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Chiude la mostra L'Arte Inquieta | Fotografia Europea a Reggio Emilia

 

Si è conclusa L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione: la mostra, a cura di Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni, ha coinvolto l’attenzione del pubblico su un tema non scontato né di facile interpretazione - l’identità e la ricerca di sé - attraverso un percorso che ha messo in dialogo grandi nomi dell’arte con opere di art brut e dell’Archivio del San Lazzaro di Reggio Emilia. In questi mesi abbiamo accolto oltre 23.000 persone negli spazi di Palazzo Magnani, 140 classi e 50 gruppi coinvolti in visite guidate, laboratori per famiglie, eventi formativi e progetti dedicati al mondo delle fragilità e della terza età. La Fondazione Palazzo Magnani conferma il suo importante impegno verso l’accessibilità, perseguendo il suo principale intento di mettere l’arte al servizio dell’agire sociale, per riappropriarsi dell’arte come strumento di riflessione della propria condizione individuale e sociale.

(Fonte: Newsletter Fodazione Palazzo Magnani - Reggio Emilia - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci di Turismo Culturale)

L’Arte Inquieta mostra a Palazzo Magnani Reggio Emilia fino al 12 Marzo 2023

 


L’urgenza della creazione

Paesaggi interiori, mappe, volti: 140 opere da Paul Klee ad Anselm Kiefer

Un percorso espositivo che esplora il tema dell’identità, un’identità inquieta che interroga il nostro tempo, attraverso dipinti, sculture, disegni, grafiche e libri d’artista di 57 artisti.

La mostra presenta al pubblico una selezione di autori che hanno guardato alla propria realtà interiore e al mondo, dove “l’arte inquieta” è figlia di vicende personali e collettive, di quell’urgenza espressiva dell’artista e dell’esplorazione degli infiniti volti ed espressioni dell’identità umana.

Una mostra dove dialogano autori di poetiche fondative la nostra modernità con opere talvolta provenienti da mondi esclusi, oggi considerate un prezioso e necessario archivio dell’immaginario: l’art brut, dunque, visionaria e dai linguaggi inediti, come già avevano intuito i grandi maestri delle avanguardie che aprono le sezioni espositive: Paul Klee, già nel 1912, Max Ernst e il Surrealismo, Jean Dubuffet nel 1945.

Carla Accardi, Alighiero Boetti, Jean Dubuffet, Max Ernst, Alberto Giacometti, Keith Haring, Emilio Isgrò, Paul Klee, Anselm Kiefer, Maria Lai, Antonio Ligabue, Zoran Music, Emil Nolde, Yves Tanguy sono solo alcuni degli artisti presenti in mostra che saranno, inoltre, messi in dialogo con autori le cui opere inedite provengono dall’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio Emilia, oggi una tra le maggiori collezioni nel campo in Europa.

L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione si articola in stanze tematiche (volto metamorfico; serialità, ossessioni e monologhi interiori; cartografie, mappe e mondi visionari), con autori e opere che si accostano per affinità di generi e di linguaggi: un percorso espositivo che indaga la bruciante vitalità dell’artista, la sua inquieta identità nello sguardo sulla storia, su desideri e realtà di questo mondo.

La mostra è il momento culminante di Identità Inquieta, un grande lavoro corale della città di Reggio Emilia che coinvolge, nell’attuale fase di progettazione, istituzioni e organizzazioni della vita sociale, educativa e culturale (tra cui Reggio Emilia Città senza Barriere, FCR di Reggio Emilia, Servizi Culturali del Comune – Musei Civici, Biblioteche, AUSL), con l’intento di offrire un ricco e variegato calendario di eventi culturali e opportunità di partecipazione attiva.

Questa mostra sarà carbon neutral: la Fondazione Palazzo Magnani si impegna, infatti, a partire da questa esposizione, a compensare totalmente le tonnellate di CO2 emesse nell’atmosfera per la produzione delle attività culturali che organizza.

  •     ORARI:
  •       Mercoledì e giovedì: 10-13 e 15-18
  • Venerdì, sabato, domenica e festivi: 10-19
  • 24 Novembre (Santo Patrono), 8 e 26 Dicembre: 10-19
  • 1 Gennaio: 15-19
  • CHIUSO il 24, 25 e 31 dicembre
  • Ultimo ingresso un'ora prima dell'orario di chiusura
  • È obbligatorio depositare borse e zaini

Palazzo Magnani, Reggio Emilia Mancano pochi giorni all'apertura di KANDINSKY→CAGE. Musica e Spirituale nell’Arte

Kandinsky, Cage. Musica e Spirituale nell'Arte 


11 novembre 2017/25 febbraio 2018
Palazzo Magnani, Reggio Emilia 

Mancano pochi giorni all'apertura di KANDINSKY→CAGE. Musica e Spirituale nell’Arte e sono già moltissimi i gruppi provenienti da tutta Italia che hanno prenotato, tanto da far risultare ormai esuriti i posti delle visite guidate in diversi week end, così come sould out risulta il planning delle mattine dedicate ai laboratori didattici per le scuole. 

Vi aspettiamo dunque a Palazzo Magnani a partire da sabato 11 Novembre dal martedì alla domenica. Fino a febbraio inoltre un ricco programma di eventi ed attività collaterali va ad arricchire e completare la mostra, tra musica, danza, cinema, letteratura e cucina.

PROGRAMMA DI NOVEMBRE

sabato 11 novembre, ore 20.30_Teatro Cavallerizza 
Festival Aperto / Fondazione I Teatri
Emanuele Arciuli / Andrea Rebaudengo duo pianistico
Il suono del colore. Intorno a Kandinskij
Musiche di Debussy, Schoenberg, Stravinskij, Gurdjeff / De Hartmann, Skrjabin. In apertura, conversazione fra i pianisti e Martina Mazzotta, curatrice della mostra 
Seleziona la data dell'11 novembre e acquista il biglietto valido per concerto+mostra al prezzo speciale di 15 euro

lunedì 13 novembre, ore 17.30_Università UniMoRe, Aula Magna Manodori
La visione dei suoni. Conferenza con interventi musicali dal vivo con Paolo Repetto
Ingresso libero, limitato ai posti disponibili

martedì 14 novembre, ore 17.30_Università UniMoRe, Aula Magna Manodori
Da Duchamp a Cage: dal figurativo all’acustico. Conferenza con interventi musicali dal vivo
con Michele Porzio
Ingresso libero, limitato ai posti disponibili

» lunedì 27 novembre, ore 20.30_Palazzo Magnani
Musica suonata: idee e significati del suono elettronico dal vivo
Lezione con il compositore e sound projectionist Francesco Giomi. Performance della coreografa Simona Bertozzi
A seguire visita guidata alla mostra Kandinsky>Cage
Ingresso all’evento “Musica suonata” + ingresso e visita guidata alla mostra, 17 euro

» martedì 28 novembre, ore 20.30_Fonderia39
Compagnia Simona Bertozzi / Nexus
Anatomia di e con Simona Bertozzi, musica dal vivo di Francesco Giomi
Ingresso 9 euro, ridotto 6 euro per chi presenta il biglietto della mostra Kandinsky>Cage
Viceversa conservando il biglietto dello spettacolo “Anatomia” si ha diritto all’ingresso ridotto alla mostra

» Ingresso all’evento “Musica suonata” + ingresso e visita guidata alla mostra Kandinsky>Cage + spettacolo “Anatomia”, 20 euro


KANDINSKY→CAGE. Musica e Spirituale nell’Arte
a cura di Martina Mazzotta
11 novembre 2017/25 febbraio 2018
Palazzo Magnani, Reggio Emilia

ORARI
Dal martedì al giovedì 10.00-13.00/15.00-19.00
venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00 – lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra

INGRESSI
Intero € 12 – Ridotto € 10 – Studenti € 6

Da Kandinsky a Cage. Musica e Spirituale nell’Arte. Grande attesa a Reggio Emilia per la mostra dell'anno


11 novembre 2017 – 25 febbraio 2018
UN GRANDE PERCORSO TRA ARTE E MUSICA
Dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky al silenzio illuminato di John Cage.

Cresce il fermento per quello che si annuncia come uno dei momenti più attesi della prossima stagione espositiva: la mostra KANDINSKY→CAGE. Musica e Spirituale nell’Arte che sarà inaugurata il prossimo 11 novembre a Reggio Emilia. Per celebrare vent’anni di attività espositiva, la Fondazione Palazzo Magnani ospiterà, in un affascinante percorso sinestetico, le opere dei maestri che hanno cambiato per sempre il corso dell’arte e della musica. Le sale dello storico palazzo reggiano si preparano ad accogliere, in una fantasmagoria di colori e suoni, tutti coloro che vorranno immergersi in straordinario viaggio esperienziale. Un’occasione unica per scoprire come nasce l’arte astratta, quali note hanno ispirato i grandi maestri e quanta spiritualità si nasconde dietro forme, suoni e colori.

Sono già diverse centinaia i visitatori che hanno acquistato i biglietti on-line approfittando del prezzo speciale riservato in prevendita.


Il PERCORSO DI MOSTRA prende avvio dai preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner (dell’Archivio Ricordi di Milano), dalla “Fantasia di Brahms” di Max Klinger e da una serie di Lubok. Segue un importante nucleo di oltre cinquantina di opere di Wassily Kandinsky – dipinti, acquerelli, grafiche – provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali (del Centre Georges Pompidou, Parigi) e per “Quadri di un’Esposizione” sulla musica di Mussorgskij.

Dal confronto dialettico con un musicista e artista grande come Constantin Čiurlionis nonché dalle suggestioni della musica atonale dell’amico Arnold Schöenberg (poi maestro di Cage), Kandinsky giunge intorno al 1910 all’astrattismo spirituale e apre la via al suono interiore dei segni e dei colori, alla continua ascesa verso la libertà della materia. Le espressioni artistiche, ricondotte all’unità del soggetto e al suo ruolo di artefice, spostano l’attenzione sull’interiorità, su quello che Kandinsky chiama das Geistige in der Kunst (lo spirituale nell’arte). La tensione profetica verso l’età dello spirito che anima l’omonimo libro, scritto nel 1909 e poi pubblicato nel 1912, viene drammaticamente negata dall’avvento del primo conflitto mondiale. 

La MUSICA resta tuttavia l’ambito privilegiato, nel percorso di Kandinsky come in quello degli altri artisti in mostra, per proseguire verso la via dell’arte astratta, da interpretare anche in senso mistico, antroposofico, religioso e cosmico. La fusione sinestesica e l’empatia (Einfuehlung) che vedono i fruitori coinvolti in un processo ri-creativo dell’opera, rappresentano presupposti fecondi per guidare i visitatori attraverso il percorso della mostra dove pittura, scultura, teatro, danza e cinema si relazionano alla non-oggettività della musica.

A una sezione su Paul Klee segue un omaggio a Marianne von Werefkin, in collaborazione col Museo d’Arte Moderna di Ascona. La grande pittrice legata a Kandinsky e al Cavaliere Azzurro che fu pioniera nell’affrontare il pensiero artistico come “rivelazione della vita in termini di colore, forma e musica”, senza peraltro mai cedere alla pura astrazione, trova un corrispettivo nel “naturalismo” dell’amico Stravinsky – l’altro protagonista, con Schoenberg, della modernità musicale della prima metà del XX secolo – la cui musica è stata scelta per la visione delle opere dell’artista.

Campane sonore con accompagnamenti musicali mirati, video, brani letterari degli artisti e installazioni, consentono di fruire in modo sinestetico alcuni nuclei dell’esposizione.

Il percorso prosegue con una selezione di opere di tre artisti particolarmente legati alla musica e alla spiritualità nel secondo Dopoguerra: Nicolas De Staël e Fausto Melotti dei quali vengono presentati e riscoperti preziosi dipinti e sculture musicali (l’“Uccello di Fuoco” di Melotti per esempio, del 1971, non viene esposto da più di tre decenni) e Giulio Turcato, del quale vengono esposti dopo 33 anni acquerelli, maquette, video e musiche di Luciano Berio appartenenti a “Moduli in Viola. Omaggio a Kandinsky”, lo spettacolo realizzato per la Biennale di Venezia del 1984.

La mostra si conclude con un ampio omaggio a John Cage, il musicista, pensatore, poeta e artista i cui princìpi di risonanza interiore e la cui concezione dell’arte come tramite privilegiato di idee universali presenta analogie, rimandi e corrispondenze con la spiritualità kandinskiana. La sezione a lui dedicata si integra con la presenza di opere di altri artisti e si sviluppa attraverso notazioni e documenti audio e video, ma soprattutto attraverso installazioni di grande suggestione che permettono ai visitatori di sperimentare sinesteticamente la poetica cageana. Centrali saranno la ricostruzione di un ambiente anecoico, una “sala del silenzio” nella quale verrà esposta una tela bianca di Robert Rauschenberg, nonché la riproduzione di un teatro che metterà in scena una reinterpretazione in miniatura della composizione per orchestra “Ocean”, durante la quale il visitatore – idealmente seduto nella platea del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, qui ricreato – sarà avvolto da “onde” musicali provenienti da diversi punti dell’installazione. Presente inoltre lo spartito per pianoforte - il famoso Solo for Piano dal Concert for Piano and Orchestra - che è il capolavoro dell'inventiva di Cage nel campo della notazione musicale.

Palazzo Magnani a Reggio Emilia, che nel 2017 compie venti anni di attività espositiva, è stata la residenza del filantropo, musicologo e collezionista Luigi Magnani. La natura “musicale” della sede – e in generale di tutto il territorio reggiano – conferisce valore e significato alla scelta tematica della mostra.

Anche una delle più importati istituzioni culturali della città, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, ha deciso di dedicare, nello stesso periodo della mostra – un momento importante a Wassily Kandinsky. FESTIVAL APERTO 2017 metterà in calendario "Fattore K”, omaggio a Kandinsky:

14 ottobre 2017 al Teatro Ariosto 
Ensemble “Giorgio Bernasconi” dell’accademia del Teatro alla Scala
Marco Angius direttore, musiche di Skrjabin, Schoenberg, Webern, Clementi, Donatoni, Stockhausen


11 novembre 2017 al Teatro Cavallerizza
Duo pianistico Emanuele Arciuli - Andrea Rebaudengo, musiche di Skrjabin, Schoenberg, De Hartmann, Debussy, Stravinskij


Una serie di ATTIVITA' COLLATERALI – concerti, lezioni concerto, conferenze, workshop - realizzate in collaborazione con importanti istituzioni come la Fondazione Nazionale della Danza, oltre ad attività formative e didattiche (in collaborazione con Indaco, Atelier di ricerca musicale ed espressiva e Associazione Stella Maris di Bologna), completeranno e arricchiranno la mostra e l’approfondimento del rapporto tra arte e musica.

La mostra inaugura un’attenzione specifica che la Fondazione Palazzo Magnani riserverà alle persone con disabilità fisica e psichica, in stretta collaborazione con il Progetto Reggio Emilia città senza barriere. Il percorso espositivo sarà arricchito da soluzioni idonee ad una fruizione delle opere secondo modalità facilitate e affiancamento di personale specializzato, nella consapevolezza che l’arte sia via di accesso privilegiata al benessere di tutte le persone.


mostra promossa da
Fondazione Palazzo Magnani
Skira Editore

con la partecipazione di
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Regione Emilia Romagna
Provincia di Reggio Emilia
Comune di Reggio Emilia
Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori
Camera di Commercio di Reggio Emilia


ORARI
dal martedì al giovedì 10.00-13.00/15.00-19.00
venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00
lunedì chiuso 



APERTA LA PREVENDITA ON LINE DEI BIGLIETTI 
È possibile saltare la coda acquistando i biglietti online su musement.com, importante marketplace italiano di mostre e musei ed esperienze di viaggio in tutto il mondo.

ACQUISTO BIGLIETTI ON LINE
Intero € 14 
Ridotto € 12 (Amici della FPM; Amici dei Teatri; militari; over 65; diversamente abile; studenti dai 18 ai 26 anni) 
Studenti € 8 (studenti dai 6 ai 18 anni) 


per informazioni e prenotazioni
Tel. 0522 454437 – 444412
info@palazzomagnani.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

LIBERTY IN ITALIA. ARTISTI ALLA RICERCA DEL MODERNO

Mostra d’arte sullo stile Liberty Italiano: 300 opere, in gran parte inedite, in mostra a Palazzo Magnani per una nuova lettura del genere liberty Italiano
La mostra a cura di Francesco Parisi e Anna Villari, è una spettacolare, ampia indagine sul Liberty in Italia.
Sette sezioni che vedono riunite quasi 300 opere: dipinti, sculture, grafica, progetti architettonici e decorativi, manifesti, ceramiche, selezionatissimi prestiti provenienti dai più importanti Musei italiani e da straordinarie Collezioni private. Molti di questi prestiti sono frutto dei più recenti studi e escono dalle collezioni mostrandosi al grande pubblico per la prima volta.
Ogni sezione della mostra – dedicata al dialogo tra le diverse arti – mette in luce l’alternanza tra le due “anime” del Liberty italiano: quella propriamente floreale e quella “modernista”, più inquieta e vicina a influenze europee, e che porterà da lì a poco alle ricerche delle avanguardie e allo sviluppo in chiave più stilizzata ed essenziale del linguaggio decorativo.
Fino al 14 febbraio 2017.
Dove: Palazzo Magnani
Corso Garibaldi, 29, Reggio Emilia
Prossime date:
  • venerdì 6 gennaio 2017
  • sabato 7 gennaio 2017
  • domenica 8 gennaio 2017
  • martedì 10 gennaio 2017
  • mercoledì 11 gennaio 2017
  • Orari:
    Dal martedì al giovedì 10.00-13.00 - 15.00-19.00, venerdì, sabato e festivi 10.00-19.00 – lunedì chiuso
  • fonte: comune.re.it

Piero della Francesca a Palazzo Magnani: due settimane in più per ammirarlo


Reggio Emilia, 21 maggio 2015 - DUE SETTIMANE in più. E’ stata prorogata fino al 28 giugno la mostra su Piero della Francesca a palazzo Magnani, ulteriore segno del grande interesse creatosi attorno a questa preziosa e originale esposizione aperta il 14 marzo scorso: cento opere che vedono, accanto al Maestro di Sansepolcro, i grandi protagonisti della teoria e della pratica del disegno prospettico e architettonico dei secoli XV-XVI: Lorenzo Ghiberti, Leon Battista Alberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri ancora.
“PIERO della Francesca. Il disegno tra arte e scienza”, presenta la figura del Maestro nella doppia veste di disegnatore e grande matematico. Per l’occasione è riunito nel Palazzo di corso Garibaldi – fatto straordinario, per la prima volta da mezzo millennio – l’intero corpus grafico e teorico dell’artista toscano: i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio) i due codici dell’Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze).
LA MOSTRA - curata da Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Luigi Grasselli - non è ‘solo’ l’occasione, prima e unica, per ammirare tutte insieme le opere grafiche del Maestro di Sansepolcro(evento, di per sé, straordinariamente importante per gli studiosi d’ogni Paese); essa è anche un viaggio straordinario nel Rinascimento, unicità italiana che ha influenzato per secoli l’arte e il sapere dell’Occidente (e non solo) producendo i più grandi capolavori, oggi icone insuperate, della cultura figurativa mondiale e dell’immaginario collettivo.
IL viaggio nelle sale di palazzo Magnani è commentato nell’audioguida da Piergiorgio Odifreddi. Fulcro dell’esposizione è l’esemplare del De Prospectiva Pingendi della Biblioteca “Panizzi” di Reggio, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista, reca numerose correzioni, note marginali ed estese aggiunte di mano di Piero. Ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano dell’artista.
IL RESTO del Carlino è media partner nella mostra. Per la realizzazione dei supporti la Fondazione Palazzo Magnani si è avvalsa della collaborazione scientifica di Imago rerum team, dell’Università Iuav di Venezia, del dipartimento Culture del Progetto, Ingegneria Civile Edile e Architettura e Ingegneria del’Informazionedell’Università Politecnica delle Marche e di Cr-Forma di Cremona che ha condotto le analisi scientifiche sul codice reggiano del De prospectiva pingendi. È consultabile in mostra la Biblioteca digitale tematica sui Codici del De prospectiva pingendi a cura del Museo Galileo di Firenze.
Il Resto del Carlino

Andy Warhol: THE LAST SUPPER / L’ultima Cena - Da sabato 31 marzo e fino al 15 aprile 2012, Palazzo Magnani di Reggio Emilia

Andy Warhol, L'Ultima Cena The Last Supper, acrilico su tela, 100 x 100 cm, Gruppo Credito Valtellinese, a Reggio Emilia, Palazzo Magnani, dal 31 marzo 2012
(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)
Andy Warhol: THE LAST SUPPER / L’ultima Cena - Da sabato 31 marzo  e fino al 15 aprile 2012, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita The Last Supper, una delle opere più significative nella produzione di Andy WarholThe Last Supper è una interpretazione straordinaria del Cenacolo di Leonardo da Vinci, realizzata da Andy Warhol nel 1986. L’evento, che cade nel 25° anniversario della morte di Warhol, è parte del progetto Arte in Agenda. A tu per tu con… ideato e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani.

The Last supper racchiude in sé l’essenza della poetica warholiana tesa a demistificare l’opera d’arte e la sua originalità di “pezzo unico”, per dimostrare che, anche l’Ultima cena di Leonardo, al pari di altri soggetti come la Campbell’s Soup, il fustino Brillo, la Coca Cola, altro non è che “un prodotto”.
Su invito di Alexandre Jolas, la cui galleria sorgeva proprio davanti al Refettorio di Santa Maria delle Grazie di Milano che conserva il capolavoro leonardesco, Warhol realizza tra il 1985 e ’87 un ciclo di opere dedicato al Cenacolo – oltre cento tra dipinti e serigrafie – che si riallacciano a un percorso di reinterpretazione dei classici dell’arte italiana, già sperimentato con la sua Mona Lisa del 1963, rilettura della Gioconda.
Il critico Robert Rosenblum affermava a proposito di questo aspetto della poetica di Warhol: “Le sue gallerie di miti e superstar sembrano un repertorio di Santi venuti dopo la cristianità, tanto che le immagini isolate delle labbra di Marilyn o i singoli barattoli di zuppa possono diventare le icone di una nuova religione, simili a quelle delle reliquie sacre chiuse in uno spazio astratto. Le opere compiute a partire dall’Ultima cena di Leonardo, le ultime di Warhol, appaiono in modo improvviso, impetuoso e incomparabile: sono una strana manifestazione, straordinariamente forte, di un sentimento religioso che alla fine riesce a esprimersi, qui, quasi senza maschera. Liberamente, con un vigore che stupisce e impressiona, Warhol non ha mai come in questa occasione, glorificato  così tanto il culto delle immagini, sua grande, unica e originaria passione“.

Grazie all’opera The Last Supper sarà possibile approfondire un aspetto della personalità e della vita di Warhol poco conosciuto e messo in ombra dagli eccessi del suo modo di essere. Dopo la sua morte, avvenuta nel febbraio del 1987, vennero a galla molti lati nascosti della sua esistenza, tra questi la sua sorprendente fede cattolica.
The Last Supper sarà affiancata da un raro disegno dell’Ultima cena leonardesca eseguito da Francesco Hayez (protagonista, fino al 1 maggio, a Palazzo Magnani della grande mostra INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI E LA PITTURA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO) che consentirà di sviluppare un confronto tra le modalità di rilettura dei modelli classici operata da due autori così distanti, ma uniti dall’esigenza che hanno avvertito di confrontarsi con il genio del Rinascimento italiano.
L’esposizione è realizzata grazie alla gentile collaborazione del Credito Valtellinese e dei privati, che hanno concesso in prestito le opere, e alla partecipazione della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, con il contributo di Landi Renzo spa, CCPL, Check-up Service, Neacar Mercedes-Benz.
La Fondazione Palazzo Magnani, nell’ottica di un ampio approfondimento dei linguaggi artistici, si fa promotrice di appuntamenti che nel corso dell’anno coglieranno l’occasione di ricorrenze, eventi e date speciali, per presentare la grande Arte. Accanto alle prestigiose mostre, la Fondazione propone un avvincente viaggio nella storia dell’arte attraverso singole opere e personalità tra le più significative di sempre.
In quest’ottica, s’inserisce l’iniziativa Arte in agenda. A tu per tu con… che propone, attraverso un intenso percorso dall’arte antica a quella contemporanea, un’opera di straordinario valore, proveniente da prestigiosi Musei e Collezioni Private nazionali e internazionali.
Arte in agenda, attraverso la lettura e la comprensione dell’opera che di volta in volta verrà presentata, condurrà il visitatore a ripercorrere le poetiche degli artisti, l’anima di certe elaborazioni creative e brani di storia dell’arte che possono costituire utili strumenti di riflessione sull’oggi.
Le opere d’arte – antiche, moderne o contemporanee -, infatti, non hanno mai guardato l’uomo dall’alto dei loro processi creativi, bensì hanno sempre svolto il ruolo di fedele specchio della vita e della storia in cui sono nate, all’interno di processi evolutivi costanti, a volte lineari, ma più spesso intrecciati, complessi o addirittura ciclici.
Per questo ogni creazione non è mai figlia unicamente del proprio tempo ma possiede una valenza più ampia; può infatti contenere riferimenti, elementi di contatto o di rottura con quanto elaborato in precedenza e al contempo può offrire importanti spunti che saranno oggetto d’indagine per  i linguaggi futuri.

Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987) è stato pittore, scultore, fotografo, regista, attore, produttore di musica. Ha avuto un ruolo da protagonista in tutto quello che di più innovativo e radicale si è sperimentato negli anni ’60, al tempo della Pop Art e del cinema underground, e anche negli anni ’70 e ’80.
Nella Factory – che riuniva a New York, nel segno della condivisione e del business, geni emergenti, fotomodelle, rock star – dove presero forma la sua pittura e i suoi film, era una fucina di sogni, un luogo straordinario di incontro tra mascalzoni, prostitute, artisti e importanti galleristi.
Artista sempre in bilico tra candore ed esibizionismo, provocazione e reticenza, Warhol fu geniale al tempo dei barattoli di zuppa Campbell, dei ritratti di Marilyn Monroe e Che Guevara, delle Electric Chairs, del disco The Velvet Undergorund & Nico, di pellicole quali The Chelsea Girls e Lonesome Cowboys, ma anche alla fine della sua vita quando dipinse gli straordinari Camouflages e soprattutto le vertiginose variazioni dell’Ultima cena di Leonardo da Vinci, tra le sue opere più vitali.
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Le opere in mostra
L’ULTIMA CENA/THE LAST SUPPER di Andy Warhol
acrilico su tela, 100 x 100 cm
GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
L’ULTIMA CENA / disegno di FRANCESCO HAYEZ
Matita su carta, 43 x 75 cm
COLLEZIONE PRIVATA


ARTE IN AGENDA
A tu per tu con Andy Warhol: The Last Supper
e con Francesco Hayez: L’Ultima cena
Palazzo  Magnani – Reggio Emilia
31 marzo – 15 aprile 2012
Promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani
Orari: dal martedì al venerdì 10.00 -13.00 / 15.30 – 19.00
Sabato, Domenica e Festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì
Ingresso: 5 €
Ingresso ridotto: 3 €
(solo per i possessori del biglietto della mostra “INCANTI DI TERRE LONTANE. HAYEZ, FONTANESI E LA PITTURA ITALIANA TRA OTTO E NOVECENTO” Reggio Emilia, Palazzo Magnani)
Modalità di visita
è necessaria la prenotazione nelle fasce orarie fino ad esaurimento posti
ogni 30 minuti negli orari di apertura della mostra
(la visita comprende un momento di introduzione alle opere e all’autore)
Per informazioni e prenotazioni:
Palazzo Magnani, Corso Garibaldi 29
Biglietteria Tel. 0522 454437
Email. info@palazzomagnani.it
www.palazzomagnani.it
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Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02 36 755 700 – fax 02 36 755 701 - press@clponline.it

Fondazione Palazzo Magnani
tel. 0522 444408 – fax 0522 444436
f.franceschini@palazzomagnani.it
www.palazzomagnani.it