicenza e i suoi personaggi più noti.

Info: www.museicivicivicenza.it; www.comune.vicenza.it
Simonetta Pagnotti
famigliacristiana.it