La crisi immobiliare colpisce alla cieca. Non solo appartamenti messi in vendita per chi ha necessità di «rammendare» le tasche con soldi buoni per sbarcare il lunario e non solo condomini in via di ultimazione abbandonati al degrado del destino per il fallimento dell’impresa costruttrice.
Nel tritacarne della congiuntura economica ci finiscono anche palazzi di lusso e ville e, adesso, pure le chiese. Eh già, perché la carenza di pecunia non guarda in faccia nessuno.
Ne sa qualcosa la parrocchia di Folgaria costretta a privarsi, dietro pagamento e atto notarile ovviamente, di una chiesetta alpina che per qualche decennio custodiva gli sciatori di Fondo Grande. Il piccolo edificio - 55 metri quadrati commerciali ma con un piazzale circostante di 670 metri - si chiama non a caso «Patrona degli sciatori» anche se negli anni Sessanta era stata battezzata come «Madonna della Neve». Un nome benaugurante e, tra l’altro, capace di ingentilire l’accesso alle piste con quel tocco di edificio religioso di montagna che si ispira ad una baita tirolese.
La chiesa, chiaramente sconsacrata, è ancora accatastata come luogo di culto. Per l’ente pubblico, dunque, è a tutti gli effetti un posto dove pregare. Ma cosa se ne fa un privato cittadino di una chiesetta? Un bar, una paninoteca o un punto di noleggio sci. È questo, infatti, il destino della casetta del Signore di Fondo Grande.
In Comune, per capirci, è già stata formalizzata la richiesta di variazione urbanistica e quando l’amministrazione metterà mano al Prg il sito cattolico sarà deputato al terziario, alias attività commerciale. E come ulteriore vincolo avrà il divieto di diventare residenziale tranne, forse, un locale per il custode.
Ma quanto costa la chiesetta «Patrona degli sciatori»? 140 mila euro trattabili. Chi fosse interessato può rivolgersi all’agenzia Tecnocasa, uno dei colossi italiani della compravendita immobiliare, incaricato dalla parrocchia di San Lorenzo (Folgaria rientra nell’unità pastorale Regina della Pace) di dismettere il bene immobile non più sfruttato per accogliere i fedeli sportivi della neve.
La chiesetta, come detto, è al centro della conca di Fondo Grande, ai piedi delle piste da sci, ed è stata realizzata tra il 1961 e il 1962. La costruzione evoca nella forma la ripida cima di un monte, grazie allo sviluppo dell’altissimo frontone triangolare acuto della facciata.
La parete di fondo intonacata e tinteggiata è traforata da quindici aperture triangolari che riprendono l’inclinazione delle falde del tetto, disposte su cinque livelli digradanti verso l’alto. All’interno l’aula a pianta regolare si sviluppa senza soluzione di continuità tra la zona destinata ai fedeli e quella presbiterale.
La parete di fondo intonacata e tinteggiata è traforata da quindici aperture triangolari che riprendono l’inclinazione delle falde del tetto, disposte su cinque livelli digradanti verso l’alto. All’interno l’aula a pianta regolare si sviluppa senza soluzione di continuità tra la zona destinata ai fedeli e quella presbiterale.
La forma e le decorazioni della struttura e degli arredi (travi, porte, lampadari, vetrate disegnate da Mariano Fracalossi), infine, ripetono il motivo del triangolo isoscele.
Pur essendo sconsacrata, la chiesetta che impreziosisce lo skyline di Fondo Grande è diventata, a sua insaputa, un piccolo business su Internet. Il sito più frequentato di acquisti e aste tra privati, E-Bay, vende infatti le cartoline del piccolo tempio religioso dedicato agli sciatori a un prezzo base di 3,57 euro. Un valore di tutto rispetto che infila il manufatto cattolico nell’elenco dei collezionisti delle care vecchie cartoline dal mondo, un’arte che sa di antico ma che vanta ancora tanti ammiratori appassionati.
ladige.it
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