Un inedito percorso sotterraneo nel centro antico di Napoli: la Basilica della Pietrasanta, oggi LAPIS Museum, invita ogni fine settimana alla scoperta delle cisterne greco-romane utilizzate anche come ricovero antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. E' un viaggio lungo più di 2000 anni, che va dal IV secolo a.C., quando questi ambienti facevano ancora parte del cosiddetto "acquedotto della Bolla", fino al '900. Si tratta di un vero e proprio decumano sommerso, che si snoda nelle viscere della città e che consente ai visitatori di percorrerlo, simmetricamente all'antica arteria principale del centro antico, come in un'altra dimensione.
Cava Pietrasanta, Costerna dei Pozzari, Piscina del Principe, Sala delle lucerne, Archivio di Tufo sono alcuni degli ambienti che è possibile scoprire, in un percorso in continua crescita grazie al lavoro di recupero dell'Associazione Pietrasanta Polo Culturale onlus, che già da qualche anno ha restituito la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta alla città.
Ed è ancora visitabile la mostra Sacra Neapolis. Culti, miti, leggende realizzata con la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ha prestato ed esposto per la prima volta i 150 reperti inediti della Stipe Votiva di Sant'Aniello a Caponapoli, una Nike, una bella Iside policroma di età flavia e una raccolta di monete, tutti reperti eccezionali, che contribuiscono alla millenaria narrazione della storia dell'Antica Neapolis.
Insieme con la mostra, i visitatori troveranno contenuti esclusivi dell'Osservatorio Vesuviano, attraverso un itinerario scientifico che svela la composizione e i segreti del sottosuolo campano. Il percorso è sempre guidato dai ragazzi dello staff, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso contingentato, mascherina e prenotazione obbligatoria.
ansa
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