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Grappa, in giro tra le 28 distillerie trentine. Una guida per accompagnare i turisti

Un vademecum a portata di mano – per turisti ma non solo – che spiega storia, tradizione e geografia della grappa trentina: è la guida realizzata dall'Istituto di Tutela Grappa del Trentino che punta a promuovere il distillato e il territorio di provenienza, Trento e dintorni.

Le distillerie censite sono 28, quelle associate all'Istituto, disseminate su tutta la provincia trentina. La guida, che si può trovare in tutte le distillerie trentine, uffici del turismo locali e su richiesta anche online tramite il sito dell'Istituto, è stata pensata per accompagnare i visitatori a una forma di viaggio che oltre alle bellezze territorio porti ad apprezzare anche il distillato italiano. In cinquanta pagine il lettore ha a disposizione un quadro delle aziende associate con schede per i relativi prodotti. In chiusura è allegata una mappa con la segnalazione delle distillerie lungo una sorta di “strada della grappa”. “Perché anche la grappa – sottolinea Beppe Bertagnolli, presidente dell'Istituto di Tutela – è un volano per l'economia delle singole valli del territorio”. Per i meno pratici c'è pure un vademecum su come approcciarsi alla degustazione, come abbinare le grappe trentine e alcuni consigli su come impiegarle in cucina.

La produzione annua di grappa del Trentino, ricorda l'Istituto di Tutela, rappresenta quasi il 10% di quella nazionale, circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri), con un fatturato medio che la grappa genera sul territorio intorno ai 15 milioni di euro per l'imbottigliato e 2 milioni per la materia prima. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione).
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Nei parchi della Tanzania Safari in Africa seguendo le grandi migrazioni

(di Ida Bini)

Il Serengeti è il primo parco nazionale della Tanzania, nell’Africa centrorientale: è un altopiano che misura 15mila chilometri quadrati e che i Masai chiamano “pianura senza fine”. Qui e nella vicina Ngoronogoro Conservation Area, fino alla fine di marzo, giganteschi branchi di gnu, zebre e gazzelle invadono le piste della savana e migrano per tutto il mese di aprile verso nordest, raggiungendo a maggio il fiume Grumeti. In realtà per tutto l’anno il territorio della Tanzania è testimone di grandi migrazioni di questi magnifici animali, il cui numero sta seriamente diminuendo a causa di un eccessivo disboscamento e di un diffuso bracconaggio.
Eppure lo straordinario fenomeno delle migrazioni ha convinto l’Unesco a dichiarare Serengeti e Ngoronogoro, rispettivamente patrimonio dell’umanità e riserva internazionale della biosfera. Queste due aree naturalistiche sono diventate la meta preferita in Africa di chi ama i fotosafari a bordo di jeep e rigorosamente con guide specializzate locali: la savana sterminata del Serengeti, altopiano a duemila metri d’altezza, ospita leoni, leopardi, ghepardi, elefanti, bufali e rinoceronti; ovunque si intravedono zebre, gnu, impala, antilopi e struzzi, mentre lungo i due fiumi che tagliano il Parco si avvistano i temibili coccodrilli. Anche il parco del Ngorongoro offre una natura sorprendente e maestosa: sulle piste che lo attraversano s’incontrano spesso i pastori Masai, nota etnia africana dedita all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato, che spesso sorveglia nei parchi l’incolumità dei turisti insieme al personale autorizzato. I loro villaggi sono semplici, formati da capanne di fango e paglia e circondate da palizzate, per difendersi dagli animali. Nella loro lingua swahili il Parco è chiamato “grande buco”: ospita, infatti, uno dei maggiori crateri del mondo, formato nei secoli dall’esplosione di un vulcano. Generalmente di notte ci si accampa intorno al cratere, che misura 20 chilometri di diametro, e di giorno si seguono le piste in fuoristrada che scendono verso gli stagni popolati da ippopotami e da fenicotteri rosa. Anche qui si avvistano i magnifici big five della savana africana: i leoni, i rinoceronti, gli elefanti, i bufali e i leopardi.
Per visitare i due parchi si parte da Arusha, città verso il confine con il Kenya, ai piedi del Kilimangiaro, la vetta più alta del continente africano con i suoi 5.895 metri. Da qui si parte anche per visitare altri due parchi: il Lake Mannara, piccola area naturale con savana, foreste, fiumi e laghi e la più alta popolazione di elefanti del Paese, e il vicino Tarangire National Park, frequentato soprattutto da appassionati ornitologi per la convivenza di centinaia di specie di uccelli. Non lontano da Arusha c’è Moshi, cittadina che merita una visita per i suoi cottage colorati e la presenza dominante della vetta innevata del Kilimangiaro. Le due cittadine sono la base ideale per effettuare il northern safari circuit della Tarzania, il percorso dei parchi più frequentato e conosciuto del Paese per la ricchezza degli animali e la bellezza della natura. Generalmente i turisti visitano i parchi con viaggi organizzati e con strutture locali che regalano emozioni e avventure in piena sicurezza. Si può scegliere di dormire in lussuosi lodge o in grandi campi tendati, mentre i più temerari possono alloggiare in piccoli accampamenti nel cuore della savana. Per organizzare il viaggio: www.tanzaniatouristboard.com ANSA > In viaggio > Africa > Nei parchi della Tanzania
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Vacanza "alternativa" col volontariato

Favignana, Paestum, Finale Ligure e Posada: sono tutti sul mare i primi campi di volontariato 2014 di Legambiente, per chi ha voglia di trascorrere una Pasqua diversa e dedicarsi a lavori di manutenzione del territorio. "La valorizzazione delle qualità, delle tipicità e delle risorse naturali dei territori, da portare avanti insieme alle comunità locali, è da sempre il filo conduttore che unisce i diversi campi di volontariato di Legambiente - spiega Luca Gallerano, responsabile del settore Volontariato dell'associazione .
Sono progetti di salvaguardia ambientale, che consentono ai volontari di partecipare concretamente alla valorizzazione e alla tutela del nostro patrimonio attraverso una bella esperienza di condivisione e formazione". Le iscrizioni sono ancora aperte per tre località. A Favignana (Tp) - dal 17 al 22 aprile - i partecipanti lavoreranno al "Giardino dell'Accoglienza" inaugurato recentemente e dedicato ai migranti, per ingrandirlo e curarlo.
Chi sceglierà Paestum (Sa) - dal 24 aprile al 2 maggio - parteciperà al progetto di azionariato ambientale Paestumanità e si occuperà della valorizzazione dell'oasi dunale. A Finale Ligure (Sv) - dal 10 al 17 maggio - il campo è dedicato al turismo responsabile: i volontari prepareranno una parte del tracciato cicloturistico necessario a una manifestazione sportiva. Completo, invece, il campo di Posada (Nu) dal 17 al 22 aprile, dedicato al ripristino di una parte delle opere costruite a difesa del sistema dunale e danneggiate dall'inondazione di novembre.
I partecipanti, coordinati da un responsabile, saranno impegnati per 30 ore a settimana nelle attività del progetto mentre per il resto della giornata potranno esplorare il territorio e dedicarsi ad attività ricreative. (ANSA).
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A Capri via alla stagione turistica



A Capri il via alla stagione turistica 
 A Capri il via alla stagione turistica
Si è aperta ufficialmente oggi la stagione turistica dell'isola di Capri con il tradizionale rito dell'alzabandiera al Grand Hotel Quisisana, alle 12 in punto, quando la fitta pioggia, ritenuta benaugurale, che da stamani sta battendo sull'isola di Capri ha dato una mezz'ora di tregua.
E questo quasi per consentire che si ripetesse il rito che va avanti dal 1982 quando la famiglia Morgano acquistò il Quisisana che divenne il capofila della catena di alberghi di lusso di cui sono proprietari sull'isola.
Alla manifestazione come ogni anno sono hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, il vicesindaco ed assessore al turismo Marino Lembo, rappresentanti dell'imprenditoria locale e professionisti e l'intero staff dell'albergo. Una trentina di vessilli di ogni nazione svetteranno fino al giorno della chiusura sul grande terrazzo che affaccia sulla piazzetta di Quisisana, e tra quelli delle varie nazioni e della Comunità Europea campeggia la bandiera del Quisisana, della Leading Hotels, del Comune di Capri, della Fondazione Capri, quella della Ferrari e del Napoli, passioni sportive della famiglia.
Il benvenuto è stato dato da un brindisi sulla terrazza del Quisì a cui hanno partecipato tutti gli invitati, anche i turisti che si sono fermati incuriositi dalla originale cerimonia. L'albergo, che non conosce crisi, ha rispettato anche quest'anno l'apertura nell'ultima settimana di marzo ospitando un convegno internazionale di cardiochirurgia. Tra qualche giorno, quindi, con la riapertura di tutti gli altri alberghi di tutta l'isola prima delle festività pasquali l'azienda Capri comincia a festeggiare a pieno ritmo sperando vengano ripetuti i successi degli anni scorsi, che hanno visto l'isola sempre meta preferita per il turismo internazionale. (ANSA).

Angela Merkel e marito tornano a Ischia per le vacanze pasquali

Napoli, 28 mar. (TMNews) – Il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Angela Merkel, tornerà anche quest’anno sull’isola d’Ischia per trascorrere la consueta vacanza pasquale. Un soggiorno che durerà alcuni giorni in compagnia del marito, il fisico Joachim Sauer. La notizia è stata diffusa da “Il Golfo”, giornale dell’isola verde.
Merkel e consorte alloggeranno, secondo le indiscrezioni della stampa locale, presso l’hotel Miramare di Sant’Angelo, così come avvenuto negli ultimi due anni. Angela Merkel dovrebbe arrivare a Ischia prima del giovedì santo per concedersi bagni termali e lunghe passeggiate all’insegna del relax e della riservatezza.
Questa è una notizia dell’agenzia TMNews.

#MuseumWeek Appuntamento dal 24 al 30 marzo

Appuntamento dal 24 al 30 marzo con #MuseumWeek, prima edizione della settimana dei musei su Twitter. Nata per celebrare la ricchezza dei contenuti culturali attraverso Twitter, l’iniziativa connette direttamente le persone con i musei, le opere d’arte, la storia e le scienze. Il tutto in modo nuovo e interattivo, consentendo un accesso diretto ad alcuni tra i principali musei d’Europa. Oltre a interagire e coinvolgere i follower, la #MuseumWeek fornirà alle istituzioni partecipanti tutti gli strumenti utili a raggiungere un nuovo pubblico e prendere parte a una conversazione molto più ampia. L’iniziativa si articola in diverse giornate a tema, con lo scopo di indirizzare la conversazione, che tutti saranno in grado di seguire attraverso l’hashtag #MuseumWeek. Tra i partecipanti italiani ci sono il Sistema Museale di Roma Capitale  (@MuseiInComune), il Museo del Novecento (@museodel900), il Museo delle Scienze di Trento (@MUSE_Trento) e Palazzo Madama di Torino (@palazzomadamato).
A livello europeo, partecipano all’iniziativa alcuni dei più famosi musei del mondo, come la Tate Modern di Londra, il Museo d’Orsay e il Louvre e il museo del Prado. Ma tutti possono partecipare: la #MuseumWeek è aperta a tutte le realtà culturali italiane ed europee
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fonte: http://webitmag.it/museumweek/