L’intelligenza artificiale, chiamata confidenzialmente ia, è entrata nella quotidianità, sul lavoro e nel tempo libero. A beneficiare di questa tecnologia siamo in molti, io stessa ma anche il collega al mio fianco – più smart di me – che alla conferenza di lancio di Turismi.AI, neonata associazione per l’intelligenza artificiale nel turismo, di cui Guida Viaggi è socio sin dalla sua costituzione, è riuscito in tempo reale a lanciare il suo articolo a microfoni ancora caldi.
Nessun allarme: il suo lavoro di giornalista lo ha fatto, bene come gli altri, ma prima degli altri. Pensare quindi di applicare a grandi scale e a livello di destinazione la potenza dell’ia, fa capire quanto l’argomento apra scenari che necessitano un tavolo di lavoro aperto e al servizio della filiera. Obiettivo primario della neonata associazione che si autodefinisce una “task force” è proprio questo: portare la travel industry nelle discussioni su digitalizzazione e innovazione, di cui l’ia è la frontiera più attuale.
Di questo hanno dibattuto venerdì scorso, negli spazi del Travel Innovation Hub del Gruppo Bluvacanze in via Monterosa 91 a Milano, i soci fondatori di Turismi.AI, Edoardo Colombo, esperto di innovazione specializzato nella trasformazione digitale del turismo per la pubblica amministrazione e per le imprese, Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria e Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company con il contributo di Alessandra Priante, presidente di Enit e Domenico Pellegrino, ad del Gruppo Bluvacanze.
Turismo è scienza
“Il turismo è scienza e questa associazione lo dimostra. Sono due i grandi messaggi che vorrei dare: il primo che l’ia è uno strumento aggiuntivo, una leva da utilizzare per facilitare comunicazioni e elaborazioni, non solamente nel campo del marketing o relativamente a questioni commerciali bensì è fondamentale per la gestione dei dati” ha affermato Alessandra Priante, presidente di Enit. “Il secondo tema in cui credo fermamente è la collaborazione tra imprese: aziende tecnologiche e istituzioni accademiche possono creare sinergie preziose e portare a innovazioni significative. Confido che Turismi.AI potrà offrire stimoli e progettualità utili al nostro settore, sia per migliorare l’esperienza dei viaggiatori sia per promuovere pratiche sostenibili”, ha concluso Priante.
Abbracciare la trasformazione
“Quando si pensa a scegliere un libro o un film su Netflix, si fa affidamento su suggerimenti basati sull’analisi di comportamenti simili. Lo stesso principio si applica al viaggio. L’intelligenza artificiale è ormai integrata nei viaggi, proprio come i navigatori satellitari. L’interazione tra ia e turismo è fondamentale e deve essere trattata con attenzione”, ha affermato Edoardo Colombo.
L’esperto rimarca anche che “l’innovazione nel turismo non è quasi mai stata automatica nel nostro paese anzi, spesso viene trascurata nei tavoli di lavoro. L’ia rappresenta una rivoluzione che sta trasformando il settore e l’obiettivo dell’associazione è aggregare aziende di tecnologie diverse, includendo grandi associazioni e università. Si cerca di condividere buone pratiche e specializzare i formatori, poiché nessuno può definirsi esperto in un campo in continua evoluzione. Anche se l’ia può spaventare, è importante non fermarsi ma abbracciare questa trasformazione“.
Quota associati vicina alle 100 unità
“L’associazione sta registrando un crescente interesse; solo nelle prime due settimane siamo arrivati a quota 98 aziende. C’è un interesse enorme da parte di molte aziende che rappresentano 24 filiere verticali. Molti grandi gruppi hanno già iniziato a implementare queste tecnologie, è un percorso in evoluzione con innovazioni che arrivano quasi ogni mese”, ha affermato Antonio Barreca che nell’associazione Turismi.AI ricopre il ruolo di vicepresidente.
“È necessario programmare con intelligenza questi investimenti, accompagnando le Pmi nel modo corretto per evitare che rimangano indietro. Negli anni Novanta l’accesso frammentato agli strumenti di internet ha portato diseconomie. Oggi l’obiettivo è evitare di rifare gli stessi errori, garantendo l’accesso a tecnologie accessibili anche alle Pmi. A monte di tutto ciò deve esserci una strategia nazionale per definire l’utilizzo delle tecnologie, considerando anche la qualità dei dati. L’Italia può giocare un ruolo importante se riesce a integrare e strutturare questi dati, rendendoli disponibili per sfruttare appieno le potenzialità dell’ia” conclude Barreca.
Approccio data driven
“L’industria del turismo ha bisogno di rilanciare costantemente, attraverso l’innovazione e la tecnologia, l’impegno verso l’efficienza, la produttività e una gestione data driven” ha spiegato il vicepresidente di Turismi.AI, Mirko Lalli che specifica: “l’intelligenza artificiale, facendo leva sui dati, è un alleato fondamentale in questo processo, anticipando tendenze, ottimizzando la produttività e elevando l’efficacia complessiva attraverso decisioni basate su dati concreti”.
Opportunità per adv e t.o.
“Siamo profondamente convinti che agenzie di viaggio, tour operator e travel management company trarranno benefici importanti dall’integrazione dell’ia nelle loro operazioni quotidiane – ha commentato l’ad del Gruppo Bluvacanze, Domenico Pellegrino . Le tendenze tecnologiche che impattano sull’industry del turismo convergono sulla personalizzazione dell’esperienza e sul miglioramento della relazione con il consumatore. Ci attendiamo che l’ai generativa ottimizzi questi processi in modo che i touchpoint fisici possano rispondere più rapidamente alle richieste principali e dedicare più attenzione al perfezionamento della proposta di viaggio”.
guidaviaggi.it