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Ponti del 25 aprile e 1° maggio: Agrigento in anticipo, scoprire e riscoprire la capitale della cultura 2025

La città dei templi greci e patria di Pirandello, Agrigento, è già al lavoro. La nomina di Capitale italiana della Cultura 2025 fa già da richiamo per tanti turisti da ogni parte del mondo. Un cammino di fedeli del mito classico o chissà anche alla “Vigata” immaginaria del commissario Montalbano. E tra la Valle dei templi, sito tra i più visitati di Sicilia con oltre 800mila presenze nel 2022, e i suoi percorsi naturalistici, anche nell’ultimo ponte di primavera, Agrigento si svela in tutta la sua bellezza.
repubblica.it

Mosaici e terme vista mare, il lusso di Publius Annius. Agrigento, dopo anni riapre al pubblico favolosa villa del IIsec

 

(di Silvia Lambertucci) (ANSA) - AGRIGENTO, 24 LUG - Per chi si avvicinava dal mare, gli archi monumentali e le colonne svettanti della sua facciata dovevano incutere una certa soggezione. Una casa imponente, colorata e lussuosa come le piscine delle sue terme vista mare e le terrazze che arrivavano fino alla spiaggia, in una delle insenature più belle della Sicilia meridionale, a pochi chilometri da Agrigento, un passo dalla Scala dei Turchi.
    Oggetto di un attento restauro dopo i lunghi anni di degrado seguiti agli scavi, riapre al pubblico con la guida degli archeologi di coop culture la spettacolare villa marina di Publius Annius, ricco esponente di una famiglia di imprenditori dello zolfo nei primi secoli dell'età imperiale. Una villa che fu enorme e opulenta, come si conveniva a un uomo del suo rango, agiato al punto da farsi produrre i coppi per il tetto stampati con il monogramma delle sue iniziali.

Con una zona residenziale articolata attorno ad una grande corte quadrata, circondata da un peristilio colorato, il rosso delle colonne in contrasto con il nero del muretto che gli correva sotto.

E poi saloni per il ricevimento e stanze per il riposo dove i pavimenti fatti di intarsi di marmi colorati si alternano ad altri in mosaico bianco e nero, secondo lo stile della tradizione italica, quello più alla moda in quella fase dell'impero, forse non a caso proprio lo stesso stile e gli stessi temi usati da Antonino Pio a Ostia per le Terme di Nettuno.
    Frutto di una scoperta casuale avvenuta nel 1907 durante gli scavi per la ferrovia che doveva collegare Porto Empedocle a Siculiana, la villa, che è vicina all'abitato di Realmonte, è stata riportata alla luce a partire dal 1908 dal soprintendente Antonio Solinas. Una scoperta che fece scalpore, tanto che il tracciato ferroviario fu subito spostato. Gli scavi però si fermarono presto, ripresi solo tra il 1979 e il 1983, con gli archeologi dell'università giapponese di Tsukuba guidati da Masanori Aoyagi. Dopo quell'epoca anni di degrado, fino agli interventi dei primi del duemila e ai restauri di oggi che hanno messo in sicurezza e stanno facendo risplendere quello che ne resta: soprattutto i favolosi pavimenti, sui quali ancora si sta lavorando tanto che i visitatori saranno accompagnati alla scoperta del cantiere in attività. E poi gli ambienti e le vasche dei due impianti termali (uomini e donne separati secondo i dettami dell'epoca antoniniana) con i loro incredibili spogliatoi (apodyteria) dove i mosaici sembrano raggiungere il culmine della raffinatezza, da una parte un Nettuno coloratissimo in piedi sopra un ippocampo il braccio teso che impugna il tridente mentre sotto di lui si rincorrono eleganti delfini, dall'altra Scilla tutta in rosa che brandisce un timone con le braccia alzate circondata da neri mostri marini. Quasi nulla rimane invece delle decorazioni parietali che pure dovevano essere di gran pregio.

Pochissime pure le pubblicazioni. Antonella Polito e Gaetano Tripodi firmano oggi uno studio, pubblicato da Regione Sicilia, assessorato alla cultura e soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, che mette insieme tutte le conoscenze sul sito e ricostruisce la storia della casa, oggi di pertinenza del Parco della Valle dei Templi e del suo direttore Roberto Sciarratta: una parabola tanto affascinante quanto breve, visto che la ricca dimora, costruita nella prima metà del II secolo dopo Cristo, era probabilmente in disuso già nel secolo successivo. Ne viene fuori che il padrone di casa era forse l'esponente della seconda generazione di una famiglia di concessionari di miniere di zolfo, il minerale che aveva reso ricca l'antica cittadina mercantile di Agrigento. Un incarico di prestigio, il suo, che veniva direttamente dall'imperatore, proprietario delle miniere.

 Il legame con Roma era sottolineato del resto anche dall'appartenenza della famiglia alla tribù dei Voturi, che si estendeva sulla riva sinistra del Tevere e nel territorio di Ostia. Gli Annii erano insomma agiati imprenditori italici, grati ad Augusto che aveva offerto loro la concessione (e di questo c'è la prova in una iscrizione trovata vicino agli edifici pubblici dell'antica Agrigento romana). La bella casa sul mare di Publius doveva stupire e raccontare tutto questo.
    Una meraviglia che ora si può tornare a scoprire. (ANSA).

Ad Agrigento Festival Mandorlo in fiore

 © ANSA
(di Silvia Lambertucci) (ANSA) - ROMA, 20 APR - La magia dei colori e dei suoni, le danze in costume nello scenario fascinoso dei templi greci, gli storici carretti siciliani che si incrociano con le 'torri umane' degli artisti di strada. E poi musica, teatro, reading per grandi e piccini, la festa che dal maestoso sito archeologico invade il centro storico della città che fu di Empedocle e poi di Pirandello in un crogiuolo di incontri e di culture che dalla Sicilia abbracciano il Mediterraneo.
    Ad Agrigento il Festival del Mandorlo in fiore compie 74 anni, dal 2016 in collaborazione con l'Unesco, e guarda all'edizione 2019 - dieci giorni nel prossimo mese di marzo - con un programma già fitto di eventi, sempre più puntati all'incontro e allo scambio tra patrimonio storico e cultura immateriale, ma anche all'inclusione e all'accoglienza, alla concordia tra i popoli, tra testimonianze di mondi lontani e spazio ai più fragili tra i tanti migranti che ogni giorno arrivano in Italia alla ricerca di un futuro migliore.
    E così tra una sfilata e uno show cooking, tra una performance di saltimbanchi e la messa in scena per i bimbi delle fiabe popolari raccolte nell'Ottocento da Giuseppe Pitré, la poetica festa della fioritura dei mandorli, nata nel 1934 come sagra popolare nella piccola città di Naro poi spostata ad Agrigento e dal 1954 arricchita dal Festival internazionale del folclore, diventa un'occasione d'oro anche per il turismo siciliano, da tempo impegnato, come ricorda l'assessore Sandro Pappalardo, a trovare occasioni per convincere i turisti a riempire alberghi e bed and breakfast anche nei mesi più lontani dalla stagione estiva.
    Già nelle edizioni 2017 e 2018, intanto, racconta il direttore Giuseppe Parello fianco a fianco con il sindaco Calogero Firetto e il segretario generale della commissione Unesco Italia Enrico Vicenti, i numeri premiano chi in questi anni sta lavorando per il rilancio. Nell'edizione che si è da poco conclusa, per esempio, gli spettacoli del festival internazionale del folclore hanno registrato un incremento di pubblico del 73,6 per cento rispetto allo scorso anno. E le presenze di visitatori nella Valle dei templi nel corso della festa, sempre rispetto al 2017, sono aumentate del 38,92 per cento.
    Finanziata per intero dalla bigliettazione del Parco (che ora è una istituzione autonoma), la manifestazione, precisa all'ANSA Parello, ha un costo medio di poco inferiore ai 500 mila euro e frutta ricavi per circa tre volte la cifra investita. A guadagnarci è anche il parco archeologico, fa notare ancora il direttore, sottolineando che grazie alle diverse iniziative messe in campo dalla gestione autonoma la Valle dei templi ha visto aumentare del 23 per cento nel 2017 i suoi visitatori, mentre già nei primi tre mesi del 2018 si è registrato un ulteriore incremento del 20 per cento. Una potenzialità su cui lavorare, anche per rilanciare le tante altre attrazioni di Agrigento, dagli Archi di Pasqua al turismo esperienziale a Sant'Angelo Muxaro. E pure un trend in linea con le aspettative dell'Unesco che vede nella Sicilia, con i suoi sette siti inseriti nella prestigiosa lista (da sola la Trinacria ne ha tanti quanti l'Egitto), una regione strategica per il patrimonio dell'umanità. Perché se è giusto coniugare con sguardo olistico il patrimonio culturale a immateriale, interviene Vicenti, il punto da non dimenticare è anche un altro: la cultura "come strumento di crescita delle comunità". (ANSA).

L'Iliade all'alba nella Valle dei Templi


AGRIGENTO - L'ira funesta di Achille, la gelosia di Menelao, la bellezza di Elena, l'astuzia di Ulisse. I personaggi balzano fuori dai versi di Omero e accompagnano lo spettatore verso la luce. Sarà un'esperienza unica, quella di veder sorgere il sole dalle colline che circondano la Valle dei Templi, mentre il pubblico ascolta le gesta degli eroi dell'Iliade dalla voce di Sebastiano Lo Monaco davanti al Tempio della Concordia. E' il nuovo progetto del Parco della Valle dei Templi con Coopculture: per la prima volta in assoluto, nel prossimo week end (il 25 e 26 agosto, alle 6 del mattino. Biglietto: 10 euro, ingresso dal Tempio di Giunone). Sebastiano Lo Monaco, aedo moderno e cantore della classicità, si muoverà in un continuo dialogo con le musiche di Dario Arcidiacono interpretate dagli archi del Quartetto Aretuseo. L'adattamento è della grecista Monica Centanni.
    "L'Iliade è il poema del destino a cui non ci si può sottrarre - dice Sebastiano Lo Monaco -, il poema dell'amore e dell'amicizia, del coraggio e della codardia, dell'astuzia, della passione, della ragione. E sarà qui, all'alba, che potremo quasi sentire lo sciabordio delle onde che si frangono sul lido nella luce rosata mentre Ulisse, Aiace e Achille decidono i destini della battaglia". Le due albe fanno parte del programma di eventi "Dal tramonto alle stelle" di Coopculture che cura i servizi del Parco. "Un altro tassello al percorso intrapreso dal Parco - spiega il direttore Giuseppe Parello - nell'ottica di una rilettura complessiva della visita abituale alla Valle dei Templi. Dopo le Vie dei Sepolcri e l'attenzione a percorsi poco noti come possono essere i siti ipogei, il Parco tenta di presentarsi in una veste nuova, affascinante. Ma è anche una sperimentazione: non si è mai fatto uno spettacolo all'alba dinanzi al Tempio della Concordia". A settembre il Parco della Valle dei Templi vedrà avviarsi anche i nuovi scavi della quarta Insulae del quartiere ellenistico-romano, dove sono state trovate le terme. E saranno scavi a cantiere aperto, con la possibilità di visite guidate, mentre con i fondi provenienti dagli incassi (il Parco ha registrato già lo scorso anno un incremento dei visitatori del 15%, ma quest'anno ha già superato il 25%) si lavorerà sull'area del teatro ellenistico scoperto l'anno scorso; sull'area Tempio romano è previsto invece un progetto di anastilosi per ricostruire parzialmente il triportico originale. (ANSA).


Boom del turismo ferroviario nella tratta della Valle dei Templi


Può il turismo ferroviario contribuire allo sviluppo economico di una terra già ricchissima di per sé di bellezze naturali ed archeologiche? A Porto Empedocle sembrerebbe di sì grazie al progetto delle Ferrovie Kaos ed ai suoi treni treni storici e turistici organizzati in collaborazione con la Fondazione FS Italiane.
Nel 2015 si è registrato un incremento dei servizi ferroviari turistici pari addirittura al 70%, con una percentuale di presenze a bordo treno che ha sfiorato il 100%, vale a dire il tutto esaurito in occasione di ciascun convoglio storico effettuato.
"Un risultato inatteso – ha spiega il presidente di Ferrovie Kaos Pietro Fattori - che va ben oltre quelle che erano state le nostre previsioni. Indubbiamente ha influito la grande promozione della Fondazione su scala nazionale, che sta contribuendo con forza al rilancio del nostro territorio, nonchè premi e riconoscimenti nazionali conferiti alla ottocentesca stazione di Porto Empedocle Centrale. Una  grande operazione di marketing che ha, immediatamente, portato importanti risultati. Il 2015 è stato anche l'anno che ha visto il ritorno, dopo ben 36 anni, di un servizio ferroviario cadenzato sulla ferrovia Agrigento - Porto Empedocle, seppur limitato al solo periodo estivo. Come negli anni precedenti, la maggior parte dei passeggeri dei treni è rappresentata da siciliani residenti nelle province limitrofe (in testa Palermo, a seguire Catania, Messina e Caltanissetta), mentre circa il 40% da turisti stranieri (quasi interamente nel periodo
estivo). Buona anche la presenza di viaggiatori provenienti dalla provincia di Agrigento, composta, in larga misura (80%) da studenti delle scuole medie inferiori coinvolti in attività didattiche".
"Da registrare inoltre – ha aggiunto Fattori - il crescente numero di visitatori che raggiungono la stazione di Porto Empedocle C.le anche con mezzo proprio e, dunque, specificatamente per visitare la sezione museale e le esposizioni allestite negli anni da Ferrovie Kaos con il contributo di tanti appassionati ed ex ferrovieri che hanno voluto far dono di cimeli custoditi presso le proprie abitazioni e consentirne la pubblica fruizione. Con i treni storici, abbiamo dato un grande contributo all'economia turistica locale: contributo che hanno avuto
modo di riscontrare direttamente gli operatori del Fondo Ambiente Italiano, e le attività commerciali della città di Porto Empedocle. Siamo orgogliosi di aver contribuito, in un periodo difficile, alla nascita di questo piccolo gioiello nella nostra provincia".
La Sicilia

Agrigento, mandorli in fiore e folklore. Grande festa di chiusura per il festival internazionale


Fine settimana di sole ad Agrigento, dove tutto è pronto per il gran finale della Sagra del mandorlo in fiore. Un festival decisamente scenografico nella cornice della Valle dei Templi che celebra colori, suoni e profumi da tutto il globo. Si tratta della festa popolare con cui la città di Agrigento festeggia l'anticipo della primavera con il rifiorire dei mandorli.

L'edizione 2014 è iniziata a febbraio ma è nel weekend del 16 marzo che si conclude con gli appuntamenti più coinvolgenti. Sotto la direzione artistica del regista agrigentino Francesco Bellomo, la kermesse ogni anno chiama a raccolta gruppi folkloristici internazionali e mette in cartellone spettacoli, concerti ed eventi. Quest'anno al festival internazionale del folklore partecipano delegazioni da Bolivia, Bosnia, Bulgaria, Egitto, Kazakistan, Lettonia, Serbia, Spagna, Thailandia, Turchia, Ungheria. Il Festival è molto amato, tanto che è stato votato da utenti web ed esperti come evento del fine settimana nell'ambito dell'iniziativa "Giro d'Italia in 52 Weekend". Sabato 15 marzo c'è il "girotondo della pace" nel centro storico agrigentino con studenti e gruppi di partecipanti e tutto il giorno esibizioni folkloristiche e spettacoli. Si replica anche domenica 16 con la grande sfilata finale dei gruppi internazionali, locali e dei carretti siciliani.
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