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Enit / TALY AT HAND A ROMA: LA MEETING INDUSTRY PROMUOVE IL BELPAESE

Italy at Hand

Convention Bureau Italia apre le iscrizioni per il suo evento di punta Italy At Hand, The Event dal 7 al 9 novembre a Roma. Anche per la seconda edizione dell’appuntamento Mice interamente dedicato all’Italia è previsto il format dello scorso anno: l’incontro tra 45 buyer internazionali e 35 espositori italiani“per una tre giorni di business unconventional in perfetto stile italiano”, spiega una nota. “L’unicità risiede nel fatto che ogni anno ha luogo in una destinazione diversa, per far conoscere a fondo tutta l’Italia più autentica ai migliori decision maker dell’industria Mice internazionale”, continua.

L’obiettivo di CBItalia è quello di portare i migliori buyer d’Europa fortemente interessati alla destinazione Italia e altamente profilati dal convention bureau nazionale. Sono state aperte le iscrizioni per la selezione degli espositori e sarà possibile iscriversi fino al 21 luglio. Destinazioni, hotel, provider tecnologici, agenzie di organizzazione di eventi rappresentano l’audience dell’appuntamento che il Convention Bureau Roma e Lazio e il partner creativo Gvst Group stanno mettendo a punto. “Siamo pronti ad intraprendere questa nuova sfida e a replicare, e soprattutto duplicare, il grande successo dello scorso anno: 888 business meetings, 24 partner nazionali e internazionali coinvolti, ospiti eccezionali come Ray Bloom e Oscar Farinetti – commenta la presidente del Convention Bureau Italia Carlotta Ferrari -. Vorremo svelare Roma e la sua straordinaria bellezza a tutti i professionisti del mondo degli eventi”.

Il  Italy at Hand, che è la seconda grande occasione di Roma di presentarsi a un settore ad alto reddito. Anche gli incontri di Iapco si terranno nella capitale.
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Il settore degli eventi e dei congressi è cruciale per le destinazioni di viaggio: la classifica di Icca, l’associazione internazionale che riunisce gli stakeholder della meeting industry, è appena stata pubblicata e vede l’Italia al sesto posto con 522 incontri nel 2018. Siamo scesi di una posizione rispetto all’anno scorso. I congressisti (o ‘turismo per business’ come lo classifica l’ente di promozione turistica nazionale, Enit) rappresentano il 20% del mercato incoming dei viaggi.

ENIT: Italia tra i primi 5 paesi per meeting internazionali, il turismo business vale 40 milioni

In occasione dell’esposizione mondiale Imex America Las Vegas, chiusasi lo scorso giovedì, è stato presentato un rapporto dell'Ufficio Studi dell’ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), elaborato sui dati del World Travel & Tourism Council, della Banca d'Italia, di Federcongressi e dell’International Congress and Convention Association, dai quali emerge che nel 2018 in Italia il turismo per business genererà un giro d’affari di 40,4 milioni di dollari (+3,7%). Nel nostro Paese l'incremento del 2018 sul 2017 è al di sopra di quello stimato per l'Europa (+3,2%) e in linea con lo sviluppo previsto a livello globale (3,8%). L’Italia scala la classifica mondiale del turismo congressuale posizionandosi tra i primi cinque paesi nel mondo con 515 meeting internazionali svolti nel 2017. In testa gli USA con 941 meeting, seguiti da Germania (682 meeting), Gran Bretagna (592 meeting) e Spagna (564 meeting). Roma inoltre è la prima città italiana per meeting internazionali e la 20° su scala mondiale. Andando più in profondità sul turismo congressuale, nello scorso anno gli eventi realizzati in Italia sono stati 398.286 (+2,9%), pari a 29,1 milioni di partecipanti (+3,2%) e 43,4 milioni di presenze (+1,6%). Per il 56,9% si è trattato di eventi locali, il 35,2% nazionali e il 7,9% internazionali. I partecipanti erano così composti: 48,2% locali, 40,5% nazionali e 11,3% internazionali. Gli investimenti in risorse umane per il mercato dei congressi nel 2017 hanno inciso per il 25,7% sul totale (24,2% in programma per il 2018), in strutture per il 38,8% (33,4% in programma per il 2018), infrastrutture e servizi 39,1% (40,1% in programma per il 2018), 63% tecnologie (51,9% in programma per il 2018). Ancora nel rapporto vengono illustrate le spese in Italia dei turisti in entrata, relative al turismo per vacanza e per business. Alla voce business travel la Germania si classifica al primo posto (730 milioni di euro), la Francia al secondo (486 milioni di euro), seguita dal Regno Unito (434 milioni di euro), gli USA (281 milioni di euro) e la Spagna (248 milioni di euro). Se si considera, invece, la spesa per vacanze turistiche, la Germania si posiziona ancora in testa (4 miliardi e 945 milioni di euro), di seguito gli USA (3 miliardi e 341 milioni di euro), la Francia (2 miliardi e 427 milioni di euro), il Regno Unito (2 miliardi e 89 milioni di euro) e l’Austria (1 miliardo e 186 milioni di euro). Quindi nel 2017 le entrate per turismo dovuto al lavoro sono state di 5 miliardi e 306 milioni di euro (+3,5% sul 2016) pari a una spesa media pro-capite giornaliera di 129,9 euro, mentre le entrate per vacanze turistiche sono state di oltre 26 miliardi (+8% sul 2016) con spesa media pro-capite giornaliera pari a 112,8 euro.
(ENIT su dati ICCA International Congress and Convention Association)
qaeditoria.it