Le principali istituzioni culturali e sedi
espositive della città ospitano dal 6 maggio al 10 luglio un ricco programma di
mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative interamente
dedicate alla fotografia. I numeri di questa edizione danno conto
dell'importanza e della grandezza raggiunte dal festival, e confermano la
partecipazione dell'intera città: trentacinque esposizioni nel circuito
ufficiale, cui si affiancano le sei dei
nuovi partner e le oltre trecento
dell'Off
Reggio Emilia, maggio 2016
Dal 6 maggio al 10 luglio 2016, Reggio Emilia accoglierà la XI edizione di FOTOGRAFIA
EUROPEA, il festival, promosso e organizzato dal Comune di Reggio Emilia,
interamente dedicato alla forma d’arte che più di altre comunica e interpreta
la complessità della società contemporanea.
Mostre,
conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, ospitate nelle
principali istituzioni culturali e sedi espositive della città, saranno gli
ingredienti di un ricco programma di eventi, animato da protagonisti della
fotografia, della cultura e del sapere, per sollecitare un confronto fra
differenti espressioni di creatività e di pensiero.
Curata da un comitato scientifico composto da Diane Dufour
(direttrice Le Bal, Parigi), Elio
Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), Fotografia Europea 2016 ruoterà attorno al
tema La via Emilia. Strade, viaggi,
confini.
Si tratta di una riflessione sul tema della
strada, partendo proprio dalla grande arteria romana che va “dal fiume al mare”
per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella
società odierna.
Questo argomento riprende a trent’anni di distanza,
Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l’opera
collettiva sul paesaggio a cura di Luigi
Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il “volto di
un paese reale” segnando una pagina significativa della fotografia
contemporanea.
“La via Emilia.
Strade, viaggi, confini - affermano i curatori - non intende soltanto
aggiornare le immagini di trent’anni fa, ma soprattutto evidenziare come in
questi tre decenni siano cambiati tanto il mondo quanto i modi di
rappresentarlo, in particolare quanto siano cambiate la pratica e la teoria
fotografica, il linguaggio attraverso il quale si esprime oggi chiunque
utilizzi uno strumento fotografico – le “strade” sono dunque contemporaneamente
anche quelle della fotografia, i suoi confini, le sue frontiere, i suoi
transiti”.
LE
MOSTRE
Ai Chiostri di San Pietro, uno dei fulcri di Fotografia Europea, la mostra
1986. Esplorazioni sulla via Emilia, a cura di Laura
Gasparini, presenterà una selezione
di opere di autori quali Olivo Barbieri,
Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati,
Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi
White, Manfred Willman e il video di Nino Criscenti - tutte esposte in
quella storica occasione - così da ricreare il clima culturale di una delle
esperienze più lucide ed esaltanti della storia della fotografia italiana.
Inoltre, materiali originali dell’epoca, come il
catalogo, le maquette di preparazione e i provini a contatto racconteranno il
lungo lavoro di ricerca sul territorio iniziato nel 1984 e terminato con la
collettiva del 1986.
La rassegna si completerà con la sezione 2016. Nuove esplorazioni: a
testimoniare la continuità di un impegno, Fotografia Europea ha
commissionato a sette autori contemporanei le “nuove esplorazioni” della via
Emilia. Un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione
e invenzione, che renderà davvero unica questa edizione del festival. Gli
autori Alain Bublex, Stefano Graziani, Antonio
Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi, sono tra i protagonisti
assoluti del panorama fotografico odierno, nazionale e internazionale, e le
loro immagini saranno senza dubbio la novità più attesa di Fotografia Europea 2016.
Il tema dalla via Emilia si allargherà
verso le strade del mondo. Sempre ai
Chiostri di San Pietro si terrà la mostra Exile
che presenterà le opere di 24 fotografi appartenenti all’agenzia Magnum.
Sono immagini di reportage, scattate dai grandi interpreti di questo genere, da
Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart
Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones
Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni, in cui il tema
dell’esilio è visto come una strada a un’unica direzione di cui è negato il
ritorno, come una condizione di non appartenenza, un luogo estraneo alla
propria storia e cultura. Una mostra che dalla storia arriverà alle tragiche
pagine dell'attualità.
Sulla scia del successo ottenuto nelle precedenti
edizioni, ai Chiostri di San Pietro
ritornerà il progetto Speciale Diciottoventicinque che, con la guida di
tre professionisti della fotografia e dell’arte visiva quali Giorgio Barrera,
Pietro Iori e Diego Zuelli, offre a 60 ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, la
possibilità di comprendere come costruire un progetto espositivo, dalla stesura
del concept alla mostra finale. Per
la prima volta i ragazzi avranno modo di confrontarsi anche con il mondo del
video. La mostra sarà inoltre allestita all'interno della Galleria I Petali,
che continua a sostenere il progetto Diciottoventicinque.
Dai suoi albori la fotografia è strettamente
legata all’esplorazione e alla conoscenza del territorio. I primi libri
fotografici hanno contribuito a creare e a rafforzare una geografia immaginaria
dei luoghi, modellando la nostra percezione dello spazio e del tempo. A questa
affascinante tematica si riferisce la
mostra di libri fotografici, curata da Ilaria Campioli, ai Chiostri di San Pietro, che
presenterà volumi che utilizzano la stessa struttura narrativa e visuale cara
alle esplorazioni del XIX e XX secolo per riflettere sulle complesse relazioni
fra scoperta, viaggio e conquista.
Per la prima volta in Italia, Palazzo Magnani renderà omaggio, con oltre 150 immagini e 80 riviste, a Walker Evans (1903-1975), uno dei
grandi autori del Novecento, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato
alcune delle sue immagini più famose.
Il fotografo americano sarà celebrato attraverso due distinte esposizioni. La prima, WALKER
EVANS. Anonymous, curata da David Campany, Jean-Paul Deridder e Sam
Stourdzé, (Catalogo Steidl) presenterà il lavoro foto-redazionale sviluppato da
Evans su numerose riviste americane a partire dal 1929. A differenza di molti
fotografi Walker Evans non lavorava per i magazine
esclusivamente come fotografo; era lui stesso spesso a scegliere il tema, a
scrivere i testi, a selezionare le fotografie e a curare l’impaginazione.
Mentre i mass media indugiavano sul
culto della celebrità e del consumismo, Evans fotografava anonimi cittadini e
la loro vita quotidiana, creando immagini dirette e frontali delle condizioni
del paese, con uno stile austero e distaccato privo di ogni forma di idealismo
romantico. I suoi intensi scatti, prevalentemente in bianco e nero, lo hanno
consacrato pioniere della fotografia documentale e sono divenuti simboli della
cultura americana degli anni del New Deal.
La seconda, WALKER EVANS. Italia, a cura di
Laura Gasparini (Catalogo Silvana editoriale), prodotta espressamente per Fotografia Europea 2016, proporrà 50
sue fotografie, tra le più famose, provenienti da collezioni pubbliche e
private italiane, capaci d’ispirare il linguaggio poetico di molti dei
fotografi protagonisti di Esplorazioni
sulla via Emilia, da Ghirri a Basilico, da Guidi a Barbieri. A prova di
ciò, saranno esposti alcuni esemplari scatti degli stessi autori italiani
scaturiti dalla riflessione sulla lezione del grande maestro americano, insieme
a pubblicazioni degli anni trenta e quaranta che testimoniano la presenza di
Walker Evans nella storia del cinema e della fotografia italiana del
dopoguerra.
Il percorso di Fotografia Europea 2016 proseguirà in altri luoghi simbolo di
Reggio Emilia.
Allo Spazio Gerra si terrà la mostra Disco Emilia nata da un
progetto che approfondisce, da un punto di vista storico-sociale, il ventennio
compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta, in cui la regione
ha assistito al sorgere di un vero e proprio distretto del divertimento con
oltre 35 sale da ballo nel raggio di 100 km. Una vera epopea del costume in cui
musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati
freneticamente dando vita a un percorso di crescita esponenziale e alle sue
contraddizioni che si riverberano ancora nel presente. A raccontare questo
fenomeno sociale e culturale saranno le immagini di Gabriele Basilico,
che nel 1978, con la sua serie Dancing in Emilia, ritrasse la prima fase
di questo fenomeno, per poi trasferirsi nell’attualità con le fotografie del
ciclo Last Night di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi. Completano
la sezione fotografica alcuni scatti di Antonio La Grotta (da
Paradise Discotheque).
Nella sede di Palazzo da Mosto - tra le più apprezzate
lo scorso anno per la bellezza dell'edificio e dei suoi spazi espositivi - di
proprietà della Fondazione Manodori,
la collettiva Dalla via Emilia al mondo, curata dal comitato scientifico del
Festival, presenterà le opere di Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara
Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai
Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber.
Si tratta in pratica di nove mostre personali, di
autori provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla
Finlandia all'Italia) che affronteranno attraverso diversi media, dalla
fotografia alla videoinstallazione, le tematiche del viaggio, del confine,
tanto nei suoi aspetti sociali quanto in quelli individuali. Molti di questi
autori, protagonisti della scena artistica internazionale, esporranno per la
prima volta in Italia, confermando la natura propositiva del Festival.
Sulla scorta della straordinaria esperienza di
Joan Fontcuberta nella scorsa edizione, il
Palazzo dei Musei aprirà le proprie sale a Paolo Gioli, uno dei grandi maestri della fotografia italiana e
internazionale. Nella mostra Nature attraverso, Paolo Gioli si è
misurato con gli spazi e le raccolte dei Musei Civici di Reggio, realizzando una serie di opere inedite, ottenute
attraverso la tecnica del fotofinish. Ancora
una produzione originale dunque; ancora un evento unico nel panorama dei
festival nazionali.
Palazzo dei Musei ospiterà inoltre la personale di Fabio Boni Vicino a noi, che
celebrerà i 150 anni di vita della Croce Rossa, attraverso i ritratti dei suoi
volontari.
Fin dalla sua prima edizione Fotografia Europea ha rappresentato un palcoscenico dove proporre i
lavori delle nuove generazioni di artisti. Ai
Chiostri di San Domenico, ad esempio, si terranno le esposizioni dei 5 autori europei selezionati dal comitato
scientifico tra gli oltre 250 progetti pervenuti alla Public call.
Si va dalle ricerche di Filippo Minelli che con il progetto Padania Classics
documenterà il cambiamento del paesaggio architettonico contemporaneo padano
dagli anni ’80 ad oggi, tralasciando volutamente paesaggi naturali e patrimonio
storico, a quelle del duo Luca Santese e
Pasquale Bove che, con Italy&Italy, articoleranno in
modo organico l’iconografia degli anni Novanta, focalizzandosi sulla vita
quotidiana e mondana riminese, alle indagini condotte da Françoise Beauguion, In the country nowhere – Migrations to
Europe, che analizzerà il tema delle
migrazioni in Europa, da Ikuru Kuwajima,
Trail, che documenterà il suo
viaggio in auto nelle montagne del Pamir nel Tagikistan lungo il confine
afgano, e da Cyrus Mahboubian e
Sophie Nicole Culière, Wanderlust, in cui la strada è
la traccia per raccontare il passaggio dell’uomo nel mondo.
Sempre in quest’ambito, Palazzo Casotti ospiterà Sideways,
la collettiva, a cura di Daniele De Luigi, che riunisce i
sette fotografi emergenti under 35 selezionati attraverso la quarta edizione
del concorso Giovane Fotografia Italiana, in collaborazione con GAI
Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani. In mostra i progetti
di Giulia Baczynski, Valentina D'Accardi, Martin Errichiello e
Filippo Menichetti, Federica Landi, Luca Massaro, Anna
Messere, Francesca Serotti e Carlotta Zarattini.
Alla Galleria Parmeggiani, due rassegne dedicate ad autori nati e attivi
sul territorio testimonieranno la volontà del Festival di mantenere salde le
proprie radici e il proprio rapporto con il tessuto culturale che lo anima.
La prima è il Grand Tour. Viaggio
nel tempo dell’iPhoneography di
Giuliano Ferrari che ripercorrerà e attualizzerà le tappe del Grand Tour, che vedeva ricchi giovani
dell'aristocrazia europea, a partire dal XVII secolo, scendere in Italia per
conoscere l’antichità, la pittura rinascimentale e il paesaggio, utilizzando la
camera fotografica dell’iPhone. La
seconda è Columnae Herculis:
architetture di confine e strategie urbanistiche militarizzate un progetto
di Saverio Cantoni, a cura di
Giovanna Calvenzi, che affronterà le
strategie architettoniche e urbanistiche che coinvolgono la costruzione e il
mantenimento del confine meridionale della zona demilitarizzata tra le due
Coree.
In occasione di Fotografia Europea 2016, la
Collezione Maramotti proporrà e ospiterà due esposizioni. Il progetto di Claudia Losi How
do I imagine to being there? prende avvio da una cronaca di viaggio, da
un reale attraversamento delle isole di S.ta Kilda nel 2012 per poi approdare
alla costruzione di nuove mappe mentali e artefatti che costituiscono
sedimentazioni mnemoniche del paesaggio. So near, so far di Paolo Simonazzi restituirà uno sguardo
originale sul nostro territorio, inteso come crocevia di comunicazioni
semantiche, culturali, linguistiche, visuali attraverso una scelta di scatti
che coprono gli ultimi vent’anni del suo lavoro.
Fotografia Europea 2016 apre un nuovo capitolo e presenta
numerose novità condividendo con la Regione Emilia-Romagna l'obiettivo di sviluppare
sinergie e collaborazioni con altre realtà del territorio.
Lo CSAC – Centro Studi e
Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma proporrà il frutto di un’indagine negli archivi della Sezione
Fotografia. In Esplorazioni dell’archivio.
Fotografie della Via Emilia verranno esposti nuclei storici di stampe
presenti nelle sue raccolte, di Bruno Stefani, di Guido Guidi, di
grandi atelier come quello bolognese dei Villani o del romano Studio Vasari, a confronto con l’opera degli autori protagonisti di
quella nuova fotografia, dell’ultimo quarto del Novecento. Con tutto questo si
intrecciano le foto di cronaca, le fotografie dello sport, rituali sociali,
riprese della quotidianità. L’intenzione è quella di proporre una riflessione
sugli sguardi di quel paesaggio, con l’ambizione di restituire uno sfondo al
progetto di Esplorazioni della Via
Emilia, 1986. Nella sala polivalente verrà
inoltre proposta la mostra dedicata al Pubblico Paesaggio dal titolo Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di
rifondazione insediativa, esito
di una ricerca che riflette, attraverso un rilievo topo-fotografico puntuale,
su struttura e componenti del divenire della strada consolare quale strumento
di continua rigenerazione dell’insediamento antropico emiliano.
Il MAST
(Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna ospiterà la mostra Ceramica, Latte, Macchine e
Logistica. Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro a cura di Urs
Stahel. Attraverso le fotografie di autori quali Olivo Barbieri, Tim Davis,
William Guerrieri, Guido Guidi, Paola de Pietri, Franco Vaccari, Walter
Niedermayr e altri, l’esposizione documenterà lo
sviluppo dell’Emilia Romagna negli ultimi decenni. Coppie di immagini
contrapposte racconteranno come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da
nuovi sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico e come al paesaggio tradizionale di un
territorio dal sapore antico si sostituiscano le nuove aree del terziario
avanzato.
All'Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), Linea di Confine per la
Fotografia Contemporanea presenterà, a cura
di Antonello Frongia, Per strada. Fotografie di Guido Guidi sulla
Statale 9 che proporrà oltre 60 fotografie, scattate tra il 1983 e il
2000, realizzate da Guido Guidi
sulla via Emilia e per le strade adiacenti, senza dimenticare la serie sul Teatro
Bonci di Cesena realizzata nel 1984 con Luigi Ghirri, gli inediti di Esplorazioni sulla via Emilia e la serie
SS9. In programma anche l'esposizione
dei lavori prodotti dai partecipanti ai laboratori tematici condotti sulla via
Emilia da Guido Guidi (Per strada) e
Sabrina Ragucci (Contemporaneamente
immagini e parole), a cura di William Guerrieri.
Anche per la sua XI edizione Fotografia Europea 2016 sarà arricchita
dal Circuito Off, un programma di
oltre 300 esposizioni ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da
gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio
cittadino e provinciale.
Fotografia Europea è un
progetto promosso e organizzato dal Comune di Reggio Emilia con la Regione
Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani, la
Fondazione Pietro Manodori, la Camera di Commercio di Reggio Emilia e Apt
Servizi Regione Emilia Romagna. Special sponsor della manifestazione è Iren,
main sponsor sono Gruppo Cariparma Credit Agricole,
Coop Alleanza 3.0, MAST, CarServer, I Petali. Emak sponsor per la mostra
“Nature Attraverso” di Paolo Gioli e la conferenza-presentazione del libro di Joan Fontcuberta alla presenza
dell'autore.
IL
CATALOGO
Anche quest'anno il catalogo del Festival è
curato da Silvana Editoriale e raccoglierà le opere in mostra, i saggi dei
curatori e i contributi di critici e protagonisti della undicesima edizione di
Fotografia Europea.
FOTOGRAFIA EUROPEA 2016 - XI edizione LA VIA EMILIA. Strade, viaggi, confini
Reggio Emilia 6 maggio - 10
luglio 2016
Informazioni: tel. 0522.456219; www.fotografiaeuropea.it
fonte: comunicato stampa
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone