Nella suggestiva cornice dell'Arena Sferisterio il sipario si alza il 29 luglio con l'opera monteverdiana del "Vespro della Beata Vergine". Una settimana di appuntamenti che diventa un'ottima occasione per scoprire Macerata e la sua provincia, terra antica, di poeti illustri, raccolta fra mare, dolci colline e monti
Macerata torna protagonista dell'estate marchigiana con la stagione lirica dello Sferisterio Opera Festival (www.sferisterio.it) giunta alla quarantaseiesima edizione. Nella suggestiva cornice dell'arena che dà il nome alla kermesse il sipario si alzerà il 29 luglio con l'opera monteverdiana del "Vespro della Beata Vergine", preceduta dalla conferenza d'apertura tenuta da Massimo Cacciari e intitolata "A maggior gloria di Dio", che è anche il tema di quest'anno.
L'edizione 2010 celebra infatti il quarto centenario della morte di Padre Matteo Ricci, "maceratese, gesuita, missionario in Cina, scienziato, letterato, uomo di fede - spiega il direttore artistico Pier Luigi Pizzi - In suo onore il Festival aprirà con il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, pubblicato nel 1610". La manifestazione propone come filo conduttore degli spettacoli la contrapposizione delle forze del bene e del male. All'arena Sferisterio saranno rappresentate "Faust", "La forza del destino" e "I Lombardi alla prima Crociata", mentre nel palcoscenico raccolto del Teatro Lauro Rossi sarà la volta di "Juditha triumphans" e "Attila", con l'ultimo spettacolo in cartellone il 10 agosto.
Una settimana di appuntamenti e serate suggestive che diventa un'ottima occasione per scoprire Macerata e la sua provincia, terra antica, di poeti illustri, ma anche incastonata in una cornice naturale d'eccezione, raccolta fra il mare, dolci colline e monti. Tante le bellezze architettoniche della città che meritano una visita, a cominciare dal palco principale dell'Opera Festival. Progettato in stile neoclassico da Ireneo Aleandri, lo Sferisterio è un'arena aperta costruita su iniziativa privata nel corso degli anni Venti del XIX secolo. Originariamente fu pensato come uno stadio all'aperto per il gioco del Pallone col bracciale, poi - a partire dal 1871 - fu occasionalmente utilizzato per rappresentazioni teatrali, ma è solo dal 1914 che cominciò ad essere utilizzato per l'opera.
Non è meno prezioso il Teatro Lauro Rossi, in piazza della Libertà, sede di due degli spettacoli dell'Opera Festival maceratese. L'edificio risale al XVIII secolo e ha un'elegante sala a tre ordini di palchi restituita dall'ultimo restauro nell'originario aspetto settecentesco: stucchi, finti marmi policromi nei toni argento-azzurro, verde e oro lo rendono un gioiello dell'arte del Settecento, considerato unico in Italia.
Tante altre le perle storiche che si possono osservare in città, come la cinta muraria, esempio del mutamento della concezione militare dal XV al XVI secolo: non più una cortina che impedisca la penetrazione e l'offesa, ma cinta bastionata che sia in grado anche di offendere con efficacia gli assalitori. Di rilievo anche l'area archeologica Helvia Ricina, nei pressi di Villa Potenza, i cui ritrovamenti dell'età preistorica documentano la vita nella zona già in tempi antichissimi.
Centro della città è piazza della Libertà, su cui si aprono edifici pubblici e monumentali. Il lato settentrionale è dominato dall'austero palazzo della Prefettura, edificio in cotto antica residenza dei legati pontifici, con un portale marmoreo del 1509. Nel lato orientale della piazza si può invece ammirare la chiesa di San Paolo, costruita tra il 1623 e il 1655, con facciata grezza, in cotto. A destra della chiesa, sotto un voltone, si entra al palazzo dell'Università, edificio seicentesco che un tempo ospitava il collegio Barnabiti. Da ammirare anche l'ariosa loggia dei Mercanti e la Torre dell'Orologio.
Caratteristico il palazzo dei Diamanti, oggi di proprietà della Banca d'Italia, e così chiamato per il taglio delle pietre della facciata che riprende quella ideata da Biagio Rossetti per l'omonimo palazzo di Ferrara. Fra gli edifici più importanti della città figura anche Palazzo Ricci, sede della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia, dalla facciata in cotto che si sviluppa su quattro piani il primo dei quali decorato esternamente a bugnato. Il palazzo ospita una notevole raccolta di dipinti e sculture dei più importanti artisti italiani del Novecento. Suggestivi i sotterranei, dove vengono allestite mostre. Nel cuore della città sorge anche il settecentesco Palazzo Buonaccorsi, sede dell'Accademia di Belle Arti fino al 1997 e oggi dimora delle collezioni comunali.
Tra gli edifici religiosi ricordiamo anche la Cattedrale, costruita nel 1459-1464 (il campanile fu eretto nel 1467-1478) con l'interno caratterizzato dalle grandi colonne binate che dividono le tre navate e la crociera a cupola, e la basilica Santa Maria della Misericordia, che nasce invece da un'antica cappella votiva eretta nel 1447, in un solo giorno, per allontanare il pericolo della peste.
Macerata non è solo arte e cultura, i dintorni e la sua provincia sono ricchi di bellezze naturali non intaccate dall'azione dell'uomo. Vere oasi di relax e paradisi per chi ama escursioni e birdwatching sono ad esempio i parchi dei Monti Azzurri e dei Monti Sibillini, ma anche la riserva naturale dell'Abbadia di Fiastra e l'oasi di Cingoli. Una terra da esplorare anche dal punto di vista enogastronomico, con la ricca proposta di vini e carni locali, ma non solo, tutta da gustare.
Ansa
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