Turismo cerca ripartenza, operatori a TTG Rimini

 

RIMINI - Nell'anno più buio della sua storia il turismo, fiaccato ma non domato dagli effetti della pandemia, non si arrende e getta il cuore oltre l'ostacolo riunendosi nei padiglioni della fiera di Rimini per il consueto appuntamento con il TTG Travel Experience, che sarà inaugurato dal sottosegretario del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Lorenza Bonaccorsi il 14 ottobre e per tre intensissimi giorni riunirà i maggiori operatori, associazioni, start up e buyer del settore.
    Il maggior marketplace turistico d'Italia sarà affiancato anche quest'anno dai saloni "fratelli" Regeneration! by Sia (dedicato all'hospitality design, tema quanto mai attuale con la nuova ricerca di spazi necessaria negli alberghi), Sun Beach & Outdoor Style (che si concentra sul mondo del campeggio e delle spiagge) e, per la prima volta, International Bus Expo (sul trasporto collettivo di persone).
    Molto particolare e adatto a questi tempi difficili che ci hanno molto cambiato, ma non tolto la voglia di viaggiare e scoprire nuove mete, è il tema portante dell'edizione 2020: "Think Human" che invita a ragionare su come innovazione, tecnologie d'avanguardia, trasformazioni sociali e avvenimenti globali possono impattare direttamente sulle persone, modificando profondamente la domanda e conseguentemente l'offerta di beni e servizi, soprattutto quelli legati al turismo e all'ospitalità.
    Al centro della fiera, quest'anno più che mai, la bellezza e la capacità attrattiva dell'Italia a cui sono dedicati due terzi dell'immensa superficie espositiva alla presenza di tutte le Regioni sotto la bandiera dell'Enit e del Mibact. Otto le arene in cui si farà il bilancio del turismo alla luce di quanto avvenuto in questi difficili mesi. Dai dati dell'Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano fino alla presenza da forte valore simbolico dell'Unwto, l'agenzia del turismo delle Nazioni Unite, che ha scelto l'Italia per iniziare il suo #RestartTourism mondiale e che sarà rappresentata dal direttore Europa dell'agenzia Alessandra Priante.
    Al TTG si svolgerà anche la 70/a Assemblea nazionale di Federalberghi in cui si farà il punto sul sistema dell'hospitality e sul suo peso economico con il presidente Bernabò Bocca. Di come il turismo, con l'impegno congiunto dell'intera filiera e della politica, possa vincere la sua battaglia con il Covid e uscire dalla crisi più grave della sua storia discuteranno Pier Ezhaya, neopresidente di Astoi che riunisce oltre il 90% del tour operating italiano, e Luca Patanè, presidente di Confturismo Commercio e di Fto (Federazione Turismo Organizzato). Il presidente dell'Ente del turismo italiano, Giorgio Palmucci, con Lonely Planet magazine Italia e Fortune Italia, farà il punto sui "nuovi turismi" (e sulle relative narrazioni) che l'orizzonte post-pandemia sta iniziando a delineare. Ci sarà spazio anche per il "potere rosa" e le prospettive dell'occupazione femminile nel settore con un convegno a cui partecipa la presidente Fiavet Ivana Jelinic.
    Torna anche quest'anno il premio Italia Destinazione Digitale, l'Oscar delle Regioni Italiane di The Data Appeal Company-Travel Appeal, che quest'anno premierà anche la regione con le migliori performance da punto di vista della sicurezza sul Covid. (ANSA).

Nella classifica dei quartieri più belli del mondo ce n’è uno italiano

 Ogni città ha almeno un posto speciale, un piccolo (o grande) quartiere dove l’atmosfera si fa diversa, più magica e affascinante. Alcuni di questi sono così belli da meritare una menzione speciale: diventano così i protagonisti di una particolare classifica che quest’anno ci sorprende.

La rivista TimeOut pubblica annualmente un elenco dei quartieri migliori in cui vivere, intervistando migliaia di persone in tutto il mondo e permettendoci così di scoprire quegli angolini ricchi di emozione che non potremo proprio fare a meno di visitare, qualora capitassimo in una particolare città. Nella classifica spiccano luoghi di incredibile bellezza, dove gli abitanti hanno saputo estrarre tutto il potenziale dagli edifici che ci sorgono, che si tratti di abitazioni, piccoli negozi caratteristici o incantevoli opere d’arte. Luoghi in cui, quindi, si respira la vera anima della città.

La prima posizione in classifica, quest’anno, spetta al quartiere Esquerra de l’Eixample di Barcellona, sia per la sua bellezza che per lo sguardo rivolto al futuro che ha saputo mostrare in ambito imprenditoriale. I gradini più bassi del podio vanno invece rispettivamente al centro di Los Angeles, una delle città più vivaci e affascinanti al mondo, e al quartiere Sham Shui Po di Hong Kong, un luogo storico che sta rivivendo una seconda vita proprio in questi anni.

Nell’elenco di TimeOut compaiono tantissime tra le più belle città al mondo, come New York, Parigi e Sydney. Ciascuna di loro possiede almeno un angolino che merita di finire in questa classifica. E, a sorpresa, in 35esima posizione appare una meta italiana. Si tratta di Milano, e ad aggiudicarsi il titolo di quartiere migliore in cui vivere nella città meneghina è la zona di Porta Venezia.

A due passi dal cuore pulsante della città, sul versante nord-orientale che un tempo segnava la cinta più estrema di Milano, il quartiere di Porta Venezia è un luogo storico dove respirare l’atmosfera più vera e autentica. Potrete qui ammirare alcune vere opere d’architettura che vi lasceranno a bocca aperta, a partire dai bastioni che oggi fungono da immobili guardiani del traffico cittadino, dalla loro posizione privilegiata.

Lungo Corso Venezia, che si dipana nel cuore del quartiere, potrete scoprire l’incantevole bellezza di alcuni edifici storici incastonati alla perfezione nell’ambiente cittadino, tra palazzi residenziali e archi suggestivi. Come la splendida Villa Invernizzi, capolavoro in stile liberty nel cui enorme parco dimorano deliziosi esemplari di fenicotteri rosa. O ancora Palazzo Serbelloni, che ospitò tra le sue mura nientemeno che Napoleone.

A poca distanza, potrete immergervi nella storia di Milano ammirando Villa Necchi Campiglio, pittoresca residenza edificata nella prima metà degli anni ’30 dall’architetto Pietro Portaluppi, che oggi è di proprietà del FAI. Nel 2008 è stata riaperta al pubblico dopo una lunga ristrutturazione, ed è diventata una delle case-museo più affascinanti del nord Italia.

Per gli amanti della natura, immancabile una visita ai Giardini Montanelli: questa grande area verde nel centro di Milano è il punto di ritrovo per tutti coloro che vogliono semplicemente rilassarsi un po’, oppure fare attività all’aria aperta. Nei pressi, Il Museo di Storia Naturale e il Planetario Hoepli offrono moltissime attrazioni per grandi e piccini.

fonte: siviaggia.it


Ultima moda di Singapore: crociere e voli senza destinazione

 

Un viaggio all”isola che non c’è per gli amanti delle crociere: è la proposta di Singapore, che dal prossimo novembre proporrà una navigazione senza tappe in porto. L’Ente nazionale per il turismo della città-Stato ha collaborato con due compagnie di crociera per i primi viaggi, con le navi ‘World Dream’ della Genting Cruise Lines e la ‘Quantum of the Seas della Royal Caribbean International. La prima “crociera verso il nulla” della World Dream inizierà il 6 novembre, mentre Quantum of the Seas salperà a dicembre. Al fine di garantire i protocolli igienici, le navi partiranno e torneranno nello stesso punto, senza scali in porto. Opereranno a una capacità non superiore al 50% e sono riservate ai residenti a Singapore. Necessari un test per il Covid-19 negativo prima dell’imbarco, e indossare le mascherine fuori dalle cabine. Una simile iniziativa è stata lanciata dalla Qantas dall’aeroporto Changi di Singapore: i biglietti per alcuni voli di sette ore senza destinazione sono andati esauriti in soli dieci minuti. Singapore Airlines, da parte sua, sta organizzando un jet con ristorante a bordo in partenza, senza destinazione, dall’aeroporto Changi.

Travelnostop

Margherita Sarfatti, la regina dell'arte

 

Due artisti avevano stregato Margherita Sarfatti: il pittore Mario Sironi, al quale fu legata anche da un lungo rapporto, e lo scultore Adolfo Wildt. Alle opere dei due maestri riserva grande spazio la mostra curata da Fabio Benzi che la Galleria Russo di Roma dedica fino al 31 ottobre alla protagonista della scena culturale italiana negli Anni Venti. Prima donna critico d'arte europea, poliglotta, colta ed emancipata, di ricca famiglia ebrea veneziana trasferitasi a Milano, Margherita Grassini non fu solo l'amante del Duce, che aveva conosciuto nella redazione del giornale socialista ''Avanti!''.
    La mostra 'Margherita Sarfatti e l' arte in Italia tra le due guerre' presenta una cinquantina di opere, tra le quali veri e propri capolavori, in gran parte provenienti dalla sua collezione. '"Abbiamo voluto privilegiare l'elemento culturale trascurando l'aspetto di impresa a causa della totale mancanza di proposte da parte del Campidoglio" puntualizza Fabrizio Russo, responsabile della Galleria, legato alla famiglia Sarfatti da una antica parentela. Proprio dai nomi degli artisti seguiti dalla Sarfatti emerge un argomento finora trascurato.
    '"Era una collezionista compulsiva e appassionata, molto più varia e creativa di quanto si creda - spiega Benzi -. Era legata al gruppo di Novecento ma in casa aveva Cagli, Pirandello e altri autori romani, opere di futuristi come Boccioni e Balla, e grandi artisti stranieri. Era una figura complessa e sfaccettata". Una Peggy Guggenheim italiana, femminista ante litteram. ''Una regina senza corona'' la definì Alma Mahler, che la incontrò quando era caduta in disgrazia. ''E' il momento di rileggere la sua figura di intellettuale, che inizia il suo percorso ben prima di affiancarsi a Mussolini, l'uomo che forgiò, che amò e di cui presagì in anticipo la tragica fine'', scrive nel testo in catalogo Rachele Ferrario.
    Nella selezione delle opere esposte spiccano i Sironi, tra cui il suggestivo autoritratto a carboncino del 1906, 11 tra marmi e bronzi di Wildt, Medardo Rosso, Gino Severini, Achille Funi, un ritratto del 1927 di Giorgio De Chirico con dedica alla Sarfatti del 1931. (ANSA).

Badilisha, il dramma dell'alcolismo in Kenya

 

Un percorso di consapevolezza, un cammino di rinascita, un'idea di comunità per fuggire alla piaga dell'alcolismo: è questo il toccante racconto di "Badilisha storie di dipendenza e cambiamento", la mostra in programma dal 9 al 30 ottobre a Trento, negli spazi delle Gallerie di Piazza di Piedicastello, che presenta i ritratti del fotograto Andrea Signori e il documentario del regista Marco Zuin. Il progetto espositivo si focalizza sul problema dell'alcolismo in Kenya attraverso i volti e la voce dei protagonisti: non solo alcolisti ed ex alcolisti, ma anche tutte le persone con cui essi sono in relazione, mamme, padri, fratelli e sorelle, figli e figlie, vicini di casa. In Kenya l'alcolismo è davvero una piaga sociale: il 13% della popolazione nel paese infatti è consumatore abituale di alcol e il 2,4% ne è dipendente a fronte di una media africana di 1,4%. In particolare, viene consumato abitualmente un distillato preparato in casa, dal nome emblematico Chang'aa che significa "uccidimi in fretta", ottenuto dalla fermentazione e la distillazione di cereali come miglio, mais e sorgo. Purtroppo ormai l'età media del primo bicchiere di chang'aa è scesa dai 16 ai 9 anni: per questo quello dell'alcolismo è un problema la cui soluzione non è più rinviabile, un vero dramma che si può affrontare solo insieme, partendo da una comunità competente capace di dare accoglienza e sostegno. L'esposizione, ideata da Fondazione Fontana Onlus (che in Kenya, insieme al Saint Martin, si occupa di diversi tipi di fragilità seguendo ogni anno oltre 400 persone nel loro percorso riabilitativo, accompagnando più di 100 famiglie e formando 60 volontari sulle dipendenze), si propone di documentare questo terribile fenomeno, e al contempo di sensibilizzare le coscienze, mostrando il cammino - complesso e impegnativo - verso la liberazione dalla dipendenza. (ANSA).

Bucciarelli, i miei scatti per non dimenticare Per il New York Times prime foto 'da dentro' l'epidemia

 

di Amalia Angotti (ANSA) - TORINO, 10 OTT - Non più fronti di guerra e zone di crisi. L'approccio non cambia, ma in questo momento il focus è sull'Italia, colpita dal dramma Coronavirus. Volti, ricordi, dolore. Fabio Bucciarelli, fotoreporter torinese pluripremiato, classe 1980, è stato il primo a documentare da dentro la sofferenza dei malati, nelle case e negli ospedali, a Bergamo e dintorni, a metà marzo, nei giorni più terribili della pandemia.
    Il suo lavoro prosegue ora in tutta Italia e tra gli scatti più recenti ci sono quelli in Sicilia sul Covid e i migranti.
    Bucciarelli parla del suo lungo reportage al centro dell'epidemia realizzato per il New York Times - le sue foto sono state pubblicate anche dall'Espresso - a Palazzo Madama di Torino, alla mostra World Press Photo da oggi aperta al pubblico. E' uno dei sei italiani sul podio: ha ottenuto il secondo premio nella sezione storie della categoria General News per un servizio realizzato per L'Espresso sulle proteste in Cile.
    "Inizialmente sul Covid c'erano solo spazi vuoti riempiti di mascherine. Mi sono chiesto: perché non ci sono immagini da dentro? Perché non ci sono le persone che soffrono? E' come documentare una guerra senza feriti, profughi o vittime. Così ho puntato il mio sguardo sulla documentazione intima, sono entrato nelle famiglie, nelle case e negli ospedali", racconta all'ANSA Bucciarelli.
    "Ho voluto conoscere da vicino i malati, la loro intimità", spiega il fotografo che dal 2010 racconta i grandi cambiamenti storici avvenuti in Africa e in Medio Oriente. "Ho condiviso le mie idee e il mio interesse con la Croce Rossa Italiana, che mi ha permesso di entrare nelle case, ho indossato le stesse divise dei medici e degli infermieri. Ci sono tanti aspetti di questo reportage di cui mi piace parlare: come si entra in intimità per fare alcuni tipi di immagini in un certo contesto e in un tempo determinato, come si fa ad avere i permessi di liberatoria per pubblicare le immagini..
    Bucciarelli sottolinea l'importanza del lavoro fatto per documentare da dentro l'epidemia. "Il Covid ha costretto fotografi e giornalisti a cambiare il modo di lavorare, Innanzitutto a livello logistico. A me non era mai successo di restare per tanti mesi consecutivi qui in Italia, sono abituato a muovermi, a viaggiare in giro per il mondo. Ma credo sia doveroso per un fotografo italiano documentare quanto accade, aiutare a creare una memoria storica". (ANSA).

Avviso alle fans di Sissi: a Merano si può rivivere una giornata con la “Giovane Imperatrice”

 

Sono pronto a scommettere che ciascuno/a di voi conosce - o è - una ragazza (l’anagrafe non conta) che non si perde l’ennesimo passaggio tv delle trilogia sulla “Principessa Sissi”. Ebbene, se volete farle o farvi un piccolo regalo, prima leggete qui e poi magari decidete di partire.

La nostra fans di Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, duchessa di Baviera e poi Imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia, la nostra fans, dicevamo, non è che l’erede delle signore (e dei signori) che giusto 150 anni fa, il 16 Ottobre 1870, allungavano il collo sulla strada maestra di Merano — allora ancora saldamente territorio Imperiale — per vedere proprio Sissi, in visita in Tirolo.

Era il primo di quattro viaggi meranesi dell’Imperatrice che, in due di essi, soggiornò a Castel Trauttmansdorff, a 3 km dalla città. Non fatevi spaventare dal nome impronunciabile; i giardini del Castello, infatti, meritano la maiuscola in quanto sono un anfiteatro naturale di 12 ettari con quattro aree tematiche e 80 paesaggi botanici, più volte premiati a livello internazionale non solo per la qualità naturalistica ma anche per la perfetta offerta di servizi al visitatore. E non a caso, nel castello che domina i Giardini ha sede il bellissimo Museo provinciale del Turismo ed è ospitata anche una piccola mostra permanente con oggetti appartenuti a Sissi.

Ma torniamo al prossimo 16 Ottobre. In quella giornata a  Trauttmansdorff si ricreerà l’atmosfera del soggiorno dell’Imperatrice, una sua dama di corte accoglierà i visitatori e li accompagnerà in modo teatrale attraverso le sale storiche del Castello, descrivendo le giornate di Sissi e di Francesco Giuseppe I. Si tratterà, ovviamente, di visite guidate a numero chiuso (10 persone) ogni ora a partire dalle ore 11.15.

A Merano, la tradizione popolare racconta che in quel giorno di Ottobre del 1870 la folla attendeva impaziente il passaggio del corteo dell’Imperatrice, un vero evento storico per l’epoca. Ad aprire la colonna ecco una vettura a due cavalli con due donne a bordo, poi il lungo convoglio al termine del quale tutti si aspettano di vedere la sontuosa carrozza imperiale. Ma non era così; Sissi sedeva, in abiti da viaggio, proprio sulla prima vettura, e tutti l’avevano scambiata per una qualsiasi dama di corte.

Autentica semplicità o attenta cura della propria immagine “vicina alla gente”? Lo sapranno le migliaia di fans di Elisabetta d’Austria. Che, una volta a Merano, potranno addirittura percorrere a piedi il bel “Sentiero di Sissi”, 3 km agevoli anche per bambini e passeggini che dalla città conducono ai Giardini di cui sopra, con 11 punti di sosta, tra cui il Parco Elisabetta con la statua marmorea della sovrana che ha un unico, comprensibile, difetto: non assomiglia per niente a Romy Schneider.

Il ritorno? Che domande. Si fa in autobus. Come avrebbe fatto Sissi.

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In Australia fra migliaia di Cerchi delle fate, l’arcano (svelato) che rende maculate intere praterie

 

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Proprio come nel deserto del Namib, anche nell'outback australiano sono stati avvistati i Cerchi delle fate: delle aree di sabbia rossa perfettamente circolari, sparse in mezzo alla vegetazione. Queste formazioni hanno alimentato per secoli leggende e le spiegazioni più disparate: c'è chi li ha paragonati ai cerchi nel grano e pure chi ha puntato il dito contro degli affamati roditori o termiti con la passione per la geometria.

Dopo anni di studi, le teorie più attendibili ora spiegano che questi bizzarri anelli siano creati dalla stessa vegetazione che li circonda, o meglio, dalle loro radici assetate alla ricerca d'acqua. L'ultima ricerca, pubblicata sul Journal of Ecology, rivela come le condizioni del terreno arido nei dintorni di Newman, nell'Australia occidentale, punteggiato da occasionali temporali molto forti, abbiano creato una crosta di argilla che fa defluire l'acqua lungo i bordi, creando un'oasi verde esterna in cui gli arbusti riescono a crescere, lasciando al centro un cerchio arido.

Dove non ci sono piante, gli agenti atmosferici rendono il terreno sempre più inospitale. Mentre dove l'erba è riuscita a crescere, l'umidità aumenta, incrementandone la crescita. «Una ingegneria degli ecosistemi per beneficiare il più possibile dall'acqua, molto limitata in questo ambiente duro», ha scritto l'autore principale dello studio, Stephan Getzin, ecologo dell'Università di Göttingen.

Per confermare questa spiegazione per il bizzarro modello maculato, i ricercatori hanno sorvolato con i droni 1.200 chilometri di praterie in diverse stagioni, monitorando i cambiamenti dei cerchi di sabbia su larga scala in base a piogge e temperature, dimostrando che non c'è nessuna «magia» ad alimentarli, a farli crescere o crearne di nuovi. E anche se gli studi dovranno ancora proseguire, il risultato non cambia: Ricercatori 1, Fate 0.

lastampa.it

Ente del Turismo Nazionale (ENIT) Al TTG di Rimini, Arezzo destinazione ideale per gli appassionati del cicloturismo esclusivo

  

Arezzo destinazione ideale per gli appassionati del cicloturismo esclusivo: sono tante, uniche e innovative le offerte messe a punto per permettere a chi ama la bicicletta di scoprire un territorio mozzafiato immersi nell’arte del buon vivere.

Si chiama “CiclismoBNB – Bed and Bike with the best Tour Guide”, l’articolata proposta di pacchetti dedicati sia alla città di Arezzo, con il cicloturismo urbano, sia alla Valtiberina, Valdichiana, il Casentino e parte del Valdarno con percorsi adatti a ciclisti esperti e non solo, che si avvalgono della possibilità di noleggiare di biciclette di ogni tipo, comprese quelle a pedalata assistita.

Un’offerta ideata dal tour operator incoming aretino Across Tuscany che, con la collaborazione della Fondazione Arezzo Intour, sarà presentata al TTG di Rimini (Area BeActive) per poi trovare spazio in un’area dedicata del portale di destinazione Discover Arezzo (www.discoverarezzo.com). Il TTG sarà anche l’occasione per promuovere la DMO di Arezzo, per la prima volta presente a un salone così importante.

Le proposte uniche di Across Tuscany seguono il trend previsto dall’Ente del Turismo Nazionale (ENIT) e per la prima volta offrono ai turisti la possibilità di una vacanza completa.

Dalle eccellenze enogastronomiche a quelle culturali e artistiche si potrà partire pedalando alla scoperta di mete meravigliose come Stia, Anghiari, Sansepolcro, Castiglion Fiorentino.

Bike’n Language, Bike’n Vintage e Bike’n Old Towns i pacchetti di punta esclusivi di CiclismoBNB che saranno condotti dalle guide della Federazione Ciclistica Italiana – nonché accompagnatori selezionati ed un servizio esclusivo di ammiraglie al seguito.

Si potranno compiere esperienze legate all’apprendimento della lingua italiana, oppure misurarsi con il percorso permanente dell’Ardita in sella a biciclette vintage.

Non mancheranno itinerari eno-cicloturistici e la fit-gastronomia, il tutto scoprendo borghi storici che hanno fatto grande il territorio aretino, con pernottamenti presso strutture selezionate di prestigio e bike friendly.

Prevista inoltre la creazione dell’Arezzo Cycling University, con la presenza del campione Daniele Bennati e specialisti di varie discipline, come il due volte campione del mondo di ciclocross Daniele Pontoni, per attrarre sul territorio amatori e semiprofessionisti in circuiti di apprendimento fra aule e strade della provincia.

Fernando Donati, socio fondatore di Open World Travel (*). proprietario del marchio Across Tuscany assieme a Pier Vincenzo Baracchi: “abbiamo sempre pensato ad una proposta esclusiva capace di essere attrattiva per questo mercato soprattutto creando un’alternativa al senese ed al Chianti. Siamo rimasti particolarmente colpiti dall’entusiasmo dei partner e delle associazioni del territorio. La Fondazione ha creduto in questa proposta ed è per noi motivo di orgoglio essere presenti al TTG ma anche sapere che il nostro Bike Manager è stato ingaggiato dal Team ENIT per partecipare al Giro d’Italia a pedalata assistita sullo stesso percorso dei professionisti“.

Alex Kornfeind. Bike Manager Across Tuscany: “la creazione di prodotto che possa rappresentare una proposta unica e di eccellenza fa parte dei compiti di ogni Destination Manager. Già in Fondazione avevo iniziato a pedalare per scoprire percorsi adatti a conquistare quote di mercato. Qui la differenza la fanno un approccio diverso rispetto al cicloturismo tradizionale favorendo il marketing territoriale anche solo pensando all’artigiano a pranzo, o a cena, con i cicloturisti assieme ad un antropologo di chiara fama internazionale o semplicemente pensando ad una proposta che possa estendere a tutto l’anno il piacere di pedalare sul circuito dell’Ardita con una bici storica“.

Marcello Comanducci. Presidente della Fondazione Arezzo Intour: “La possibilità di avere prodotto come questo, unico nel panorama italiano, arricchisce l’offerta turistica di Arezzo e del suo territorio e si sposa perfettamente al quanto proposto da Discover Arezzo, il nostro portale di destinazione. Viviamo in una terra che offre infinite possibilità di ispirazione per vacanze sempre diverse e uniche. Per questo la Fondazione Arezzo Intour collabora con piacere con i soci che – come nel caso di Across Tuscany – costruiscono progetti originali che contribuiscono a rendere ancora più attrattiva la nostra città”.

arezzoweb.it

MSC Crociere la certificazione di classe ‘biosafe’ di RINA

 

MSC Crociere ha ottenuto la certificazione addizionale di classe Biosafe Ship assegnata dalla società di classificazione RINA alla nave ammiraglia MSC Grandiosa, che attualmente opera nel Mar Mediterraneo. In precedenza il RINA aveva verificato la conformità del protocollo di salute e sicurezza di MSC Crociere alla Joint Guidance dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), che incorpora ulteriori standard sanitari, tra cui quelli EU Healthy Gateways. La verifica sulla conformità del protocollo con le linee guida delle due principali autorità europee è stata una parte cruciale del processo che ha consentito la ripresa delle operazioni nel Mediterraneo già a partire da agosto.

La classe Biosafe Ship, ottenuta da MSC Grandiosa, è un riconoscimento basato su standard e criteri ben precisi e certifica che la nave è dotata di sistemi e procedure operative specifici, in grado di ridurre il rischio di contagio per i passeggeri e l’equipaggio.

MSC Grandiosa è attualmente alla sua ottava crociera settimanale consecutiva e ospita passeggeri provenienti da tutta l’area Schengen. MSC Magnifica prenderà invece il largo il prossimo 19 ottobre ed effettuerà crociere di 10 notti nel Mediterraneo occidentale e orientale.

Per entrambe le navi, MSC Crociere ha sviluppato procedure operative a 360 gradi che si basano sulle già severe misure di salute e sicurezza in vigore da tempo a bordo delle imbarcazioni della Compagnia. Le nuove procedure includono il test universale COVID-19 per tutti gli ospiti e per l’equipaggio prima dell’imbarco, la protezione della “bolla sociale” a terra in ogni destinazione come ulteriore livello di protezione per gli ospiti e l’introduzione di un piano di protezione COVID per una maggiore tutela. Grazie a tali misure MSC Crociere mira ad offrire agli ospiti una vacanza in totale sicurezza.

Oltre ad aver istituito una task force interfunzionale composta da esperti nei settori dei servizi medici, della sanità pubblica e dei servizi igienico-sanitari, dei servizi alberghieri, dell’HVAC e di altri sistemi di ingegneria navale, dell’informatica e della logistica, MSC Crociere ha anche assunto un esperto di fama mondiale proveniente da Aspen Medical, fornitore di servizi sanitari leader a livello globale, per assistere ulteriormente la Compagnia nello sviluppo del protocollo e delle procedure in continuo miglioramento.

Inoltre, MSC Crociere ha riunito un gruppo di esperti COVID-19 Blue Ribbon per fornire un supporto ulteriore e su base continuativa.

www.msccrociere.it