Non è un Paese per viaggiatori giovani. Lontana dalla Francia capofila, l’Italia è sesta nella graduatoria degli Stati Ue che nel 2022 hanno “esportato” più turisti, in base alla foto scattata da Eurostat e ripresa dal Sole 24 Ore. Su 47 milioni, però, sono appena 6,3 milioni quelli dai 25 ai 35 anni: i tedeschi coetanei sono 7 volte di più, 44,3 milioni. Il grosso degli italiani che ha viaggiato, 10,6 milioni, va dai 45 ai 55 anni.
In totale, invece, sono stati oltre 1 miliardo i viaggi degli europei nel 2022, cifra che ingloba gli spostamenti per lavoro, svago e motivi personali. Siamo ancora a livelli inferiori rispetto all’epoca pre Covid, quando erano 100 milioni in più a trascorrere almeno una notte fuori casa.
La Francia, dunque, celebra il primato con quasi 230 milioni di viaggi effettuati: 61,3 milioni, quindi un quarto del totale, riguardano gli over 65. Staccata di un’incollatura ecco la Germania, con 220 milioni di viaggi, ma la matrice è diversa: infatti 44,3 milioni di spostamenti hanno visto protagonisti turisti fra i 25 e 35 anni. La Spagna occupa la terza posizione, ma lontana dalle battistrada, con 138 milioni di viaggi
Con Francia e Germania nettamente in fuga, il panorama globale non offre un quadro positivo, considerando che il 38% dei residenti nell’Ue di età pari o superiore a 15 anni non ha contribuito al turismo. Nel 55% dei casi si tratta di persone con più di 65 anni, mentre il 29% ha un’età compresa tra i 25 e i 34.
Eurostat, però, rileva anche un fattore incoraggiante: gli over 65, cioè, favoriscono la destagionalizzazione, tanto invocata dal ministro del Turismo, Daniela Santanchè. Trascorrono, infatti, il 58% dei pernottamenti in bassa stagione, da marzo a giugno e da settembre a novembre, mentre i turisti tra i 15 e i 64 anni sono più orientati a viaggiare a luglio e agosto.
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