Usa: Dumbo, la New York all'ombra del ponte di Manhattan

di Gina Di Meo

 'Ci vuole una vita per conoscere Brooklyn da un parte e dall'altra - diceva lo scrittore americano Thomas Wolfe - e neanche allora arriveresti a conoscerla tutta'. Proprio cosi non si finisce mai di conoscere Brooklyn, un quartiere, per modo di dire, meglio una città' (ha quasi tre milioni di abitanti) ricca di storia, cultura, tendenze e zone che diventano sempre più trendy. Basta, infatti, attraversare il ponte di Manhattan e si 'sbarca' a Dumbo, acronimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass (letteralmente 'giu' sotto il cavalcavia del ponte di Manhattan).

Per ironia della sorte il termine fu coniato dai residenti nel 1978 pensando che un nome così brutto avrebbe scoraggiato gli immobiliaristi. Invece in pochi anni Dumbo e' esploso prima diventando un'enclave per artisti poi uno dei quartieri più' trendy di New York quale e' oggi. Dumbo conserva ancora un'architettura di tipo industriale con numerosi magazzini e fabbriche eredita' dello sviluppo manifatturiero che c'e' stato alla fine del 19/mo secolo ma oggi l'interno di questi edifici e' stato totalmente convertito in spazi abitativi, in particolare lussuosi loft. "Una volta questa zona - ha spiegato all'ANSA John Garay, co-fondatore di Bqe Tours, agenzia che organizza giri turistici a Dumbo - era famosa per gli omicidi ora invece e' completamente gentrificata. Ci sono loft, gallerie, caffè', ristoranti, parchi, insomma e' cool, e' un quartiere alla moda".

    E in effetti 'cool' (figo) e' la parola che meglio descrive Dumbo. Basta passeggiare tra due ponti, Manhattan e Brooklyn, per avere lo spettacolo del waterfront, con lo sfondo lo skyline di Manhattan e da un lato e dall'altro una miriade di ristoranti e caffè, il cui comune denominatore e' l'originalità'. E' originale infatti 'Brooklyn Roasting Company', un caffe' 'eco-friendly' aperto su Jay Street all'interno di un vecchio magazzino per la torrefazione, così come e' originale anche il ristorante 'Superfine' su Pearl Street, anch'esso ricavato da un vecchio magazzino e che oltre ad avere un menu che sceglie prodotti provenienti da agricoltura sostenibile, di volta in volta espone quadri di artisti locali. Sempre qui il famoso chef francese Jacques Torres ha aperto nel 2000 una fabbrica di cioccolato.


    Ma Dumbo può' essere anche paragonato ad una Silicon Valley visto che (a livello di quartiere) ha la più' alta concentrazione di aziende tecnologiche. Nel giro di pochi isolati trovano case circa 500 aziende che danno lavoro ad oltre 10mila persone. Info: http://www.bqetours.com
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