Si cammina su uno stupefacente pavimento originale da Villa dei Papiri, in sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che erano chiuse da anni e che da domani al 16 ottobre tornano a vivere con la mostra 'Amori divini', percorso di 'seduzione e trasformazione' nel mito greco, da Narciso a Ermafrodito. Ottanta le opere, non solo antichità vesuviane (pitture, sculture, gemme e suppellettili) e dalla Magna Grecia, ma anche dipinti e sculture del XVI e XVII secolo di autori come Tiepolo (Diana e Atteone) e Cagnacci (Ratto d'Europa), provenienti da importanti musei. Voluta da Paolo Giulierini, direttore-manager al momento 'decaduto' a causa della sentenza del Tar (ma presente in forma privata alla importante giornata per il Mann), la mostra è curata da Anna Anguissola e Carmela Capaldi, con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo, promossa dal MIBACT con l'organizzazione di Electa.
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