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Turismo Accessibile protagonista ad Agri Travel and Slow Travel Expo

 

C’è anche AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, alla 9^ edizione del Salone dedicato al turismo slow, rurale e sostenibile di Bergamo, si parlerà di Buone pratiche e percorsi formativi nel Turismo Accessibile. Sabato 17 febbraio, dalle 10 alle 13, presso la sala conferenze Caravaggio della Fiera di Bergamo, all’Agri Travel and Slow Travel Expo (ATEST), una tra le più importanti manifestazioni internazionali dedicata al turismo lento, all’aria aperta e attivo a livello locale, nazionale e internazionale, il tema chiave (e innovativo) sarà il turismo inclusivo.

L’ evento, organizzato da AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – nell’ambito dell’iniziativa europea AccessibleEU, una delle iniziative faro proposte dalla Strategia della Commissione Europea per i diritti delle persone con disabilità. Comprenderà una conferenza informativa con ospiti di rilievo internazionale nel settore del turismo inclusivo, seguita da un laboratorio pratico.
AccessibleEU opera in settori quali l’ambiente edificato, i trasporti, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per garantire la partecipazione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita su base di uguaglianza con gli altri.

A condurre i seminari, nomi importanti: accanto alle istituzioni locali interverranno Anna Grazia Laura, presidente dell’European Network for Accessible Tourism (ENAT); ma anche Marco Pizzio, esperto nazionale di turismo accessibile per Accessible EU e membro del board di ENAT. Ci saranno Federica Burini dell’Università di Bergamo insieme alle autorevoli voci di esperti di molti paesi europei a raccontare esperienze e buone pratiche di turismo inclusivo; arriveranno dalla Grecia, dal Belgio, dalla Germania.

È un panel che intende evidenziare le sfide del turismo accessibile oggi, sensibilizzare sull’ importanza di costruire reti nazionali e internazionali fruttuose e potenziare l’apertura a un turismo sostenibile e responsabile in Europa. Migliorare le competenze, estendere la formazione sul turismo accessibile, consentire alle destinazioni e agli enti pubblici di orientarsi verso modalità più sostenibili e accessibili di organizzazione e commercializzazione dei loro prodotti turistici, saranno elementi chiave sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo per una ripresa del turismo significativa e sostenibile.

“Questa è un’occasione preziosa e importante per attivare l’incontro e il confronto tra i principali stakeholders del turismo: la vera innovazione è il turismo inclusivo – dice Marco Pizzio, responsabile turismo accessibile in AISM e del board ENAT – Sarà l’occasione per promuovere la cultura dell’inclusione nel mondo del turismo, costruire reti nazionali e internazionali, potenziare le buone pratiche e condividere gli effetti e le opportunità che il turismo accessibile porta alle economie locali dei Territori. Soprattutto darà avvio a un processo educativo, culturale, formativo ed informativo che possa consentire ad operatori turistici e destinazioni turistiche di meglio implementare, organizzare e promuovere i propri servizi venendo incontro alle necessità di milioni di turisti con esigenze specifiche in tutto il mondo”.

L’associazione Italiana Sclerosi Multipla, da 25 anni realtà che in Italia ha fatto da apripista nel settore turismo inclusivo e accessibile. Per AISM l’impegno verso il mondo del Turismo inclusivo e accessibile significa promuovere l’empowerment delle persone con SM, delle persone con disabilità in generale, e permettere loro di esercitare senza ostacoli e in condizioni di pari opportunità il diritto e l’opportunità di viaggiare.

travelnostop.com


Vaticano incoraggia turismo per tutti


Non siano esclusi dalla possibilità di praticare "turismo sociale" "coloro che hanno una cultura diversa, meno risorse economiche o che vivono in regioni più svantaggiate". Lo afferma il Messaggio per la Giornata mondiale del turismo 2016 pubblicato dal Pontificio consiglio per i migranti. Il tema scelto dalla Organizzazione mondiale del turismo per la Giornata di quest'anno è "Turismo per tutti: promuovere l'accessibilità universale". 

Il turismo accessibile vale 800 miliardi

Ha senso parlare di Turismo accessibile oggi, mentre le carrozzine scendono in piazza a chiedere il rispetto dei diritti (tra cui quello all’autonomia e alla sopravvivenza stessa)? Mentre i tagli al settore sociale colpiscono nel profondo le persone con disabilità? È una delle tante domande che mi sono posto mentre preparavo la relazione di apertura per la prima Unwto conference on Accessible tourism in Europe organizzata dall’Omt, l’Organizzazione mondiale del turismo nella Repubblica di San Marino il 19 novembre (sul palco: Teleb Rifai, segretario generale dell’Omt, e Pascal Lamy, attuale presidente della commissione etica dell’Omt) a cui Invisibili è stato invitato.
Sì, ha senso, ma a patto che vengano rispettate alcune “regole”. La prima delle quali è che il turismo accessibile e l’intera filiera, dopo la fase di lancio, siano capaci di autosostenersi e non tolgano risorse al settore sociale. Le istituzioni italiane ed europee devono indicare il percorso politico, etico e sociale di questo settore e poi lasciare che il mercato faccia il resto, intervenendo solo e per breve tempo, per raddrizzare eventuali storture. Il turismo accessibile (settore che ha visto la luce nei primi anni ‘90 ed è entrato a far parte delle strategie di sviluppo economico che la Commissione europea adotterà nel prossimo quinquennio) è impresa e non assistenza sociale. Perché la persona con disabilità è un turista, un ospite e un cliente esattamente come gli altri.
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
La locandina della prima Unwto conference a San Marino
E i dati economici presentati alla conferenza di San Marino (i riassunti degli interventi – in inglese) e riportati anche durante il convegno organizzato dalla Regione Veneto ad Asiago il 21 novembre dal titolo Turismo accessibile: un nuovo modello di business per le imprese in Europa, mi fanno dire che il mercato c’è, ma mancano gli imprenditori (e i pochi italiani, coraggiosi, che ci sono faticano a “farsi capire dai possibili partner”). Nel 2012, il mercato del turismo accessibile valeva 800 miliardi di euro (considerando anche l’indotto) e occupava oltre nove milioni di persone – tra cui migliaia di persone con disabilità. “A Bruxelles abbiamo condotto numerose ricerche sul tema e abbiamo immaginato tre scenari futuri di abbattimento di barriere architettoniche e culturali a favore del turismo accessibile – spiega Antonella Correra, responsabile del turismo alla Direzione generale impresa e industria della Commissione europea -. Anche nel caso in cui l’impegno sia minore – solo con interventi di messa a norma o con una leggera formazione del personale – si otterrebbe un incremento del fatturato europeo del 18% equivalente a 140 miliardi. Un mercato che non conosce saturazione: più si migliora più cresce. E offre un ritorno dell’investimento (Roi) in circa un anno”. Il “non fare”, ovvero non attuare nessuna politica di miglioramento dell’accessibilità, secondo i dati europei costa 420 miliardi di mancati guadagni, la metà dell’operazione di salvataggio della Grecia. “Nella ricerca che presento in anteprima abbiamo chiesto – prosegue Correra alla presentazione di Asiago – agli imprenditori cosa li frena e la risposta è stata ‘Non sappiamo come fare, abbiamo paura di sbagliare’”. E nel dubbio non si fa! Mentre chi ha scelto la via dell’inclusione lo ha fatto “per rispondere a precise richieste del mercato – conclude Correra – che vale in Europa tra gli 80 e i 120 milioni di persone (le misurazioni statistiche sono differenti da paese a paese e non permettono un dato preciso n.d.r.).
Non ci vuole un economista per capire come questo dato sia in forte crescita, non fosse altro per l’invecchiamento continuo della popolazione, come sottolinea il Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica italiana, Francesca Barracciu: “Il turismo accessibile riguarda mamme con bambini, over 65, persone con disabilità. Una fascia di turisti che nel 2011 ha rappresentato il 20,3% del totale, nel 2013 il 26,5%, e nel 2050 si prospetta che arrivi al 31,8%”. Una fetta di mercato da catturare e per questo “va ripensata tutta la filiera turistica – prosegue il Sottosegretario – dai trasporti alla sanità, dagli svaghi all’ospitalità. Si deve riaffermare l’equivalenza: ricchezza per l’economia uguale benessere per chi viaggia”.
La seconda regola è quella di fare sistema e creare informazione reale. Ci sta provando Necstour la rete che lega tra loro una ventina di regioni europee e si occupa di sostenibilità e competitività nel turismo. Mentre le migliaia d’iniziative che portano accessibilità in Europa faticano a trovare un unico interlocutore. Si moltiplicano tuttavia singoli esempi positivi: San Marino ha studiato percorsi dedicati per rendere più facile la visita della città abbarbicata sul monte Titano. Anche l’Unesco si sforza di rendere fruibile il suo patrimonio artistico (tra i percorsi accessibili più recenti quelli di Lucca, Avila in Spagna e Sozosol in Bulgaria). Il Sud Italia non resta a guardare: il comune di Castellana grotte (Ba) ha reso accessibili le grotte sul suo territorio, mentre Bernadette Lo Bianco, esperta e docente di turismo ha aperto al mondo della disabilità sensoriali le bellezze di Noto e di Siracusa. A Nord l’iniziativa del Castello di Rivoli (To) che dopo aver attivato percorsi di visita in Lingua italiana dei segni (Lis), sarà anche il primo museo di arte contemporanea ad affidare a storici dell’arte sordi la conduzione di attività in Lis (primo appuntamento il 29 novembre).
Tutte “buone pratiche che si perdono nel mare del chiacchiericcio da social e arrivano frammentate ai destinatari. Quindi “l’informazione deve arrivare chiara, comprensibile e oggettiva – spiega Roberto Vitali, patron di V4A – Non siamo noi a dare consigli all’utente con necessità speciali, è lui che deve scegliere se quel luogo è adatto o meno alle sue esigenze”. E in questo gli enti pubblici devono facilitare e non ostacolare (ricordo che il 31 dicembre scade il termine per “adottare per legge” i Peba, i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e che gli amministratori locali dei comuni saranno perseguibili per omissione di atti d’ufficio se non lo faranno).
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
Il segretario generale Unwto Taleb Rifai sul palco della convention
E ancora – e siamo alla regola – parliamo di turismo realmente per tutti e non per pochi. Io sono paraplegico e ho girato un terzo di mondo, ma raramente sono riuscito a individuare situazioni che includessero le tante tipologie di disabilità. La disabilità è un poligono dalle migliaia di sfaccettature, non esiste un disabile uguale a un altro: ma ancora troppo spesso, anche da parte degli “esperti”, si tende ad assimilare il concetto di disabilità con la persona in sedia a rotelle. Troppo spesso si parla di luoghi accessibili solo perché è presente una rampa o un ascensore. E le persone con disabilità sensoriale? Quanti musei sono attrezzati per loro? E chi porta con sé un disagio intellettivo? Ogni estate leggiamo di persone con disabilità intellettiva cacciate dagli alberghi o relegate in un angolo “per non disturbare gli altri clienti”, fatte mangiare in camera per non creare scompiglio nella sala ristorante… Nel 2014, con un Expo alle porte è ora dire basta a queste barbarie, a questo ledere la dignità umana (consiglierei di rileggere l’articolo 3 della Costituzione). Troppo semplicistica l’equazione turismo accessibile uguale abbattimento delle barriere architettoniche. Sono ben altre le barriere da abbattere, le paure, irrazionali e ingiustificate, da sconfiggere, le conoscenze da acquisire.
La persona con disabilità però deve imparare a diventare un viaggiatore o meglio un Consum-Attore. Sì perché sarebbe troppo facile scaricare la colpa e l’onere del turismo accessibile solo sul settore del turismo. Le persone con disabilità non sanno viaggiare, spesso non sono informate o non hanno l’accortezza di fornire a chi li ospiterà tutte le informazioni che possono fare la differenza tra un incubo e un sogno. Il viaggio è scambio anche umano, di conoscenze reciproche.
Infine, gli operatori devono tornare a regalare emozioni. Con il rispetto pedissequo delle norme e delle leggi si costruiscono meravigliose scatole vuote. Si devono riempiere le strutture con “cose da fare”, esperienze da vivere, sport da praticare. Non si potrà mai prendersi una vacanza dalla propria disabilità, ma si possono vivere momenti in cui la disabilità può apparire qualcosa di esterno a noi, di lontano. Difficile sì, impossibile no.
corriere.it

Per il turismo accessibile, in un’Europa senza barriere

Legato a un bando della Commissione Europea, il progetto “Europe Without Barriers” (“Europa senza Barriere”) punta a realizzare pacchetti turistici accessibili a tutti coloro i quali abbiano esigenze speciali, creando un modello replicabile su qualsiasi altro territorio in Italia e in Europa. A coordinare l’iniziativa è la Società Consortile SM Italia, istituita su iniziativa dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), forte di alcuni altri partner italiani e stranieri
Turisti con disabilità
Turisti con disabilità
È partito da pochi giorni ed è un importante progetto europeo sul turismo accessibile. Si chiamaEurope Without Barriers (“Europa senza Barriere”), ed è legato al bandoDesign, Implementation, Promotion and Marketing of Accessible Tourism Itineraries, promosso dalla Direzione Generale per le Imprese e l’Industria della Commissione Europea.
Si tratta di un’iniziativa nata per avviare e agevolare la creazione di itinerari turistici accessibili a tutti e di fare cultura presso le istituzioni, gli enti e gli operatori, evidenziando le opportunità e le potenzialità del settore.
Riguardo poi al concetto di accessibilità, si vuole che esso venga esteso a tutti coloro i quali hanno delle esigenze speciali, ovvero a persone non vedenti, audiolesi, persone con disabilità psicologica o intellettiva, a coloro che abbiano esigenze alimentari particolari, a persone obese, anziane, ma anche a donne in gravidanza e genitori che, con il passeggino e la carrozzina del loro bimbo, non possono utilizzare liberamente gli spazi pubblici.
Il percorso di Europe Without Barriers dovrà concludersi nel 2016, con l’obiettivo di realizzarepacchetti turistici accessibili e creando un modello che potrà essere riprodotto su qualsiasi territorio in Italia e in Europa, realizzando anche itinerari internazionali aperti a tutti, attraverso cinque Paesi europei (Austria, Croazia, Germania Italia e Slovenia).
Sono previsti inoltre due eventi informativi e formativi, da svolgersi in Toscana e nelMolise, sempre sui temi del turismo accessibile, rivolti a enti e operatori professionali.
A coordinare il progetto sarà SM Italia, Società Consortile istituita su iniziativa dell’AISM(Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e della sua Fondazione FISM, che con il patrocinio del Comune di Lucignano (Arezzo), lavorerà insieme ad altri cinque partner, ovvero l’ENAT(European Network for Accessible Tourism, Belgio), Accessible Poland Tour (Polonia),ChrisTravel (Danimarca), la Cooperativa Sociale Centro Servizi Foligno (Perugia) e il Comune di Riccia (Campobasso). (B.E. e S.B.)
superando.it

Turismo accessibile, investimento anti crisi

In Italia almeno 4 milioni di clienti potenziali: turisti con disabilità, anziani, famiglie con bambini
ansa

Dai mezzi di trasporto al menu del ristorante, dalla struttura ricettiva alla spiaggia attrezzata: per i turisti con bisogni speciali, che possono essere sia persone con disabilità, sia ad esempio anziani o famiglie con bambini, non tutte le vacanze sono a misura d'uomo. Un'opportunità mancata, secondo Roberto Vitali, presidente di Village for All (V4A) e membro del Comitato per lo sviluppo e la promozione del Turismo Accessibile appena istituito dal Ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, dato che "il bacino potenziale di utenti è di circa 127 milioni di persone in Europa e 4 milioni di italiani, moltiplicato almeno per tre, dato che questa fascia di turisti raramente si sposta sola".

"Quando parliamo di persone con disabilità o con bisogni speciali ci riferiamo a un mercato corposo, veri e propri clienti – spiega Vitali – che spaziano da famiglie con bambini o anziani a persone con allergie alimentari o ambientali, da turisti con disabilità motorie, sensoriali a persone con insufficienze mentali o condizioni di salute particolari come chi è in dialisi o deve seguire diete particolari. Secondo dati Eurostat – aggiunge – le imprese turistiche europee possono incrementare il proprio fatturato del 10% grazie al turismo accessibile. Anche perché investendo in questa direzione si innalza la qualità per tutti i clienti, non solo per quelli con esigenze particolari".

Un aiuto per districarsi nell'offerta italiana la dà Village for All, diventato un marchio di qualità per il turismo accessibile perché i suoi esperti rilevano e certificano periodicamente le informazioni di accessibilità nelle strutture che ne fanno richiesta. Insieme a Federcamping, V4A certifica le informazioni di strutture e campeggi (oltre 30 in Italia finora) ma anche di altre strutture ricettive, dall'agriturismo al B&b, passando per altri edifici di interesse turistico come musei, teatri, enoteche, house-boat.

L'accessibilità per tutti, come condizione universale, "non esiste – sottolinea Vitali – ecco perché servono informazioni oggettive su alberghi e ristoranti in modo che i clienti decidano di scegliere o meno una struttura piuttosto che un'altra". Insomma non basta accontentarsi di un hotel con bagno a norma per le persone con disabilità motoria se poi non si riesce ad arrivare al ristorante o alla spiaggia. La principale carenza, evidenzia il presidente di Village for all, "sta nella formazione del personale. Fino ad oggi nessun istituto alberghiero ha mai fatto corsi dedicati al turismo accessibile". "I trasporti sono poi un capitolo a parte – aggiunge – nel senso che possiamo contare abbastanza sugli aerei, tranne qualche compagnia, di linea e low cost senza distinzioni, mentre per quanto riguarda i treni a parte Frecce e Intercity dal punto di vista dell'accessibilità il trasporto regionale non è esattamente garantito. I servizi sono distribuiti a macchia di leopardo".

Una novità di quest'estate, che dovrebbe venire incontro alla domanda di turismo accessibile, è l'insediamento del Comitato per lo sviluppo e la promozione del turismo accessibile che si occuperà in primis di individuare criteri di accessibilità affinché una destinazione turistica possa definirsi realmente accessibile.
Informazioni: www.italia.it/it/idee-di-viaggio/turismo-accessibile.html.