di Federico Pucci
La coesistenza di cultura e natura, terra e spirito è una formula che si può applicare a molti luoghi nel mondo, ma solo Matera può vantarsi di proporla nella simbiosi assoluta dei Sassi. Le celebri caverne nel centro della città lucana sono il fiore all'occhiello di un territorio premiato lo scorso ottobre dalla designazione a Capitale Europea della Cultura 2019.
E se il processo dei prossimi 4 anni comporterà senz'altro investimenti sul futuro di Matera e sul suo contributo culturale contemporaneo, nessuno sguardo sul capoluogo delle Murge può prescindere da un salto nel passato millenario dei Sassi, come sarà capitato ai turisti che anche nelle recenti festività hanno premiato il centro della Basilicata. Sito Unesco dal 1993, le grotte materane si inseriscono in un sistema naturale di gravine scavate nel calcare dai venti e delle acque (Parco Naturale della Murgia Materana): la zona, abitata con continuità fin dal Paleolitico, è una testimonianza tangibile della capacità dell'uomo di reinventare un ecosistema.
Fino allo sfollamento del 1952 i Sassi hanno ospitato abitazioni, ma anche chiese e monasteri, in un equilibrio fra spiritualità e natura unico al mondo. Dopo l'abbandono dei Sassi, tuttavia, molte grotte furono colpite dal degrado: è qui che sono intervenuti imprenditori come Umberto Paolucci, che nelle sue Grotte della Civita propone a turisti giunti da ogni parte del mondo un tuffo nel passato con i piedi ancorati nel presente, ma prima ancora un'esperienza spirituale.
Le diciotto stanze dell'albergo sono state ricavate dagli ambienti di un monastero benedettino, fra celle dei monaci trasformate in suite, grotte del vicinato adattate in stanze e una chiesa sconsacrata del XIII secolo che funge da ristorante. Gli alloggi, che arrivano a misurare 160 mq, richiamano filologicamente il passato di frugale rifugio - un tempo dalle incursioni saracene, normanne o bizantine, oggi dallo stress quotidiano.
"Il senso di autenticità che pervade le Grotte della Civita nasce dal rigore e dal rispetto con i quali sono state portate a nuova vita", spiega Umberto Paolucci. Le stanze delle Grotte sono infatti arredate con sobria eleganza, nel massimo rispetto della forma originale: letti, vasche, lavandini poggiano sulla nuda pietra, con lo spettacolo del 'presepe' materano da una parte e della valle del torrente Gravina dall'altra a ristorare lo sguardo. "Il vero lusso è l'appagamento dei bisogni più intimi e veri del sé - continua Paolucci - La verità che si respira in queste grotte è uno strumento potentissimo di arricchimento spirituale".
Il legame fra Matera e l'anima del resto è un punto fermo dell'immaginario italiano, fra Carlo Levi e Pier Paolo Pasolini che in letteratura e cinema hanno espresso la fascinazione mistica del luogo. Ora, da futura Capitale Europea, Matera punta a diffondere questo suo racconto spirituale ben oltre i confini nazionali: "Il cliente di questi luoghi non può non trovare soprattutto se stesso e il senso profondo del vivere, anche se non era venuto per cercarlo", dice Paolucci. Non a caso, a pochi passi dall'albergo, due delle chiese rupestri più antiche di Matera simboleggiano l'armonia di natura e spirito, passato e presente: la Madonna delle Virtù e l'adiacente cripta di San Nicola dei Greci, oggi prestigiose sale per mostre d'arte contemporanea e set cinematografico (ad esempio, per 'La Passione di Cristo' di Mel Gibson). E con il fermento per la nomina europea che scorre per le strade di Civita, del Barisano e del Caveoso, il viaggio nel tempo e nell'anima di Matera pare solo agli inizi.
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