Buone notizie arrivano dal fronte del turismo: sono cresciute le spese degli stranieri giunti in Italia

Buone notizie arrivano dal fronte del turismo: sono cresciute, a ottobre, le spese degli stranieri giunti in Italia, che sono arrivate a 2.510 milioni di euro, aumentate del 4,9 per cento, e anche quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 1.447 milioni di euro, sono cresciute dello 0,9 per cento. A rilevarlo è la Banca d'Italia nel suo rapporto mensile sul turismo internazionale dell'Italia.

Del resto, sono i dati di tutto il periodo gennaio-ottobre 2011 ad andare bene: nei primi dieci mesi dell'anno è stato registrato un avanzo di 9.680 milioni di euro, a fronte di uno di 8.348 milioni di euro nello stesso periodo dell'anno precedente. Le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 27.790 milioni di euro, sono aumentate del 6,3 per cento; quelle dei viaggiatori italiani all'estero, per 18.110 milioni di euro, sono cresciute dell'1,8 per cento. Nel periodo gennaio-ottobre 2011 i viaggiatori stranieri che hanno visitato l'Italia per motivi personali hanno speso il 7,8 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; in particolare, è aumentata dell'11,4 per cento la spesa degli stranieri che hanno scelto il nostro paese per effettuare vacanze.


A fronte di questi dati positivi, però, non mancano le preoccupazioni degli operatori del settore. Innanzitutto sul fronte neve, la cui mancanza sta mettendo in crisi soprattutto il Piemonte e la Toscana. Per fronteggiare l'assenza di fiocchi, che sta mettendo in ginocchio il turismo invernale, la Regione Piemonte ha convocato, per lunedì prossimo, 16 gennaio, un tavolo di crisi nel quale mettere a punto le iniziative di sostegno agli operatori del settore. E anche il resto del settore è in timorosa attesa. "L'unica certezza che sembra incontrovertibile per il 2012 - spiega Alberto Corti, responsabile di Federviaggio, Federazione del turismo organizzato aderente a Confcommercio - è ancora l'incremento in Italia dei turisti russi, che crescono del 30% all'anno e quello dei brasiliani.


Attenzione però: si tratta di flussi che, messi insieme, non superano i 600 mila arrivi annui, un infinitesimo rispetti ai circa 40 milioni di arrivi turistici che costituiscono lo zoccolo duro dell'economia ricettiva del nostro Paese". Seppure colpito dalla crisi, il turismo italiano di fascia alta è quello che meno ne ha risentito fino ad ora. Più che di novità si tratta di grandi ritorni, come l'Argentina e il Sud America in generale, tornato in auge dopo esserlo stato per lungo tempo negli anni '70 e '80. Per i più esigenti si è aperto, ad un turismo con forti valenze culturali e ecosostenibili, il Cile assieme al Perù.


L'area dell'Oceano indiano, Maldive in testa, deve recuperare posizioni sul mercato italiano dopo la debacle dei Giapponesi e si presenta con promozioni accattivanti, mentre destinazioni del tutto nuove, come l'Oman, guadagnano interesse, promosse anche dal mercato delle crociere.

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