La sfida. Roma Doc punta a far conoscere la Città eterna anche per i vini

Dodici scatti inediti di sei giovani "creator" che racchiudono i vini di Roma Doc incastonati negli scorci più iconici della Capitale: è l'iniziativa del calendario 2024 presentato dal Consorzio di tutela Roma Doc, che sin dalla fondazione nel 2018 si è prefisso una missione impegnativa e, al contempo, una sfida esaltante: abbinare uno dei “marchi” più noti al mondo, quello di Roma, anche a un prodotto come il vino, col suo disciplinare ovviamente. Un binomio finora poco noto, ma che ha una sua ragion d’essere alla luce del fatto che, fra le grandi città, la capitale è il Comune italiano con la maggiore superficie agricola: quasi 60mila ettari.

L'attività, realizzata con il contributo dell'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio (Arsial), rientra in un percorso di comunicazione intrapreso dal Consorzio che «mira all'attenta promozione dei vini e, nel contempo, a raccontare la tradizione enologica, il legame con il territorio e il bagaglio valoriale che costituiscono il pregio della Roma Doc».

Il progetto, la cui unicità è quella di aver prodotto il calendario in latino con tanto di citazione enologica di Orazio in copertina ("Nunc vino pellite curas, cras ingens iterabimus aequor", "Ora con il vino scacciate le preoccupazioni, domani solcheremo ancora il grande mare"), presenta i monumenti e le zone della città (dal Pantheon a Piazza Navona, dall'Isola Tiberina a Castel Sant'Angelo fino a Trastevere) con l'obiettivo di raccontare la storicità della denominazione mediante il connubio tra i vini e i luoghi di Roma. «Una scelta - commenta Tullio Galassini, 46 anni, presidente del Consorzio (enologo diplomato a San Michele all’Adige) - tutt'altro che casuale, alla quale pensavamo già da tempo, e che è in linea con il nostro percorso sempre in bilico tra passato, presente e futuro. Il latino è alla base di moltissime delle lingue moderne, così come Roma è la culla della civiltà occidentale; diciamo che questa operazione in qualche modo evidenzia tutti questi elementi e lo fa con un prodotto di uso quotidiano che abbiamo affidato al talento di sei tra i volti più noti del web, che hanno immortalato in 12 foto, una per ogni mese dell'anno, questo binomio indissolubile di cui il Consorzio Roma Doc si sente in qualche modo custode».

«È proprio il legame tra il vino e Roma il fulcro della denominazione - sottolinea Rossella Macchia, vicepresidente del Consorzio - e da qui il nostro impegno per consolidare la liaison tra le aziende produttrici e il trade romano. Contiamo quindi su un'azione sinergica tra aziende, istituzioni e associazioni di settore, per far sì che il nuovo calendario entri nei ristoranti, enoteche, alberghi della nostra città, ponendosi come importante biglietto da visita tanto per i romani quanto per i turisti».

avvenire.it


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