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Turismo: già persi 220mila posti più l'indotto

 Ben 220 mila posti in fumo la cui metà è concentrata nei sistemi turistici del Nord a cui, ovviamente, va aggiunto l'intero indotto. E poi 50 mila imprese che rischiano di chiudere. La crisi nera delle città d'arte trascinate nel baratro dal calo del 70% dei turisti stranieri che sono anche quelli che spendono di più. E l'anno non è ancora concluso... A fare la fotografia del turismo "sfiancato" dal Covid in un'intervista a 360 gradi con l'ANSA è Raffaele Rio, presidente dell'istituto Demoskopika.

"Ben 50mila imprese del comparto turistico - spiega - rischiano il fallimento a causa della perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato di almeno 12 miliardi di euro. Una mortalità imprenditoriale che non può non ripercuotersi inevitabilmente sul mercato del lavoro con una perdita diretta di ben 220 mila posti la cui metà è concentrata nei sistemi turistici del Nord a cui, ovviamente, va aggiunto l'intero indotto. Non va dimenticato, se a qualcuno fosse sfuggito, che nel primo trimestre del 2020, si è registrato il peggiore bilancio della nati-mortalità del sistema turistico degli ultimi 25 anni. E ancora l'anno non è concluso". Quanto ai flussi il presidente di Demoskopika dice: "Sinceramente il sold out che alcuni speravano per Ferragosto, eccezion fatta per qualche area storicamente più attrattiva di altre, non l'ho rilevato. Provo a spiegarmi meglio. Lo scorso anno (elaborando i dati di Banca d'Italia) nel solo mese di agosto, sono stati oltre 5 milioni i viaggiatori stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in Italia generando oltre 37 milioni di pernottamenti nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese con una spesa di circa 4 miliardi di euro. Quest'anno, noi stimiamo, nello stesso periodo, un calo pari a circa il 70%, con un decremento di 3,6 milioni di turisti stranieri e una contrazione della spesa di quasi 2 miliardi di euro. In questa direzione, comprendo perfettamente la reazione delle associazioni degli operatori turistici".

Per quanto riguarda la crisi nera delle città d'arte Rio aggiunge: "Resto dell'opinione che gli italiani siano fortemente tradizionalisti nella scelta di consumo turistico. Dai dati rilevati da Demoskopika emerge che, al netto dell'osservanza del distanziamento sociale tanto ricercata dai turisti quanto poco praticata, circa 6 italiani su 10 di chi ha dichiarato di andare in vacanza, hanno scelto località balneari principalmente in Sicilia, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna e Sardegna. A seguire nelle indicazioni dei vacanzieri anche la montagna e le città d'arte. Non vi è dubbio, che, in proporzione le città d'arte hanno subito maggiormente il crollo del settore soprattutto per la rilevante contrazione del turismo internazionale. Alcune nostre elaborazioni stimano in circa 2,7 milioni gli stranieri che hanno rinunciato ad un soggiorno nelle città d'arte del Belpaese tra luglio e agosto".

Non molte settimane fa, Demoskopika ha rilevato come almeno 8 milioni di italiani hanno rinunciato alla vacanza con la famiglia per l'assenza di disponibilità economiche. "Una difficile condizione - sottolinea Rio - alimentata dalla ripresa del prelievo fiscale richiesto ai contribuenti dai vari livelli istituzionali dello Stato. I soli Comuni, ad esempio, nei mesi di giugno e luglio dell'anno in corso, hanno incrementato gli incassi tributari derivanti principalmente dall'imposta municipale propria (Imu), dalla Tassa sui rifiuti (Tari), dall'addizionale comunale all'Irpef e dalla tassa sui servizi indivisibili (Tasi) di quasi 4 miliardi di euro, con una impennata del 285% rispetto al bimestre marzo/aprile dello stesso anno".

Infine l'intervento del Governo: è bastato? E' stato indirizzato nella giusta direzione? "C'è un problema prioritario di governance - dice Rio - da cui consegue anche la misura dell'efficacia dei fondi messi a disposizione per la ripresa del sistema turistico. L'Italia, nella forma e nella sostanza, non ha ancora fatto del turismo un settore strategico per la propria economia. Anzi, presenta una governance caratterizzata da una rilevante frammentazione delle competenze che genera un coordinamento delle politiche sul turismo assolutamente inadeguato. Non è un caso, ad esempio, che anche l'attuale Piano strategico del turismo italiano sia strutturato più secondo la logica di un "libro dei sogni" che in relazione ad una concreta attuazione di azioni misurabili nel tempo. E, ancora, dopo anni di discussioni e confronti, non siamo ancora riusciti a calibrare una leadership centrale che riesca a uniformare e orientare le differenti strategie regionali in obiettivi condivisi e, soprattutto comuni. L'idea che la nostra Costituzione abbia reso il turismo una materia di competenza "esclusiva" per le Regioni, viene intesa quale legittimazione di una "giungla normativa e attuativa" della programmazione turistica".

E così secondo Rio, degli oltre 4 miliardi messi in campo dalle istituzioni ai vari livelli per fronteggiare la crisi economica post Covid-19, tutti ne conosciamo l'entità ma si contano sulle dita di una mano quelli che ne conoscono i possibili impatti reali sul sistema poiché sono frutto, in molti casi, di scelte non concertate, condizionate spesso più da un'euforia interventista del Governo che da una programmazione consapevole. "Mi sarei aspettato che dagli Stati generali dell'Economia, convocati dal presidente del Consiglio, Conte, - conclude - avesse visto la luce un unico Piano di ripresa del turismo italiano condiviso, in termini di indirizzo politico e di apporto di risorse finanziarie, da parte di tutti i decisori istituzionali ai vari livelli indicante consapevolmente obiettivi, strategie, azioni, risorse finanziarie e indicatori di risultato. Ma chi lo ha visto?".

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Turismo: Assoturismo, è la peggior crisi di sempre

"Ci troviamo ad attraversare la peggiore crisi del turismo degli ultimi 20 anni. Forse la peggiore di sempre, ed i dati sul traffico aereo parlano chiaro: i flussi di turisti stranieri, che valgono la metà dei nostri visitatori, sono ridotti ai minimi termini". Si scalda parlando con l'ANSA Vittorio Messina, presidente nazionale Assoturismo Confesercenti. "È del tutto fuorviante - dice - dipingere il turismo come se fosse in ripresa, in particolare alla vigilia degli interventi promessi per il sostegno del settore. Interventi lungamente attesi dalle imprese, visto che finora per il turismo non c'è stato nulla, a parte il bonus vacanze, sulla cui effettiva capacità di spingere a viaggiare chi sarebbe rimasto a casa ho qualche dubbio. Servono misure mirate ed efficaci, molte imprese - conclude - sono allo stremo". (ANSA).

Turismo:Assoturismo,ma quale sold out? 23mila rimasti chiusi. "Fotografia Enit incompleta e troppo ottimistica"

"Ma quale sold out, ci sono oltre 23 mila imprese ricettive che quest'estate non hanno proprio aperto". Così Vittorio Messina, Presidente nazionale Assoturismo Confesercenti all'ANSA. "I dati di Enit sono stati interpretati con un eccesso di ottimismo. Si tratta infatti solo del tasso di occupazione delle stanze disponibili online, e quindi è una fotografia incompleta: dal calcolo mancano completamente le oltre 23 mila imprese ricettive - 3 mila alberghi - che hanno scelto di rimanere chiuse per la stagione, e che quindi non sono presenti sui motori di ricerca. Inoltre, molte delle attività rimaste aperte hanno ridotto l'offerta di camere, per contenere i costi". "La realtà dei fatti è molto più amara. E' vero che le località balneari, vedranno un po' più di turisti, in particolare nei weekend e nella settimana di Ferragosto, che del resto è sempre stato fisiologicamente il picco della domanda italiana per le mete balneari. Ma il 15 agosto, quest'anno, sarà lontanissimo dai picchi raggiunti nel 2018 e nel 2017, e certamente non basterà a rimediare la perdita prevista per il 2020 di 56 milioni di pernottamenti". (ANSA).

Domodossola Chiesa Collegiata dei SS. Gervaso e Protaso di Domodossola giovedì 13 agosto alle ore 21.00 concerto di Thomas Hewitt-Jones


La Parrocchia dei SS. Gervaso e Protaso di Domodossola e la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, nell’ambito della“Stagione artistica 2020”, propongono un appuntamento di livello internazionale e di grande rilievo: il concerto d’organo che si terrà nell’Insigne Chiesa Collegiata dei SS. Gervaso e Protaso di Domodossola giovedì 13 agosto alle ore 21.00,e che vedrà impegnato, sullo storico e importante Organo Bernasconi del 1889, l’organista, violoncellista e compositore londinese Thomas Hewitt-Jones.

Dopo la pausa forzata della stagione, dovuta all’emergenza sanitaria, il concerto vuole farsi voce della ripresa delle attività musicali partendo da un luogo e da uno strumento simbolici per Domodossola e l’Ossola intera. La preziosa partecipazione di un musicista eclettico, eccezionalmente talentuoso e brillante come Thomas Ewitt-Jones porta questo evento a un livello artistico altissimo e collocabile sul piano internazionale grazie alla rilevanza dell’operato di questo musicista, già ricco di riconoscimenti in Gran Bretagna e all’estero (vedi curriculum).

La collocazione all’interno della collegiata dei SS. Gervaso e Protaso, grazie alla parrocchia di Domodossola e all’Arciprete Don Vincenzo Barone, valorizzerà uno dei più valevoli strumenti del territorio ossolanoe provinciale quale il grande organo Bernasconi.

Questo evento dunque si colloca nello spirito di unire un grande nome della musica internazionale alle ricchezze e alla cultura del nostro splendido territorio, che saprà aiutare la nostra città e l’Ossola intera a riprendere il cammino dopo questi mesi difficili.Il concerto sarà dedicato alla memoria dello studioso Dario Gnemmia quindici anni dalla sua scomparsa.

Il pubblico sarà ammesso in chiesa nei limiti e alle condizioni previste dalla vigente normativa in materia di contenimento del contagio da coronavirus.

Compositore e produttore musicale,Thomas Hewitt-Jones nasce a Dulwich, Londra, in una famiglia di musicisti. Sua nonna Anita era compositrice e violoncellista, e suo nonno Tony era compositore di musica corale e organista. Thomas inizia lo studio del violoncello a 4 anni, sotto la guida del padre, Tim, violoncellista alla Royal Opera House di Covent Garden, e inizia ad interessarsi al mondo della composizione. Inizia in quegli anni anche lo studio del pianoforte, ed entra a far parte della National Youth Orchestra della Gran Bretagna, in cui rimarrà per otto anni come violoncellista e principal composer. Thomas frequenta il Dulwich College di Londra e il Royal College of Music, per poi continuare gli studi a Cambridge, dove entra come "organ scholar" al Gonville and Caius College e ottiene il diploma ARCO, conferitogli dal Royal College of Organists. Ottiene la laurea in Musica con menzione d'onore, alternando gli studi accademici a svariate produzioni musicali con il coinvolgimento di cori e orchestre professioniste di tutto il paese. Terminati gli studi accademici, Thomas decide di dedicarsi al lavoro di compositore a tempo pieno, scrivendo, arrangiando e producendo da sè le proprie composizioni. Nel 2003 vince il premio della BBC come migliore giovane compositore, per poi lavorare nel mondo del cinema ad Hollywood per un breve periodo. Nel frattempo pubblica svariati album e composizioni corali, inclusi quattro balletti e due musical, e crive la colonna sonora delle Olimpiadi di Londra 2012. Thomascollabora attualmente con Sony EMI, Universal Music, Oxford University Press, Cavendish Music, Boosey & Hawkese molte altre etichette discografiche. 

Il concerto è reso possibile grazie alla sensibilità dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, della Parrocchia di Calice, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, con il prezioso contributo della Fondazione Comunitaria del VCO e della Fondazione CRT, nell’ambito del bando “Not&sipari 2020”, con il patrocinio della Città di Domodossola.
Fonte: Comunicato Stampa
(segnlazione web a cura di Giuseppe Serrone)

FRANCIA, INCENDIO NELLA CATTEDRALE GOTICA DI NANTES

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INCHIESTA PER INCENDIO DOLOSO, RITROVATI TRE INNESCHI Un incendio di ampie proporzioni è scoppiato all'interno della storica cattedrale di Nantes, cittadina del nord-ovest della Francia. Il fuoco, che è stato per ore fuori controllo, adesso sarebbe circoscritto. Distrutta quasi tutta la parte dell'antico organo la cui piattaforma sarebbe 'in procinto di crollare'. E' stata aperta un'inchiesta per incendio doloso visto che sono stati ritrovati nella Chiesa tre inneschi in tre diversi punti dell'edificio.

Da aeroporto Fiumicino voli turisti per Puglia e Isole

Le località di mare di Sicilia, Sardegna e Puglia ma anche un tour di Venezia, e viaggi in Europa, dalla Spagna al Portogallo per proseguire poi con Danimarca e Paesi Bassi: sono le mete più gettonate dai turisti che dalle prime ore di questa mattina hanno affollato l'aeroporto di Roma Fiumicino.

Sono molti infatti i passeggeri, tra cui nuclei familiari con bambini anche piccoli nei passeggini e gruppi di ragazzi con indosso abiti tipicamente da vacanza (bermuda e t-shirt per i ragazzi e cappelli di paglia e vestiti color pastello per le ragazze), che, riempiendo di suoni e allegria la hall partenze del terminal 3, si sono messi in viaggio salendo a bordo di voli diretti a Palermo, Catania, Brindisi, Olbia e Cagliari per raggiungere così le spiagge più belle della Sicilia, compresa l'isola di Pantelleria, ma anche della Puglia e della Sardegna. E c'è anche chi ha invece optato per vacanze culturali da trascorrere sia in Italia, con Venezia al top delle preferenze, sia in Europa puntando, ad esempio, a Barcellona, Lisbona, Copenaghen e Amsterdam.

Intanto nello scalo romano è sempre alto il livello di prevenzione e sorveglianza, con le misure di distanziamento ed anti Covid, da tempo messe in atto, e progressivamente aumentate, alle quali dallo scorso 1 luglio, in concomitanza con la riapertura delle frontiere internazionali extra-Schengen, si sono aggiunti, in tutti i gate d'imbarco, i lettori ottici termoscanner in grado di misurare la temperatura corporea dei passeggeri. In accoppiata, con un check tecnologico, avvertono anche se la mascherina è correttamente indossata. Ogni passeggero, prima di presentare la carta d'imbarco, è invitato dal personale della compagnia aerea a posizionarsi su una apposita segnaletica a terra, per consentire al dispositivo la corretta misurazione della temperatura. E' un'altra delle misure adottate da Adr, nell'ambito del piano generale di prevenzione anti Covid 19 che recentemente ha ottenuto anche la certificazione Biosafety da parte di "Rina Service". (ANSA).

Turismo: Bocca, timidi segni ripresa, a luglio -50% presenze

"La curva è in timida ripresa, grazie al mercato italiano che sta rispondendo, in particolare nelle località di vacanza e durante il fine settimana: da un -80% delle presenze a giugno siamo passati, nelle prime due settimane di luglio, a un -50%. Ma la crisi più grave è quella delle città d'arte, che viaggiano ancora su un calo del 70-80% delle presenze rispetto a un anno fa, perché soffrono dell'assenza del turismo straniero, specie americano". E' l'analisi dei flussi turistici in questa prima parte dell'estate del Covid tracciata da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.

"Nei week end le località balneari, lacuali, montane stanno performando decentemente", spiega Bocca all'ANSA. "Il problema è negli altri giorni della settimana. Gli italiani si stanno muovendo, ma anche il mercato europeo è in crisi: di inglesi non c'è traccia, lavoriamo con tedeschi, svizzeri, belgi, ma - Germania a parte - stiamo parlando di Paesi da piccoli numeri". In generale, l'albergo viene percepito come luogo sicuro: "Notiamo che i turisti mangiano in hotel molto più di prima. Restano i timori, invece, per il viaggio, specie in aereo: il 70-75% di chi si muove sceglie l'auto. Se ne avvantaggia il Nord, che è più vicino alla Germania".

Drammatica, invece, "la situazione nelle città d'arte che negli ultimi anni hanno vissuto di turismo straniero, extra Schengen e soprattutto americano. Molti hotel qui non hanno neanche riaperto. Io stesso - avverte Bocca, al vertice del gruppo Sina - ho riaperto 6 alberghi su 11, ma non a Roma".

E se nel mese di luglio "è aumentata di molto l'offerta, con tanti operatori che hanno deciso di provare a ripartire, anche perché magari sono in affitto e hanno costi da sostenere", i cinque stelle, gli hotel di lusso, sono per la stragrande maggioranza chiusi, "in assenza di flussi dagli Usa, di turisti ricchi che fanno poi anche 'vivere' la città e i centri storici".

Il bonus vacanze voluto dal governo "rappresenta sicuramente un aiuto per le famiglie: alcuni degli associati di Federalberghi, per esempio nelle Marche, segnalano numerose richieste. Ma come abbiamo sempre detto, non basta: al governo e al ministro Franceschini chiediamo in primo luogo di prolungare in tempi rapidi la cassa integrazione, che per molte strutture è già scaduta il 15 luglio, e di tagliare i contributi sul costo del lavoro agli alberghi che riaprono. Solo con aiuti di questo tipo, anche in termini di tassazione e di slittamento delle scadenze fiscali, si possono stimolare le imprese a riaprire i battenti". (ANSA).

Senza ferie un italiano su 2, resta in Italia l'86%

Continua a piangere il piatto del turismo italiano, colpito duramente dall'emergenza coronavirus, e lo conferma l'indagine realizzata da Isnart-Unioncamere: nel 2020 un italiano su due non andrà in vacanza e dei 24 milioni di persone che si muoveranno, l'86% rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all'estero, contro il 26% del 2019. Tra coloro che tra luglio e settembre si recheranno in villeggiatura, il 76,5% soggiornerà in una località di mare.
Non sembra aver centrato l'obiettivo - secondo Unioncamere - il bonus vacanze: solo il 7,4% ne ha usufruito, mentre il 78,3%, ovvero quasi 19 milioni di italiani, dichiara di non utilizzarlo e un 14,3% è ancora indeciso. Complici il timore del virus, la crisi economica e la mancanza di lunghi periodi di ferie, l'estate 2020 si conferma all'insegna delle vacanze di prossimità. I turisti italiani, se non scelgono la propria regione, si spostano essenzialmente nelle regioni limitrofe: in Sicilia e Sardegna, per esempio, l'83 e il 70% di coloro che andranno in vacanza lo faranno nella propria terra.
A livello locale la regione che si preannuncia come la regina di questa particolare stagione è la Sicilia, pronta ad ospitare quasi 3 milioni di turisti, registrando così un aumento rispetto allo scorso anno quando l'isola era stata scelta da circa 2 milioni e 700 mila vacanzieri. Seguono la Puglia e la Campania, che registrano però un saldo negativo rispetto al 2019, con, rispettivamente, -10% e -22% di turisti. Anche per la Sardegna bilancio negativo, con un -14%. Tra i cali più significativi si segnala il dato della Lombardia con addirittura 800 mila turisti in meno rispetto al 2019. Non va meglio al Lazio (saldo negativo di 780 mila), alle Marche (660 mila) e all'Emilia Romagna (640 mila turisti).
La paura dei contagi e una situazione economica in sofferenza sono le due principali motivazioni - indicate entrambe dal 30% degli intervistati - che terranno a casa quest'estate 21 milioni di italiani. Il 31% dei turisti dichiara di essere stato influenzato dalla situazione sanitaria legata al Covid in merito alla scelta della propria vacanza. Gli italiani sembrano premiare, rispetto al passato, quelle regioni e quelle zone del Paese in cui il virus ha avuto un impatto minore o che offrono aree interne scarsamente popolate in cui il distanziamento è più facilmente garantito. È il caso di Umbria, Abruzzo e Friuli che vedono importanti aumenti del numero di turisti e del Molise, che addirittura raddoppia quelli registrati nel 2019.
Il Covid influenza anche la scelta della tipologia di struttura ricettiva e il mezzo utilizzato per raggiungere il luogo di vacanza: oltre 10 milioni di italiani - più del 40% di coloro che partiranno - opta per vacanze in appartamento, mentre per raggiungere la propria destinazione il 62% degli intervistati utilizzerà l'auto, staccando di molti punti la percentuale di coloro che si sposteranno in treno o in aereo (10%). Il lungo stop dell'attività fisica all'aria aperta impedita durante il lockdown fa registrare come principale motivazione nella scelta la possibilità di praticare sport, preferenza espressa dal 35% del campione, seguito dal 28,5% che sceglie la vacanza per stare a contatto con la natura. Tra gli sport preferiti, primo fra tutti è il trekking - con il 38% - seguito dalla bicicletta con il 26%.

(ansa)


Notizie #Enit turismo del 17 Luglio 2020:

ITALIANI IN VACANZA SCELGONO LA MONTAGNA

A SETTEMBRE E OTTOBRE ANDRANNO IN HOTEL MENTRE IN VILLAGGI A LUGLIO E AGOSTO 

L'ITALIA, CALO MENO SENTITO DA FRANCIA, UK E GERMANIA 


ROMA, 17 LUGLIO 2020 - L'Italia della ripartenza punta alla ripresa grazie alle vacanze prolungate fino ad ottobre. Il 47,5% degli italiani che farà almeno una vacanza questa estate preferirà soggiorni di fine estate: nei villaggi turistici il 46,2% delle vacanze degli italiani si svolge tra luglio e agosto come negli alberghi di categoria medio bassa il 44,5%. Negli alberghi (oltre le tre stelle) le vacanze degli italiani si svolgeranno - nel 71,2% dei casi - a fine estate. Il top delle vacanze di fine estate saranno le country house, i campeggi e le vacanze dai parenti.
Tiene il sogno straniero di una vacanza in Italia: dal web segnali positivi con 231milioni di interazioni e oltre 658mila reazioni di gradimento, 89mila di affetto, 340mila di empatia e 64mila di stupore per il Belpaese. Inoltre il tema turismo è finalmente tra i primi 10 temi web dominanti a livello internazionale e produce 370,7 milioni di visualizzazioni. Quindi nell'immaginario dei turisti stranieri potenziali, l'Italia torna ad essere la grande destinazione turistica che è sempre stata, in uno scenario sempre meno legato al Covid.
Le proiezioni di Enit per tutto il 2020 vedono la montagna meno colpita dal trend negativo del turismo (-39% sul 2019), rispetto alle destinazioni costiere (-51%) e alle città d'arte (-49%) maggiormente dipendenti dai turisti provenienti da oltreoceano. Il turismo montano va bene ed intercetterà il 60% dei visitatori dal mercato interno, consolidando un trend positivo e confermandosi la destinazione adatta in questo periodo post pandemico. In confronto, le destinazioni costiere e le città d’arte in particolare risentono in maniera più pronunciata della chiusura dei voli e della quarantena prevista per gli arrivi extra-Shengen, essendo mete a maggiore incidenza dei visitatori internazionali. Migliorano le prenotazioni straniere dal 13 luglio al 23 agosto, con un calo del -90,1% (era -91,7% 15 giorni fa). Da alcuni mercati c'è una frenata alle disdette: in particolare, la Germania passa da -83,7% a -75,7%, e la Francia da -79,1% a -64,9, il Regno Unito da -90,6% a -86,5%. Scontato il calo dagli Usa, in considerazione della fase acuta della diffusione del virus che sta vivendo quel Paese (-94,3%) e per analoghi motivi la Russia (-93%).
Per l’intero trimestre estivo da luglio a settembre l’Italia realizza un calo degli arrivi aeroportuali internazionali in linea con quello degli altri Paesi concorrenti (Italia -86,9%), Francia (-83,9%) e Spagna (-83,4%). Una contrazione più profonda a luglio (-90,4%) rispetto ad agosto (-85,3%) e a settembre (-83,3%). Il totale degli arrivi aeroportuali internazionali dal 1° gennaio al 12 luglio registra perdite un -81% rispetto allo stesso periodo del 2019. In ragione di quanto appena detto per gli Usa (-87,5%) ma anche per la Cina (-88,8%). Diminuzione contenuta è quello dalla Francia, che si assesta su un -72,5%.
Gli arrivi internazionali in tutto il 2020 calano del -55% rispetto al 2019 (pari a 35 milioni di visitatori) e l'Italia perde 119 milioni di pernottamenti nel 2020 (165 milioni compresi gli italiani). Come proiezione per tutto il 2020 in termini di arrivi internazionali l’Italia è linea con la Francia e la media dell’Europa Occidentale (-52%). Ha più appeal di Croazia (-68%) e Grecia (-58%), mentre è in linea con la Turchia che è ha ugualmente arrivi internazionali in calo del -55%. Perde 5 punti in più della Spagna (-50%),
Sul sito Enit alla sezione bollettino è disponibile il report aggiornato sulla situazione dei provvedimenti legati al Covid di tutti i Paesi.
fonte: comunicato stampa


Le quattro Terre Belle: Terre Roveresche di meraviglia e storia (video)

Terre Roveresche è un Comune nato il 01 gennaio 2017 dalla fusione dei Comuni di Barchi, Orciano di Pesaro, Piagge e San Giorgio di Pesaro. Un Comune formato da 4 castelli principali e da tante frazioni a cavallo tra le vallate del Metauro e del Cesano.

Un nuovo Comune che, per promuoversi e per farsi conoscere, ha deciso di avviare una seria politica di riposizionamento della propria offerta culturale e turistica per dare a Terre Roveresche il ruolo che merita.
Alba e Tramonto – Terre Roveresche

Le silenziose riprese nei borghi e nei paesaggi di questa terra segreta.


segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci (Turismo Culturale)