di Cinzia Conti
C'è un'estate d'ozio e divertimento in un piccolo paesino dove tutti ti conoscono, ci sono ginocchia sbucciate e spade di legno, ci sono frutti sgranocchiati direttamente sull'albero ancora caldi di sole, ci sono corse a perdifiato e gite avventurose su un ruscello, ci sono le stelle che incantano spuntando tra i rami degli alberi. Cose ormai un po' lontane e per questo "preziose" nella vita frenetica, super organizzata e "computerizzata" dei bambini che dal 18 giugno saranno nelle sale a guardare Albert e il diamante magico, film d'animazione danese diretto da Karsten Kiilerich e distribuito in Italia da Notorious Pictures.
C'è poi una bella storia di amicizia, l'amore incondizionato di mamma e papà che rimane tale anche quando combini dei guai e la natura incontaminata dei villaggi della Danimarca che hanno fatto sfondo all'infanzia sia del regista che dell'autore del romanzo da cui è tratto il cartoon.
E anche se il film ogni tanto cede un po' all'intento didascalico vale la pena anche per avvicinare i piccoli al libro da cui è tratta la storia, Albert, dello scrittore e illustratore danese Ole Lund Kirkegaard, che ha realizzato anche i disegni e le tavole del romanzo. Uscito nel 1968, Albert è stato premiato l'anno successivo come miglior libro per bambini dal Ministero della cultura danese. In Italia è pubblicato da Mursia assieme ad altri titoli e al libro più famoso di Kirkegaard, Tarzan di Gomma del 1975, scelto dall'Unicef nel 1981 come il miglior libro per bambini.
Albert è un monello combina guai e tutti nel suo paesino lo sanno e vanno ripetendo che "di tutte le sciagure senz'altro i ragazzini sono la peggiore...". Per riparare alla distruzione da lui compiuta della statua dell'eroe locale si va a ficcare in una strabiliante serie di avventure alla ricerca di una mongolfiera e del famoso "diamante" (che bisogna chiarirlo non ha nulla di magico come viene detto nel titolo italiano della pellicola).
E sarà il rosso dei capelli del protagonista, saranno i due goffi poliziotti che ricordano da vicino gli stralunati Cling e Clang, sarà la mongolfiera simbolo del racconto ma la storia di Albert strizza l'occhio a un'altra monella del Nord Europa l'indimenticabile Pippi Calzelunghe della svedese Astrid Lindgren. E per chi ha visto il disneyano Robin Hood sarà facile intravvedere nei due scagnozzi di Rapollo (il cattivone della situazione), che si chiamano Tonto e Gonzo, i due avvoltoi dello sceriffo di Nottigham, Tonto e Crucco.
E per vivere la fantastica avventura di Albert si può partecipare al concors andando a vedere il film presso uno dei The Space Cinema, conservando il biglietto e registrandosi sul sito di Notorius Pictures. Sarà estratto un viaggio per 4 persone (2 adulti e 2 bambini).
ansa