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Turismo e sport al #Meeting2019 di Rimini


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Lo Sport Italiano che Vince: ogni successo nasce dalla preparazione
comunicato stampa

Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini: Tutti i giorni training con Club, Leghe, Federazioni
e il 22 agosto l’incontro “Lo Sport Italiano che Vince” curato da Master Group Sport al quale parteciperà l’on. Giancarlo Giorgetti

Insieme al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ci saranno l’ing. Rocco Sabelli (Presidente e AD Sport e Salute Spa) e Mauro Fabris (Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile). Inoltre, all’interno dello Sport Village, dal 18 al 24 agosto, in programma anche i training con  FC Barcellona, FC Internazionale Milano, SS Lazio e US Sassuolo, Federazione Italiana Pallacanestro, Lega Pallavolo Serie A femminile e CSI

Milano, 31.07.2019 – Arrivano nuove conferme sulle presenze allo Sport Village, l’area curata da Master Group Sport all’interno del 40esimo Meeting dell’Amicizia fra i Popoli.  
Il 22 agosto alle ore 12 è previsto l’incontro “Lo Sport Italiano che Vince: ogni successo nasce dalla preparazione”. Parteciperanno importanti rappresentanti delle istituzioni come l’On. Giancarlo Giorgetti (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), l’Ing. Rocco Sabelli (Presidente e AD Sport e Salute Spa) e Mauro Fabris (Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile).
Sono attesi, inoltre, in qualità di relatori anche Davide Cassani (CT Nazionale Italiana Ciclismo e Presidente APT Emilia-Romagna), il Vice Brigadiere Fabrizio Donato (Gruppo Sportivo Fiamme Gialle ed atleta della Federazione Atletica Leggera Italiana nel salto triplo), Rossano Galtarossa (Facility manager della Canottieri Padova; Campione Olimpico di Canottaggio) e Riccardo Pittis (Mental coach e speaker motivazionale, ex giocatore di pallacanestro della Nazionale Italiana).
Durante l’incontro tutti i presenti racconteranno come la programmazione possa contribuire al raggiungimento dei successi sportivi. L’intero evento sarà condotto da Giovanni Bruno, editorialista di Sky Sport.
L’evento sarà all’Arena dello Sport, Sport Village C7, l’area incontri costruita appositamente per ospitare e accogliere i numerosi personaggi dello sport, nazionali ed internazionali, che parteciperanno alla kermesse.
Non mancheranno inoltre le attività sportive sui campi da gioco presenti all’interno dello Sport Village. In particolare dal 18 al 24 agosto si svolgeranno sui campi da calcetto i training con FC Barcellona, FC Internazionale Milano, SS Lazio e US Sassuolo, sui campi da basket con la Federazione Italiana Pallacanestro e sui campi da pallavolo con la Lega Pallavolo Serie A Femminile e con il CSI: imperdibili momenti di gioco e di divertimento che coinvolgeranno i tanti bambini presenti al Meeting dell’Amicizia fra i Popoli.
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L’organizzazione dello Sport Village è stata affidata a Master Group Sport, società leader nel marketing sportivo in Italia, che coinvolgerà oltre al CSI, partner storico del Meeting, anche Federazioni, Leghe, Club e personaggi del mondo dello Sport.


Oltre agli eventi, all’interno dell’area saranno tantissime le attività sportive con campi da basket, calcetto, tennis, volley, badminton e una pista di kart. Previsti anche due spazi dedicati al calcio balilla e ping pong.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

«Nacque il tuo nome da ciò che fissavi» 18-24 agosto 2019 | Fiera di Rimini XL edizione Meeting per l’amicizia fra i popoli

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Quello a cui stiamo assistendo nel nostro tempo è qualcosa di nuovo, di inedito: non bastano più le parole abituali per afferrarlo, e le analisi con cui si è cercato per tanto tempo di capire la crisi – o meglio le diverse crisi – del nostro mondo sembrano armi spuntate.
Da un lato una capacità stupefacente di costruire, manipolare e controllare la realtà attraverso un potere tecnologico sempre più diffuso; dall’altro un sempre più profondo smarrimento riguardo al senso per cui ciascuno di noi sta al mondo e alla società che si vuole costruire. E così, paradossalmente, alla potenza della tecnica, che muove ormai l’economia e la politica globali, si accompagna l’impotenza endemica della povertà – povertà di beni e soprattutto di significato – che dilaga nel mondo.
Ma qual è la novità che urge? Essa sta nella realtà più nascosta e apparentemente più scontata, ma al tempo stesso più essenziale e decisiva di tutto il resto: l’io di ciascuno di noi.
È in questa realtà del soggetto umano il punto infuocato del mondo intero, quello da cui dipendono ultimamente tutti i macrofenomeni della storia. Ma la grandezza e l’inquietudine dell’io, in ciascuno di noi, sta nella sua autocoscienza, nella possibilità – sempre aperta – di cercare e di scoprire ciò per cui vale la pena vivere e costruire. Qui sta il punto d’appoggio per vivere tutto: è grazie ad esso, alla consistenza della nostra coscienza, che possiamo affrontare le sfide della storia.
Per questo la domanda più interessante, e insieme la più pertinente al nostro presente, è: ma da dove nasce l’io? Da dove viene il “volto” di ciascuno di noi? Cosa dà peso e significato irriducibile al nostro “nome” proprio? Perché senza volto non si può guardare niente e non si può godere di niente; e senza nome ci si riduce al niente di una massa indistinta.
È la domanda acutissima e insieme disarmata che Nicodemo rivolse a Gesù: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». E la vecchiezza non è solo e tanto quella dell’età, ma è soprattutto quella del cuore e dello sguardo. Come nasce, e come può rinascere di continuo il volto di una persona?
I versi da una poesia di Karol Wojtyla, che danno il titolo al Meeting 2019, mettono a fuoco il fatto – sperimentato da tutti, almeno nei momenti più importanti e decisivi della vita – che il proprio “nome”, cioè la propria consistenza umana nasce da quello che si fissa, e cioè dal rapporto con un altro da sé, con ciò da cui ci si sente chiamati ad essere. L’immagine cui la poesia si riferisce è quella della Veronica che fissa Cristo mentre passa con la croce. Ma tanti incontri evangelici raffigurano questa dinamica: come quello di Zaccheo che si sente guardato da Gesù e viene chiamato per nome: «scendi in fretta, vengo a casa tua!».
L’io può rinascere solo in un incontro, come quello del bambino con la sua mamma o di una persona grande con un'altra persona amata o con un amico. Un incontro pienamente umano, perché apre all’io una prospettiva di bellezza, un desiderio di pienezza, un’urgenza di verità e di giustizia che da solo non si sarebbe mai sognato.
In ogni incontro vero è come se ciascuno si sentisse “preferito”: proprio lui, proprio lei. Sembra la cosa più fragile e più esposta al caso; ma è l’esperienza più potente che possiamo fare, l’unica che può farci restare in piedi di fronte alle sfide del tempo. Non è anzitutto in uno sforzo di volontà o in una coerenza etica, che potranno essere affrontati l’incertezza e la confusione esistenziale che segnano la nostra epoca. Nessuna tecnica per la “cura di sé”, nessuna riflessione avrebbe la forza generativa di un incontro: solo una preferenza su di sé può strapparci dal nulla.
In uno dei punti più acuti del Senso religioso don Giussani scrive: «In questo momento io, se sono attento, cioè se sono maturo, non posso negare che l’evidenza più grande e profonda che percepisco è che io non mi faccio da me, non sto facendomi da me. Non mi do l’essere, non mi do la realtà che sono, sono “dato”. È l’attimo adulto della scoperta di me stesso come dipendente da qualcosa d’altro. [...] Si tratta della intuizione, che in ogni tempo della storia lo spirito umano più acuto ha avuto, di questa misteriosa presenza da cui la consistenza del suo istante, del suo io, è resa possibile. Io sono “tu-che-mi-fai”. [...] Allora non dico: “Io sono” consapevolmente, secondo la totalità della mia statura d’uomo, se non identificandolo con “Io sono fatto”. È da quanto detto prima che dipende l’equilibrio ultimo della vita»
Accorgersi di “essere”, aver coscienza che si è “chiamati” ad esistere è l’esperienza più sconvolgente per tutta la cultura – dalla scienza all’economia, dalla politica all’arte: da essa dipende la possibilità stessa di un nostro impegno serio nella realtà.
Nell’edizione del Quarantennale il Meeting vuole offrire questo come il contributo più prezioso della sua storia e del suo impegno presente: solo l’incontro con persone “vive” può riaprire l’io di ciascuno di noi a tutte le dimensioni del mondo.
https://www.meetingrimini.org/edizione-2019/