Rocche, manieri, fortificazioni, cittadelle, edifici merlati: ogni borgo, ogni città ha un suo castello e una storia da raccontare, sotterranei misteriosi, tesori e giardini da scoprire. E’ immenso il patrimonio di fortezze e architetture cinte in Italia, che ne possiede il più alto numero al mondo, circa 20mila, alcuni patrimonio dell’Umanità. Per conoscere le più belle e ricche di storia, il 13 e il 14 maggio l’Istituto italiano dei Castelli organizza con il patrocinio del ministero dei beni culturali una manifestazione giunta alla 19esima edizione. Per l’occasione 19 fortezze, di cui 3 mai aperte al pubblico, distribuite da nord a sud del nostro Paese, sollevano i propri ponti levatoi a visite guidate gratuite per permettere a famiglie, a curiosi, a turisti, ad appassionati di storia e di letteratura di conoscere da vicino l’inestimabile ricchezza storica e architettonica d’Italia, che va dall’alto Medioevo al XIX secolo.
Da 53 anni l’Istituto italiano dei castelli si impegna a tutelare il patrimonio storico-culturale del nostro Paese e si prefigge di valorizzare ogni rocca o fortezza presente sul territorio, compresi i siti Unesco, tra cui le fortezze veneziane in via di approvazione. Oltre a svolgere un’opera di promozione culturale e scientifica con convegni, pubblicazioni, performance in costume e incontri, l’istituto ha catalogato tutte le opere difensive e gli itinerari castellani e ha istituito un premio per gli studenti che si laureano su tematiche legate all’architettura fortificata e un concorso fotografico dedicato a tutte le scuole secondarie.
Le visite guidate ai castelli sono affiancate da numerose iniziative, ricche e varie, organizzate secondo un articolato calendario, da seguire regione per regione e in grado di soddisfare gli interessi di tutti: dagli esploratori agli amanti della storia, dagli studiosi di architettura ai semplici curiosi. Docenti universitari, autori, appassionati e persino i proprietari delle architetture fortificate guidano come volontari le visite ai castelli e coinvolgono i visitatori con leggende e curiosità. Tante sono le storie, alcune molto coinvolgenti, ed emozionanti sono le atmosfere che regalano come quelle del castello di Roccacalascio, in Abruzzo, utilizzato come set cinematografico per numerosi film come Il nome della rosa, Lady Hawke e La Piovra 7. Anche il complesso fortificato di Altojanni, a Matera, offre un’indimenticabile visita, così come la splendida città fortezza di Corinaldo, nelle Marche, che invita a scoprire anche le intatte mura, il centro storico medioevale e rinascimentale, i palazzi gentilizi, le chiese, i vicoli e le piazze, la pinacoteca e la sala del costume e delle tradizioni popolari.
Tante sono le sorprese: Rocca di Aci, in provincia di Catania, regala per tutto il week end anche rappresentazioni con personaggi in costume sull’episodio della presa del castello da parte di re Martino. Visitando il castello di Calenzano, in Toscana, sarà possibile anche entrare gratuitamente nel museo comunale del figurino storico, uno dei più importanti musei europei di soldatini. E’ ricco di episodi del passato il castello di Magione, nei dintorni di Perugia verso il lago Trasimeno, che il 13 maggio dalle 16 ospita anche una conferenza sui castelli dell’Ordine di Malta in Italia e in Terra Santa, organizzata dal professor Paolo Caucci von Saucken. Il maniero di Magione è uno straordinario complesso fortificato, ricordato già in un documento del 1171, gestito dai cavalieri gerosolimitani lungo la via Francigena, e dove nel 1502 si cospirò contro Cesare Borgia.
Interessante è l’appuntamento del 13 maggio nella città fortificata di Montagnana, in provincia di Padova, dove dalle 9 alle 13 si parlerà di “storia e futuro della canapa, dalla tradizione agli orizzonti biotecnologici”. Durante la Repubblica di Venezia il territorio di Montagnana, infatti, era famoso per la coltivazione della canapa, che la Serenissima utilizzava per impieghi navali. La coltivazione di questa pianta, quasi completamente scomparsa nel secondo dopoguerra, si presta ora a essere riscoperta grazie a una recente legge, che offre incentivi alla produzione; si tratta, infatti, di una pianta versatile e resistente che non necessita di pesticidi e diserbanti e che permette anche la fitorimediazione ossia la bonifica, il recupero e la rigenerazione di terreni inquinati. Le sue fibre sono resistenti e leggere, oltre che naturali, e amalgamate con la calce si prestano a materiali di ricostruzione in zone sismiche, come di recentemente è stato dimostrato in Umbria e a L’Aquila.
Durante le giornate dedicate ai castelli verranno aperti luoghi normalmente chiusi o di non facile accesso; è il caso del castello di Cleto, nell’omonimo borgo in provincia di Cosenza, affacciato sulle coste tirreniche, e del castello di Colloredo di Monte Albano, in provincia di Udine, uno dei più grandi castelli del Friuli e uno dei più importanti dal punto di vista storico e culturale. Anche il castello di Castelvecchio di Rocca Barbena, situato nel minuscolo borgo omonimo di soli 145 abitanti in provincia di Savona, è tra i siti aperti solo per le “giornate nazionali dei castelli 2017”: dal maniero è particolarmente suggestiva la vista sul borgo medievale e sull’intera vallata.
Per maggiori informazioni: www.istitutoitalianocastelli.it
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