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San Valentino batte Pasqua per la vendita di cioccolato

 

San Valentino batte Pasqua, almeno per la vendita del cioccolato, secondo i dati di Coop Alleanza 3.0.

Lo scorso anno, infatti, negli oltre 350 negozi, supermercati e Iper della cooperativa che è presente in otto regioni dal Friuli alla Puglia, nella settimana della festa degli innamorati, dal 13 al 19 febbraio, sono state vendute 1,6 milioni di prodotti a base di cioccolato, mentre nella settimana di Pasqua 1,5 milioni.

In un anno sono stati venduti oltre 22 milioni, con un picco nella settimana di Natale (2,7 milioni) e della befana (2,4). Ma alto in classifica è anche San Valentino, con l'idea che un pensiero dolce sia il più adatto grazie anche alle confezioni a forma di cuore o con i messaggi dedicati all'amore. Fra i prodotti più richiesti sono quelli a marchio Coop, il 15% delle vendite totali annue (circa 3,5 milioni di confezioni). La metà di queste vendite riguardano la linea solidale di Coop, Solidal, che garantisce materie prime certificate Fairtrade e nel contempo sostegno alle cooperative e alle piccole comunità di produttori del Sud del mondo.

ansa.it

Natale è più dolce con il cioccolato di Salisburgo

 

A Salisburgo e nella sua regione, nel nordovest dell'Austria, il cioccolato è molto più di un semplice dolce: è un'antica tradizione, artigianale e nota in tutto il mondo, profondamente inserita nella quotidianità sin dal suo arrivo, nel 1502, dal nuovo continente come seme dell'albero di cacao. Divenne presto la bevanda preferita di aristocratici e artisti francesi, italiani e austriaci, come Maria Antonietta, Luigi XV, Goldoni, Voltaire, Strauss e Mozart. Fu proprio il musicista salisburghese a decantare il desiderio di cioccolata nell'opera lirica Così fan tutte, composta nel 1790, e sempre in Austria è nota la passione della principessa Sissi per il cioccolato alla violetta.

A partire del Settecento nacquero a Salisburgo pasticcerie e laboratori che creavano cioccolatini, praline, tavolette, tortini e palline fondenti o al brandy, al marzapane, al pistacchio o al caffè. Nel periodo natalizio, poi, la produzione si arricchiva con gli aromi inconfondibili di cannella, nocciole e arancia candita. Ancora oggi, come allora, è un tripudio di forme, colori e profumi.

Passeggiando per il centro di Salisburgo ci si imbatte nei locali storici che tentano i passanti dalle vetrine con le loro creazioni e, in questo periodo di emergenza e di inevitabili acquisti online, lo fanno con produzioni uniche e bellissime. Molte prelibatezze al cioccolato made in Salzburg vengono consegnate in Italia, direttamente dal centro storico della città di Mozart; tra gli indirizzi più prestigiosi c'è il Café Konditorei Fürst, un laboratorio a conduzione familiare attivo da oltre 130 anni che crea specialità come la Mozartkugel, la "palla di Mozart", una delizia a base di marzapane con pistacchio, torrone e cioccolato fondente dalla forma perfettamente rotonda dove ogni bon bon viene ancora oggi messo su un bastoncino di legno prima di essere immerso nel cioccolato. Ma sono molto richieste anche il Bach Würfel, dolce a base di tartufo al caffè, alle noci e marzapane, ricoperto di cioccolato fondente, nato nel 1985 per omaggiare il 300/o compleanno di Johann Sebastian Bach; e il Millennium Trüffel, dolce nato come portafortuna a forma di cubo, a base di tartufo allo champagne e marzapane a crudo, avvolto in un rivestimento di cioccolato fondente per l'arrivo del nuovo millennio, il 2000. I dolci della pasticceria hanno solo ingredienti naturali di altissima qualità ed è consigliato conservarli in un luogo fresco e asciutto per un massimo di 4-6 settimane; gli acquisti si fanno direttamente dal sito: fuerst.cc/en/house-specialities.

Un altro indirizzo prelibato è la cioccolateria Hubert e Christine Berger, nata nel 1994 in un garage e presto trasformata in uno degli indirizzi più prestigiosi di Salisburgo. Qui si acquistano (e online sul sito confiserie-berger.at) cioccolatini pregiati dai golosi accostamenti come la tavoletta di cioccolato biologico fondente a base di brandy di prugne, o le praline a base di noci di macadamia, nocciole, arachidi uniti al cioccolato fondente, al marzapane e al torrone. Ma è consigliabile anche gustare le tavolette aromatizzate al rum, al gin, al whisky o all'arancia.

Acquistando i dolci si potranno gustare i magnifici cioccolatini anche per i loro benefici antiossidanti, rilassanti e antidepressivi, oltre a ricevere a casa un pezzo della storia salisburghese. In attesa di quando potremo riprendere a viaggiare e a scoprire di persona le tradizioni dolciarie e i luoghi dove assaggiarli. Per maggiori informazioni: www.salisburghese.com.

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Il cioccolato ha una fontana alta 9 metri nella sua nuova “casa” a Zurigo

Federer all'inaugurazione di fronte alla gigantesca fontana di cioccolato

Federer all'inaugurazione di fronte alla gigantesca fontana di cioccolato

Come trasformare un luogo comune in un luogo e basta. Potrebbe essere lo slogan per la “Lindt Home of Chocolate”, inaugurata qualche giorno fa nei pressi di Zurigo. E sì, perché se il luogo comune vuole la Svizzera patria del cioccolato, adesso è aperto al pubblico un vero e proprio “santuario” dedicato al cibo degli dei.

Intendiamoci, la “Home” non è il primo “museo” dedicato al cioccolato. Chi scrive, ad esempio, ha visitato lo Hershey Chocolate World in Pennsylvania e la Swiss Chocolate Adventure, l’allestimento realizzato dalla stessa Lindt nel contesto del Museo dei Trasporti a Lucerna, sempre in Svizzera. La “Home” vuole però essere il punto di riferimento per eccellenza sia per la grande massa dei consumatori, indirizzati a vedere nella Lindt “il” marchio del cioccolato, sia per il pubblico non piccolo dei “musei aziendali”, quelli che quando viaggiano visitano la Fondazione Prada e il Museo Ferrari, la Guinness Storehouse e il nostro Spazio La Stampa.

Ma vediamo ora un po’ più da vicino questa Home of Chocolate, affacciata sul lago di Zurigo a pochi km. dal centro della città e ben collegata — siamo in Svizzera — ad essa. Siamo infatti a Kilchberg, sede storica sin dal 1899 della “Lindt & Sprüngli” e quando Roger Federer — testimonial del marchio — ha inaugurato il nuovo edificio augurandosi di essere il primo dei 350mila visitatori attesi, Covid permettendo, ogni anno, i fortunati presenti non hanno potuto fare a meno di essere calamitati dalla prima attrazione del sito: una fontana di cioccolato alta 9 metri.

Ma, al di là della pantagruelica e forse un filo esagerata installazione, c’è molto altro, a partire dai 1500 metri quadri della sezione multimediale che racconta la storia del cioccolato, dalla scoperta della pianta del cacao sino ai pionieri del cioccolato svizzero e all’evoluzione attuale dell’industria.

Al termine del percorso, è quasi scontato imbattersi nella grande sala della degustazione dove ai visitatori, sin lì stuzzicati a dovere, è concesso di assaggiare i diversi tipi di cioccolato senza limite di quantità; un “all you can eat” micidiale per il metabolismo di chi non saprà contenersi anche se la sezione si chiama “Chocolate Heaven”, Paradiso.

Non è finita, perché nella “Chocolateria” i visitatori, se non prostrati dall’assaggio, potranno mettersi alla prova sotto la guida dei “maîtres chocolatiers” creando barrette personalizzate nella composizione e nella forma e, poi, sbirciare nell’impianto pilota in cui si fa sul serio. Lì, infatti, gli stessi maîtres sviluppano nuove ricette e perfezionano le tecniche mentre gli ospiti possono assistere alle principali fasi del processo di produzione.

Il negozio interno  credit Zürich Tourism

Il negozio interno  credit Zürich Tourism

Comprensibilmente difficile ripartire senza mettere in borsa almeno due praline acquistate nel più grande Lindt Chocolate Shop del mondo e senza bere qualcosa nel relativo Café.

Dimenticavamo: per recarsi dall’Italia a Zurigo e ritorno è consigliato vivamente un altro luogo comune elvetico: il treno.

Info:

www.lindt-home-of-chocolate.com

www.zuerich.com/it/visitare/cultura/lindt-home-of-chocolate

Info generali sulla Svizzera:

www.myswitzerland.com/it-it/

Arrivare. Otto treni Eurocity diretti al giorno raggiungono Zurigo da Milano Centrale in 3 ore e 40. Dal 13 dicembre, con l’ingresso in esercizio del nuovo tunnel del Ceneri, il tempo di percorrenza scenderà a 3 ore e 17 minuti.

La Stampa Viaggi

Da Perugia a Modica, viaggi al gusto di cioccolato

iStock. VIAGGIART © Ansa

PERUGIA - Dal cioccolato di Modica a quello piemontese alcuni luoghi d'Italia sono un inno goloso a questa delizia. Ma se vogliamo trovare una città del cioccolato forse dobbiamo andare a Perugia, sede della Perugina che produce il famoso Bacio e dove, ogni anno, si svolge il super goloso Eurochocolate. Qui c'è la Casa del cioccolato con un mueso che raccoglie immagini, curiosità, rarità, aneddoti e filmati.
Come dicevamo molto più a Sud, a Modica in Sicilia, c'è uno dei cioccolati più indimenticabili e antichi in Italia a cui la città ha dedicato un Museo del Cioccolato nel Palazzo della Cultura. La sua produzione risale al XVI secolo con la dominazione spagnola che insegnò ai siciliani i segreti degli atzechi. 
Ma sono tantissime le dolci tappe al cioccolato della Penisola: si parte dal torinese Guido Gobino alla bolognese Majani, dal toscano Amedei a Napoli con Gay Odin.
Insomma buona giornata mondiale del cioccolato a tutti i golosi 
in ANSA VIAGGIART