L'albero di Penone, la più che mai attuale Venere degli stracci di Pistoletto, ma anche opere altrettanto iconiche di Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini e Gilberto Zorio nella grande mostra Arte Povera: una rivoluzione creativa appena aperta nel Palazzo d'Inverno e nel cortile principale dell'Ermitage. Il percorso espositivo è stato realizzato nell'ambito dell'accordo di programma siglato nel 2017 tra la Regione Piemonte e il museo di San Pietroburgo, che prevede una collaborazione quadriennale per la valorizzazione reciproca dei propri patrimoni e per la promozione dell'arte contemporanea, delle residenze reali e imperiali, degli studi e delle attività nel campo del restauro.
La mostra ospita un consistente corpus di opere di Arte povera appartenenti alle collezioni del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e della GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Sono esposte anche opere provenienti da importanti collezioni tra le quali quelle in comodato al Museo della Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione Francesco Federico Cerruti per l'Arte. La mostra è realizzata altresì in stretta collaborazione con gli artisti e i loro archivi.
Di notevole importanza è inoltre l'allestimento di una sezione dedicata ai movimenti artistici che precedono e che sono stati propedeutici all'Arte povera in cui sono presenti lavori di Alberto Burri, Lucio Fontana e Piero Manzoni. Il percorso espositivo è concluso da una sezione di materiali d'archivio selezionati e raccolti dal CRRI (Castello di Rivoli Research Institute) per la mostra.
La rassegna comprende una grande scultura in bronzo e pietra che Giuseppe Penone, tra i protagonisti del movimento, ha allestito nel cortile principale dell'Ermitage. L'opera a forma di albero nei cui rami appaiono sospese delle pietre, Idee di Pietra - 1372 Kg di luce (2010), si mimetizza tra gli alberi reali presenti nella corte e segna l'incontro e la continuità dell'umano con la natura. Tra i capolavori assoluti dell'arte del Ventesimo secolo, la mostra comprende, oltre all'albero di Penone, Neon nel cemento (1967-69) di Anselmo, Attaccapanni (di Napoli) (1976-77) di Fabro, Igloo con albero (1968-69) di Mario Merz, Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini, Venere degli stracci (1967) di Pistoletto e Tenda (1967) di Zorio.
L'Arte povera rimane attuale "poiché sinonimo di libertà artistica e di pensiero profondamente ecologico, qualcosa a cui guardare quando si tenta di formulare nella cultura una resistenza alla società ipertecnologica dei consumi del nostro mondo artificiale globalizzato", ricorda Carolyn Christov-Bakargiev. "E' motivo di grande orgoglio per Lavazza vedere la mostra Arte Povera: una rivoluzione creativa prendere vita qui all'Ermitage di San Pietroburgo, a 50 anni dalla nascita di una corrente artistica che ha rivoluzionato l'arte contemporanea", afferma Francesca Lavazza, membro del consiglio di amministrazione dell'omonima azienda. "Grazie all'inaugurazione di una retrospettiva di tale rilievo, Lavazza prosegue il sodalizio pluriennale con il celebre museo e compie un ulteriore passo a favore di progetti legati al mondo artistico-culturale che contribuiscono a creare programmi unici e di grande interesse a livello mondiale". (ANSA).
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