La “Svizzera in treno” è una bellissima intuizione di Paolo Gianfelici e Elvira D'Ippoliti, un libro edito da Tid Press nella collana “Terre d'Europa”. Un libro di viaggio che ho presentato il 15 dicembre scorso nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei Deputati) assieme all'ambasciatore di Svizzera in Italia, Bernardino Regazzoni, al prof. Angelo Luongo, a Tiziano Pelli, direttore di Svizzera Turismo in Italia e a Matteo Spiller di Swiss Travel System. Un racconto di viaggio che contribuisce ad avvicinare le culture dei due Paesi, attraverso la sintesi tra paesaggio e vita vissuta, favorendo il processo di reciproca conoscenza.
In Svizzera chi viaggia in treno ha la possibilità di ammirare un paesaggio unico, quasi esclusivo, che colpisce lo sguardo e aiuta a capire un contesto socio-culturale caratterizzato dalle sue tante particolarità. I binari scorrono attraverso i centri abitati lasciando intravedere scorci di vita quotidiana, e non appena si esce dal perimetro dei paesi si offre un paesaggio di boschi verdi e campagne geometriche e coltivate con grande cura. Ma questi stessi treni percorrono anche tunnel lunghissimi, destinati a superare ogni record allorché sarà completata la nuova trasversale alpina del San Gottardo di cui abbiamo ampiamente parlato nel convegno sui collegamenti ferrovieri Italia-Svizzera svoltosi a Roma nel settembre scorso. Nei tunnel, a volte, si entra con il sole e si esce trovando la neve, situazioni che evocano sensazioni particolari, impressioni da favola come nella novella di Dürrenmatt. Il treno attraversa valli dove si parlano lingue diverse, tra montagne incantate, e ti porta a scoprire ogni angolo di questo Paese così affascinante quanto piccolo e complesso. Collega i paesi vicini e ti porta al confine dove alla stazione di Chiasso puoi ammirare la statua di due donne a seno nudo, la Svizzera e l'Italia, e dove hai contezza di quante centinaia di migliaia hanno attraversato questo valico in treno per emigrare a Nord in cerca di un po' di pane oltre le Alpi.
Il libro di Gianfelici ed Ippoliti racconta quattro viaggi slow lungo le più belle ferrovie di montagna: il Bernina Express che collega Tirano in Valtellina con St. Moritz e Coira; il Glacier Express, da Zermatt a St. Moritz; la Jungfraubahn, un sogno realizzato dal suo ideatore Alfred Guyer- Zeller nel 19° secolo per raggiungere i 4.158 metri in vetta alla Jungfrau; il GoldenPass Panoramic che comincia la sua corsa a Ginevra, attraversa il Cantone di Vaud e sale tra laghi e paesaggi di montagna fino a Zurigo.
Come si intuisce, sono percorsi affascinanti, quasi avvincenti, che scorrono come un fluido dalle parole degli autori lasciandoci già immergerci in un paesaggio meraviglioso.
In Svizzera chi viaggia in treno ha la possibilità di ammirare un paesaggio unico, quasi esclusivo, che colpisce lo sguardo e aiuta a capire un contesto socio-culturale caratterizzato dalle sue tante particolarità. I binari scorrono attraverso i centri abitati lasciando intravedere scorci di vita quotidiana, e non appena si esce dal perimetro dei paesi si offre un paesaggio di boschi verdi e campagne geometriche e coltivate con grande cura. Ma questi stessi treni percorrono anche tunnel lunghissimi, destinati a superare ogni record allorché sarà completata la nuova trasversale alpina del San Gottardo di cui abbiamo ampiamente parlato nel convegno sui collegamenti ferrovieri Italia-Svizzera svoltosi a Roma nel settembre scorso. Nei tunnel, a volte, si entra con il sole e si esce trovando la neve, situazioni che evocano sensazioni particolari, impressioni da favola come nella novella di Dürrenmatt. Il treno attraversa valli dove si parlano lingue diverse, tra montagne incantate, e ti porta a scoprire ogni angolo di questo Paese così affascinante quanto piccolo e complesso. Collega i paesi vicini e ti porta al confine dove alla stazione di Chiasso puoi ammirare la statua di due donne a seno nudo, la Svizzera e l'Italia, e dove hai contezza di quante centinaia di migliaia hanno attraversato questo valico in treno per emigrare a Nord in cerca di un po' di pane oltre le Alpi.
Il libro di Gianfelici ed Ippoliti racconta quattro viaggi slow lungo le più belle ferrovie di montagna: il Bernina Express che collega Tirano in Valtellina con St. Moritz e Coira; il Glacier Express, da Zermatt a St. Moritz; la Jungfraubahn, un sogno realizzato dal suo ideatore Alfred Guyer- Zeller nel 19° secolo per raggiungere i 4.158 metri in vetta alla Jungfrau; il GoldenPass Panoramic che comincia la sua corsa a Ginevra, attraversa il Cantone di Vaud e sale tra laghi e paesaggi di montagna fino a Zurigo.
Come si intuisce, sono percorsi affascinanti, quasi avvincenti, che scorrono come un fluido dalle parole degli autori lasciandoci già immergerci in un paesaggio meraviglioso.
Personalmente ho contribuito al libro con una testimonianza che prende spunto dall'esperienza quotidiana che ho vissuto sui treni Svizzeri. Infatti «Fin da giovane ho viaggiato molto e, da quando la Svizzera è diventata per me un punto fermo, ho sempre ammirato – con un po' d'invidia essendo rimasto profondamente italiano – questa rete di collegamenti che s'intrecciano con precisione quasi matematica, ma anche i servizi di biglietteria e le informazioni connesse. Le colossali e innovative opere di ammodernamento della stazione centrale di Zurigo dovrebbero far parte del manuale di buona amministrazione che i responsabili istituzionali di molte città dovrebbero studiare accuratamente. Non è semplice capire come una nazione di soli sette milioni di abitanti, immersa nel cuore dell'Europa, possa reggere le sfide e funzionare così bene. Le lancette del mio orologio seguono lo stesso andamento del famoso e inconfondibile simbolo delle Ferrovie Svizzere: i minuti scorrono accompagnando la disciplina e l'affidabilità di una nazione che non si ferma ad ammirarsi».
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