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Montagne Rocciose, nelle terre dei Nativi


Il richiamo sacro della natura, tra praterie, picchi 'maledetti', antiche tradizioni

(di Stefania Passarella)

L'estate sulle Montagne Rocciose degli Usa, nella cosiddetta "altra America" nel nord-ovest del Paese abbracciata dagli Stati di Wyoming, Idaho, Montana, South Dakota, si declina principalmente nei tour dei grandi parchi, Yellowstone in testa, nel mettersi alla prova in sessioni adrenaliniche di rafting e rodeo o in attività più rilassanti come la pesca e le escursioni a bordo di lama o cavalli. Ci sono però dei luoghi in cui il richiamo della natura, gli orizzonti sconfinati di praterie e montagne diventano sacri. Sono le riserve dei Nativi, dei Lakota o dei Shoshone tanto per citarne alcuni, in cui sopravvivono la cultura degli "Indiani", i loro rituali, l'artigianato. È anche qui che la vera America prende forma.

Le riserve che si possono visitare sono diverse e se non si prende parte a itinerari organizzati da tour operator ma si preferisce il 'fai da te' è sempre bene programmare in anticipo tappe e spostamenti. Magari con l'ausilio di guide o agenzie del posto, contribuendo all'economia locale. Diversi gli spunti di percorsi a tema su questo versante delle Rockies.

Nel Montana, il quarto Stato più grande degli Usa dopo Alaska, Texas e California, giunsero le prime tribù indiane dopo il lungo passaggio dall'Asia per lo stretto di Bering. È soprannominato Big Sky Country ed effettivamente quel che più affascina i visitatori sono i suoi panorami montani, l'orizzonte indefinito. In molte aree il cellulare nemmeno prende, per la gioia di chi ha bisogno di essere costretto a staccare la spina. Nelle sue praterie in tempi antichissimi cacciavano i bufali i progenitori degli Indiani Salish (500 D.C.), poi giunsero nel XVI secolo i Flathead e poi ancora i Shoshone nel '600, i Crowlungo le sponde dello Yellowstone River. Nel '700 fu la volta dei Black Feet. Attualmente ci sono sette riserve per 12 diverse tribù, delle quali però una, laLittle Shell Band di Chippewa, è ancora "senza terra" in attesa del riconoscimento delle autorità federali. Il territorio delle riserve è il 9% dello Stato. I siti storici delle riserve sono il National Bison Range, rifugio che si estende per 8mila ettari di terreno nellaFlathead Reservation, il Little Bighorn Battlefield National Monument nella Crow Reservation. Una delle maggiori celebrazioni indiane del Montana è il Crow Fair Powwow Rodeo, che quest'anno è in programma dal 15 al 20 agosto, ma anche il Rocky Boy's Annual Powwow (dal 2 al 5 agosto) o la Fort Belknap Mid-Winter Fair a Fort Belknap Agency.

Nel South Dakota vivono complessivamente 58mila Nativi, principalmente delle tribùDakotaLakota e Nakota o la Grande Nazione Sioux come vennero erroneamente chiamate dall'uomo bianco. È l'unico Stato che offre una via panoramica a tema, laNative American Scenic Byway, che attraversa le nove riserve dello Stato disseminate per lo più lungo il percorso del fiume Missouri. Il percorso è lungo 600 chilometri e coincide con l'antica Historic Hiwhway 1860, da Chamberlain a Fort Thompson. Attraversa la Lower Brule ReservationFt. Pierre e la Cheyenne River Sioux Tribe Reservation e termina a Standing Rock Sioux Tribe Reservation.

Buone notizie per chi punta sul turismo sostenibile: nel South Dakota le tribù dei Lakota e Dakota si sono unite nel '93 in un'Alleanza Tribale per il Turismo, la Alliance of Tribal Tourism Advocates (ATTA, www.attatribal.com), organizzazione non-profit che promuove il turismo come opportunità di sviluppo e crescita economica per i Nativi, mantenendo il rispetto di tradizioni e cultura. Ogni itinerario presuppone l'esperienza di una guida Nativa, la partecipazione a celebrazioni e narrazioni di leggende, l'incontro con artisti Nativi, l'assaggio di specialità gastronomiche, l'incontro diretto con gli appartenenti alle tribù. Proposte di itinerari organizzati anche suwww.nativediscovery.org. Chi desidera avvicinarsi ai Nativi in modo unico puòsoggiornare nelle tende, nei Tepee, da luglio e fino a settembre. Di proprietà dei Nativi anche l'albergo del Casinò Fort Randall. Nelle Black Hills, oltre al monumento dedicato al Capo guerriero Crazy Horse, "Cavallo Pazzo", da segnalare anche un nuovo museo, inaugurato a Wall: è dedicato al massacro di Wounded Knee avvenuto nel 1890 nella riserva indiana Sioux di Pine Ridge.

L'Idaho lo abbiamo conosciuto di recente per la Allen Sun Valley Conference che ha riunito i guru della comunicazione globale e alla quale ha partecipato anche il premier italiano Mario Monti. È lo Stato "gemma" per gli statunitensi, per i suoi paesaggi esclusivi, ed è qui che si trovano alcune delle località sciistiche più rinomate. Anche nell'Idaho vivono tribù di Nativi, quelle dei laghi: Shoshone Bannock e Shoshone Paiutee quelle delle pianure: Coeur D'Alene, Nez Percè e Kootenai. Famosa la statua che ritraeSacajawea, la nativa Shoshone guida salvifica degli esploratori Lewis e Clark verso l'Oceano Pacifico all'inizio dell'Ottocento (www.sacajaweacenter.org). Nella terra deiNez Percè si visita invece l'omonimo parco storico nazionale. C'è anche un ufficio del turismo ad hoc: www.nezperce.org. Un'attività complementare può essere quella del rafting nel famoso Hells Canyon, il più profondo degli Usa, che si può praticare da maggio a ottobre sulle acque dello Snake River.

Nel Wyoming si trova la Wind River Reservation, una delle più grandi aree degli Usa in cui vivono gli Indiani, oggi circa 7mila appartenenti per due terzi agli irriducibili Arapahoe un terzo ai Shoshone. Il Forte Washakie fu costruito per proteggere i Shoshonedagli attacchi feroci degli Arapaho e di altre tribù. Oggi è un minuscolo paese sede della centrale operativa del Bureau of Indian Affairs. Tra i siti sacri per i Nativi c'è l'inconfondibile Devils Tower, una formazione geologica unica che fu anche il primo sito ad essere dichiarato monumento nazionale per volere del presidente Roosevelt. Secondo una leggenda lakota il Grande Spirito salvò portandole in cima al monte sette bambine che raccoglievano fiori e che furono minacciate da orsi: i solchi sui lati del monte sarebbero le incisioni degli artigli degli animali mentre cercavano invano di arrampicarsi. Alcune tribù considerano anche un sacrilegio le scalate compiute dai turisti e dagli sportivi. Aperto al pubblico tra giugno e settembre è il sito storico nazionale di Medicine Wheel, sacro ai Nativi e meraviglia per gli archeologi. Secondo gli studiosi il complesso (visto dall'alto ha l'aspetto di una ruota, ricorda in qualche modo Stonehenge) è opera dei Nativi preistorici che lo costruirono almeno mille anni fa. Oggi è ancora il luogo in cui si svolgono cerimonie religiose.
ansa

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