I mesi di prigionia segnarono profondamente sua la vita e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d'arte che non avrebbe più ripetuto negli oltre 50 anni successivi. Oggi quelle opere assumono un valore di testimonianza di un passato particolarmente doloroso e 16 di quei lavori, realizzati tra il 1961 e il 1963 in ferro e in ottone, saranno esposti per la prima volta a Firenze nelle sale della sede della presidenza della Giunta regionale della Toscana. Le sculture, alcune delle quali misurano anche due metri d'altezza, furono realizzate durante i primi anni '60 con la tecnica della 'goccia su goccia' ovvero sciogliendo scarti metallici mediante fiaccola ossidrica fino a creare l'opera, e sono dedicate unicamente alla figura umana dove l'angoscia, la sofferenza, il grido di aiuto, sono leggibili in modo inequivocabile. (ANSA).