La Diocesi di Acireale ha coinvolto l’Ente Parco Fluviale, il Gal, le municipalità di Castiglione, Randazzo e Motta Camastra e diversi operatori privati in un progetto, finanziato dalla Regione Siciliana, che porterà alla realizzazione di un appassionante itinerario tra i beni monumentali e religiosi di dodici Comuni del comprensorio pedemontano etneo e della Valle dell’Alcantara, il cui percorso è già stato elaborato dall’A.P.A. “San Francesco”
Negli ultimi anni la Diocesi di Acireale ha avuto il merito di conferire attrattiva turistica al Castello arabo-normanno di Calatabiano rendendolo meta, grazie ad un sapiente intervento di ristrutturazione e restyling, di numerosi visitatori, che quotidianamente raggiungono il Comune etneo per addentrarsi nelle sale dell’antico maniero e poi, magari, recarsi in paese a fare acquisti o a ristorarsi presso le attività commerciali del luogo. Tutto ciò significa coniugare turismo, cultura ed economia in maniera intelligente ed effettivamente sinergica.
L’istituzione religiosa acese, guidata dal vescovo Mons. Antonino Raspanti, intende adesso sperimentare tale virtuoso modello di sviluppo anche nelle altre municipalità pedemontane etnee e della Valle dell’Alcantara attraverso il progetto “Castelli e Campanili”, da attuare nell’ambito del programma d’eccellenza “Culto & Cultura”, finanziato dalla Regione Siciliana e finalizzato alla creazione di itinerari di fede.
Soggetto capofila dell’iniziativa è la Curia di Acireale attraverso l’associazione culturale “Cento Campanili”, che avrà come partner l’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, il G.A.L. “Terre dell’Etna e dell’Alcantara”, i Comuni di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Motta Camastra, diversi operatori economici locali nei comparti della ristorazione e della ricettività e l’associazione di protezione ambientale (A.P.A.) “San Francesco”.
Quest’ultima si è costituita qualche anno fa nel Comune etneo di Castiglione di Sicilia per volontà di un gruppo di cittadini particolarmente competenti riguardo alle tematiche ambientali ed allo sviluppo turistico ecosostenibile nonché sensibili ai nuovi strumenti di comunicazione, quali Internet ed i social-network. Alquanto autorevole la figura che è stata unanimemente individuata per presiedere l’Apa “San Francesco”, ossia il giovane arciprete della parrocchia castiglionese Don Roberto Fucile. L’organismo ha già all’attivo l’ideazione dell’innovativo progetto di turismo naturalistico “Le Vie dell’Acqua”, incentrato su itinerari tra il Mar Jonio, il fiume Alcantara e le nevi dell’Etna, e l’elaborazione e messa in rete della piattaforma conoscitiva territoriale “Etnapedia.Org”, ossia una sorta di enciclopedia online esclusivamente dedicata ai numerosi Comuni ricadenti nell’area alcantariana-etnea ed alle loro tante e variegate risorse ambientali, artistiche e culturali.
Ed a proposito dell’iniziativa “Castelli e Campanili”, cui prima accennavamo, l’Apa “San Francesco” è stata recentemente chiamata dalla Diocesi di Acireale ad occuparsi della relativa progettazione in collaborazione con i tecnici dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara. Ne è venuto fuori un articolato e ben congegnato itinerario turistico-culturale e di fede che coinvolge dodici Comuni (in ordine alfabetico Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Francavilla, Giardini Naxos, Linguaglossa, Malvagna, Mojo Alcantara, Motta Camastra, Piedimonte Etneo, Randazzo, Roccella Valdemone e Taormina) compresi tra l’area pedemontana etnea, la costa jonica e la Valle dell’Alcantara, e che l’Apa “San Francesco” ha individuato tenendo conto dei beni monumentali e dei pregevoli edifici sacri presenti nei rispettivi territori.
In effetti, il turismo religioso ha già dato altrove ottimi risultati. E nei nostri territori del “profondo Sud” potrebbe anche contribuire a contrastare il sempre più dilagante fenomeno dello spopolamento territoriale, consolidando la precaria economia locale fino a creare nuovi posti ed occasioni di lavoro, specie in quei paesini montani ed internati, ma ricchi di storia e tradizioni religiose, che il progetto “Castelli e Campanili” vuol far “uscire allo scoperto” e valorizzare per come essi meritano. Essendoci di mezzo enti promotori ed attuatori quali la Diocesi di Acireale e l’Apa “San Francesco”, stavolta tale “miracolo” potrebbe realmente compiersi.
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