CASTELLI - Coppe, piatti, mattonelle, tazze, brocche, fiaschette e vasi da farmacia dipinti dai maestri delle dinastie di Castelli (Teramo) vissuti fra il 1500 e il 1700: erano 77 i pezzi esposti alla mostra "Le Maioliche di Castelli - Capolavori d'Abruzzo dalle collezioni dell'Ermitage di San Pietroburgo" inaugurata nel maggio 2007 a Palazzo Venezia a Roma e trasferita, un mese dopo, nella cittadina abruzzese ai piedi del Gran Sasso.
Opere appositamente rientrate in Italia dopo 150 anni e che al termine di un'altra esposizione a Teramo, allestita nell'ottobre 2007 sempre dalla Fondazione Tercas, fecero ritorno a San Pietroburgo dove negli anni, acquistate dagli zar e portate in Russia dai viaggiatori del Gran Tour, erano divenute patrimonio di uno dei musei più visitati al mondo.
Nei giorni scorsi a Castelli è tornato Sergey Androsov, direttore del Dipartimento di Arti figurative occidentali dell'Ermitage, per partecipare al Festival della Storia dell'Arte, organizzato dal 2013 dal maestro ceramista Nino Di Simone, ambasciatore nel mondo del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
"L'ho incontrato in un bar della piazza del paese mentre parlava con altre persone - racconta all'ANSA Antonio Bini, direttore editoriale della rivista 'Abruzzo nel Mondo', studioso di storia e tradizioni abruzzesi, già dirigente del Settore Turismo della Regione Abruzzo - Di Simone me lo ha presentato.
Androsov ha ricordato di essere stato a Castelli prima dei terremoti del 2009 e del 2017 per alcuni momenti di collaborazione, come quello che portò alla mostra del 2007. Ha sottolineato l'importanza di Castelli nella storia della ceramica europea e si è detto dispiaciuto nel riscontrare le gravi conseguenze arrecate dai terremoti al paese. Al tempo stesso ha apprezzato lo sforzo e l'impegno di artisti e artigiani nel mantenere viva la tradizione ceramica, esprimendo l'augurio che il paese possa riprendersi. Dopo aver visitato alcune botteghe Androsov si è fatto fotografare con le due storiche dell'arte Paola De Felice e Maria Selene Sconci, quest'ultima curatrice della mostra del 2007".
"Nonostante lo spopolamento ho notato a Castelli uno spirito positivo e collaborativo tra gli artigiani - osserva Bini che affronterà l'argomento sul prossimo numero della rivista 'Abruzzo nel Mondo' - Tra l'altro, alcuni propongono produzioni alquanto raffinate, diverse dal merchandising turistico. Al termine della nostra conversazione Androsov ha espresso il desiderio di tornare in Italia, terra fondamentale per capire le tante opere del 'suo' museo".
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