Il Salone del gusto di Torino (25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre)

- L'obiettivo e' di ridurre del 70% l'impatto ambientale rispetto all'edizione del 2006, arrivando a non superare la soglia delle 130 tonnellate di rifiuti (58 in meno) e di limitare le emissioni inquinanti a 570 tonnellate di C02 (contro le 1.600 del 2006). Il Salone del gusto di Torino (25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre) vuole ridurre ancora di piu' l'impronta ecologica di una manifestazione che, in cinque giorni di apertura, richiama, tra visitatori ed addetti ai lavori, 200 mila persone.

Il traguardo e' quello di arrivare ad una quota del 70% di rifiuti differenziati, destinati al riuso. Due anni fa, nell'ultima edizione, la raccolta differenziata aveva preso una porzione del 58,5%, nel 2006, anno di riferimento per il progetto di un Salone 'eco-sostenibile' messo in campo dagli organizzatori di Slow Food, la quota dei rifiuti divisi per categoria era stata appena del 16,2%.


''Ma non ci accontentiamo di separare i rifiuti - spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - ne seguiremo e garantiremo il processo di riciclaggio''. Per tutti gli scarti sono gia' definiti destinazione e riuso: l'organico finira' ad un impianto di Santhia' (Vercelli) e sara' riciclato in compost di qualita' per uso agricolo; la plastica andra' a Piobesi (Torino) dove verranno realizzati oggetti in Pet riciclato.


Vetro e lattine saranno portate a Lonigo (Vicenza), carta e cartone diventeranno carta per le pubblicazioni di Slow Food Editore. Il legno verra' usato per farne altri oggetti ed, infine, lo stesso indifferenziato verra' utilizzato, almeno in parte, per produrre energia da combustione.
(ANSA).