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In vetrina le bellezze della Tuscia

150 operatori e 48 buyer alla quarta edizione di 'VisiTuscia'

Viterbo, 30 set. - (Adnkronos) - In vetrina le bellezze della Tuscia.Con l'inaugurazione del ''Workshop'', prevista per domani mattina prende il via a Civita Castellana,la quarta edizione di ''VisiTuscia''. La manifestazione, e' promossa dall'Assessorato al Turismo della Provincia di Viterbo e dalla Camera di Commercio di Viterbo, con il supporto dell'Assessorato al Turismo della Regione Lazio, dell'Enit-Agenzia Nazionale per il Turismo e il Comune di Viterbo, con il patrocinio di Assotravel-Confindustria, Assoviaggi-Confesercenti e Fiavet-Confturismo e l'assistenza tecnica del Centro Sviluppo Imprese di Viterbo. Sede della manifestazione e' il Forte Sangallo di Civita Castellana il cui Sindaco Gianluca Angelelli, si e' dichiarato entusiasta per questa ''occasione che permette per la prima volta alla citta' di essere la vetrina di una cosi' importante iniziativa per la promozione turistica del territorio della Tuscia. Un modo per far conoscere da vicino ai moltissimi buyer nazionali ed internazionali il ricco patrimonio storico, artistico ed enogastronomico di cui e' in possesso''.

Al Workshop, prenderanno parte circa 150 operatori viterbesi dell'offerta, in rappresentanza di oltre 200 aziende, e 48 buyer provenienti da quasi tutte le regioni italiane e per la seconda volta, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, anche dall'estero. I Paesi rappresentati sono la Germania, con quattro operatori, e con uno ciascuno: Austria, Francia, Svezia, Ungheria e Stati Uniti. Saranno presenti, inoltre, tre Olta : ''Borsa Viaggi'', ''Zoover'' e ''Imperatore Travel'' ed alcuni importanti Tour Operator tra i quali ''Futura Vacanze'' e ''Stop in Italy''.

Per la prima volta si registra anche la presenza dell'ORP (Opera Romana Pellegrinaggi) e un'altra novita' e' rappresentata, nel settore culturale, dell'operatore ''Teatro Viaggi''. Presente anche lo Skal Club di Roma che, attraverso un apposito desk, potra' illustrare ai presenti le finalita' del sodalizio. ''Oltre che sugli altri innumerevoli prodotti, ha sostenuto il Presidente della Provincia, Marcello Meroi, Viterbo e il suo territorio debbono puntare sulla cultura. Abbiamo notato, infatti, come i molti eventi che animano soprattutto l'estate nella nostra provincia, stimolino i flussi turistici, incidendo positivamente sull'aspetto economico''.

Il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo il 3 Settembre

VITERBO - “Da martedì mattina è on line su www.italia.it, il sito ufficiale del turismo italiano, la notizia riguardante il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Per tutta la settimana antecedente l'evento sarà in home page”. A darne notizia il consigliere delegato al Turismo Andrea Marcosano, a seguito dei costanti contatti con il Ministero.


“E' inarrestabile l'attività di promozione del territorio avviata da questa amministrazione – prosegue il consigliere comunale –. La trasmissione televisiva Magica Italia - Turismo e Turisti, in onda su Rai 1 lo scorso aprile, lo spazio fisso sul portale del Turismo italiano con la storia, l'arte e la tradizione della nostra città, e la recente pubblicazione dello speciale dedicato a Viterbo e alla Tuscia su Ulisse, la rivista di bordo dell'Alitalia, iniziativa illustrata proprio ieri dal sindaco Marini, rappresentano solo gli esempi più significativi di un percorso intrapreso già da tempo, ambizioso e complesso, ma comunque possibile”. Soddisfatto anche il sindaco Giulio Marini che aggiunge: “Il portale ufficiale del Turismo Italiano rappresenta un canale privilegiato per la promozione del nostro territorio, un veicolo che raggiunge migliaia di visitatori attraverso la rete. Il tutto a costo zero”.

Al momento, la spazio dedicato al Trasporto del 3 settembre è inserito nella sezione Notizie, tra le altre manifestazioni riguardanti le principali città italiane. Le informazioni riguardanti l'evento con foto e riferimenti del Comune di Viterbo si possono leggere digitando www.italia.it/it/notizie/dettaglio/la-macchina-di-santa-rosa.html, oppure scorrendo tra le pagine che ospitano i vari appuntamenti. A ridosso della festa, il tutto verrà riportato tra le notizie in primo piano del sito. Il tour virtuale con immagini e video dedicati alla città di Viterbo resterà visibile tutto l'anno all'interno dell'autorevole portale del settore turistico.

fonte: ontuscia

TURISMO: TAJANI PRESENTA NUOVA POLITICA PROMOZIONE EUROPEA

(AGI) - Viterbo, 10 lug. - Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani ha scelto Viterbo, citta’ posta lungo l’antica Via Francigena, per presentare la nuova politica europea del turismo. “Il turismo contribuisce al 5% del Pil dell’Unione europea, un apporto che sale al 10% del Pil europeo se consideriamo tutti i settori dell’indotto - ha sottolineato Tajani - un comparto che rappresenta quasi due milioni di imprese che impiegano direttamente circa 10 milioni di persone”.

“Viaggiare a piedi e’ il modo piu’ lento per giungere a meta. Proprio per questo, tuttavia, si rivela la scelta piu’ efficace, inesorabile, per scoprire le perle che si celano tra un punto e l’altro sul territorio, laddove il piacere non consiste nell’arrivare a destinazione, bensi’ fermarsi a guardare, riflettere e parlare coi compagni di viaggio”, ha commentato il vicepresidente della Commissione europea, percorrendo lo storico tratto della Via Francigena che va dalla Porta di Valle fino al Ponte Camillario, assieme al sindaco di Viterbo, l’onorevole Giulio Marini e il Presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi.

“Questa citta’ mette in vetrina un fiore all’occhiello del turismo europeo: la via Francigena. Un itinerario culturale e religioso che, al contempo, e’ un modello di turismo sostenibile - ha aggiunto Tajani - Per sua stessa natura si traduce in un esemplare sforzo di promozione e conservazione del territorio locale, fuori dai circuiti del turismo di massa”. “Mille anni di storia e duemila chilometri, attraverso Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia. Questo percorso sintetizza mirabilmente le diverse idee di turismo dello spirito, viaggio culturale, scoperta del territorio e, non ultimo, le radici cristiane dell’Europa”, ha concluso Tajani che, come Commissario all’Industria e all’Impresa ha anche la competenza per le politiche europee del Turismo.

Nei giorni scorsi Tajani ha lanciata la nuova Comunicazione in materia di Turismo in Spagna, dove ha percorso un tratto finale del cammino di Santiago de Compostela.

Chia (Viterbo). Il rifugio di Pasolini


È la torre dove il regista, nella pace della campagna viterbese, si rifugiava negli ultimi anni della sua vita per scrivere e riflettere. Non lontano da qui girò nel 1964 anche qualche scena del "Vangelo secondo Matteo", uno dei suoi film più complessi e controversi nel quale riuscì pienamente a cogliere il mistero del sacro. Tante sono le curiosità, gli itinerari naturalistici e culturali in una terra dove regnò la civiltà etrusca

Nella vita di ogni artista c'è un luogo dell'anima, un centro geografico tangibile dove l'ispirazione fluisce libera, aprendo la strada alla creatività. Per Pier Paolo Pasolini -scrittore, regista, poeta- questo luogo è stato Chia, un grumo di case così piccolo che per rintracciarlo su una carta stradale occorre una lente d'ingrandimento, ammesso che poi ci si riesca davvero, a trovarlo, perché non è cosa facile: bisogna guardare nella provincia di Viterbo, laddove già questa declina verso l'Umbria, e seguire idealmente la Statale 675 che da Orte va verso Vitorchiano.
Passata Bassano in Teverina e prima del bivio per Bomarzo con il suo antico bosco popolato da mostri di pietra, ecco un puntino e una scritta minuscola ad indicare il borgo, oramai semiabbandonato. "A Chia, Pasolini ha lasciato un ottimo ricordo.
Si recava spesso nelle case della gente, si intratteneva con loro, era gentile e disponibile. Fece molto per il paese, creò una squadra di calcio per i più giovani, istituì un premio per chi lo abbelliva...". A raccontare lo scrittore-regista nei suoi aspetti quotidiani, magari minimi, ma proprio per questo più veri è Giuseppe Serrone.
Lui non ha mai incontrato di persona Pasolini, ma la passione per questo luogo, che pare attrarre personaggi al di fuori degli schemi, li unisce al di là del tempo e dello spazio: "Quando arrivai a Chia sapevo ben poco di Pier Paolo... In realtà l'ho scoperto grazie ai racconti della gente, che tratteggiavano una personalità affabile e gentile, che mi ha subito incuriosito".
Giuseppe è stato parroco di Chia dal 1991 al 2001 ed è un prete dalle idee chiare, in grado di fare scelte impegnative come quella, tre anni fa, di metter su famiglia, di sposarsi e cambiare vita. "Non è stato facile, e proprio per aiutare i sacerdoti che come me hanno deciso di violare l'imposizione del celibato, ho fondato l'Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati...", racconta. La sede nazionale? Ovviamente, è a Chia (ndr oggi è spostata in altra sede per info: http://nuovisacerdoti.altervista.org).
Per la cronaca, solo in Italia, secondo l'Associazione, gli ex preti sposati sarebbero circa 8-10.000, addirittura 100.000 nel mondo, cifre non proprio trascurabili, che possono offrire materia di riflessione mentre camminiamo nei vicoli del borgo, così malinconicamente affascinante, in cui le case restaurate stanno fianco a fianco con i ruderi carichi di secoli, nelle cui fondamenta sono evidenti tracce etrusche. Su diverse porte scardinate, sui mattoni, sul legno modellato dal tempo, la mano gentile di un abitante del borgo ha scritto, con grafia regolare e senza lasciare firma, poesie, testi di canzoni, frasi in libertà.
Aggirandosi in questo Parnaso silenzioso, dove anche i muri sanno farsi leggere, ci si ritroverà necessariamente nella parte alta del colle, tra i ruderi del Castello con di fronte un ampio panorama, e ci si renderà conto che Chia è costruita proprio nella classica "collocazione etrusca", sulla cima di un altipiano circondato da profonde e selvagge forre, da cui sale il rumore dei torrenti che nel medioevo muovevano le macine dei mulini, di cui ancora oggi restano testimonianze. È un mondo umido e nebbioso, romantico, dove la realtà cede facilmente all'immaginazione.
Così il ruscello che passa sotto Chia per scorrere verso quel che rimane del Castello di Colle Casale -solo un'altissima torre- può tramutarsi, nel fiume Giordano, dove Gesù fu battezzato. Come? Grazie alla trasposizione cinematografica che Pasolini fece del Vangelo secondo Matteo, da cui ottenne contemporaneamente uno dei suoi massimi capolavori, ma anche il film più controverso e contestato della sua carriera.
"Il film l'ho girato-e con Cristo!/ L'ho trovato, Cristo, l'ho rappresentato!" scrisse poi, ma in realtà non fu facile reperire i finanziamenti, gli attori e, soprattutto le location. "Agli inizi della primavera 1964 il Vangelo entrò in lavorazione. Le prime inquadrature girate furono quelle del battesimo di Gesù -e il Giordano venne "trovato" fra Orte e Viterbo in una fessura scavata da un torrente in mezzo a rocce aspre e selvagge", racconta lo scrittore Enzo Siciliano, grande amico di Pasolini, che nel film interpreta il ruolo di Simone- nel suo Vita di Pasolini (Giunti, Firenze - 1995).
E prosegue: "In quell'occasione Pier Paolo scoprì la Torre di Chia di cui letterariamente si innamorò e decise di acquistarla, ma l'acquisto gli riuscì dopo pochi anni". Era allora, ed è ancora, un luogo così ricco di storia e di fascino che il regista non poteva non rimanerne attratto, forse spinto dal desiderio di una vita diversa, più rilassata: "Ebbene ti confiderò, prima di lasciarti,/ che io vorrei essere scrittore di musica,/ vivere con degli strumenti/ dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare/ nel paesaggio più bello del mondo, dove l'Ariosto/ sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta/ Innocenza di querce, colli, acque e botri,/ e lì comporre musica/ l'unica azione espressiva/ forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà", scrisse nel 1966.
Solo nel novembre 1970 il sogno potè avverarsi: Pasolini costruì allora, ai piedi della Torre, una casetta con grandi vetrate, un luminoso studio e una cucina. Negli ultimi tre anni della sua vita visse a tempo pieno a Chia, lavorando ad un romanzo, Petrolio (Einaudi), rimasto incompiuto.
Nel pieno di un autunno cupo e triste, infatti, dopo essere rientrato da un viaggio a Parigi, si sedette ancora una volta alla guida dell'amata Alfa Romeo GT, per sfrecciare verso Roma, la città che più di ogni altra ha saputo raccontare con cruda profondità (basti pensare a Ragazzi di vita, il suo primo romanzo, uscito 50 anni fa, nel 1955). Gli amici che lo incontrarono dissero che era di umore molto malinconico e pensieroso.
Sul Corriere della Sera del 2 Novembre del 1975, quella che era stata una vita di creatività, passione, amore per la letteratura e il cinema, si trasformò di colpo in drammatica una notizia di cronaca: "Pier Paolo Pasolini è stato ucciso. È accaduto stanotte a Ostia, a Duecento metri dal mare.
La scena del delitto è uno sterrato deserto su cui sorgono delle squallide casupole abusive, quasi delle baracche...". Sono passati trent'anni da quel giorno: è questa l'occasione migliore per tornare nei "luoghi di Pasolini" alla ricerca della bellezza che tanto l'aveva colpito ed in cui ancora è possibile avvertire se non la sua presenza, almeno l'eco della sua straordinaria personalità.
(9 giugno 2005)
di Marco Scataglini - larepubblica.it (viaggi)