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Turismo e maratone, giro d'affari che corre sui 114 milioni Quasi 3 mila appuntamenti in Italia

VENEZIA - Dal Venice Night Trail, che domani sera si snoderà tra le calli e i ponti nello spettacolo della città lagunare di notte al percorso tra i vigneti e il vino della Valtellina Wine Trail, dalle Fluo e Color Run fatte per divertirsi e socializzare alle corse più "impegnate" come Race for the Cure, la maratona Alzheimer Città di Cesenatico o la Corro per le Balene della Riviera dei Fiori. Fino alle due grandi maratone italiane di Roma e Milano che si sono svolte contemporaneamente una manciata di giorni fa. Dalla passione sportiva alla voglia di fare amicizie, dall'impegnarsi per un ideale al tenersi in forma si corre per tanti motivi diversi e "corre" anche il giro d'affari turistico legato a questa pratica, dato che spesso si è disposti a spostarsi in un'altra città per infilarsi le scarpette da running e partire...
"La corsa in tutte le sue espressioni - afferma Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc società di ricerche turistiche che ha condotto una ricerca su questo argomento - continua a coinvolgere un numero sempre maggiore di italiani. Attualmente sono oltre 11 milioni i nostri connazionali che praticano una disciplina legata alla corsa in maniera anche saltuaria, mentre sono 5 milioni 978 mila coloro che lo fanno in maniera costante, partecipando anche ad appuntamenti dedicati. Si soprattutto di residenti in Lombardia e Lazio, con media di 41 anni e 4 mesi, e impegnati in lavori sedentari, che nel 2018 - solo in Italia - hanno a disposizione, per soddisfare la proprio passione, ben 2.854 appuntamenti di vario genere (maratone ma anche 518 mezze maratone, 1.645 corse di 10 e 5 km, 617 tra fun race, urban e night trail, ultra ed endurance trail, Obstacle Course Race, etc.). Per quanto riguarda nello specifico le maratone, i 74 appuntamenti italiani generano benefici per complessivi 114 milioni 680 mila euro, con un indice di internazionalizzazione che tocca il 37,8%. Negli ultimi anni assistiamo però ad un'esplosione di appuntamenti dove al centro non vi è più solo la competizione ma il divertimento e l'esperienza unica, eccezionale: da qui il successo della Venice Night Trail del 14 aprile o delle tappe della Color Run".
Infine uno sguardo all'estero: i runner italiani che decidono di correre una maratona all'estero scelgono in prevalenza la maratona di New York City Marathon (2.762 i nostri connazionali arrivati a termine lo scorso anno), quella di Valencia (1.559 italiani al traguardo), Berlino (953 italiani), Atene (834 italiani a termine) e Barcellona (634 gli italiani che hanno completato la maratona). Presenze di italiani sono riscontrabili in 127 maratone che si svolgono nel mondo.
La più importante maratona al mondo, quella di New York, genera ogni anno un indotto superiore ai 330 milioni di euro. In Europa, le due maratone più importanti (la Virgin Money London Marathon del prossimo 22 aprile e la BMW Berlin Marathon del 16 settembre) generano entrambe un indotto economico pari a 125 milioni di euro.
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Apre Millelibri, una libreria di sole poesie


BARI - Non lontano dal centro di Bari, in una via quasi sempre trafficata, c'è una porta di vetro che svela un angolo dal sapore del tempo passato, in cui eleganti mobili antichi custodiscono il "linguaggio rivoluzionario della poesia". Si tratta di 'Millelibri', la libreria specializzata in poesia che, meno di un mese fa, ha deciso di aprire Serena Di Lecce, 33enne barese, realizzando il suo "sogno nel cassetto".
    Serena spiega all'ANSA di aver sentito la necessità di dare vita alla sua attività, pur immaginando di "non diventare milionaria", perché sa "quanto sia difficile accedere alla poesia nelle normali librerie" dove "è difficile trovare un'ampia scelta di autori contemporanei". Per questo ha creato il suo spazio "intimo", che somiglia al salotto di un piccolo ma accogliente appartamento, con luci calde, tappeti e comode poltrone "recuperate da casa dei miei nonni". Chi si "affaccia qui - dice - può sedersi, rilassarsi, prendersi il suo tempo e gustarsi il rapporto con i libri".
    Del resto la scelta è vasta: "libri di poesia contemporanea, collane, testi di difficile reperibilità". E poi "un ampio settore di poesia usata, le vecchie edizioni o libri pubblicati una sola volta, di un autore che non potremmo leggere se non in un'opera omnia". Ma anche libri più "rari, autografati e con dediche". C'è l'edizione di 'Sì alla terra' di Sibilla Aleramo, un Palazzeschi del '49, e un'edizione di Grazia Deledda del 1913 con un autografo della scrittrice. E anche una piccola "selezione di narrativa usata". I prezzi variano da 1 a 200 euro, ad esempio, per una edizione del 1899 di Matilde Serao, "assolutamente introvabile". "La poesia - assicura la proprietaria - esiste, è viva e lotta insieme a noi". Lo dimostra la "produzione di altissima qualità degli editori di progetto che ospito qui". Ma anche i clienti che varcano la soglia di 'Millelibri', in "netta prevalenza giovanissimi tra i 18 e i 20 anni, così come chi ha già superato i 70". Persone "non solo curiose ma con una grande competenza. Sto avendo - conclude - degli ottimi riscontri".

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A Palermo i Nudes di Spencer Tunick Fino al 13 giugno nello spazio Zac dei Cantieri Culturali Zisa

I Nudes di Spencer Tunick © ANSA

CANTIERI CULTURALI DELLA ZISA (PALERMO  - Se dovessi realizzare un'azione a Palermo, sceglierei piazza Pretoria. Spencer Tunick, celebre fotografo del grande, dello scenografico, dei corpi senza volto, è nel capoluogo siciliano dove oggi (13 aprile) s'inaugura una sua importante antologica, fra le manifestazioni di punta di Palermo capitale italiana della cultura 2018. Fino al 13 giugno nello spazio Zac dei Cantieri culturali della Zisa, sono raccolti per la prima volta i "Nudes" che l'artista americano ha realizzato in tutto il mondo, da Shanghai a Parigi e a Vienna, dall'Australia a Brooklyn. Stampe su tela di grande formato, unite a immagini più piccole, ne ricostruiscono il percorso espressivo, da quando il suo obiettivo registrava l'armonia naturale del nudo di singole persone in ambienti urbani, fino ai lavori degli ultimi anni dove con le scene di nudo di massa coinvolge migliaia di essere umani. Il progetto espositivo, curato dallo stesso Tunick, presenta i primi ritratti di "American Zone" giungendo, attraverso "Nude adrift" ed i suoi "Early European Projects", alle prime riprese di masse con "Reaction Zone", 28 persone nude davanti alla sede dell'Onu, fino alla grande antropologia collettiva umana e alle mega-azioni di México City. Dalle performance spontanee, a quelle a lungo pianificate su invito di istituzioni, dalle fotografie in bianco e nero ai vibranti cromatismi di oggi, Tunick reinventa il nudo d'arte, non più solo contemplazione o enfatizzazione di particolari anche devastanti, ma parte integrante dell'immensa e mutevole scena del reale. Un punto di vista mai ravvicinato permette alla sua narrazione di trarre in inganno l'osservatore. I grandi formati di Tunick possono anche sembrare scorci urbani dopo una tempesta o immensi paesaggi colorati, ma a uno sguardo più attento rivelano il loro messaggio di denuncia e di critica sociale: infiniti nudi senza storia e identità, come i tanti uomini che popolano ogni angolo, ma anche bellissimi attimi sospesi nei luoghi più affascinanti della terra. Spencer Tunick ha cominciato a realizzare le sue immagini nel 1991, fotografando nudi per le vie di New York. Ambientare il suo lavoro in uno spazio pubblico era una provocazione, tanto che dopo una ripresa a Times Square venne arrestato. In seguito, ha fissato le sue scene con nudi secondo propri e ripetuti canoni, ritraendo migliaia di persone in giro per il mondo. Lo stesso fotografo definisce i suoi lavori sculture vive o paesaggi fisici. L'azione che finora ha coinvolto più persone, è stato quello di Mexico City, dove nella piazza principale hanno posato per lui 18 mila persone. "Non molti artisti rendono le persone parte di un'opera d'arte - spiega -. Di solito devi pagare un biglietto di ingresso per vedere le opere d'arte. E poi si resta un mero osservatore. Ma al momento ci sono approcci che rendono la partecipazione arte stessa". I modelli di Tunick sono sempre dei volontari. Posano per le sue foto ed i suoi film che documentano queste installazioni viventi di corpi. Come ringraziamento per aver partecipato, ricevono una foto dell'installazione, firmata ed in limitata tiratura. "Nudes" è a cura di Gerald Matt, già direttore della Kunsthalle di Vienna, ed è prodotta da Juergen Weishaeupl.
    Completano la mostra, una serie di video delle produzioni, che ne raccontano la genesi. (ANSA).