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Montagna: Franco Collé firma record salita-discesa Monte Rosa

L'ultratrailer Franco Collé - due volte vincitore del Tor des Gèants - ha stabilito il nuovo record di salita e discesa dal Monte Rosa partendo dal centro di Gressoney La Trinité. Il tempo finale è stato di 4h30'45". Il record è stato realizzato partendo alle 4.30 di mattina per raggiungere i 4.554 metri di Capanna Margherita dopo essere transitato al rifugio Mantova, alla capanna Gnifetti e al Colle del Lys (31 chilometri in totale). Collé ha costruito il suo primato durante la discesa, recuperando il lieve ritardo accumulato nella salita rispetto al precedente record di Bruno Brunod. "La neve nell'ultimo tratto dal Colle del Lys alla Capanna Margherita era polverosa e mi ha creato molte difficoltà - racconta Collé -, ma superato il giro di boa, dal Colle del Lys in giù, le condizioni erano ottimali. Ciò mi ha permesso di fare una ottima performance". Alla fine è arrivato a valle con un tempo di 14'15" inferiore a quello di Brunod. "Il Monte Rosa per me è una montagna magica, ogni giorno quando apro le finestre vedo questa vetta imponente e il Margherita è un po' il suo simbolo. Da tre anni questa idea mi balenava per la testa, ma non sono mai riuscito a concretizzarla. Ho deciso praticamente all'ultimo ed è andata bene. Ho trovato una bella mattinata, anche se le difficoltà non sono mancate". (ANSA).
 

Lonely planet dà il via a 'Italia on the road'

Prenderà il via il 29 giugno dalla funivia Skyway Monte Bianco, in Valle d'Aosta, il live tour 'Italia on the road', organizzato da Lonely Planet con il patrocinio di Enit, Agenzia nazionale italiana per il turismo, insieme a autori Lonely Planet, influencer, video maker, con il supporto di Repubblica.it ed emittenti radio nazionali. Dopo tre settimane di viaggio attraverso sette regioni, il percorso di 22 tappe si concluderà il 24 luglio a Matera, in Basilicata, capitale europea della cultura 2019. "Accanto alla guida 'Italia on the road', arrivata in libreria il 3 giugno" con 40 itinerari da scoprire lungo la penisola, "abbiamo deciso di fare un viaggio per raccontare come si sta organizzando il paese" nell'estate del dopo emergenza, con la sua "forte dose di fantasia, di inventiva, di voglia ripartire", ha spiegato in conferenza stampa Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia. "Sarà una stagione irripetibile, sia perché avremo l'occasione di concentrarsi sui luoghi sino ad oggi meno frequentati ma anche perché potremo visitare quelli più noti in una fase forse meno fitta di turisti", ha aggiunto. Oltre alla Valle d'Aosta (con Skyway, Aosta romana, Forte di Bard) il tour toccherà il Piemonte (Monferrato, Langhe, Roero), l'Emilia-Romagna (Ferrara, Comacchio, Pomposa, Ravenna, Rimini), le Marche (Ascoli Piceno, Grotte di Frasassi e lago di Fiastra, Urbino), la Toscana (Versilia, Isola d'Elba, Maremma), la Campania (Benevento, Irpinia) e la Basilicata (Dolomiti lucane, Matera, Metaponto, Policoro). (ANSA).

L'Italia turistica non prende un anno sabbatico e alla vacanza non si rinuncia neppure in tempo Covid. I dati ENIT



  Del 47,5% di italiani che partiranno in estate, la maggior parte quest'anno resta in patria (83%) mentre il 6,9% andrà all’estero ed il 3% andrà sia in Italia che all’estero. I viaggi si allungano fino ad ottobre, distribuendo così i flussi su periodi normalmente di bassa stagione. Sceglierà quel periodo “sicuramente” il 17,9% dei pluri-vacanzieri a cui si aggiunge chi lo farà “probabilmente” pari al 46% di chi trascorre più di un soggiorno. Si parte con la famiglia (40,2%), e in coppia (46,2%) mentre solo il 16,1% sceglierà di viaggiare con gli amici. Enit ha interrogato un campione significativo di italiani, oltre 3mila sull'intenzione di andare in vacanza nel periodo dal 21 giugno al 10 ottobre e addirittura c'è chi se ne concederà ben due (il 41,4%), a fronte di un 27,5% che non potrà dedicarsi un momento di pausa. E' indeciso invece un italiano su quattro: il 25% di popolazione ancora non riesce a scegliere se organizzare o meno spostamenti. Il 73,5% dei vacanzieri italiani partirà, quindi, tra fine giugno e agosto, mentre il 26,5% sceglierà settembre/ottobre. Per tutti però il mordi e fuggi sarà uno dei trend della stagione estiva: la “gita fuori porta" resta irrinunciabile, nonostante la congiuntura economica. Il 34,4% ne farà poche, due o tre in tutta l’estate mentre il 27,5% non crede di potersele concedere. In compenso uno su dieci (il 10,9%) è sicuro di dedicare ogni weekend al viaggio mentre il 21,1% si concederà la gita fuori porta ogni 2 settimane.
Per la vacanza principale molto richieste le abitazioni private e le case vacanze: il 16,5% dei vacanzieri alloggerà in albergo preferendo dal 3 stelle in su, mentre una quota complessiva del 36,3% di turisti si recherà nelle abitazioni private: il 16,1% in appartamenti in affitto, il 10,4% ospite da amici e parenti, il 9,8% nella propria abitazione di vacanza. Seguono i B&B (8,9%) e i villaggi turistici (6,3%) e l’agriturismo (5,2%).
Il 32,8 per cento si concederà fino a 10 notti, il 26,4% anche di più. Soggiorni inferiori a una settimana per il 17,4% che trascorrerà una vacanza da 4 a 6 notti, e per il 10,4% che farà soggiorni brevi da 3 notti o meno. Per chi resta in Italia le principali destinazioni dell’estate in testa sono Puglia (12,4%), Sicilia (11%), Toscana (10,6%), un podio che stacca le altre località in Trentino Alto Adige (7,2%), in Sardegna (6,5%) ed Emilia Romagna (6%). Chiudono la Top10 il Veneto (5,8%), la Liguria (5,7%), la Campania (5,1%) ed a pari merito la Lombardia e la Calabria (4,9%). All’estero gli italiani sceglieranno l’Europa Mediterranea (37%), il nord Europa (29%) e l’Europa dell’Est (12,7%). Tra coloro che andranno in località extraeuropee il 6,9% negli States, il 3% in Cina e Asia, il 2,7% nell’America Latina, lo 0,8% in Canada e lo 0,2% in Russia. Parola d'ordine outdoor: oltre la metà dei vacanzieri italiani quest'estate sceglierà il mare (59,8%), o comunque la vacanza naturalistica (30%). Seguono le scelte di montagna (25,6%) ed il relax (25,5%) mentre per il 23,2% il soggiorno estivo è motivo di esperienza culturale. Tra le altre motivazioni di soggiorno rilevanti, la vacanza enogastronomica (13,6%) e quella esperienziale del territorio (11,2%), il turismo termale (10,1%) sportivo (6,9%) e d’avventura (6,8%). Ancora a seguire il soggiorno al lago (4,5%), il turismo rurale (3,8%) e la vacanza zaino in spalla (3,7%).
Dall'estero segnali leggermente positivi di voglia di vacanza in Italia: stop al calo delle prenotazioni aeroportuali dal 1° giugno al 19 luglio (complessivamente stabili al -91,4%): in particolare, la Germania passa da -88,4% a -86,1%, e la Francia da -86,6% a -83,4%, i Paesi Bassi da -84,6% a -80,6%, la Russia da -91,2% a -90,4%.

Case vacanza gratis in Molise, chiamate da tutto il mondo



Case vacanza gratis in Molise © ANSA



Travolti da un inaspettato successo: in neanche 24 ore la provocazione 'Vieni in vacanza in Molise , ti diamo la casa gratis', è scoppiata tra le mani degli amministratori di San Giovanni e dei dirigenti della associazione 'Amici del Morrutto'. Per chi è proposto questo 'bando free turistico'? Per chi non è molisano, per chi non ha parenti molisani e per chi non ha nessuna proprietà immobiliare in Molise. Per chi vuole innamorarsi del Molise.

Telefonate da Irlanda, Francia, Spagna, Polonia, Ucraina, prenotazioni da Trieste, Ragusa, Genova, Bologna ecc. Quaranta soggiorni nelle case gratuite del borgo, da sabato a sabato, silenzio, aria pulita, virus free, cibi strepitosi - tipo la frecassea, un trionfo di carni di gallinella in brodo, coratella e agnello, formaggio, tutto infilato al forno - campagna infinita e un nome, il Molise, in grande rimonta.

L'iniziativa è stata presentata il 20 giugno e lo stupore di Stefano Trotta, presidente dell'associazione, era palese. "Ci stanno chiamando giornali e tv, qualcuno voleva già venire ma l'iniziativa partirà dal prossimo 4 luglio - spiega -. Nel centro storico di San Giovanni abbiamo 440 immobili e solo 12 famiglie residenti. Il vero patrimonio turistico del Molise è la sua enorme dotazione di immobili da sfruttare, pronti. Ad agosto ripartirà il nostro ben conosciuto Jazz Festival nel centro storico, il Morrutto, alla 16/a edizione, e dimostrazione pratica nelle aziende enograstronomiche del posto su come si fanno i prodotti, formaggi, pasta, pane, salumi".

Quello del Morrutto è un progetto pilota: oggi erano presenti sindaci di altri comuni che vogliono partecipare al progetto e mettere gli immobili dei loro centri storici a disposizione del turismo lento e di qualità.

ansa

Fase 3, Palmucci (Enit): "Sarà estate molto pesante per il turismo in Italia, ripresa nel 2021"





Fase 3, Palmucci (Enit): Sarà estate molto pesante per il turismo in Italia, ripresa nel 2021


"Sono un ottimista per natura ma quest’anno sarà un’estate molto pesante per il turismo in Italia, ci auguriamo che si possa guardare con più ottimismo all’anno prossimo". Ad affermarlo all'Adnkronos è il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci nel delineare una previsione sulle prossime vacanze estive. "Le strutture ricettive (alberghi, B&b, ecc) infatti - spiega - non potranno riaprire al 100% e la stagione difficilmente potrà allungarsi perché le scuole devono riaprire e il turismo italiano è molto familiare".


"Ci sono interessi contrapposti nel Paese. Ad esempio - argomenta - l’apertura delle fabbriche ad agosto sarebbe importante perché il sistema economico necessita di una ripresa e molte aziende, anche su indicazione del governo, all’inizio della pandemia dovendo chiudere hanno messo in ferie i dipendenti, di conseguenza ci sono tanti italiani che hanno consumato le loro ferie e, a parte i problemi economici, non secondari, non hanno possibilità di andare in vacanza". E questo non può che remare contro il settore turistico.


Intanto, "un bel segnale" arriva dal turismo incoming tedesco. Si registrano le prime prenotazioni d a Germania e Austria. "Ci auguriamo che ci siano anche i volumi per la ricettività delle strutture alberghiere ed extra alberghiere: è importante perché dalla Germania arriva il 30% del turismo internazionale limitrofo", sottolinea. Da lunedì prossimo, il 15 giugno, con l'apertura delle frontiere con molti Paesi dell'Area Shengen "ci aspettiamo un aumento delle prenotazioni, - sostiene Palmucci - complice anche il via libera dell'Austria al passaggio dal Brennero. E poi dal 1 luglio l'apertura graduale e parziale con le aree extra Shengen consentirà nuovi flussi".

Mancheranno all'appello però centinaia di migliaia di turisti 'ricchi' dagli Usa, dalla Cina, dal Giappone e più in generale dall'Estremo Oriente. Turisti che spendono cifre considerevoli quando vanno in vacanza e, a farne le spese, saranno soprattutto località come Taormina, Capri, la Costiera Amalfitana e ovviamente città d'arte come Roma, Firenze e Venezia. "Speriamo che una fetta di turismo italiano vada a compensare le perdite del turismo straniero però i numeri sono molto lontani da quelli a cui siamo abituati". "Nel 2018 e nel 2019 abbiamo avuto due annate eccezionali, l'anno scorso abbiamo registrato 430 milioni di pernottamenti, la metà italiani e l’altra metà esteri, - ricorda il numero uno di Enit - nel 2019 gli stranieri hanno speso 46 miliardi di euro in Italia e gli italiani 27 miliardi all’estero: quest’anno gli italiani in larghissima parte resteranno in Italia quindi qualcosa una parte delle perdite potrà essere compensata dal turismo domestico, speriamo. E pensare che il 2020 è l'anno della cultura e del turismo Italia-Cina...".

Quest'anno riprenderà quota il turismo nei piccoli borghi italiani così come in montagna che saranno sempre più appetibili per attirare turisti italiani e stranieri, anche perché in tempi covid-19 potrebbero garantire più facilmente il distanziamento sociale. "In Italia già prima del coronavirus si voleva promuovere il turismo diffuso con i piccoli borghi, le attrattive naturalistiche e storico-artistiche diffuse su tutto il territorio nazionale, oggi ancor più di prima questa varietà di posti da scoprire può rappresentare scopo di vacanza".

Il settore comunque deve contare anche su politiche e risorse europee per riprendersi. "E’ importante l’approccio europeo che si è delineato negli ultimi tempi perché gli accordi bilaterali rischiavano di essere altamente dannosi per il turismo in Italia", sostiene il numero uno del'Enit. "In Unione europea si vede la volontà di sviluppare piani straordinari per il turismo - afferma - visto che il settore rappresenta in Europa il 10% del Pil (in Italia rappresenta il 13%). Ci auguriamo che le misure europee possano aiutare a far riprendere un settore che è crollato per più di due mesi. Anche nel Recovery Fund la commissione Ue ha indicato il turismo come settore da sostenere e questo fa ben sperare". 
ADNKRONOS