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Parigi 2024: prenotazioni a +400% durante Giochi Olimpici

A poco più di un mese dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, l’interesse per questo grande evento sportivo influenza i viaggi dell’estate. Le notti prenotate durante le Olimpiadi sono oltre cinque volte superiori a quelle registrate nella regione di Parigi nello stesso periodo un anno fa. La città più cercata su Airbnb durante le Olimpiadi è Parigi, che ha toccato il massimo storico di annunci attivi: l’aumento è di quasi il 40% nella regione rispetto all’anno precedente,3 mentre gli host si preparano ad accogliere i viaggiatori, nazionali e internazionali. L’interesse degli ospiti si estende però anche ad altre zone della regione di Parigi e in generale del Paese.

Sono oltre 160 i Paesi e le regioni da cui arriveranno gli ospiti che hanno già prenotato un soggiorno durante le Olimpiadi. In testa aci sono gli Stati Uniti, che rappresentano oltre il 20% sul totale dei soggiorni nelle città ospitanti dei Giochi o nei loro dintorni nel periodo delle gare. Le nazioni con il maggior numero di medaglie dalle Olimpiadi del 2020 sono fortemente rappresentate: tra i 10 Paesi che hanno prenotato di più per la Francia, la maggior parte sono anche i principali vincitori delle medaglie di Tokyo 2020.

I francesi occupano attualmente il terzo posto per notti prenotate, ma è previsto un aumento delle prenotazioni in prossimità dell’evento, dal momento che la maggior parte di chi possiede i biglietti è di nazionalità francese. In termini di crescita, i Paesi asiatici sono in cima alla classifica: Cina, India, Hong Kong e Giappone registrano il maggiore aumento di viaggiatori e viaggiatrici a Parigi.6 Seguono Repubblica Ceca, Messico, Irlanda, Brasile, Lussemburgo e Colombia.

Anche gli italiani sono soggetti al fascino francese quest’estate. Osservando le notti prenotate presso le sedi delle gare olimpiche o nelle vicinanze, compaiono i quartieri centrali della capitale ma anche zone limitrofe alla Ville Lumière e destinazioni fuori dalla regione di Parigi, in cui si svolgeranno le competizioni di calcio, basket e pallamano. Tra le loro scelte spicca quindi Parigi, seguita da Nizza, Montreuil (Île-de-France), Lilla, Bordeaux, Villejuif (Île-de-France) e Clichy (Île-de-France).

Non è solo il centro di Parigi ad attirare visitatori quest’estate. Anche località come Saint-Denis, Châteauroux e Lilla hanno registrato un notevole aumento di interesse per via della decisione strategica di ospitare le Olimpiadi di Parigi 2024 in tutta la Francia.

I dati di Airbnb rivelano le destinazioni più popolari fuori dal centro di Parigi in base alle diverse nazionalità che vogliono tifare per le loro squadre nazionali durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024:

  • Olandesi e australiani, i cui paesi sono stati tra i primi nel medagliere dell’hockey su prato, hanno prenotato il maggior numero di notti nella zona di Colombes, dove si svolgerà questo sport.
  • Una delle destinazioni principali di spagnoli e brasiliani è Bordeaux, dove le rispettive squadre nazionali di calcio giocano due partite.
  • Una delle destinazioni principali degli ospiti di nazionalità cinese è Vanves, vicino al luogo in cui si gioca a ping-pong, uno sport in cui i cinesi si distinguono da tempo.

Stando a uno studio, si stima che i soggiorni su Airbnb durante i Giochi olimpici genereranno un valore pari a 2.000 euro (oltre 2.170 dollari) per l’host tipo nella regione di Parigi, con un impatto economico complessivo di quasi 1 miliardo di euro (oltre 1 miliardo di dollari) e il supporto a quasi 7.300 posti di lavoro a tempo pieno nel Paese.

Molte famiglie locali si sono registrate sulla piattaforma per beneficiare di questa opportunità. Nella sola regione di Parigi,Airbnb ha registrato un aumento del 40% degli annunci attivi nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Da una casa vicino allo Stade de France a un accogliente appartamento nel centro di Parigi, o nella regione dell’Alta Francia, l’offerta di alloggi è varia e può soddisfare diverse esigenze. Per tutte le persone che stanno cercando un soggiorno durante i Giochi o anche in un altro periodo dell’anno, Airbnb ha raccolto alcuni dei più richiesti nella regione di Parigi:

  • Casa Nina, L’Île-Saint-Denis, Francia
  • Chalet con vasca idromassaggio e terrazzo sopra l’acqua, Montreuil-sur-Epte, Francia
  • Splendido appartamento con jacuzzi vicino a Parigi, Châtillon, Francia
  • Elegante Appartamento, Rosny-sous-Bois, Francia
  • Soleil Spa, Montreuil, Francia
  • Appartamento con vista panoramica, Parigi, Francia
  • L’Eden, Le Perreux-sur-Marne, Francia

Oltre il 50% degli utenti che viaggeranno per i Giochi è alla ricerca di strutture ricettive in grado di accogliere famiglie o gruppi composti da tre o più persone,8 che possano offrire un servizio migliore rispetto agli alloggi tradizionali. Tra le nazionalità che hanno evidenziato una più decisa preferenza per i viaggi di gruppo in queste settimane ci sono i viaggiatori provenienti da Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti, Spagna e Regno Unito.

travelnostop.com

 

Due differenti accordi sono stati siglati tra la Fondazione Milano Cortina 2026 e due realtà locali tra le più esperte nella realizzazione dei grandi eventi sportivi


Due passaggi che confermano il profondo legame che il Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici ha con i propri territori, elemento chiave per i Giochi di Milano Cortina 2026.
Olimpiadi e Paralimpiadi diffuse

Le collaborazioni, rispettivamente con il Comitato Nordic Ski Val di Fiemme e con il Comitato Coppa del Mondo Biathlon di Antholz Anterselva, rappresentano la continuità e la costanza che la Fondazione Milano Cortina 2026 intende mantenere nel rapporto con i soggetti locali, ricchi di eccellenze e unicità. Nello specifico, le due intese sono espressione della fiducia che la Fondazione pone nei confronti dell’esperienza delle realtà coinvolte, entrambe con una profonda conoscenza di tutti gli aspetti organizzativi legati alla realizzazione di grandi eventi, quali i Campionati del Mondo e la Coppa del Mondo.
La legacy dei Giochi

Un programma strategico con una forte ricaduta anche in termini di legacy: i Giochi arricchiranno il bagaglio esperienziale, concreto e formativo, rendendolo sempre più di prim’ordine sia per il territorio sia per tutti coloro che si impegneranno alla loro realizzazione.

Nello specifico, le due entità metteranno a disposizione della Fondazione Milano Cortina 2026 le proprie elevate competenze attraverso attività di consulenza alle diverse Aree Funzionali per supportare l’organizzazione degli appuntamenti annuali con gli stakeholder, con il Comitato Olimpico Internazionale e con le varie Federazioni Internazionali oltre che nella programmazione e pianificazione operativa degli eventi Olimpici e Paralimpici.
Il valore dei Giochi nei territori

Per Andrea Varnier, Amministratore Delegato della Fondazione Milano Cortina 2026: “La sottoscrizione dei due accordi conferma e descrive l’importanza di questo percorso: la Fondazione Milano Cortina 2026 affronta la sfida di organizzare i Giochi più diffusi di sempre e non sarebbe possibile farlo senza il coinvolgimento attivo dei territori. L’obiettivo è molto concreto: valorizzare la vasta esperienza che gli enti locali hanno maturato nella gestione dei grandi eventi sportivi”.

Lorenz Leitgeb, Presidente del Comitato Coppa del Mondo Biathlon Antholz Anterselva ha dichiarato: “Siamo particolarmente fieri non solo di poter ospitare le competizioni Olimpiche di Milano Cortina 2026 nella nostra valle e la nostra struttura ma anche di poter contribuire noi stessi con la nostra esperienza di ormai piú di 50 anni. Ci rendiamo conto che i giochi olimpici rappresentano un’opportunitá unica per tutti noi ma anche una sfida enorme che – insieme alla Fondazione Milano Cortina 2026, che ringraziamo per la fiducia, e le altre localitá ospitanti – accettiamo volentieri.” “L’accordo sottoscritto con la Fondazione Milano Cortina 2026 – aggiunge Bruno Felicetti, Presidente Esecutivo del Comitato Nordic Ski Val di Fiemme – rappresenta un passaggio fondamentale per la programmazione dell’organizzazione del Grande Evento dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026. Permette al nostro Comitato Organizzatore di attivare la complessa macchina organizzativa e di coinvolgere da subito gli oltre mille volontari che collaboreranno con noi per il successo dell’evento attraverso varie tappe di avvicinamento. È altresì un riconoscimento di tanti anni di impegno (oltre 35 anni) del Comitato Nordic Ski Val di Fiemme nella realizzazione di eventi Internazionali e il coronamento di un sogno per l’intera Val di Fiemme con tutte le componenti Pubbliche e private e per il Trentino”.
in milanocortina2026.olympics.com
(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)

Cortina, è già sfida olimpica al Mountain Hospitality Forum


La nuova domanda turistica e il peso dei cambiamenti climatici sulle dinamiche delle imprese del settore alberghiero. Sono i temi chiave del convegno ”Mhf – Mountain Hospitality Forum – Cortina e oltre, l’evoluzione dell’ospitalità della montagna”, organizzato  da Confindustria Alberghi, con Unicredit come main partner, il 27 marzo, presso il Grand Hotel Savoia Cortina – A Radisson Collection Hotel. L’evento ha visto anche la collaborazione di Cushman & Wakefield, Confindustria Belluno Dolomiti e Luiss Business School.

Alessandro Belli, head of hospitality Italy di Cushman & Wakefield, ha introdotto l’argomento con un focus sul mercato hospitality e montagna. Sul fronte degli investimenti immobiliari in Italia nel 2023, nonostante un calo 45% nel volume totale, il settore alberghiero, con un investimento di 1,5 miliardi di euro, si è dimostrato resiliente, grazie anche a fondamentali in forte recupero dopo la pandemia: il RevPar è cresciuto del 45% rispetto al 2019, contro una media europea che si è fermata al +22%.

Trend positivo per la domanda turistica verso la montagna: la crescita degli arrivi e delle presenze è spinta soprattutto dalla clientela internazionale: in testa i viaggiatori long haulamericani in primis. Nel caso di Cortina è arrivata in pochi anni a rappresentare oltre il 50% della domanda complessiva verso la destinazione.

Un grande potenziale di crescita, dunque, per la montagna, che punta a destagionalizzazione e internazionalizzazione ma anche a sostenibilità, accessibilità e inclusività. Lo scopo è diventare un luogo da vivere tutto l’anno, complice anche il climate change che sta cambiando abitudini, comportamenti e scelte dei viaggiatori.

Ecco alcune delle direttrici su cui far leva: migliorare l’ambiente per residenti e turisti, sviluppare un’offerta turistica integrata, in particolare per la stagione estiva; estendere il periodo di attività turistica della destinazione, diminuendo i periodi di inattività e di chiusura; rinnovare e riqualificare l’offerta.

Quattro le tavole rotonde, dedicate a: ospitalità, benessere e sviluppo del territorio, i diversi modi di finanziare il settore hospitality, i trend del settore e la nuova domanda e la montagna nelle strategie di crescita dei brand internazionali.

«Abbiamo fortemente voluto questo evento a Cortina – ha spiegato Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – Ci siamo resi conto che mancava un appuntamento sulla montagna capace di mettere intorno ad un tavolo imprenditori del settore, mondo della finanza e investitori. La montagna sta vivendo un profondo cambiamento e il faro delle prossime Olimpiadi è un’opportunità che dobbiamo saper sfruttare. La destinazione è sempre più attrattiva agli occhi del turista internazionale, alla ricerca di esperienze legate al territorio, con un’attenzione particolare alla sostenibilità»

«Abbiamo davanti due anni complessi ma straordinari, durante i quali dobbiamo cogliere ogni opportunità di crescita e di sviluppo – ha sottolineato Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e presidente del gruppo tecnico sport e grandi eventi di Confindustria – La nostra sfida olimpica è già iniziata e riguarda l’intero sistema Paese. Tifare per il successo di Milano-Cortina 2026 significa tifare per il Paese, la sua credibilità e attrattività».

lagenziadiviaggimag.it

(Post a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)

Un’indagine per capire quale sia il vero impatto delle Olimpiadi sul turismo parigino

 

Il conto alla rovescia è cominciato. Con il passare dei giorni i riflettori si accendono sempre più forti su Parigi, che ospiterà dal 26 luglio all’ 11 agosto i Giochi Olimpici.

La Ville Lumière è pronta ad accogliere atleti e moltissimi spettatori ma oltre all’impatto emotivo delle competizioni ce ne sarà di sicuro anche un altro assai travolgente, quello sul panorama turistico della città, che vedrà elevata la sua attrattiva senza precedenti.

Per capire in tempo reale cosa sta accadendo alla Capitale francese The Data Appeal Company e PredictHQ, azienda specializzata in predictive event intelligence, hanno realizzato un’indagine per capire quale sia il vero impatto delle Olimpiadi sul turismo parigino, sulle tariffe alberghiere, sulla spesa e sulla quantità di turisti che parteciperanno alla manifestazione.

Ne è emerso che, l’offerta turistica della città si prefigura come la più costosa di sempre.

Prezzi che lievitano

L’analisi di Data Appeal ha messo infatti in evidenza che già all’inizio di febbraio le tariffe degli hotel e degli alloggi sono più che raddoppiate rispetto a quelle dello stesso periodo del 2023. Ma è sulle settimane dei Giochi Olimpici che i prezzi registrano una vera e propria impennata, con un picco previsto sul giorno della cerimonia d’apertura: le tariffe alberghiere OTA registrano un aumento del +125% rispetto allo scorso anno raggiungendo i 733 euro; l’incremento maggiore riguarda però gli affitti brevi che toccano un +200% rispetto al 2023 con una tariffa media di circa 697 euro a notte (Fonte D/AI Destinations).

A questo scenario si affianca il Louvre che ha già annunciato un aumento del 29% del ticket di ingresso, i biglietti della metro che costeranno il doppio e poi, una tassa di soggiorno che dal 1 gennaio è più che raddoppiata: chi soggiornerà in un 5 stelle, quest’anno pagherà 10.73 euro a persona a notte.

In medio stat virtus

Il trend è stato molto criticato anche dalle istituzioni, tanto che proprio Frederic Hocquard, vicesindaco di Parigi per il turismo e la vita notturna, ha dichiarato: “Vogliamo che i Giochi Olimpici siano popolari certo, ma non possono esserlo a 700 euro a notte. Accadrà che la gente prenderà una camera d’albergo a Nantes, Lille o Rennes e si sposterà in treno, risparmiando- ha detto Hocquard-. Ai Giochi di Londra i prezzi erano così alti che il tasso di occupazione degli hotel è sceso del 12%. Triplicare i prezzi quindi non funzionerà, forse si può consentire un aumento del 10-15%”.

Attese 12 mln di persone

PredictHQ ha calcolato che le Olimpiadi a Parigi attireranno fino a 12 mln di presenze con un giro d’affari generale che si attesterà sui 946 mln di dollari: le persone spenderanno soprattutto in hotel e alloggi oltre 496 mln, mentre 313 mln di dollari saranno spesi per ristoranti e locali e 136 mln per il trasporto.

L’evento che vedrà più partecipanti sarà senza dubbio la cerimonia di apertura in occasione della  quale sono attese circa 300mila persone, e i luoghi che vedranno il maggior afflusso saranno la zona centrale lungo la Senna, che ospiterà proprio la cerimonia di apertura, Saint-Denis dove si trova il Villaggio Olimpico, e Villeneuve-d’Ascq che ospita il Pierre Mauroy Stadium dove si terranno i tornei di pallamano e basket.

Picco di prenotazioni aeree

Sul fronte delle prenotazioni aeree via GDS, tra il 24 luglio e il 13 agosto si registra una forte preponderanza di viaggiatori internazionali: statunitensi in primis (21%) che raddoppiano rispetto alla settimana precedente, poi giapponesi (6%), canadesi (4%) e brasiliani (3%). Tutti viaggiatori questi, che hanno prenotato in media con 250 giorni di anticipo, ossia più di otto mesi prima.

Sentiment in crescita

Parigi comunque, è sempre una buona idea. Come diceva anche Audrey Hepburn….

Nonostante tariffe da capogiro infatti, il sentiment score che misura il livello di apprezzamento globale espresso online su tutte le attività della città è in crescita rispetto allo scorso anno (+1.5). Sono le attrazioni come musei e parchi ad avere il sentiment score più alto in assoluto (91/100) mentre gli affitti brevi registrano un sentiment deludente (75/100) con lamentele che riguardano soprattutto le dotazioni, internet e ovviamente, i costi.

Eventi oltre l’evento

In occasione dei Giochi la Capitale francese ha predisposto un programma ricchissimo di eventi che vanno ben oltre lo sport; fino al mese di settembre ad esempio, la città ospiterà il festival Olympic Forms dedicato al rapporto tra sport e arte, con più di 50 eventi che accompagneranno l’estate di grandi e piccini.

guidaviaggi.it

Impennata della domanda turistica per le Olimpiadi in Francia

 

In vista delle Olimpiadi estive del 2024 in programma a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto, sono attesi 10.500 atleti provenienti da 206 Comitati Olimpici Nazionali (CNO) che rappresentano nazioni di tutto il mondo. I Giochi Olimpici saranno il più grande  evento mai organizzato in Francia. Tra il Super Bowl, le Olimpiadi, gli Europei e altri grandi eventi sportivi, si prevede che gli investimenti  in advertising a livello internazionale raggiungeranno i 61 miliardi di dollari solo quest’anno.

Questi eventi non solo fanno crescere le entrate pubblicitarie, ma stimolano anche un’incredibile domanda di viaggi, con i Paesi che registrano picchi imponenti di presenze  con persone pronte a fare il tifo per le loro squadre preferite. Ad esempio, secondo i dati raccolti da Sojern, le prenotazioni dei voli sono aumentate del 63% rispetto all’anno precedente in vista del Gran Premio di F1 a Singapore, e i viaggiatori hanno prenotato i loro soggiorni in Qatar con largo anticipo rispetto alle consuete vacanze del periodo, per assicurarsi un posto alla Coppa del Mondo FIFA 2022. Questi grandi eventi sportivi rinnovano l’interesse per le destinazioni ospitanti anche molto tempo dopo la finale. Dopo aver ospitato la Coppa del Mondo, il Qatar ha registrato un aumento delle ricerche di ospitalità da parte del turismo internazionale che si attesta  tra il 79-255%,  un picco  in controtendenza rispetto alla media del periodo.

Le prenotazioni di voli per Parigi aumentano con l’apertura delle vendite dei biglietti per le Olimpiadi
Parigi è già una destinazione popolare – 6.3 milioni di viaggiatori hanno visitato la Torre Eiffel nel 2023, superando il turismo pre-COVID del 2019 – e le Olimpiadi non faranno altro che consolidare questa posizione  nella classifica delle destinazioni più ambite dai viaggiatori. I biglietti per i 33° Giochi Olimpici sono stati messi in vendita il 30 novembre 2023 e la domanda turistica verso la Francia è immediatamente aumentata in modo significativo. Per il periodo dei Giochi Olimpici del 2024, non solo le ricerche di voli, ma anche le prenotazioni  per Parigi sono aumentate del 125% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le date di arrivo variano, il che indica che i viaggiatori probabilmente pianificano i viaggi in base a eventi specifici e al tempo di ferie disponibili. Indipendentemente dalla data di arrivo, una cosa è certa: la maggior parte dei viaggiatori prevede di partire da Parigi il giorno della fine delle Olimpiadi, evidenziando che probabilmente molti provengono da Paesi in cui le aziende non offrono ferie prolungate, come gli Stati Uniti. Inoltre, con una durata media di viaggio di 11 giorni rispetto ai 13,2 del 2023, è chiaro che i Giochi sono all’origine della motivazione di viaggio.

La Francia è sempre una destinazione popolare per i viaggiatori americani
Storicamente Parigi è stata una delle principali destinazioni estive per i viaggiatori di tutto il mondo, e le Olimpiadi rafforzeranno il posto della Francia in cima alle loro preferenze. Secondo i dati di Sojern sulle prenotazioni dei voli, il 23,8% delle prenotazioni durante il periodo olimpico per Parigi proviene dagli Stati Uniti, il ché ne fa il primo Paese di origine a livello internazionale, seguito da Canada, Regno Unito, Giappone e Spagna.
Gli Stati Uniti sono stati in testa al medagliere sia alle Olimpiadi del 2020 che a quelle del 2016,  un’altra motivazione che potrebbe stimolare alla domanda USA. Dato che i soggiorni estivi verso Parigi sono sempre molto richiesti, i viaggiatori devono prenotare per tempo le loro vacanze se ricadono durante i Giochi Olimpici.

I parigini prenotano viaggi in altre destinazioni francesi
Mentre i viaggiatori internazionali si affollano a Parigi per le Olimpiadi, i parigini trovano conforto altrove, facendo vacanze in altre parti della Francia. Attualmente, le prenotazioni alberghiere di parigini che si recano in altre destinazioni francesi sono aumentate del 49% durante la stagione delle Olimpiadi rispetto al 2023, ciò dimostra che molti intendono lasciare la città durante i giochi per evitare la folla. Lille, Nizza, la Corsica, Lione e Tolosa sono le destinazioni principali, ma questa tendenza offre agli albergatori di tutto il Paese l’opportunità di attirare i parigini nelle loro attività ricettive durante il periodo olimpico,  contribuendo alla crescita della domanda.
“Siamo entusiasti del crescente interesse per Lione come destinazione turistica e non vediamo l’ora di ospitare i visitatori prima e dopo gli eventi olimpici. Lione, a sole 2 ore di treno da Parigi, offre il perfetto mix di sport, gastronomia, cultura e la rinomata art de vivre francese. Avendo ospitato di recente eventi importanti, come la Coppa del Mondo di calcio femminile e la Coppa del Mondo di rugby, siamo pronti  ad offrire un’esperienza memorabile di accoglienza alla francese. Sia che i viaggiatori provengano da vicino o da lontano, Lione mira a sfruttare la crescente domanda di viaggi per creare un’attrattiva duratura per i nuovi visitatori”, ha detto Mathilde Carpentier, Direttore Partnership e Promozione di ONLYLYON Tourisme et Congrès. 

travelnostop.com

Milano-Cortina: De Micheli firma decreto finanziamento

 

Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha firmato il decreto che finanzia con un miliardo di euro le opere infrastrutturali per le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026. Si tratta, si legge in una nota del Mit, di opere stradali e ferroviarie finanziate nella Legge di Bilancio 2020 che consentiranno di migliorare l’accessibilità, i collegamenti e la dotazione infrastrutturale dei territori della Regione Lombardia, della Regione Veneto, delle Province Autonome di Trento e di Bolzano interessate dall’evento sportivo.

“Con il Decreto Olimpiadi faremo compiere un salto di qualità infrastrutturale – spiega la ministra De Micheli – a una delle aree più sviluppate del Paese con una ricaduta importante per la qualità della vita delle persone e anche un miglioramento competitivo per le imprese. Le opere finanziate – ribadisce – servono a potenziare l’accessibilità e i collegamenti in vista del grande appuntamento internazionale, ma sono state concepite per mantenere la loro utilità nel tempo, anche dopo il 2026, e verranno realizzate nel segno della piena sostenibilità ambientale”.

travelnostop

#Rio2016 Dizionario del Turismo Cinematografico le Olimpiadi e il Cinema

Augurandoci che le voci circolanti in questi giorni riguardo la pulizia etnica delle strade di Rio da parte della polizia nei confronti dei bambini di strada (veri e propri omicidi gratuiti a danni di minori!) siano solo leggende metropolitane (però qualche anno fa, durante gli Europei di Calcio in Ucraina, fu accertata come autentica la strage di cani randagi!) e che lo sport sia considerato come merita (una manifestazione di amore e fratellanza, e già gli atleti libanesi a quanto pare non lo capiscono visto il rivoltante episodio del bus del quale si parla da giorni!) noi del Dizionario del Turismo Cinematografico tenteremo di parlare dell’argomento esibendo varie scalette: 1) Analisi documentaristica della manifestazione 2) Facciamo il punto: “Quante volte il Cinema si è occupato di Olimpiadi?” 3) Le location.

Ma ora cominciamo il nostro avventuroso (e spero commovente!) viaggio:

Storia delle Olimpiadi

Il termine “Olimpiade” deriva dalla città di Olimpia, in Grecia, dove si svolgevano le Olimpiadi dell’antichità in occasione di feste religiose (storicamente dal 776 a.c. al 393 d.c. In tutto si tennero 292 edizioni di Giochi Olimpici). Ma come ebbe origine tutto ciò? L’origine degli antichi Giochi olimpici si è persa, anche se esistono molte leggende. Il primo documento scritto che può riferirsi alla nascita delle Olimpiadi parla di una festa con una sola gara: lo Stadion. Da quel momento in poi tutti i Giochi divennero sempre più importanti in tutta l’antica Grecia. Successivamente altri sport si aggiunsero alla corsa e il numero di gare crebbe fino a venti, e duravano sette giorni. Le Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, re degli Dei. I vincitori delle gare venivano fatti oggetto di ammirazione e immortalati in poemi e statue, e fregiati di una corona di ulivo. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo tra le due celebrazioni divenne noto come Olimpiade; i Greci usavano questa suddivisione per il computo degli anni. Per tutta la durata dei giochi venivano sospese le ostilità in tutta la Grecia: questa tregua era chiamata Ekecheiria. La partecipazione era riservata a greci maschi liberi, che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti permetteva solo ai membri delle classi più facoltose di prendere in considerazione la partecipazione. A differenza dei Giochi Olimpici Moderni, solamente uomini che parlavano greco potevano partecipare alle celebrazioni. Si consideravano giochi “internazionali” poiché i partecipanti provenivano dalle varie città stato della Grecia, ed anche dalle colonie. I Giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere romano in Grecia: all’inizio furono benvoluti e aperti anche a Romani, Fenici, Galli e altri popoli sottomessi (Nerone, ad esempio, aprì un enorme edizione dei giochi a Roma in cui tutti gli atleti dell’Impero Romano poterono partecipare, lui compreso), ma quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano i Giochi olimpici vennero visti come una festa “pagana”, e nel 393 d.c. l’imperatore Teodosio 1°, assieme al Vescovo di Milano Ambrogio, li vietò, ponendo fine a una storia durata oltre mille anni. Oltre ai Giochi di Olimpia si disputavano altre competizioni religiose: i Giochi Pitici in onore di Apollo a Delphi, quelli Nemei a Nemea in onore di Zeus; quelli Istmici in onore di Poseidone e del Dio Palemone presso l’Istmo di Corinto e i Giochi Panatenaici ad Atene. Dopo quasi 15 secoli di interruzione, nel 1896 Pierre De Coubertin ristabilì i Giochi Olimpici cambiando un bel po’ di regole (potevano partecipare atleti di tutto il mondo, le olimpiadi si svolgevano in nazioni sempre diverse e dal 1900 potevano partecipare anche le donne, per fare un esempio). Riguardo alle Olimpiadi dell’Antichità il cinema fa accenni nei Peplum, soprattutto degli anni ’60, ma il vero e proprio film dedicato a loro mi pare sia solo ASTERIX ALLE OLIMPIADI. Nel corso del 20° secolo sono stati creati diversi tipi di Olimpiade. Vediamoli un attimo: Olimpiadi Estive (conosciute semplicemente come “Olimpiadi”. Quella di Rio 2016 è, appunto, una Olimpiade Estiva), Olimpiadi Invernali, ParaOlimpiadi (si svolgono pochi giorni dopo le Olimpiadi Ufficiali e sono svolte da atleti con handicap fisici), Olimpiadi degli Scacchi, Olimpiadi Scientifiche. Queste ultime, svolte da studenti delle Scuole Medie Superiori, si dividono, a loro volta, in: Olimpiadi di Astronomia, Olimpiadi di Biologia, Olimpiadi di Chimica, Olimpiadi di Scienze della Terra, Olimpiadi di Informatica, Olimpiadi di Matematica e Olimpiadi di Fisica. Poi ci sono le Olimpiadi Universitarie, conosciute come Universiadi, riservate agli studenti universitari di tutto il Mondo, che hanno le stesse discipline sportive delle Olimpiadi Ufficiali (sia Estive che Invernali). Quelle citate sono, naturalmente, le Olimpiadi Internazionali. Ultimamente il termine “Olimpiade” viene usato anche per Giochi (non Internazionali) creati sul momento per manifestazioni come Festival, Campionati, Tornei, etc… Per questo motivo voglio ricordare anche gli onesti “Giochi Senza Frontiere”, manifestazione annuale estinta simile ad una sorta di simpatica Olimpiade Estiva, con giochi pure da spiaggia, che non utilizza ipocritamente il termine “Olimpiade” nel titolo ed ha il merito (o il demerito, a seconda dei casi) di aver ispirato altri Giochi in tutto il Mondo (ricordiamo quelli mostrati nel programma “Mai dire Banzai” o il recente “Wipeout”). Delle Olimpiadi Scientifiche Studentesche più che il cinema vero e proprio se ne è occupato molto (e non poteva essere altrimenti) il telefilm horror vacui (tra questi ricordo una puntata di BEVERLY HILLS 90210) e la letteratura minimalista americana degli anni ’80.

Dizionario del Cinema Olimpionico (film e qualche location)

FRATELLI DEL NUOTO (1920)

Le Olimpiadi del 1920 viste dalle gare di nuoto.

OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938)

Celebre film di propaganda nazista realizzato con enormi e innovativi mezzi tecnici per celebrare le Olimpiadi del 1936. Recentemente (2014) una proiezione nella Bibliomediateca di Chivasso (To) ha causato polemiche. Le location del film attualmente sono in stato di abbandono.Il Villaggio Olimpionico di Berlino, location delle Olimpiadi del 1936 viste nel film OLYMPIA- APOTEOSI DI OLIMPIA (1936/1938) allo stato attuale (abbandonato).




PRELUDIO ALLE OLIMPIADI (1956)

Film sulla preparazione alle Olimpiadi Invernali del 1956.

LA GRANDE OLIMPIADE (1960)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Roma del 1960,

LE OLIMPIADI DEI MARITI (1960)

Durante le Olimpiadi di Roma del 1960 alcuni ragazzi pensano di tradire le consorti con belle turiste venute a seguire la manifestazione sportiva. Cast di mattatori guidati da Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi in forma smagliante!

ACCADDE IN ATENE (1962)

Rievocazione di un evento reale (un pastore greco che allenandosi solo poco tempo prima riesce a primeggiare nel podismo) avvenuto durante le Olimpiadi di Atene del 1896.

LE OLIMPIADI DI TOKYO (1965)

Documentario Mondo sulle Olimpiadi di Tokyo del 1965.

21 ORE A MONACO (1976)

Cronaca dell’attentato terroristico nel quale persero la vita alcuni atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.

MOMENTI DI GLORIA (1981)

Probabilmente il più celebre tra i film dedicati alle Olimpiadi (questa volta quelle del 1924).

Memorabile e ormai nel cuore di tutti il celebre motivo musicale di Vangelis diventato sigla ufficiale dell’Olimpiade.

Tutta la retorica e il romanticismo del grande Hugh Hudson in un vero e proprio capolavoro. Nello stesso anno il regista dedicherà, insieme ad un altro maestro di retorica mista a romanticismo (sua maestà Gualtiero Jacopetti del quale in questi giorni ci sono le celebrazioni per il 5° anniversario della scomparsa!), il suo spirito sportivo ad un altro film (stavolta documentaristico) sull’argomento sport pulito/sogno dal titolo FANGIO- UNA VITA AI 300 ALL’ORA, biografia di Juan Manuel Fangio, il più grande campione automobilistico che sia mai esistito.MOMENTI DI GLORIA. Location Cambridge College, Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: Il cimitero di Saint Bean, Fowlis Westel. Perth & Kinross, Inghilterra.MOMENTI DI GLORIA. Location: Saint Trinity, Eton College, Eton, Berkshire Inghilterra.

MOMENTI DI GLORIA. Location: La spiaggia di West Sands Beach, Saint Andrews, Inghilterra.

16 GIORNI DI GLORIA (1986)

Film ambientato durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

SPADA DI GIDEONE (1986)

Un altro film sul massacro degli atleti israeliani da parte dei terroristi di Settembre Nero alle Olimpiadi di Monaco del 1972.

COOL RUNNINGS- 4 SOTTOZERO

Film ambientato alle Olimpiadi Invernali di Calgary 1988.

UN GIORNO A SETTEMBRE (1999)

Altro film sui fatti tragici di Monaco 1972.

MUNICH (2005)

Ed ecco l’ennesimo film sulla tragedia avvenuta alle Olimpiadi di Monaco 1972, stavolta realizzato da Steven Spielberg con mezzi tecnici elevati e molto denaro in produzione che gli ha permesso di girare in varie location (oltre quelle conosciute anche Malta). Presa di posizione pacifista ma accusata da qualcuno di ambiguità. Alla vostra visione l’ardua sentenza!!!

Sulle riprese a Malta vi giriamo al bel dossier realizzato dalla nostra collaboratrice tecnica Paola Lehava.

ASTERIX ALLE OLIMPIADI (2008)

Uno sguardo divertente (come consuetudine dei film della serie) alle Olimpiadi dell’antichità.

LONDON CALLING (2012)

Documentario sulle Olimpiadi di Londra 2012.

RACE- IL COLORE DELLA VITTORIA (2016)

Le Olimpiadi di Berlino del 1936 viste dagli occhi di Jesse Owens, l’atleta di colore al quale Adolf Hitler rifiutò di stringere la mano.
fonte: 12alle12.it

Rio 2016 Brasile . Le Olimpiadi si faranno di sicuro, per forza. È quello che ci sta dietro che è duro da digerire

Amo il Brasile per la meraviglia del suo ambiente e, soprattutto, per il suo popolo e la sua cultura, pur con tutte le sue contraddizioni. D’altra parte qualcosa i brasiliani la dovranno cambiare di sicuro, se è vero, come a me sembra ragionevole, che i governanti di un paese siano lo specchio del popolo.
Le Olimpiadi si faranno di sicuro, per forza. È quello che ci sta dietro che è duro da digerire.
Nessuno sa come stiano davvero le cose in questo paese devastato. Io, come altri blogger e giornalisti ne parlo spesso, ma il mainstreammediatico sembra perlopiù ignorare la situazione o farne qualche accenno di tanto in tanto. E veniamo al dunque, poiché ritengo giustodenunciare, anche se conviene sempre meno farlo poiché si è parlato persino di una legge che impedisca di parlare male del governo. Alcuni giorni fa il Presidente ad interim Temer ha rilasciato un’intervista televisiva nella quale appariva abbastanza ragionevole. Lo credo bene, visto che tutte le reti televisive sono, in un modo o nell’altro, controllate dal governo. Nessuno gli ha chiesto, per esempio, come mai la polizia, dall’inizio dell’operazione per “ripulire” la città di Rio dalla violenza, ha fatto fuori 2.500 persone, più o meno. La vita dei poveracci qui, violenti o no, non vale un accidente.
Il Comitato Olimpico ha dovuto scusarsi pubblicamente poiché i grandi machos del “Battaglione della selva”, i marines dell’Amazzonia, hanno fatto fuori un giaguaro che non ne voleva sapere di stare lì a guardarli a torace gonfio con la torcia olimpica in mano, in un’immagine di vaghe reminiscenze del secolo scorso. Non si capisce perché debbano sfilare con i giaguari alla catena, riempiti di sonniferi. Questa volta non hanno fatto effetto e l’animale ovviamentesi è ribellato a questi maschietti di sesta categoria, rimediando una palla nella cabeza….Vergognoso.
Lo Hospital Municipal Souza Aguiar, l’ospedale “dedicato” ai Giochi, è stato attaccato qualche giorno fa, con un blitz di 25 narcotrafficanti. Non hanno nessuna paura della polizia, drogati come cavalli come sono. Dovevano liberare un pericoloso pregiudicato lì ricoverato. Ce l’hanno fatta. Sparatoria tra i malati, morto un vigilante.
Al di là della violenza inaudita la crisi economica sta distruggendo il paese. Un paese ricco di petrolio e di risorse che sta affondando nella vergogna e nella miseria. Non riescono nemmeno a finire di costruire gli hotel con le camere già affittate per il periodo olimpico. Tra Ipanema e Copacabana un amico italiano responsabile dell’organizzazione degli eventi inaugurali (che mi ha chiesto di rimanere anonimo) mi indica un cantiere abbandonato. “Doveva essere un hotel di 18 piani” – e continua – “Con la passerella per pedoni e biciclette sull’oceano crollata di recente per un’onda anomala il nostro dubbio è più che altro sulla qualità delle strutture costruite per i Giochi”. Altre strutture, realizzate anni fa per la visita del Papa, erano affondate in una palude, nessuno si era accorto di che tipo di terreno fosse.
Una economista di rilievo dell’Università Cattolica di Rio (anche lei mi ha chiesto l’anonimato) alla mia richiesta di una sua opinione sulla situazione del Brasile mi ha detto: “Secondo me dopo le Olimpiadichiude”. Una battuta, ci mancherebbe…
Intanto una responsabile del colosso mondiale per prenotazioni di alberghi on-line, Booking.com, mi ha detto: “Sembra che qui facciano le riunioni e i brainstorming per trovare il modo migliore per frenare l’economia e rallentare lo sviluppo. Nella fattispecie si stava parlando del fatto che, dall’aprile scorso, per acquistare i biglietti olimpici on-line, udite udite, occorre fornire il CPF, il Codice Fiscale brasiliano. Se non ce l’hai niente biglietto. Nessuno può più acquistare on-line un biglietto dall’estero, sono decine di migliaia gli invenduti.
Lo credo bene che il governatore ha dovuto dichiarare lo stato di calamità a Rio. Un escamotage tecnico affinché il governo possa liberare i miliardi necessari a tappare tutti i buchi della gestione allegra. Non vengono nemmeno più pagati gli stipendi agli insegnanti delle macilente scuole pubbliche e agli agenti di polizia. Siamo in molti a pensare che la sicurezza in una situazione simile con ogni probabilità dovrà essere assicurata dall’esercito con i carri armati.
Ma il peggio rimane nella miseria e nella violenza delle favelas, dove i bambini poveri vanno in scuole di qualità infima, dove a stento imparano a fare due più due. E non è un modo di dire, lo so per esperienza diretta, dirigendo una ong che si occupa anche del doposcuola dei bambini delle favelas. L’abbandono è totale, anche se ci sono più soldini per patatine, i-Pad, i-Pod, android, triccheballacche, pinzillacchere…e via dicendo. La qualità vera della vita fa schifo, basta andare a vedere i barboni strafatti di crack sotto gli anonimi viadotti di cemento. Sono a centinaia.
D’altra parte proprio le favelas sono un ambiente affascinante, pittoresco e accogliente, e alcune possono essere visitate in assoluta sicurezza, scoprendo un mondo straordinario, ricco di umanità, calore e potenzialità. Se solo ci fossero dei programmi di educazione e sviluppo culturale degni di questo nome….
Non sono un economista, ma già anni fa avevo avuto il sentore che lo “sviluppo” del Brasile, sbandierato a destra e a sinistra, fosse un gigantesco bluff, che non permetteva altro che far viaggiare Dilma Roussef con tutto il suo staff nei più lussuosi alberghi del mondo, a spese dei contribuenti. L’unica cosa che mi viene sempre in mente è il refrain del gruppo rock brasiliano di protesta degli anni ‘80/’90, Legião Urbana: “Que país é esse?”. Che paese è mai questo?
Il Fatto Quotidiano

Olimpiadi di Rio, un percorso a ostacoli Brasile in difficoltà a un mese dai Giochi

Mentre la torcia olimpica attraversava la città di Maracaju, nel Mato Grosso del Sud, Marcelino Mateus Silva Proença, un giovane di 27 anni, assisteva al passaggio in mezzo alla gente assiepata lungo le strade della città. Quando la torcia gli è passata davanti, ha cercato di spegnerla con una secchiata d’acqua. Il gavettone ha mancato il simbolo olimpico, ma non il tedoforo che ha continuato la sua corsa. Il giovane è stato arrestato e non è chiaro se la sua sia stata una bravata o un gesto di protesta. Dopo il rilascio, ha postato sulla sua pagina Facebook l’immagine di un tedoforo con questo commento: ”Ho la torcia, ma non ho istruzione, salute, sicurezza e qualità di vita”.
Solo un episodio, ma i sentimenti del popolo brasiliano per questa festa dello sport sono nel corso degli anni virati dall’entusiasmo iniziale ad una crescente perplessità; è il declino del Brasile, sotto la pressione della crisi economica internazionale, la maggiore preoccupazione della gente. Una frenata iniziata nel 2012, quando l’orgoglio per l’assegnazione dei Giochi del 2016 si univa a quello di far parte del  BRIC, il club dei paesi che si avvicinavano a passi da gigante ai livelli di vita del mondo occidentale.
I giochi di Rio inizieranno tra poco più di un mese, in un momento molto delicato. Il Brasile sta attraversando una crisi politica senza precedenti nella sua storia democratica: il Presidente Dilma Rousseff è stata sospesa, perché ha trasgredito alcune regole nella presentazione del bilancio statale; mentre il Brasile è retto dal suo vice Temer, le procedure per confermare o meno l’impeachment sono ancora in corso. Il paese è stato colpito da una grave recessione causata dal crollo del prezzo del petrolio e la sua moneta, il Riaes, ha perso metà del suo valore negli ultimi cinque anni. Asse portante dell’economia del paese,  la società petrolifera Petrobras era nel 2011 l’azienda petrolifera con la maggiore capitalizzazione in borsa al mondo; ad oggi ha perso l’80% del suo valore ed è stata sconvolta da uno scandalo di tangenti e corruzione, svelato dall’inchiesta “Autoavaggio”; oltre che i vertici dell’azienda, sono stati numerosi gli esponenti politici coinvolti.
Il virus Zika, trasmesso da una zanzara “killer”, causa gravi malformazioni alla nascita e si è diffuso in Brasile dall’anno scorso; il sito del CDC, agenzia americana per il controllo e la prevenzione delle malattie, mantiene un livello di allerta 2 sui viaggi in terra brasiliana,sconsigliando la permanenza a donne incinte.
Questi problemi hanno costituito un vero e proprio percorso ad ostacoli per il Comitato Organizzatore e nuove preoccupazioni continuano a metterlo a dura prova, sul fronte finanziario e della Sicurezza. Ecco alcune notizie più recenti. Il Governatore dello Stato di Rio, responsabile per la sicurezza ed il completamento delle nuove linee di trasporto metropolitano, ha lanciato un grido di allarme all’amministrazione centrale: mancano i soldi per pagare la polizia (non ricevono gli straordinari da 6 mesi) e per finire i lavori, il cui completamento era previsto 4 giorni prima dell’inizio dei Giochi. Le vendite di biglietti, che stentavano a decollare, hanno quasi raggiunto i cinque milioni all’inizio di giugno. Sono ancora oltre due milioni i biglietti invenduti. L’intelligence brasiliana ha intensificato i contatti internazionali e le misure di prevenzione per un eventuale sbarco del terrorismo islamico in sud America; i giochi olimpici sono una vetrina globale di richiamo troppo largo per sottovalutare la possibilità di un attentato.
Ma la criminalità locale rimane comunque il problema numero uno per le forze dell’ordine e si teme un incremento in un periodo di grande affluenza turistica. La settimana scorsa membri della delegazione australiana ai giochi paralimpici sono stati minacciati con armi da fuoco e derubati. Uno degli ospedali raccomandati per i turisti è stato assaltato da uomini armati, che hanno fatto fuggire un presunto trafficante di droga.
si24.it

Olimpiadi di Rio, stimato un turismo aggiuntivo solo ad agosto di oltre mezzo milione di persone

Il richiamo Olimpico porta nel Paese organizzatore, ovviamente, un incremento di Turismo, ancora di più se questo Paese si chiama Brasile, una meta turistica già ambita anche senza questo importante evento sportivo. Una stima di Visa, attraverso l’analisi “Olympic Games travel & spend”, ha determinato solo nel mese di agosto un richiamo turistico di oltre 500mila persone nella città brasiliana di Rio, sede dei giochi.

Brasile, ecco quanto cresce il turismo grazie alle Olimpiadi di Rio


Le attese parlano infatti di un volume di nuovo traffico compreso tra i 400 e i 500mila visitatori solo per il mese di agosto 2016, che corrisponde a un aumento di 1,2 milioni di pax in più rispetto agli anni non-olimpici. 

Rio2016 per amore del golf: oltre alle canoniche attrazioni la travolgente città carioca è pronta a stupire



PERCHE’ ANDARE Non è un caso che il fascino di Rio riesca a contagiare chiunque, e in molti soffrono di un’inguaribile malinconia al momento della partenza. Tra le montagne lussureggianti ricoperte di foreste e le sue spiagge mozzafiato, la città carioca è celebre per tanti buoni motivi ed è da molti considerata la più bella del mondo. Dai grattacieli alle lagune, dal fermento culturale ai luoghi simbolo, Rio de Janeiro è capace di accontentare le esigenze di qualunque visitatore.

Il destino di Rio segnato dalle favelas

C’è una canzone di Gilberto Gil, il grande nero bahiano che è stato ministro della cultura di Lula che parla della «circular espresso dois dois dois dois que parte direita de Bon Succeso pra depois», il 222, l’autobus che portava dalla periferia faveladadi Rio fino al centro. Prendo il suo sostituto, il 550 che parte da Largo Machado nel quartiere di Laranjeiras, affollato ma centrale, e va verso il Morro do Alemao, La Rupe del Tedesco, una favela di 300 mila persone che si estende a Sud della città.

Turismo Rio2016 Olimpiadi, può essere la chiave per il rilancio del Brasile?

Una capitale amministrativa, Brasilia, un cuore turistico, Rio de Janeiro, e un fulcro finanziario, San Paolo: sono i tre volti – ma ce ne sarebbero molti altri – del Brasile, lo stato più grande e popoloso dell'America Latina con i suoi 8,5 milioni di chilometri quadrati di superficie, più o meno come l'Europa. Un Paese dalle molte anime, visitato ogni anno da milioni di persone (6,4 nel 2014, l’anno dei Mondiali, il 10,6% in più rispetto all’anno precedente e numeri non molto inferiori nel 2015) e in un momento di crisi fortissima come quello che sta attraversando il Paese, proprio il turismo, con il suo indotto passato da 3,9 miliardi di dollari nel 2005 ai circa 8,5 miliardi dell’anno scorso, può essere il volano per il rilancio. Stando ai dati del World Travel Turism & Council, nel 2014 il contributo diretto di viaggi e turismo all'economia del Paese è stato pari al 3,5% del Pil, cifra salita nel 2015 e che da qui al 2025, secondo le stime, crescerà ulteriormente al 3,7% del Pil. Ancora superiore il contributo complessivo, attualmente pari al 9,6% del Pil e atteso in rialzo al 10,2% entro il 2025. Quest'anno un contributo potrà arrivare dai Giochi Olimpici, che si terranno a Rio de Janeiro ad agosto. Stando ai dati dell’Ufficio brasiliano per il Turismo, per le Olimpiadi sono stati investiti circa 11 miliardi di dollari (il 57% dal settore privato e la parte restante da quello pubblico) e sono attese circa 500.000 persone, che avrebbero potuto essere di più,se non fosse stato per l'allarme generato dalla diffusione del virus Zika. Chi vive a San Paolo o a Rio racconta che molti turisti si sono fatti scoraggiare e che i Giochi avrebbero potuto portare molte più persone in Brasile, perché il problema c’è, ma la percezione che se ne ha all'estero è molto peggiore della sua reale entità. "Non è un problema così grande come viene dipinto, il panico non aiuta, basta prendere le giuste precauzioni", spiega Carlos Jereissati Filho, amministratore delegato di Iguatemi Group, la divisione che si occupa della gestione di shopping mall e che fa parte di Jereissati Group, colosso brasiliano con attività nei settori del real estate commerciale, delle materie prime e delle telecomunicazioni. Visitando le città più grandi la sensazione che si ha è che il Paese voglia andare avanti nonostante la crisi. È il caso di San Paolo, cuore pulsante della finanza brasiliana: le strade sono sempre trafficate, le vie principali, come la celeberrima Avenida Paulista, dello shopping, anche di lusso, come il quartiere Jardin, e quelle dove si trovano le principali banche e istituti finanziari, come l'Avenida Brigadeiro Faria Lima, sono affollate di persone che corrono al lavoro, passeggiano, entrano ed escono dai negozi, si soffermano nei numerosi ristoranti. "San Paolo è una città che vive molto la sera, ci sono tantissimi locali e ristoranti, di giorno la gente lavora tantissimo, poi ama uscire, anche perché il clima non è mai eccessivamente freddo neppure durante l'inverno", racconta Carlos Jereissati Filho. A Rio, città dal sapore completamente differente, le scene si ripropongono analoghe. Sono persone che abitano nelle metropoli, ma ci sono anche moltissimi turisti (per fare un esempio, l’anno scorso a San Paolo l’anno scorso i visitatori stranieri sono stati oltre 2,2 milioni). Anche i visitatori brasiliani sono in aumento: "Con la crisi, i brasiliani viaggiano meno all'estero, quindi riscoprono anche il loro Paese. Il Brasile è del resto enorme, per volare da nord a sud occorrono più di otto ore", racconta ancora Carlos Jereissati Filho.
america24.com

Tremendo Brasil Olimpiadi Rio2016 Brasile (e tutto un paese) a rischio fallimento

Airbnb, e l’Organizzazione mondiale della sanità. La legittima presidentessa è stata sospesa dall’incarico, il suo vicepresidente – diventato suo nemico e presidente a interim – ha fatto un governo che sta a sua volta perdendo un ministro a settimana, “gialli” giustizialisti e “rossi” antigolpisti si affrontano nelle strade, i lavori e i pagamenti sono indietro, il paese è in recessione, c’è paura che l’Isis approfitti della situazione per fare qualche mattanza, il presidente della Fiat Chrysler Argentina Cristiano Rattazzi ha appena detto che bisogna “scappare dal Brasile”, all’allarme sulle schifezze che potrebbero infettare velisti, nuotatori e canottieri si è ora aggiunto anche quello sull’epidemia di Zika. Ma, appunto, il colosso della sharing economy dell’accoglienza e l’agenzia Onu che si occupa di salute ostentano di credere ancora nel successo di quei Giochi di Rio de Janeiro che a due mesi dall’inaugurazione in agenda per il 5 agosto si presentano già come l’appuntamento più travagliato di tutta la storia delle Olimpiadi moderne.
Ma anche il loro entusiasmo ha risvolti che paradossalmente confermano il bruttissimo momento che il Brasile sta attraversando. Seconda startup dello sharing dopo Uber per valore di mercato, Airbnb attraverso Internet permette di trovare una sistemazione in alloggi privati, appartamenti o intere case: 1.500.000 proprietà immobiliari in 34.000 città di 190 paesi. E a Rio de Janeiro tiene in maniera particolare perché si tratta del suo quarto maggior mercato a livello mondiale, dopo Parigi, New York e Londra. Ebbene: la piattaforma a Rio ha ora 25.000 annunci, di fronte ai 20.000 di un anno fa, e ai 900 del 2012. Possibile, con un’economia di cui all’inizio di giugno è stato confermato che tra gennaio e marzo si è contratta dello 0,3 per cento? Si tratta in realtà di una recessione un po’ minore rispetto allo 0,8 che si attendeva, ma che è stata innescata soprattutto da un crollo del consumo delle famiglie brasiliane pari al 6,3 per cento, mentre il consumo del governo si è ridotto solo dell’1,4. E poi c’è la disoccupazione che è arrivata al livello record dell’11,2 per cento: 11,4 milioni di persone, una cifra che equivale quasi all’intera popolazione di San Paolo. Il fatto, però, dicono alla sede centrale dell’Airbnb di San Francisco, è che “la crisi economica è in realtà uno dei motori chiave per la crescita della nostra offerta in tutto il Brasile”. Perché significa più gente che vuole risparmiare e più gente che cerca di guadagnare qualcosa offrendo le proprie abitazioni in una città dove per la carenza di investimenti gli hotel sono in genere fatiscenti, con stanze piccole e umide ma con prezzi alti. Da quando nel 2009 Rio fu designata come sede dei Giochi, la capacità di accoglienza è stata raddoppiata, ma tutto ciò che in più è stato realizzato basterà appena per i funzionari del Comitato olimpico internazionale. Già in occasione del Mondiale di calcio un turista su cinque si sistemò grazie a Airbnb.
Sull’onda del successo sono nati cloni brasiliani che offrono un tipo di servizio simile, come Hotel Urbano o Alugue Temporada. La proporzione è destinata presumibilmente ad aumentare, dopo che si è saputo che i due Holiday Inn della nuova zona portuaria di Rio non saranno pronti solo nel 2017. Anche il Trump Hotel vicino al parco olimpico sta tardando, ma il candidato repubblicano alle prossime presidenziali americane giura che tutto sarà pronto per l’inizio dei Giochi. Si sarà sistemato in una struttura targata Airbnb anche il turista africano ai Mondiali che secondo un’ipotesi avrebbe portato in Brasile lo Zika? In realtà, secondo Airbnb l’epidemia di Zika ha portato sì a un boom di richieste di informazioni, per rispondere alle quali verrà anche aperto Rio un’ufficio temporaneo con la partecipazione di esperti, ma non a un crollo delle prenotazioni. Verrà dunque gente: troppa, secondo un gruppo di 170 scienziati, che ha scritto una lettera aperta all’Organizzazione mondiale della sanità, chiedendo appunto un rinvio delle Olimpiadi. Così come si fece nel 1916 per i Giochi in agenda a Berlino, nel 1940 per quelli di Tokyo e nel 1944 per quelli di Londra. Allora l’impedimento furono le due guerre mondiali; adesso è l’epidemia di Zika, con 120.000 casi confermati in poco più di un anno. “Si crea un rischio non necessario se si permette che 500.000 turisti stranieri di tutti i paesi viaggino ai Giochi, acquisiscano potenzialmente il virus e tornino alle loro case in luoghi dove potrebbe diventare endemico”, dicono. Insomma, un comportamento “non etico”.

“In base alla valutazione attuale, cancellare o cambiare il luogo dei Giochi olimpici non altererebbe la propagazione internazionale del virus Zika in modo significativo”, ha risposto l’Oms. “Il Brasile è solo uno dei quasi 60 paesi e territori che finora hanno riportato una trasmissione dello Zika atraverso le zanzare. La gente continua a viaggiare in queste zone per varie ragioni”. Ma, anche qui, quando l’Oms aggiunge che “la miglior maniera di ridurre il rischio di infermità è di seguire le avvertenze di viaggio delle autorità sanitarie” e poi sconsiglia alle donne incinte di andare a Rio e chiede ai loro partner “che pratichino sesso protetto o si astengano durante la gravidanza”, non è che faccia proprio il migliore degli spot, per una città che il turismo internazionale spesso esalta proprio come luogo di divertimenti sessuali e bagnanti dai costumi ridotti talmente al minimo, che proprio da queste spiagge ha preso il nome la ormai imperante “ceretta alla brasiliana”.

Purtroppo, peraltro, anche senza il virus che fa nascere neonati microcefali l’incontro con le acque di Rio de Janeiro sarebbe inferiore alle aspettative. Già un anno fa un’indagine commissionata dall’Associated Press al noto virologo Fernando Spilki aveva accertato gravissimi rischi per i 1.400 sportivi che dovrebbero navigare per la Marina da Glória della Baia di Guanabara, nuotare lungo le spiagge di Copacabana o remare per le acque salate del lago Rodrigo de Freitas. Tutti luoghi incantevoli, sia ben chiaro, visti da lontano, attraverso gli schermi tv. Per questo li hanno scelti. Visti da vicino, però, sono un lurido brodo di batteri e virus, risultato degli scarichi di gran parte dei gabinetti e delle docce di Rio. “L’acqua di qualità più infima mai vista nella mia carriera”, l’ha descritta l’allenatore della squadra austriaca Ivan Bulaja, dopo che il suo allenato David Hussel per averci nuotato si era ammalato, con febbre e vomito. “Acque reflue”, le ha definite il biologo marino John Griffith. La Ap ha denunciato che mentre in California scatta l’allarme quando si passa la soglia dei 1.000 adenovirus per litro al lago Rodrigo de Freitas si sta tra i 14 milioni e i 1.700 milioni. Gli esperti avvertono che probabilmente i brasiliani non se ne accorgono perché ci sono abituati, ma gli ospiti avrebbero il 99 per cento di possibilità di prendersi un’infezione se ingurgitassero appena tre cucchiate di acqua. La Società delle malattie infettive di Rio consiglia comunque a tutti gli stranieri che vogliono andare a Rio di vaccinarsi contro l’epatite A; un organismo omologo Usa aggiunge che bisognerebbe anche farsi un vaccino contro il tifo. Una vasta opera di decontaminazione è stata in effetti iniziata, ma non si concluderà che nel 2030.

A dicembre all’emergenza sanitaria si è poi aggiunta quella economica, quando il portavoce di Rio 2016 Mario Andrade ha spiegato che per via dei tagli imposti dalla crisi economica, gli atleti, se vorranno nelle loro stanze aria condizionata e televisori, dovranno pagarseli da soli. Nel contempo la compagnia scozzese Aggreko, dopo aver provveduto a illuminare nove Olimpiadi e sei Mondiali di calcio, annunciava il suo ritiro dalla gara di appalto per le forniture di elettricità al villaggio olimpico. A quanto pare, per le voci di ritardi sui pagamenti. E la Reuters commentava che le società rimaste in gara erano talmente inadeguate che “è probabile che chiunque vinca sarà costretto a chiedere generatori in leasing ad Agrekko”. Sempre a dicembre risaliva l‘informazione che i lavori erano in ritardo di 12 mesi rispetto alla tabella di marcia di Londra, e che il numero delle persone assunte aveva dovuto essere ridotto da 5.000 a 4.500.

A marzo è venuto anche l’allarme terrorismo, con il ministro della Difesa uruguayano Eleuterio Fernández Huidobro che in un’intervista al quotidiano di Montevideo El País ha parlato di un rischio Isis e della necessità di stabilire un coordinamento tra paesi frontalieri per evitare che “questi anormali facciano attentati”. “Il Brasile è minacciato. Non domandatemi perché o per cosa: so che è minacciato”. Dichiarazioni in linea sia con le preoccupazioni espresse da ambienti dei servizi di sicurezza brasiliani citati dal giornale O Estado de S. Paulo, sia con le stime della società di consulenza Soufan Group riportate dal Clarín di Buenos Aires, su 23 combattenti argentini e tre brasiliani attualmente nei ranghi dell’Isis. E Fernández Huidobro è uno che di terrorismo se ne intende: tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta fu nientemeno che il capo dei Tupamaros. Organizzatore di rapimenti, rapine, attentati e azioni clamorose come la “Toma de Pando” o il “Plan Satán”. In attesa che arrivino i jihadisti, comunque, è già in aumento anche il livello di delinquenza di strada, pur con un tasso di omicidi relativamente basso a Rio rispetto al resto del Brasile. Come ha denunciato Amnesty Internaional, ben 307 persone nel 2015 sono state peraltro uccise dalla polizia: un quinto di tutti i morti ammazzati. E nove persone sono morte durante i lavori.

Ad aprile c’è stato poi il collasso della pista ciclabile sopraelevata, abbattuta pochi mesi dopo l’inaugurazione da un’ondata gigante che ha ucciso due persone. Così si è rivelata anche l’emergenza sul tema infrastrutture, con una estensione della metro che è di vitale importanza per collegare le zone della spiaggia con il villaggio olimpico ma che è ancora in costruzione. In ritardo anche il centro di tennis e il velodromo, anche se si è riusciti a terminare in tempo parco olimpico, villaggio olimpico e campo da golf. Gli organizzatori promettono che i vagoni della metro inizieranno a viaggiare a luglio, ma secondo gli esperti così mancherà il tempo per metterli veramente alla prova in tempo per il 5 agosto. Che è la data dell’inaugurazione, come si è detto. Ma non si sa ancora chi inaugurerà. Dilma Rousseff è stata sospesa da presidente in attesa del giudizio definitivo per le “pedalate fiscali”: un sistema di finanza creativa con cui ha dirottato i soldi dei programmi sociali per coprire buchi di bilancio vietati dalla legge. Su di lei pende anche un’inchiesta per finanziamento illegale della campagna elettorale, e quell’accusa coinvolgerebbe Michel Temer: il vicepresidente che dopo essere stato eletto assieme a lei le si è ora rivoltato contro, è diventato presidente a interim e se il 3 agosto il Senato condannasse Dilma, diventerebbe presidente a tutti gli effetti. Di suo Temer è inoltre sospettato di aver fatto transazioni illegali di etanolo.

Numero tre nella successione è il presidente della Camera, ma il titolare Eduardo Cunha dopo aver autorizzato l’apertura del processo contro Dilma è stato a sua volta sospeso da un giudice del Supremo tribunale federale. Motivo: è accusato di aver ricevuto nello schema dello scandalo Petrobras 5 milioni di euro che avrebbe depositato in Svizzera. A quel punto è subentrato automaticamente il vicepresidente Waldir Maranhão, anche lui sotto inchiesta: sia per sviamento di 85 milioni di dollari di fondi municipali; sia per tangenti tra gli 8000 e i 42.000 dollari al mese nello scandalo Petrobras. Numero quattro in successione sarebbe allora il presidente del Senato Renan Calheiros: sospettato per evasione di imposte e ricezioni di fondi mensili da un lobbista, che avrebbe usato per mantenere una ex amante. In totale, hanno imputazioni di qualche tipo almeno 298 dei 513 deputati e 48 degli 81 senatori. Dopo che la Camera aveva rinviato a giudizio Dilma Rousseff con 367 voti contro 137, il Senato l’ha sospesa con 55 voti contro 22: un voto in più di quello che servirebbe anche per la destituzione definitiva. Ma qui basterebbero un paio di sospensioni di senatori “strategiche” per rimettere la presidentessa in gioco: esattamente quel che il nascente “partito dei giudici”, che guarda all’ammiratore di Di Pietro Sérgio Moro, potrebbe pensare di fare per imporsi come king maker tra gli schieramenti.

A ogni modo, Temer ha assunto il potere il 12 maggio. Già il 20 ha dovuto rinunciare all’accorpamento del ministero della Cultura in quello dell’Educazione, in seguito a una protesta di artisti e intellettuali arrivata anche a Cannes, con i cartelli contro il “golpe” esibiti da Sonia Braga e dagli altri attori del film “Acquarius”. Il 23 maggio l’importante ministro della Pianificazione Romero Jucá è stato costretto alle dimissioni, dopo che era saltata fuori un’intercettazione da cui si diceva a favore di una “soluzione politica” per bloccare le indagini sullo scandalo Petrobras. E il 30 maggio per un’intercettazione simile è saltato anche il ministro della Trasparenza Fabiano Silveira.
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