ROMA - Gli occhi scrutano magnetici chi la osserva. La pettinatura è alta e cotonata, come amavano le donne romane di quegli anni.
La veste scura, con un piccolo merletto che giro sulla scollatura. E poi quel tratto quasi distintivo, degli orecchini di perla. È il Ritratto di giovane donna (la ragazza col ciuffo), olio su tela inedito e mai visto, venuto fuori dalla collezione di un privato che lo ha avuto in eredità e sul quale pende la domanda delle domande: è davvero un nuovo Caravaggio? L'opera è esposta dall'11 maggio e fino al 30 luglio per la prima volta a Palazzo Barberini (nel corso della mostra L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini), a cura della studiosa Maria Cristina Terzaghi che lo presenterà ufficialmente in un incontro pubblico martedì 16 maggio. Olio su tela, menzionato per la prima volta tra le opere del cardinale Antonio Barberini nel 1644 e poi nel 1972 nell'inventario dei suoi beni redatto post mortem, nel quale ricompare il "Ritratto di donna con ciuffo di palmi 3 incirca, con cornice indorata intagliata, mano di Caravaggio". Valutata la cifra decisamente elevata di 80 scudi, l'opera sembra ritrarre proprio Fillide Melandroni (1581-1614), cortigiana già musa di Caravaggio nel Ritratto perduto nella seconda guerra mondiale durante i bombardamenti di Berlino (del quale Palazzo Barberini espone una foto in bianco e nero a confronto), ma anche modella per la Santa Caterina oggi al Thyssen di Madrid, per la Marta e Maddalena al Detroit Institute of arts e, forse, per la Giuditta e Oloferne proprio di Palazzo Barberini.
"Noi non ci sbilanciamo. Vogliamo che il quadro venga studiato dagli esperti. E' anche la missione del nostro museo", raccontano all'ANSA la direttrice Flaminia Gennari Santori e la storica dell'arte Maria Cristina Terzaghi, che aggiunge: "Molto dirà un restauro. Di certo è un viso straordinario, anche per come emerge dall'oscurità".
ansa.it
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