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Turismo verde e lento, 42 Cammini Aperti il 13 e il 14 aprile

 

Dal Cammino dei Briganti in Abruzzo al Cammino Materano, dal Cammino Balteo in Val d'Aosta al Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, dal Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna al Cammino dei Protomartiri Francescani in Umbria.


    Nell'ambito del progetto Scopri l'Italia che non Sapevi - Viaggio Italiano il 13 e 14 aprile si terrà Cammini Aperti, evento su 42 cammini coinvolti, 2 per ogni regione e provincia autonoma, con oltre 2000 partecipanti.

Su www.italia.it/it/viaggio-italiano/cammini-aperti tutte le informazioni.
    Ideato dalla Regione Umbria, capofila per il turismo slow, si pone l'obiettivo di essere il più importante evento nazionale dedicato ai sentieri/itinerari, promuovendo i valori dell'accessibilità. Le escursioni/passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. Tra le caratteristiche di ogni percorso: essere un anello e avere una lunghezza tra i 6 e i 10 km.
    A essere coinvolti in Cammini Aperti anche due importanti partner, il Cai - Club Alpino Italiano e Fish - Federazione Italiana Superamento Handicap. Il Cai, ente pubblico vigilato dal ministero del Turismo, ha lavorato selezionando 21 cammini, uno per ogni regione, e identificato un tratto di questi - di lunghezza variabile - sui quali portare persone con difficoltà motoria mediante l'impiego di Joilette e/o carrozzine. "Scopri l'Italia che non Sapevi" è una strategia di promozione comune delle Regioni italiane frutto di un accordo di programma tra il ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo - coordinata dalla Regione Abruzzo - della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con Enit.

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Il turismo lento carta vincente per la Toscana





Per la seconda volta in tre anni e mezzo faccio uno strappo alla regola: invece di partire da una notizia ambientale che proviene dall’estero prendo spunto da un evento regionale. Che in realtà rimanda a uno più ampio: l’unico settore economico che cresce continuamente (e con % importanti) da decenni è il turismo; ogni anno si spostano nel mondo oltre un miliardo di persone.

Hanno parlato di turismo lento e di cammini sulla Francigena a un convegno svoltosi ieri a Monteriggioni tra numerosi sindaci e rappresentanti della Regione, anche in vista del 2025, anno del Giubileo, in cui ci si attende un aumento di visitatori. Analisi di varie problematiche (soprattutto gestionali), testimonianza di buone pratiche, confronto su potenziali ricadute a vari livelli; un’iniziativa complessivamente utile.
Dato che questo blog cerca di alimentare lo spirito critico sulle questioni ambientali, mi permetto di sollevarne alcune in merito:

– chi cammina lo fa di solito in mezzo alla campagna. In Toscana poco meno del 40% delle aziende è già biologico: è possibile portarlo al 100%, così che il sinonimo “Toscano= Biologico” diventi un dato di fatto? Secondo me sì. Magari ci vorranno altri 10 anni, interventi di sostegno diversi e molta assistenza tecnica, ma si può fare. Riuscire a essere la prima regione 100% Bio in Italia mi sembrerebbe una buona cosa anche per la sua valorizzazione turistica;

– il turismo equestre, tra le varie forme di vacanza, è rimasto il fiore mai sbocciato nelle campagne della regione. Per più motivi: tenere cavalli costa (pensate solo alle cure veterinarie e alla ferratura degli zoccoli) e per montarci sopra occorre una buona forma fisica, che con l’invecchiamento progressivo della popolazione viene meno (anche per questo motivo, negli USA, stanno calando gli iscritti ai golf club). Eppure molti terreni sono in abbandono e molti contributi UE sono finalizzati a mantenere prati e pascoli: cosa meglio quindi dei cavalli? Una riflessione seria sulle criticità e sulle potenzialità di questa nicchia di turismo lento sarebbe più che opportuna;

– chi cammina ammira il paesaggio e anche gli insediamenti umani. Avendo negli ultimi mesi ripreso a fare trekking (e avendo dato per 4 anni pareri sui Programmi di Miglioramento Agricolo Ambientale), anch’io ho fatto più attenzione ad alcuni aspetti, che ritengo preoccupanti. Esempio: è aumentata l’installazione di tettoie e altri piccoli annessi attorno ai casolari e ai borghi per vari fini (parcheggio auto, ripari vari). Il risultato è che, in alcuni casi, non si riesce più ad apprezzare la visione integrale del casolare o del borgo, “rosicchiata” da questi piccoli annessi. Non si capisce perché non possano essere spostati di 10-15 metri più lontani, e/o perché non siano schermati da piante;

– dal convegno è uscito un forte richiamo al coinvolgimento di associazioni del volontariato per contribuire a gestire il sistema della Francigena: ottimo. Ci rendiamo però conto che la pandemia e i ben 7 anni trascorsi per mettere a regime la (discutibile) riforma del terzo settore hanno creato ferite profonde? Anche qui occorre evitare i luoghi comuni e impegnarsi in modo forte e innovativo per facilitare la partecipazione delle persone. Che, tendenzialmente, possono trovare nella valorizzazione delle vie e dei luoghi dove vivono un fattore di identità e di attrazione notevole.

toscanachiantiambiente.it

Tra bici gravel e folklore, tutto il bello del salone internazionale del turismo lento

 


Si apre oggi, venerdì 16 febbraio, e accoglierà i visitatori fino a domenica 18 alla Fiera di Bergamo «Agri & Slow Travel Expo – Fiera dei Territori», il primo salone internazionale interamente dedicato alla promozione del turismo cosiddetto “lento”. L’evento organizzato da Promoberg spegne nove candeline e conferma per tutte e tre le giornate l’ingresso gratuito, dalle 10 alle 19.

ecodibergamo.it

Italia meta preferita del turismo lento, Touring-Enit: individuati 100 cammini

 

Cento percorsi individuati per circa 30mila km complessivi: uno studio Enit e Touring Club ha messo ordine nei cammini italiani e nell’offerta turistica relativa analizzando tra questi i più visibili agli occhi dei potenziali fruitori, ovvero quelli con siti web turistici dedicati, in tutto 63.

La ricerca, presentata in Bit a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos pone l’accento sul turismo escursionistico, ossia un turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi in contesti generalmente rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose/spirituali o di benessere psicofisico. “Il turismo legato ai cammini può favorire la nascita di attività artigianali e di produzione locale, permettendo alle
comunità di valorizzare le proprie tradizioni e risorse”, ha detto Ivana Jelinic, presidente e ceo di Enit.

Per il turismo lento (a piedi e in bicicletta), in Italia sono stati stimati circa 3,6 milioni di praticanti, in Francia 4,8 milioni, 5,6 in
Germania e 7,1 nel Regno Unito. Per tutti questi mercati, il Paese preferito per una vacanza lenta è sempre l’Italia. Anche il turismo escursionistico (solo a piedi) sta conquistando fette di mercato e in Italia sono stati stimati 2,7 milioni di praticanti, in Francia 4,5 milioni, 4,6 in Germania e 5,4 nel Regno Unito.

Questa ricerca sul turismo escursionistico, che Touring Club Italiano auspica di poter aggiornare nei prossimi anni ampliando
il numero di cammini analizzati, “permette di prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di questo tipo di turismo, relativamente giovane per il nostro Paese – ha detto Giulio Lattanzi, DGdel Touring Club Italiano – Insieme alla recente certificazione ‘Cammini e percorsi’ rappresentano l’impegno concreto del Tci per un turismo sempre più sostenibile”.

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