AGI - Locomotiva e carrozze del tipo Centoporte costruite tra il 1928 e il 1936, con gli antichi sedili di legno degli scompartimenti tirati a lucido, e una elegante carrozza meeting che risale al 1904: è il Treno storico del Razionalismo, organizzato su iniziativa della Fondazione Ferrovie dello Stato, che ha compiuto il suo primo viaggio il 29 aprile scorso, dalla stazione di Roma Termini a Latina. Per i viaggiatori (molto numerosi) è stata l’occasione di scoprire alcune perle dell’architettura razionalista e futurista, dalla Cabina Ace di Roma Termini, alla stazione dell’allora Littoria, entrambe costruite negli anni trenta dal celebre architetto e ingegnere Angiolo Mazzoni.
Il Treno del Razionalismo è il primo treno storico che si organizza nella Regione Lazio dopo tanto tempo. Un'iniziativa apprezzata dalle autorità presenti – dal presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, al presidente della Commissione Bilancio del Senato, Nicola Galandrini, al consigliere di Enit, Sandro Pappalardo, all’assessore ai Trasporti del Comune di Roma, Eugenio Patanè, concordi nel sottolineare l’importanza dei treni storici perchè conducono il turista fuori dalle rotte abituali e promuovono territori “minori” che hanno tante bellezze da offrire.
Le Ferrovie hanno 400 treni storici
“Questo non è un viaggio spot, nè una rievocazione nostalgica – ha affermato il direttore della Fondazione Fs italiane, Luigi Cantamessa, incontrando i giornalisti - è piuttosto la dimostrazione di un patrimonio enorme, quello delle Ferrovie dello stato, che è coperto da un grande strato di polvere che è necessario e anche facile togliere”.
Quella italiana è la fondazione di impresa ferroviaria dotata del maggior numero di treni storici in Europa (ne ha circa 400). “Oggi inauguriamo il viaggio per Latina, ma speriamo di riprodurlo per altre realtà. Stiamo interloquendo con Trenitalia e con la regione Lazio: ove si trovassero i fondi, penso alla possibilità di riaprire il meraviglioso viadotto di Ronciglione, e poi la Orte-Capranica e la salita di Tivoli. L’Italia ha una rete di itinerari minori che nessuno conosce e che è pronta per essere messa a disposizione. Il Lazio e le meraviglie intorno all’urbe – ha sottolineato Cantamessa - possono essere parte di un percorso che unisce cultura, gastronomia, e identità nazionale. Quello che avete visto stamattina è un segno di come riscoprire la storia e la cultura fa bene al turismo e al made in italy”.
Il bunker della cabina Ace di Roma Termini
Il viaggio del Treno del Razionalismo inizia con l’appuntamento alle 9.15 al binario 29, zona sud ovest della stazione Termini. Si va subito alla scoperta della Cabina Ace (Apparato centrale elettrico): è un parallelepipido fabbricato da Mazzoni negli anni trenta, ha governato il nodo ferroviario di Roma fino al 1999, quando le moderne tecnologie informatiche hanno permesso una gestione del traffico ferroviario più evoluta.
La cosa che molti ignorano è che al piano -2 era collocato un vero e proprio bunker con i banchi di manovra in grado di garantire l’autonomia di servizio dell’intera stazione anche durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. La mattina del 19 luglio 1943 le sirene antiaeree avvertirono la popolazione romana dell’imminente bombardamento che avrebbe distrutto il vicino quartiere di San Lorenzo. Il personale ferroviario fu allertato e il bunker pronto per il primo utilizzo che però non fu necessario: la stazione Termini fu risparmiata dall’incursione degli Alleati.
La Fondazione Fs, utilizzando anche i fondi del Pnrr, ha avviato il recupero architettonico e funzionale dell’ex Cabina Ace per trasformarla in uno spazio polifunzionale flessibile. “Tra un anno e mezzo la cabina di Roma Termini sarà consegnata al Comune – ha annunciato Cantamessa - e diventerà un centro documentaristico di consultazione degli archivi delle Ferrovie. Vi saranno anche un buffet e un roof garden da cui si potranno vedere i treni entrare e uscire”.
La mostra sul mito della Littorina fino al 31 dicembre
Che cosa aspettarsi da questo treno? Si parte alle 10 per arrivare 45 minuti dopo nel capoluogo pontino. Qui, fino al 31 dicembre, sarà possibile visitare la mostra intitolata “La stazione di Latina e il mito della Littorina”. Un percorso espositivo che racconta la storia del primo nucleo urbano della città di Littoria e la nascita di un nuovo mezzo di trasporto, la Littorina, così chiamata da Mussolini poiché collegava l'Urbe con la nuova città.
A seguire i viaggiatori possono arrivare a bordo di pullman fino al centro di Latina, per una visita guidata alla scoperta delle architetture urbane e dei musei cittadini. Il viaggio di ritorno è fissato alle ore 17.10 con arrivo nella capitale alle 17.55.