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Assoturismo, tavolo sugli Appenninni volano di sviluppo

 “Un incontro molto positivo, concreto. Abbiamo ottenuto risposte su praticamente tutte le questioni portate al tavolo. L’impressione è si voglia puntare di più sugli Appennini, anche sul piano della promozione. È quello che auspichiamo, perché il turismo appenninico ha grandi potenzialità e potrebbe diventare un volano per lo sviluppo economico di molte aree del Centro-Sud

Così Corrado Luca Bianca, coordinatore di Assoturismo Confesercenti, a margine del tavolo di lavoro sugli Appennini con il ministro Daniela Santanchè e le principali associazioni di categoria del turismo, tenutosi a Roma, presso il ministero del Turismo.

guidaviaggi.it

Inseguendo i lupi sull’Appennino. Tra i laghi ghiacciati e i boschi nei parchi del Ducato tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia

iStock. VIAGGIART © Ansa

L’inverno dell’Appennino tosco-emiliano è slow: regala un tuffo nella natura più selvaggia e bella in modo semplice e tranquillo con ciaspolate e passeggiate adatte a tutti, soprattutto a chi frequenta la montagna con la famiglia. E’ un inverno ricco di eventi e di manifestazioni, che a partire dal 20 gennaio fino al 7 aprile permettono di conoscere meglio questo bellissimo territorio lungo itinerari e percorsi che attraversano monti e parchi completamente ricoperti di neve.
Il 20 gennaio l’appuntamento è con un’escursione serale ad anello nella zona del Monte Caio, nel parco dei Cento Laghi, uno degli scenari naturali più belli per avventurarsi con le ciaspole. La passeggiata, “Tintarella di Luna, illuminati dal riflesso lunare”, segue l’ippovia o la vecchia pista da sci Capranera, partendo e arrivando a Schia di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma. Il costo dell’evento è di 10 euro per gli adulti e di 8 euro per i bambini. Per prenotarsi, è bene scrivere a:info@rossigabriel.it
Domenica, 27 gennaio, si svolgerà l’evento “Bambini, mamma e papà sulla via del lupo”, un’occasione per scoprire la vita del più affascinante e misterioso predatore dei boschi: si parte da Pieve di Tizzano, in provincia di Parma, e ci si inoltra lungo magnifici sentieri che attraversano piccoli borghi di montagna. Il costo è di 10 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini dai 6 ai 14 anni e gratis per un secondo bambino; le prenotazioni si fanno all’indirizzo: mokavalenti@libero.it
L’appuntamento del 3 febbraio è rigorosamente con le ciaspole: la passeggiata “Alle falde del monte Bragalata, tra i laghi ghiacciati del parco Cento Laghi” permette di avventurarsi tra panorami innevati e boschi di faggi ghiacciati, seguendo un itinerario panoramico che si spinge fino al punto più alto del crinale tra l’Emilia e la Lunigiana per poi toccare la conca glaciale del lago Verde e la sassaia del lago Ballano. Il rientro è a Prato Spilla, in provincia di Parma, e il costo dell’evento è di 13 euro per gli adulti e 7 euro per bambini fino a 15 anni.
Per prenotarsi, scrivere a:segreteria.emiliaromagna@fsnc.it
La “Grande ciaspolata del Monte Caio”, la più lunga nel suo genere, è prevista per il 10 febbraio e permette di scoprire una delle cime principali del parco dei Cento Laghi, da Pian della Giara fino al Grande Faggio e a San Matteo. Il costo della passeggiata è di 10 euro per gli adulti e 8 per i bambini fino a 12 anni. Le prenotazioni si fanno scrivendo a: info@rossigabriel.it 
Sempre Pian della Giara è il punto di partenza e di ritorno per l’escursione “Ciaspole freeride Monte Caio. Divertiamoci sulla neve”, in programma il 17 febbraio. Ai principianti verranno fornite le nozioni base per l’utilizzo di racchette e bastoncini; il prezzo è di 15 euro a persona. E’ necessario scrivere a: gemma.bonardi@terre-emerse.it per prenotarsi. La domenica successiva, il 24 febbraio, all’emozione delle ciaspole si aggiunge il gusto della polenta: “Ciaspolenta” è il nome della manifestazione che unisce l’escursione tra i sentieri del parco alla possibilità di degustare uno dei piatti simbolo dell’inverno presso il ristorante del Camping di Schia di Tizzano. Il costo è di 10 euro per gli adulti e 8 euro per i bambini fino a 12 anni. La mail per prenotarsi è: info@rossigabriel.it
“Monte Navert, alla ricerca delle tracce del lupo. Come riconoscere il passaggio del super predatore” è un’emozionante avventura sulla neve che si svolgerà il 3 marzo. Con un’esperta guida ambientale escursionistica si potranno seguire le tracce sul manto nevoso dei lupi che abitano l’Appennino tosco-emiliano. Le faggete e i panorami mozzafiato sulle vallate circostanti fanno da sfondo al percorso con partenza e ritorno a Casarola, in provincia di Parma. Il costo è di 15 euro per gli adulti e 7 per i ragazzi tra i 12 e i 16 anni. Prenotazioni alla mail: mokavalenti@libero.it 
La stagione delle ciaspole si conclude il 10 marzo con “Ciaspolando con Snupi”, un’escursione a scopo benefico: 10 euro per gli adulti e 8 per bambini fino a 12 anni, in parte devoluti all’associazione Snupi Onlus. Su un percorso ad anello con andata e ritorno a Schia si ciaspola attraverso la vecchia pista Capranera, l’ippovia e il Corno di Caneto. Scrivere a info@rossigabriel.it per prenotarsi.
Il 10 marzo si omaggiano le donne con la “Festa della donna a cavallo”, una passeggiata che parte dal Ranch Stella del Bosco di Corniglio e attraversa la foresta tra paesaggi incantevoli. Domenica, 31 marzo, viene riproposta una passeggiata equestre - “A Cavallo nel parco dei Cento Laghi” – per scoprire le tane degli animali selvatici e la natura che si risveglia. Il costo della passeggiata è di 30 euro con il noleggio del cavallo presso il ranch e la mail per prenotarsi è vassy.e@libero.it
Va ricordato anche che ogni sabato fino al 23 marzo è previsto l’evento “L'Appennino vien Ciaspolando” che organizza escursioni con le racchette da neve a contatto con la natura del parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, passando attraverso il Passo del Cerreto, tra la provincia di Reggio Emilia e quella di Massa Carrara. Le passeggiate vogliono anche essere un modo per rivivere il passato, quando le nevicate abbondanti obbligavano gli abitanti delle comunità montane a usare le ciaspole come unico mezzo di trasporto. Il costo delle ciaspolate, anche notturne, è di 7 euro per gli adulti ed è gratuito per i bambini.
Infine, il 7 aprile, nel parco dello Stirone e del Piacenziano, in provincia di Piacenza, è in programma l’escursione guidata su un percorso ad anello da Salsominore a Scipione e lungo lo Stirone alla pieve di san Nicomede. Durante la passeggiata si visitano anche il castello di Scipione e la pieve; il costo è di 12 euro per gli adulti e 8 per i bambini mentre la visita al castello di Scipione costa 9 euro

L’ Appennino noir di Guccini & Macchiavelli

Francesco Guccini, Loriano Macchiavelli “La pioggia fa sul serio” pp. 200,  17,50
Un settembre piovoso come non s’era mai visto, con acqua che cade da tutte le parti e si porta giù pezzi di montagna, dilavamenti, smottamenti. Da questo strano diluvio emiliano, annunciatore di cose funeste, sgorga il nuovo giallo del duo Guccini-Macchiavelli, La pioggia fa sul serio Romanzo di frane e altri delitti. L’uno grande cantautore che «si sente un po’ vecchio» e ha appeso l’ugola al chiodo. L’altro, giallista tra i più durevoli dell’eurozona (il suo Sarti Antonio è longevo quanto Maigret), cantore della Bologna nera prima che la cronaca s’accorgesse che Bologna aveva effettivamente un’anima nera. Si sono conosciuti quasi vent’anni fa con la storia di un prete affogato in un rivo per colpa del vino («gliel’ho raccontata ed è nato il nostro primo giallo, Macaronì», dice Guccini) e da allora con regolare cadenza confezionano romanzi a quattro mani, prima con il maresciallo Santovito, trasferito dal meridione all’Emilia; ora con Marco Gherardini, detto «Poiana», un agente della forestale che oltre a vegliare su boschi, carrarecce, bracconieri, cinghiali, raccoglitori a ufo di funghi, mirtilli, tartufi, risolve delitti; tutti ambientati sui pendii dolci e selvaggi dell’Appennino tosco-emiliano, dove entrambi vivono, per scelta, dopo un’intensa vita metropolitana, in un romitaggio pacato di convivi, amicizie, letture, pensieri.  

Guccini a Pàvana, sulla Porrettana, l’antica strada che metteva in comunicazione il Granducato di Toscana con lo Stato Pontificio, onusta di storie, di commerci, viandanti, banditi, soldataglie. «Sebbene sia nato a Modena - dice Guccini - questi rivi, queste nuvole basse che giocano con le cime dei monti fan parte della giovinezza. Venivo in questa casa dei nonni, accanto al loro mulino, a passare le estati con i giochi pieni di fantasia e il tempo che non finiva mai. Ora non riesco più a vivere questi luoghi come allora, un po’ perché non ho più l’energia per passeggiare, un po’ perché la natura è cambiata, trascurata, violentata dall’uomo. I castagni vengono attaccati da malattie strane che arrivano fin dalla Cina. Nessuno pulisce più o boschi, i cinghiali, che sono carini e simpatici disfano tutto, lasciano buche enormi che paiono bombardamenti. I paesi si spopolano, e perfino le carte rischiano l’estinzione, perchè i vecchietti faticano a formare il tavolino al bar per la partita».  

Macchiavelli sta invece a Montombraro, borgo medievale all’ombra d’un castello di Matilde di Canossa nel comune di Zocca («quello dov’è nato Vasco Rossi, e mi fa venire un’invidia… perché tutti lo conoscono per questo»), dove si mangiano cibi antichi come i borlenghi, «Mi riposa stare quassù in compagnia dei pensieri, del cielo, degli alberi. Sono diventato più contemplativo, è finita la giovinezza delle battaglie e Bologna, che ancora amo, non la riconosco più. La montagna, che sembra così silenziosa, invece è piena di stimoli per un giallista. Cova misteri infrattati nei sentieri, nelle forre, nelle rocce. Rancori trasmessi per generazioni d’un tratto deflagrano».  

Quest’Appennino sorprendentemente noir, custode di tesori nascosti, può quindi svegliare appetiti criminali. «Per carità non sveli nulla, altrimenti il piacere della lettura svanisce» si raccomanda Guccini. L’intrigo – senza violare la consegna del silenzio - si svolge nell’immaginaria Casedisopra, piccola Macondo di personaggi e comparse bizzarri, dal prete polacco che ha sostituito l’anziano parroco all’aitante maresciallo dei carabinieri (il nonno del «Guccio» era carabiniere a cavallo, che per un centimetro non riuscì a diventare corazziere), extracomunitari, la tabaccaia dritta come un fuso che ha strafumato per settant’anni, bracconieri, prof in pensione e forestieri che arrivano da chissà dove per fare chissà cosa... finché non ci scappa il primo morto, un geologo che effettua strane ricerche su un masso nero. 

Con il passo lento delle storie che si gonfiano in osteria, il Poiana dipana la matassa, cercando indizi sotto frane, case abbandonate, e persino oratori affrescati che stuzzicano una fantasiosa attribuzione. Nientemeno che Piero della Francesca. «Piero aveva lavorato a Bologna, poi fu costretto a tornare indietro perché la madre stava morendo – dice Macchiavelli -. Perché non immaginarlo che si fermava tra i monti a dipingere una madonna con il ventre gonfio come quella celebre di Monterchi? Poi cancellata perché dopo il concilio di Trento, più severo verso il corpo, tutte le immagini della vergine incinta erano diventato intollerabili, quasi sacrileghe». «Una storia bella - rincalza Guccini - quindi ho dato il nulla osta». Dunque capita che vi bocciate nella scrittura comune? «E’ Loriano che mi corregge - dice Guccini -. L’idea nasce a me, la innaffiamo con qualche bicchiere di vino, poi butto giù il primo capitolo. Lui legge e me lo cambia. Poi scrive il suo, e anch’io ci metto del mio». Il romanzo nasce così, di capitolo in capitolo, poi assemblati a tavola, «quella di Francesco, perché lui non ha la patente e sono io che vengo in trasferta - dice Macchiavelli -. Di solito non sappiamo chi è il colpevole. Più andiamo avanti e più complichiamo la trama, aggiungiamo colpi di scena, depistiamo il lettore». Loriano sottrae, corregge, cassa. Guccini spennella particolari, cita cose perdute come nei due dizionari che ha compilato con amoroso spirito rigattieristico («E’ un esperto di botanica, antichi mestieri, gesti incastonati in una termine dialettale», dice il collega).  

C’è molto di vero, anche nella fantasia. Poiana, per esempio, ha un negozio di ferramenta. «In parte si riconosce, ma si lamenta perché non lo facciamo mai scopare…». Già, nonostante compaiano belle fanciulle, di sesso ce n’è poco. «Quando arriva la scena d’amore è un rimbalzarsi di “scrivila tu, no tu, va bene provo io…” alla fine non viene fuori niente… l’eros non è nelle nostre corde». Bisticciate? «Discutiamo pacatamente. A volte smonto una tesi troppo azzardata con l’ironia», dice Guccini. «Siamo anche dalla stessa parte politica – dice Macchiavelli -. Io più massimalista. Renzi, per esempio, non mi piace. Francesco è più democratico e mi esorta “aspettiamo, vediamo che fa”. Ci piace stare insieme. Con le nostre mogli, gli amici, le storie. E alle undici di sera tutti a letto».  

Oltre all’assassino da scoprire, il grande protagonista è l’Appennino, con la sua maestosa dolcezza. «Non è come le Alpi o come le Rocky Mountains ma ogni tanto richiede le sue vittime sacrificali, la vita di qualcuno che per orgoglio o incoscienza si ritiene più forte delle pietre. Invece la montagna non dà confidenza, neppure a chi crede di conoscerla». Perché la natura è sempre matrigna, e non bisogna prenderla sottogamba. Come la nostalgia. Altrimenti si trasforma in melassa dei bei tempi andati. «Amiamo questa terra, ma non c’è mai, né in me né in Francesco, il rimpianto conservativo di un’età dell’oro perduta – dice Macchiavelli -. Quando eravamo piccoli qui la gente faceva la vita grama, oggi la farina di castagna ha il sapore prezioso delle botteghe bio, allora aveva solo il gusto della miseria. La gente crepava di fame, si rompeva la schiena nel lavoro. Quel passato, se non torna, è meglio. Ciò detto dobbiamo pur pensare a costruire un futuro migliore di questo presente, parecchio meschino». 
lastampa.it

C’è un villaggio in cima al monte

A Ligonchio una nuova struttura turistica ha registrato questa estate più di quattromila presenze. Albergo, piscina, ristorante e bungalow sono gestiti da un imprenditore del posto che intende così rilanciare il turismo appenninico.
La vista sulla parete degli Schiocchi toglie il fiato. Siamo a Ligonchio (foto) sulla terrazza del villaggio turistico ‘Il rifugio dell’aquila’, a una cinquantina di metri dal centro del paese. Una struttura nuovissima realizzata e gestita dalla famiglia Sacchini. Enzo Sacchini, imprenditore con la passione per il turismo, nato nella frazione di Casalino, ha deciso di dare il proprio contributo alla promozione del suo paese d’origine e ha messo un piedi un albergo con tanto di piscina coperta riscaldata e la gelateria con il gelato artigianale più alta d’appennino.
‘Presto apriremo anche il centro benessere – dice la figlia di Sacchini, Silvia -, il ristorante ha quasi 200 posti, all’esterno possiamo ospitare grandi gruppi, l’albergo ha 31 camere’. Poi ci sono le trenta casette separate, da affittare o da comprare. Il prezzo, in questo caso, parte da 75mila euro e finora tre acquirenti, appassionati della montagna, hanno deciso di sostenere la spesa. I primi clienti che hanno soggiornato nel villaggio sono stati a giugno i partecipanti alla summer school di Reggio Children.
In luglio ed agosto si sono contate più di quattromila presenze: escursionisti che si fermano per una notte o per una settimana intera, visitatori che arrivano dalla città, ma anche dalle province e regioni vicine, discendenti di ligonchiesi emigrati negli anni passati curiosi di conoscere il nostro territorio. E poi c’è chi si ferma a godere del panorama sperando di vedere volare le aquile sulla val d’Ozola.
viaemilianet

La montagna punta sul turismo sportivo

Dopo un inverno negativo, gli amministratori della montagna sperano nei tornei di primavera ed estate per riempire alberghi, ristoranti e strutture ricettive.
Lo sport come mezzo per risvegliare il turismo sul nostro appennino. Dopo i magri risultati dell’inverno, con un calo del 20 per cento di presenze rispetto alla stagione delle nevi 2010, la montagna punta su primavera ed estate. Nel corso dei prossimi mesi saranno numerose le manifestazioni sportive organizzate a Castelnovo Monti, Carpineti, Casina. Si parte già questa settimana, con il torneo giovanile di pallavolo che classicamente arriva con la Pasqua: 300 persone tra atleti e accompagnatori soggiorneranno negli alberghi della montagna e utilizzeranno gli impianti.
A giugno partirà il classico torneo della Montagna, che creerà parecchio movimento. Insomma, il tutto sta nel trovare il modo per affascinare atleti e accompagnatori tanto da farli soggiornare e magari tornare.

viaemilia.net

per soggiornare

Albergo Ristorante Aquila Nera
Via Fratelli Kennedy, 32/A
Felina Castelnovo Ne' Monti (RE)

Tel. 0522-619353
www.aquilanerafelina.com - info@aquilanerafelina.com
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Residence Hotel Matilde
Piazza del Tricolore, 2
42033 Carpineti (Reggio Emilia)