Mare d'inverno... Un itinerario lungo la Riviera di Levante, tra Cinque Terre, Porto Venere, Santa Margherita Ligure e Portofino, respirando poesia, antiche tradizioni e mondanità
Cinque miglia di costa rocciosa racchiusa tra due promontori, paesini arroccati su speroni di pietra e nascosti in minuscole insenature, muri a secco degradano su colline che si immergono nel mare cristallino, baie, anfratti ed incantevoli spiagge emergono tra gli scogli come lembi di terra sconosciuti. Eccole le Cinque Terre tra sentieri sinuosi che si affacciano sui colli percorribili a piedi, passeggiate tra santuari antichi e borghi mentre le barche disegnano i confini dell'orizzonte. Parco Nazionale e dal 1997 Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, le Cinque Terre sono l'essenza della natura e dei profumi selvaggi, vaso di Pandora di tradizioni ed autenticità. Il Mar Ligure mitiga d'inverno il freddo, dando così luogo ad escursioni termiche poco importanti, mentre i venti meridionali muovono masse di aria calda cariche di umidità in direzione appenninica, provocando il fenomeno della condensazione che colora il cielo di improvvise ed inaspettate precipitazioni. La spinta, la pressione delle rocce durante migliaia di anni, l'erosione dell'acqua, hanno creato un continuo susseguirsi di baie e piccole cale, coltivazioni a terrazza che ricamano questi cinque gioielli arroccati su strette strisce a picco sul mare, aggrappati a scogliere senza tempo, ponti sospesi tra favola e quotidianità.
Monterosso al Mare è il paese più occidentale, la più estesa delle Cinque Terre, sorge tra colline coltivate a vite ed ulivi, spiagge ed acque trasparenti. Torre Aurora, sopra il colle di San Cristoforo, delinea il confine del borgo antico medievale, mentre l'anima di quello moderno e più residenziale si sviluppa lungo la spiaggia. Monterosso Vecchio osserva invece i resti del castello obertengo che si riflette sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti caroggi (termine con il quale in lingua ligure si indicano i caratteristici e stretti portici e/o vicoli ombrosi di molte città e paeselli della riviera ligure) ricordano spazi e tempi antichi. La chiesa di San Francesco custodisce importanti opere tra cui la "Crocifissione", che molti attribuiscono ad Antoon van Dyck, il pittore fiammingo.
Vernazza, fondata intorno all'anno Mille, con i suoi elementi architettonici di pregio, tra logge, portali, porticati, è un borgo elegante e nobile adagiato sulle pendici di uno sperone roccioso. Disegnata anch'essa dalle sue case-torri, dal Torrione, dal castello dei Doria, dalla chiesa in stile gotico-ligure di Santa Margerita di Antiochia, che appare su una roccia protetta da scogli che volgono verso Monterosso, questo luogo è alcova di piccole vie strette e ripide, che configurano mappe ancestrali confluenti nella piazzetta che guarda verso il porticciolo. Corniglia, dal cuore agricolo e dalla configurazione urbana che ricorda i centri rurali dell'entroterra, osserva gli altri borghi dall'alto del suo promontorio roccioso, chi vorrà raggiungere questo luogo potrà salire la caratteristica "Lardarina", una lunga scalinata di mattoni oppure percorrere la strada carrozzabile che dalla ferrovia conduce al paese. Atmosfere e luci antiche prendono vita lungo via Fieschi, finestre come piccoli occhi che osservano il mondo, guardando dall'altro lato il mare, mentre la chiesa parrocchiale di San Pietro traccia una delle orme gotico-liguri di questa zona.
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