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Coppia 'multata' da hotel per recensione su Tripadvisor

Ormai Tripadvisor è diventato anche motivo di tensione e scontro tra albergatori e clienti. Una coppia di pensionati inglesi ha pagato cara una recensione negativa sul noto sito turistico a un hotel dove aveva trascorso una sola notte. Secondo la Bbc, Tony e Jan Jenkinson si sono visti addebitare 100 sterline sulla loro carta di credito da un albergo di Blackpool, a nord di Liverpool, che non ha gradito i loro commenti, fra cui quello di ''tugurio fatiscente''. Il Broadway hotel si è difeso in un primo momento affermando che il regolamento interno - e questo sarebbe scritto nero su bianco sulle clausole di prenotazione - prevede un addebito da 100 sterline per gli ospiti che lasciano una cattiva 'review'. C'è da dire che i Jenkinson ci erano andati giù pesante: nel loro commento avevano parlato di ''tugurio fatiscente e maleodorante''. Un colpo durissimo per i proprietari che hanno così deciso di applicare la controversa e punitiva 'policy'. ''Che cosa è accaduto alla libertà di espressione? - si è chiesto Tony Jenkinson - Tutti quelli a cui abbiamo chiesto un parere ci hanno detto che un hotel non si può comportare così''. I due pensionati si sono rivolti un po' a tutti per ottenere giustizia.
Ai media e anche all'autorità locale per gli esercizi commerciali che ha avviato una indagine sul caso per capire se ci sia stato o meno una violazione della legge nell'imporre la 'multa'. Alla fine è dovuto intervenire perfino il municipio di Blackpool che, temendo una cattiva pubblicità al suo settore turistico, ha fatto forti pressioni sugli albergatori. Il Broadway hotel si è quindi deciso a restituire le cento sterline alla coppia di pensionati e a rinunciare al suo regolamento anti-recensione. Nei mesi scorsi è emerso come gli albergatori britannici abbiano sempre più paura di finire 'ostaggio' degli utenti di Tripadvisor. Ci sono infatti molte persone che tentano di ricattare i gestori chiedendo loro notti o pranzi omaggio, minacciandoli con giudizi negativi che danneggerebbero l'immagine del locale ma anche il suo punteggio sulla guida online. In certi casi l''arma' di Tripadvisor e' usata per ottenere anche solo una bottiglia, un dolce o un piccolo sconto.

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Un tour da brividi nei castelli più tenebrosi d'Italia

di Ida Bini

Una valida alternativa alle feste dark, alle sfilate e alle parate tenebrose e spettacolari di Halloween, l’antico rito pagano che celebra il Capodanno celtico la notte del 31 ottobre, è fare un viaggio alla scoperta dei castelli, dei monasteri e dei casolari storici d’Italia - dal Piemonte all’Emilia, dalla Toscana al Lazio - dove sono avvenuti tragici eventi che hanno lasciato un alone di mistero e di segretezza. Il viaggio tra spettri e fantasmi comincia in Piemonte, nel castello della Rotta, a 10 chilometri da Moncalieri. Lo spettrale maniero, che risale al IV secolo e che oggi è abbandonato, cambiò spesso di proprietario: dai Longobardi ai Templari e dai Cavalieri di Malta alla famiglia dei Savoia, quest’ultima dal Cinquecento.

Il castello, testimone di molte battaglie, di prigionie e di un amore infelice e tragico di una donna uccisa barbaramente, ha la fama di “luogo più infestato d’Italia” per la presenza di inquietanti rumori e di un elenco infinito di presenze strane e angoscianti: una nobile suicida, un monaco morto durante una battaglia, un’anziana donna rea di aver ucciso un bambino, e un cavaliere armato, assetato di vendetta, sul suo destriero, di cui ogni notte si sente il rumore degli zoccoli sul selciato. Nelle vicinanze, inoltre, sono stati rinvenuti i resti di un cavaliere con una croce di ferro al collo, rafforzando così l’atmosfera già tetra del maniero. Sempre in Piemonte c’è il castello di Rivarolo Canavese, detto di “Malgrà”, la cui storia è legata a numerose e inquietanti leggende. Si narra che all’interno del maniero vaghi senza pace il fantasma di una giovane donna, fatta uccidere dal marito, che disperato per il rimorso e braccato dal fantasma della donna alla fine si suicidò. Qui, di notte, si odono urla, rumori, cigolii e passi furtivi; di giorno, invece, si può visitare una tranquillissima e ricca biblioteca.

Nella vicina regione Valle d’Aosta si trova uno dei castelli medievali più belli d’Italia, il castello di Fenis, famoso per la sua architettura scenografica con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l’edificio principale e numerosi torri. Il maniero è aperto al pubblico che può visitare la cappella, mirabilmente affrescata, e le eleganti stanze del primo piano. Non è accessibile ai visitatori, invece, il secondo piano, un tempo destinato agli alloggi della servitù e dei soldati, da dove, oggi, arrivano strani rumori, schiamazzi e passi sinistri. Per l’atmosfera inquietante il maniero è stato spesso usato come set cinematografico. A tormentare con rumori e visioni paurose il castello rinascimentale di Issogne, sempre in provincia di Aosta, è il fantasma della contessa Bianca Maria Gaspardone, moglie di Renato di Challant, decapitata davanti al castello sforzesco di Milano per aver tradito il marito e ordinato l’omicidio di uno dei suoi amanti. Nel castello, che oggi fa parte di un affascinante itinerario tra i manieri della regione, si visitano le sale decorate di affreschi e arredi, gli eleganti camini e i soffitti in travi di legno, sempre con l’attenzione tesa a cogliere la presenza del fantasma della contessa, che solo verso sera non tradisce l’attesa. La Liguria regala molti casali e castelli legati a storie tragiche e leggende da brividi. A Voltri, nel golfo di Genova, c’è Ca’ delle Anime, antica locanda che sorgeva su una strada molto frequentata da commercianti e pellegrini e che oggi concede brividi e sussulti: si narra che i gestori di questa casa, una famiglia con gravi problemi mentali, uccidessero tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e seppellissero i corpi delle vittime nel bosco, dove negli anni Cinquanta ne è stato trovato uno chiuso in un sacco di juta. Oggi pare si sentano ancora le loro urla strazianti. A Scogna Sottana, un piccolo paesino in provincia di La Spezia, c’è la Casa del violino, abitata da un musicista famoso; dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e poi aperta per brevi soggiorni, durante i quali gli ospiti spesso sentivano lamenti e il melodioso suono del violino dell’antico proprietario. Oggi restano il mistero e l’inquietante sagoma della casa, disabitata e abbandonata, avvolta dalla nebbia. Nel castello Malaspina di Fosdinovo, nei pressi di Massa Carrara, è possibile imbattersi nel fantasma di Maria Bianca Malaspina, una giovane dama dai capelli biondi che, si dice, vaghi tra le mura del maniero stregato. Alcune leggende narrano che venne murata viva nelle segrete del castello medievale perché, essendo nata albina, era considerata indemoniata e quindi nascosta e lasciata morire di stenti. Altre leggende, invece, raccontano di un amore scandaloso con un giovane stalliere che il padre interruppe, facendola segregare in una stanza del castello senza porte né finestre ma solo con un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà e di ribellione. Oggi in una sala del castello, aperto al pubblico, da un restauro è apparsa una curiosa macchia bianca, che sembra rappresentare proprio una figura femminile insieme a un cane e a un cinghiale. Il maniero ospita anche un museo, un centro culturale, una residenza per artisti e scrittori e un piccolo bed and breakfast dove godersi la paurosa ricerca dei fantasmi. In Lombardia misteriose leggende avvolgono il monastero di Torba, a Gornate Olona, in provincia di Varese, situato ai piedi del suggestivo parco archeologico di Castelserpio, sito romano patrimonio dell’Umanità. Nel monastero, oggi protetto dal Fai, le anime disperate di tre monache si aggirano con urla e lamenti nelle campagne intorno al monastero, dove al secondo piano un affresco raffigura otto monache di cui 3 senza volto. C’è anche un’altra storia curiosa legata al monastero: si narra che nel 1340 una tempesta sradicò un grande albero da cui riemerse la scultura marmorea del re longobardo Galdano da Torba con in mano la spada con cui Tristano uccise Moroldo d’Irlanda. A Bergamo, nel bellissimo castello di Malpaga, dimora del condottiero Bartolomeo Colleoni, si aggira dal Cinquecento un silenzioso spettro; pare si tratti del fantasma di un nobile innamorato di una castellana sposata, fatto uccidere e gettare nel pozzo dal marito geloso. Da allora, la sua anima inquieta continua a ripercorrere malinconicamente quei luoghi, alla ricerca dell’amata. Per i fan delle storie da brivido l’appuntamento è proprio per la sera di Halloween, quando nella fortezza sono previsti una cena e una caccia al fantasma. Numerose presenze di spettri e di strani eventi sono stati avvistati anche nel Veneto: nei pressi del Canal Grande, a Venezia, si aggira il fantasma di Fosco Loredan, nobile veneziano geloso della moglie che fece decapitare. Ma non è l’unico: a villa Foscari di Mira, vicino al capoluogo veneto, si sentono i lamenti e le inquietudini del fantasma malinconico di Elisabetta Dolfin, bellissima aristocratica veneziana dai capelli rossi, che il marito geloso fece rinchiudere negli eleganti saloni per allontanarla da possibili tradimenti. Oggi si può tentare un avvistamento della “Malcontenta”, come veniva chiamata la nobile donna, che appare in un abito nero molto scollato, visitando la Villa, progettata dal Palladio e circondata da un grande giardino: Villa Foscari di Mira, infatti, fa parte delle residenze del Brenta ed è iscritta alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In Emilia la storia più famosa e terrificante è quella di Azzurrina e del castello di Montebello, vicino a Rimini. Secondo la leggenda Azzurrina era la figlia nata albina, quindi ritenuta impossessata dal demonio, di Costanza e di Ugolinuccio Malatesta, scomparsa in circostanze misteriose nel 1375 mentre giocava nel giardino del maniero. Lo spirito inquieto della bimba vaga ancora con pianti e lamenti, che in più di un’occasione sono stati registrati, ma l’aspetto più inquietante è stato il ritrovamento alcuni anni fa di alcune impronte di bambino sul soffitto di un salone. Oggi, i più temerari possono partecipare alle visite notturne del castello. Organizza terrificanti tour notturni non solo per Halloween anche il castello di Gropparello, costruito su uno sperone roccioso nella Val Vezzeno, una delle più antiche e suggestive rocche di Piacenza. Dimora di nobili famiglie tra cui i Pallavicini, i Visconti, gli Sforza e i Gibelli, tutt’ora proprietari del maniero, la fortezza ha un’atmosfera misteriosa: le travi del soffitto scricchiolano, le luci si spengono, mentre strani rumori e soffi di vento rendono ancor più pauroso il castello. Il maniero fu da sempre teatro di tragedie, ma anche di una triste storia avvenuta nel 1200, quando Pietrone da Cagnano fece murare viva in una cella sotterranea la moglie Rosaria Fulgosio, accusata di essere l’amante di Lancillotto Anguissola. Nelle serate di vento è possibile udire grida femminili provenire dalla torre. La Toscana è un’altra regione che regala molte storie da brivido: il castello di Strozzavolpe a Poggibonsi, in provincia di Siena, costruito nel 1154, è popolato di leggende; molti, infatti, giurano di aver incontrato nel fossato del maniero una volpe, uccisa dal duca Bonifazio perché spaventava i cacciatori e, si diceva, sputasse fuoco e fiamme. Il corpo dell’animale venne nascosto nel castello, riempito d’oro e custodito da 3 cavalieri. Pare anche che dalla torre merlata e nei giardini si sentano gli spiriti di Cassandra Franceschi e del suo amante, murati vivi nella “camera rossa” del castello. La villa medicea di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, costruita dalla famiglia de’ Medici come residenza di caccia, ospita dal 2002 il museo storico della caccia e del territorio con una raccolta di armi dal XVII al XIX secolo. Qui, si aggira irrequieto il fantasma di Isabella de’ Medici uccisa nel 1576 dal marito Paolo Giordano Orsini per averlo tradito. Incredibile e stregata è la storia dell’orto botanico di Lucca, realizzato per volere dei Borboni nel 1820, dove in certe notti sprofonda, dopo tre giri delle mura, un carro infuocato condotto dallo spettro della bellissima Lucida Mansi, che per rimanere giovane in eterno vendette la sua anima al diavolo. Nel Lazio le storie di fantasmi abbondano, ma la più terrificante è quella del castello di Bolsena, a Viterbo, che ospitò il cardinale Tiberio Crispo, figlio naturale del principe Alessandro Farnese che divenne poi papa Paolo III. All’interno del castello furono ritrovate ossa umane e si pensò appartenessero a Tiberio, misteriosamente scomparso. Poco si sa della sua fine e tutto è avvolto dal mistero, ma quel che è certo è che nel salone affrescato detto “del fantasma” è davvero un’impresa fermarsi a osservare mobili e dipinti perché si ha l’inquietante sensazione di essere fissati da uno sguardo maligno. Infine in Campania, a Napoli, dove al tramonto è possibile udire agghiaccianti lamenti provenire dai sotterranei della bellissima certosa di san Martino che, oltre a essere un prezioso gioiello architettonico barocco e polo museale, è anche famosa per le continue apparizioni di fantasmi. La leggenda racconta, infatti, che tutti coloro che tentarono di assalire la certosa furono uccisi dalle guardie reali; i corpi delle vittime, tuttavia, non furono mai trovati perché si ritiene che le guardie buttassero nei sotterranei i nemici, alcuni dei quali ancora vivi.
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Pace: In Egitto sulle orme della Sacra Famiglia Portavoce cattolici, cristiani uniti per promuovere itinerario

di Cristiana Missori

Da Betlemme verso il Sinai, passando per Gaza e giungendo all'antica città di Farma, considerata la ''Porta dell'Egitto'' perché sulla via carovaniera che collegava l'antica terra dei Faraoni con la Siria e la Palestina. Da Bastah, nei pressi dell'attuale città di Zagazig, a Samanud e Sakha (situata tra Damietta e Rosetta). Da Wadi Natrun a Mataryah, nei sobborghi del Cairo, e a Haret Zuwaila, per poi cercare rifugio nella fortezza di Babilonia (nell'antica Cairo). Infine Maadi, alla periferia meridionale dell'attuale capitale egiziana, per imbarcarsi in direzione all'Alto Egitto e fermarsi a Manf, Bahnasa, Samalut (Gebel El Teir), El Ashrnunain, Deir (monastero) Al Muharraq e Assiut (Deir el Athraé e Deir Dronka).

    E' il lungo viaggio compiuto dalla Sacra Famiglia in Egitto secondo le fonti storiche della Chiesa copta ortodossa. Ora questo lungo percorso, o meglio parte di esso, diventa un itinerario turistico che il ministero del Turismo, insieme al patriarcato copto ortodosso hanno scelto di promuovere insieme.

    Non è la prima volta che le autorità egiziane cercano di promuovere l'Egitto cristiano quale valida opzione fra le mete più classiche da poter scegliere. Già nel 1999, infatti, sotto il regime di Hosni Mubarak, si era tentata una simile operazione, senza però riscuotere il successo atteso. E' però la prima volta che il ministero del Turismo, guidato da Hisham Zaazou, ci mette la faccia e i mezzi. ''Grazie a questa iniziativa - afferma il ministro - contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti classici e di promuovere un turismo più consapevole''.

    Si tratta, avverte, soltanto dell'inizio''. A differenza di quelle cattoliche (il solo Vangelo di Matteo) le fonti copte - in particolare il memoriale in cui il ventitreesimo patriarca di Alessandria, Teofilo (384-412) racconta la rivelazione che la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe fatto sulla via percorsa dalla Famiglia in Egitto per sfuggire al massacro di bambini ordinato da Erode allo scopo di uccidere Gesù (la ''strage degli innocenti'') - sono piuttosto chiare in merito alle varie tappe. Da questo nuovo itinerario, legato ai luoghi dove sorsero chiese, santuari e monasteri, il governo Mahlab si attende un numero di arrivi di circa 500 mila visitatori l'anno. Questo almeno l'auspicio. ''Un flusso imponente di visitatori locali già esiste'', commenta all'ANSA padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto. Sono migliaia i fedeli copti che ogni anno in particolare durante le festività più importanti visitano questi luoghi. ''La vera sfida - fa notare - è fare arrivare i pellegrini dall'estero. Ed è soltanto con il coinvolgimento dei cattolici in questa iniziativa - sia egiziani che stranieri - che potrà aumentare il flusso di visitatori''.

    Il problema principale resta comunque la sicurezza. Malgrado i continui attacchi terroristici in Sinai e al Cairo come in altre zone del Paese, rassicura il sacerdote, pur senza nascondere la difficoltà del momento, ''la situazione è migliorata rispetto al passato, ''sia sul piano della sicurezza che in merito al clima che si respira''.
   
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Novità in arrivo per le startup innovative nel mondo del turismo

Dall’1 gennaio 2015 i vantaggi offerti alle startup innovative si estendono ad un settore della nostra economia da tutti ritenuto un settore chiave: il turismo.
Sarà infatti possibile costituire una società di capitali (anche in forma semplificata, con le limitazioni che caratterizzano questo tipo di società, dovute allo statuto standard immodificabile) o cooperativa, che abbia ad oggetto:
la promozione dell’offerta turistica nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di software originali, in particolare, agendo attraverso la predisposizione di servizi rivolti alle imprese turistiche. Tali servizi devono riguardare la formazione del titolare e del personale dipendente, la costituzione e l’associazione di imprese turistiche e culturali, strutture museali, agenzie di viaggio al dettaglio, uffici turistici di informazione e accoglienza per il turista e tour operator di autotrasporto, in modo tale da aumentare qualitativamente e quantitativamente le occasioni di permanenza nel territorio; l’offerta di servizi centralizzati di prenotazione in qualsiasi forma, compresi sistemi telematici e banche di dati in convenzione con agenzie di viaggio o tour operator, la raccolta, l’organizzazione, la razionalizzazione nonché l’elaborazione statistica dei dati relativi al movimento turistico; l’elaborazione e lo sviluppo di applicazioni web che consentano di mettere in relazione aspetti turistici culturali e di intrattenimento nel territorio nonché lo svolgimento di attività conoscitive, promozionali e di commercializzazione dell’offerta turistica nazionale, in forma di servizi di incoming ovvero di accoglienza di turisti nel territorio di intervento, studiando e attivando anche nuovi canali di distribuzione”.
turismo onlineIn questo modo si amplia la possibilità, da un punto di vista oggettivo, per gli startupper.
L’atto costitutivo di una startup innovativa turistica, inoltre, i cui soci siano tutte persone fisiche che non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età, è esente da imposta di registro, diritti erariali e tasse di concessione governativa (agevolazioni da cumularsi sia con quelle già previste per le startup innovative per quanto riguarda le imposte dirette e indirette, sia con quelle per le srl semplificate).
Per quanto riguarda i requisiti delle startup innovative in generale, ripercorriamo quali sono i requisiti per poterle iscrivere nel registro speciale tenuto presso il registro imprese competente per sede e quali le principali peculiarità:
  1. si deve trattare di una società di capitali o cooperativa costituita da non più di 48 mesi
  2. non può distribuire utili per il periodo di iscrizione al registro speciale (che non può durare, al momento, più di 4 anni)
  3. l’oggetto sociale, per quelle che non operano nel settore del turismo indicato sopra, deve prevedere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  4. alternativamente, inoltre, la startup dovrà o spendere almeno il 15% in ricerca e sviluppo, o avere almeno 1/3 dei dipendenti in possesso di dottorato di ricerca o 2/3 in possesso di laurea, o essere titolare di almeno una privativa industriale.
Le startup innovative, inoltre, possono accedere ai portali online per la raccolta di investimenti tramite equity crowdfunding (trattate in questo articolo) e possono prevedere nel proprio statuto alcune forme di incentivazione dei lavoratori (work for equity), oltre ad avere una serie di altre possibilità per cui bisognerà, a seguito del colloquio col notaio, individuare quali siano le opzioni giuste da inserire nello statuto, per ricevere un servizio tailor-made.
E’indubbio che, almeno da un punto di vista normativo, c’e’stata grande attenzione al mondo delle startup. Oltre che con la produzione normativa, però, gli startupper vanno supportati sia finanziariamente (sta partendo in questi giorni il nuovo bando per gli incentivi Smart&Start) sia “operativamente” e, in questo, non si può che auspicare la diffusione sul territorio degli incubatori di impresa come H-Farm, Digital Magics  oHub.
in http://www.techeconomy.it/

Viaggio nel futuro del Turismo italiano

CAMERA CON VISION
(AGENPARL) – Roma, 18 nov -La Camera dei deputati, su proposta dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione, organizza il suo secondo Barcamp che si terrà mercoledì 19 novembre nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, in Via di Campo Marzio 78, dalle 10 alle 17.
Questa volta il tema scelto è quello del futuro del turismo nel Belpaese. Il turismo è importante per l’economia del nostro Paese, vale l’11,6% dell’occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si può e si deve fare di più. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta più desiderata, ma non acquistata.
Un settore che, nonostante le potenzialità, rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria. Abbiamo perso competitività negli ultimi 20 anni, passando dal 2° al 5° posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2° al 6° per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si è sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l’Italia è rimasta in una posizione di passività rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l’ospitalità tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.
Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy.
Il turismo deve diventare centrale nell’agenda economica per il rilancio dell’Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E’ una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente.
Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand “Italia” e una innovativa strategia digitale.
E’ necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all’innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.
Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perché il turismo è economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell’innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorità nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sarà discutere del “come”, HOW.
Dopo una prima fase introduttiva, i partecipanti si confronteranno in gruppi di lavoro sulle tematiche legate al futuro del turismo.
Essendo stato raggiunto in anticipo il numero massimo di registrazione di partecipanti (250), le iscrizioni all’evento si sono chiuse nella giornata di oggi, martedì 18 novembre.
L’hashtag dell’evento è #CameraConVision. 

Il 68% hotel ignora le recensioni online dei clienti

di Cinzia Conti

Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori infatti sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione on line. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti on line. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano.

In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarano di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati.

A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.
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