Le foto stanno facendo il giro del web nel giorno della contestazione dei residenti di Barceloneta, scesi in strada per esprimere il malcontento e chiedere contromisure contro i vacanzieri low cost e molesti
di Redazione Il Fatto Quotidiano
Tre italiani. Turisti, giovani, nudi. Completamente nudi. Per strada, in Spagna, a Barcellona, nel quartiere turistico di Barceloneta. Entrano in un supermarket, ballano, si fanno fotografare. Gli scatti fanno il giro del web e diventano un caso. Anzi, rappresentano l’emblema della protesta degli abitanti della città catalana, che dopo tantissimi episodi di questo tipo e di vandalismo assortito da vacanza molesta, hanno deciso di far sentire la loro voce. Con una manifestazione pubblica, massiccia e rumorosa, come e più di coloro a cui è indirizzato il loro malcontento.
Perché a Barceloneta gli abitanti non ce la fanno più a sopportare i turisti cafoni e maleducati. Perché le vacanze low cost sono anche e soprattutto questo: schiamazzi fino a tarda notte, canti, bottiglie rotte per strada, rifiuti sulla spiaggia e ora anche lo spogliarello per strada, dove, prima degli italiani in tenuta adamitica, era frequente vedere ragazze in costume camminare come se nulla fosse. E così nel quartiere storico al centro della città vecchia del capoluogo catalano iresidenti, esasperati, hanno chiesto interventi drastici del Comune. Due sere fa, ad esempio, oltre cento persone di Barceloneta hanno invaso le stradine manifestando tutta la loro rabbia per lecondizioni in cui sono costretti a vivere l’estate.
A rincarare la dose – accusando l’attuale sindaco, Xavier Trías, di immobilismo e di avere favorito la speculazione – è il candidato alle prossime elezioni comunali di Barcellona, Alfred Bosch, portavoce del partito indipendentista ERC all’Assemblea nazionale: “Farò smettere questo sconcio”, assicura. Inoltre, mette in dubbio i benefici economici del turismo di massa e accusa il fenomeno degli affitti a prezzi stracciati che condannano tutti ad abbassare i prezzi e che favoriscono l’evasione fiscale e l’arricchimento di molte delle società operanti nel turismo low cost. Nel frattempo, il gruppo dei residenti indignati – l’intero quartiere di Barceloneta ne ha 16 mila – assicura che non abbasserà la guardia e annuncia altre manifestazioni sino a quando non sarà tornata la normalità.“Quello che accade a Barceloneta rischia diespandersi a tutta la città”, avverte un testimone testimone della ‘performance’ dei tre giovani italiani. “Il turismo low cost ci porta la feccia del turismo” dice un altro residente. Nel mirino dei dimostranti anche le agenzie turistiche. Una, che alle due di notte aveva aperto per l’arrivo di alcuni clienti, è stata occupata. Su internet è facile prenotare per qualche decina di euro sistemazioni fatiscenti quasi sempre in nero. Solo 72 appartamenti avrebbero la licenza per essere affittati aituristi, ma un sito web ne propone addirittura 470. La protesta – “impreziosita” dal lancio di una bacinella d’acqua da parte di un turista sui manifestanti – ha però prodotto due effetti: il Comune ha disposto il raddoppio della vigilanza nel quartiere; la consigliera della città vecchia, Mercè Homs, ha avvertito che il Consiglio Comunaleavrà “tolleranza zero” contro tutti coloro che si rendono responsabili di comportamenti anti-sociali, compreso chi affitta illegalmente le case.
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