Cento giorni per iniziare a cambiare volto alla città. Il 22 maggio Jacopo Massaro ha varcato per la prima volta i portoni di Palazzo rosso con la fascia tricolore attorno alle spalle, e cento giorni dopo traccia un bilancio della sua amministrazione. Impegnata, per tutto il primo mese, a redigere il bilancio e ad affrontare lo scottante caso della Nis: «Abbiamo potuto iniziare realmente il nostro progetto il 7 luglio», ha spiegato Massaro incontrando la stampa nel suo ufficio. «E lo abbiamo fatto con un bilancio povero, perché quest’anno i tagli dello Stato e la spending review ci hanno sottratto quasi tre milioni e mezzo di euro».
Non sono solo le risorse (sempre meno) a preoccupare il sindaco. «Mi preoccupa non avere gli strumenti efficaci per dare risposte a chi viene nel mio ufficio e non ha un lavoro, o non ha una casa. Sono sempre di più le persone in questa situazione». Per tentare di dare una risposta, Massaro ha avviato una modifica ai regolamenti che permettono di avere accesso a forme di sostegno: «Così verranno riconosciute anche le nuove povertà, come i precari e i padri separati che pagano gli alimenti e vivono con 300 euro al mese».
La prima soddisfazione: il progetto turistico. Se le preoccupazioni sono molte, non mancano però le soddisfazioni. «Sono contento perché siamo riusciti a mettere in piedi un vero progetto turistico. Un elemento importante sul piano economico, perché significa creare posti di lavoro, quindi provare a rilanciare l’economia. In questa particolare fase storica è importante, perché ridà speranze, prospettive ai bellunesi». E così Massaro risponde anche alle critiche di chi afferma che la sua amministrazione, finora, si sia occupata di inezie: «Se si guardano le cose con la lente di ingrandimento possono sembrare piccole, ma se le si guarda dall’alto si vede che stiamo lavorando per un progetto ad ampio respiro, che coinvolgerà tutta la città. Un progetto da fare per gradi, e il rilancio del turismo è uno dei tasselli».
Un nuovo metodo. «Fin dall’inizio abbiamo impostato un metodo in discontinuità con il passato, fondato sul dialogo», ha spiegato Massaro. «Con i dipendenti, con i cittadini, che ascoltiamo anche attraverso canali non tradizionali, come i social network». Importante anche il lavoro in team: «Ogni assessore ha le sue deleghe, ma molto spesso si lavora in squadra, collaborando». Con questo metodo, «abbiamo dato continuità amministrativa, perché non siamo dei distruttori, ma abbiamo anche dato un importante segnale di discontinuità politica».
La città, per Massaro, «va considerata come un “unicum”, e quindi l’approccio a ogni problematica dev’essere sistemico».
Rifiuti. È vicino l'arrivo della tariffa puntuale. «Trovo intollerabile che le famiglie abbiano ricevuto la chiavetta magnetica quattro anni fa, e che ancora non siamo giunti alla tariffa puntuale», ha detto Massaro. «Abbiamo già dato mandato alla Bellunum di effetuare delle simulazioni con famiglie a campione per vedere come strutturare le tariffe, che saranno composte di una parte fissa e del costo di ogni conferimento». L'introduzione della tariffa puntuale, però, arriverà solo per le utenze domestiche. Per le altre «bisogna fare valutazioni molto attente, perché le attività producono rifiuti in maniera diversa a seconda del settore».
Si creeranno tariffe per le attività commerciali situate sopra i mille metri che fanno attività stagionale, e si valuterà come diminuire il costo della bolletta per gli esercizi commerciali che hanno subito forti aumenti negli ultimi anni.
Nis e Nevegal. Continuano le trattative con potenziali acquirenti della società che gestisce gli impianti sul Nevegal. «Sono moderatamente ottimista nei confronti della stagione invernale», ha detto Massaro. «Noi vogliamo farla, e ci stiamo muovendo in questa direzione. Anzi, spero mostrino un po' di ottimismo in più anche gli operatori. Capisco i loro timori, ma in questa fase bisogna remare tutti dalla stessa parte».
Nei giorni scorsi l'ex sindaco Prade aveva attaccato Massaro sulla troppa fretta mostrata nel mettere in liquidazione la Nis, ma l'attuale primo cittadino difende la sua scelta: «Prade dice che se avessimo fatto partire il progetto “Abitare il Nevegal” avremmo salvato la Nis. Bene, però non dice che così facendo avremmo chiuso gli impianti per la stagione invernale, e anche per la prossima stagione estiva». Il perché è presto detto: «“Abitare il Nevegal” è un progetto che guarda da qui a 5-10 anni. La Nis aveva vita breve, un mese. Non mettere in liquidazione la società avrebbe voluto dire chiudere il Nevegal fino almeno al 2014. I potenziali investitori non sono interessati agli impianti».
Ma questo progetto, a Massaro, interessa o no? «Io ho sempre detto che non voglio fare speculazione edilizia. Quindi dico sì alla scuola, sì al centro Parkinson. No fermo alla costruzione di 220 villette bifamiliari. Non ce n'è proprio bisogno, sul Nevegal».
di Alessia Forsin - corriere alpi